domenica 30 settembre 2012

Psssst...

Ragazzi, ve lo dico sottovoce, anche il Vol. 3 delle collections a 45 giri è di nuovo disponibile... Ma non fatelo sapere troppo in giro...

Serie "Banco Special Fan Collection" n. 11 (Serie "Bootleg" n. 72) - Banco del Mutuo Soccorso - 1997 - Live Idroscalo di Milano

 TRACKLIST :

01 - R.I.P.
02 - Basta
03 - Il ragno
04 - Brivido
05 - Guardami le spalle
06 - Strumentale
07 - Danza di grandi rettili
08 - E mi viene da pensare
09 - Metamorfosi
10 - Lontano da
11 - L'evoluzione
12 - Traccia
13 - Vittorio Nocenzi
14 - 750.000 anni fa... L'amore
15 - Traccia 2

Spezziamo la fase dei bootlegs Battiateschi, che ha caratterizzato questo periodo di vita del blog, visto che l'amico Scorpione ci ha donato un altro bootleg che va ad arricchire l'altra serie "author owned" del blog, ovvero la "Banco Special Fan Collection": trattasi della registrazione sopraffina (qualità sonora al top) di uno splendido concerto dei nostri, tenutosi il 2 Luglio del 1997 all'Idroscalo di Milano (quel ca ciamen el mar de milan), davanti ad un pubblico non immenso ma certamente molto coinvolto (Nocenzi docet-vedi song 13). Il banco, come sempre, è impeccabile nelle sue esibizioni e questo lungo concerto ne è un lampante esempio. I pezzi storici ci sono tutti, compresa una fantastica versione di Metamorfosi, brano in assoluto tra i preferiti del Capitano.

Buon ascolto a tutti (io l'ho ascoltato più volte oggi come sottofondo lavorativo), grazie mille a Scorpio per l'ennesima chicca e scusate la fretta...

 LINK

sabato 29 settembre 2012

La Messa dei Giovani - 27 aprile 1966

Il complesso The Bumpers durante l'esecuzione della prima messa beat nel 1966

Viene denominato Messa beat un particolare filone della musica beat sviluppatosi in Italia a partire dalla metà degli anni '60, caratterizzato dall'associare a testi con tematiche cristiane o, più in generale, religiose, questo stile musicale, allora molto diffuso ed amato, soprattutto nel mondo giovanile.

Più in generale (sebbene in maniera impropria), il gergo in uso fra i collezionisti di vinile tende a denominare "messa beat" tutte le varie correnti di musica religiosa "leggera" (con sonorità pop, rock, jazz, spirituals, etno ecc.), sviluppatesi negli anni successivi, a fianco del canto gregoriano e della musica sacra più tradizionale. Si tratta della corrente del Rinnovamento, tuttora molto vivace e con svariate decine di autori e compositori coinvolti, ma con sound radicalmente evolutosi e con ogni evidenza assai diverso dall'originaria "messa beat".

Incoraggiato dai risultati, Giombini decide di scrivere La Messa dei Giovani, divenuta la "messa beat" per antonomasia. Tiziano Tarli riferisce che ne fu ispiratore mons. Sinaldo Sinaldi, un padre domenicano vicino al mondo del cinema (quale noto critico e autorevole componente del Centro Cattolico Cinematografico), il quale conosceva sicuramente Giombini come compositore.

La Messa dei Giovani viene eseguita per la prima volta presso l'Aula Borrominiana dell'Oratorio di San Filippo Neri alla Vallicella, il 27 aprile del 1966, alla presenza di un foltissimo pubblico (2000 persone non riuscirono ad entrare e fu necessario allestire degli altoparlanti per l'esterno) e dei mass media, compresa una troupe televisiva della RAI.

Per l'occasione vengono reclutati, oltre ai ricordati The Bumpers, i complessi Angel and the Brains e I Barritas.

Ai testi collaborarono ben tre autori: Giuseppe Scoponi, il prof. Tommaso Federici e padre Carlo Gasbarri. Scoponi introdusse alcune modifiche anche alle formule sancite dall'ordinarium missae, lasciandone comunque inalterato il significato. I brani erano volti a sottolineare i momenti della celebrazione liturgica secondo lo schema trazionale:

    Introito: Penso pensieri di pace (autore testo: Carlo Gasbarri) - interpretato da Angel and the Brains
    Gloria: Gloria al Signore (testo dall'ordinarium missae con modifiche di Giuseppe Scoponi) - I Barrittas
    Graduale: Con voci di gioia (testo: Tommaso Federici) - Angel and the Brains
    Credo: Io credo (testo dall'ordinarium missae con modifiche di Giuseppe Scoponi) - The Bumpers
    Offertorio: A te offro mio Dio (testo: Tommaso Federici) - Angel and the Brains
    Sanctus: Santo (testo dall'ordinarium missae con modifiche di Giuseppe Scoponi) - The Bumpers
    Pater Noster: Tu che sei nei cieli (testo dall'ordinarium missae con modifiche di Carlo Gasbarri) - I Barrittas
    Agnus Dei: Agnello di Dio (testo dall'ordinarium missae con modifiche di Giuseppe Scoponi) - I Barrittas
    Communio: Rendete grazie a Dio (testo: Giuseppe Scoponi) - The Bumpers

Sebbene il sound beat venne presto superato sia nella musica liturgica sia nel panorama della musica profana, La Messa dei Giovani non si rivelò una semplice ed effimera moda, ma rappresentò una svolta, destinata a contrassegnare profondamente la musica liturgica che, da quel momento, non fu mai più la stessa. Le sonorità destinate ad accompagnare il canto dell'assemblea subirono profondi sconvolgimenti, mal tollerate dai tradizionalisti, inesorabilmente legati alla musica gregoriana, genus unicum, e alle forme canore intimamente fedeli.

L'evento incusse infatti una forte spinta verso una profonda evoluzione del canto liturgico, favorita dal clima innovativo postconciliare. In quegli anni, le celebrazioni eucaristiche proponevano frequentemente questa nuova forma musicale.

La grande attenzione suscitata e il successo ottenuto fanno sì che i tre complessi siano chiamati a rappresentare La Messa dei Giovani anche all'estero, e così Angel & The Brains, nel settembre 1966, tengono alcuni concerti alla Royal Albert Hall di Londra. Fa seguito un tour di tre settimane in Belgio, Olanda e paesi scandinavi, conclusosi all'Olympia di Parigi.

Nella primavera del 1967 Angel & The Brains vengono invitati a Broadway, per pubblicizzare l'edizione del disco pubblicata negli Stati Uniti; in queste esibizioni vennero aggiunti alcuni salmi musicati dal maestro Giombini, di cui però non esiste la registrazione discografica.


Side 1
1 Angel & The Brains - Introito (Penso pensieri di pace)
2 I Barritas - Gloria (Gloria al Signore)
3 Angel & The Brains - Graduale (Con voci di gioia)
4 The Bumpers - Credo (Io credo)

Side 2
1 Angel & The Brains - Offertorio (A te offro mio Dio)
2 The Bumpers - Sanctus (Santo)
3 The Bumpers - Pater Noster (Tu che sei nei cieli)
4 I Barritas - Agnus Dei (Agnello di Dio)
5 The Bumpers - Communio (Rendete grazie a Dio)





Il parere del GROG: io me le ricordo queste Messe, non dal 1966, ma le ho ben presenti. Quando un giorno a Modena nella mia parrocchia si intrufolarono alcuni giovani con chitarre acustiche tastiere e batteria, noi fedeli restammo un po' allibiti, pensateci, passare dalle messe in latino alle messe cantate e con testi ben diversi da quelli delle Scritture fu un bel salto. Devo dire il mio parere, non mi piacevano allora e non mi piacciono oggi, forse perchè essendo stonato non potevo mai partecipare a nessun canto, ma comunque imperversando nelle funzioni religiose queste hanno avuto un merito, mi hanno allontanato dalla Chiesa, dal mio punto di vista non hanno nulla a che vedere con le Messe Liturgiche... e sono una scusa bella e buona per non seguire la Messa e fare dell'esibizionismo...




BY


GROG

nano comunicazione di servizio - ma proprio nano...

Oggi ho rimesso il link degli Juniors dopo accorato pianto greco di un frequentatore. Vorrei tanto poter fare lo stesso con tutta la roba succulenta che ho messo ad appagamento della mia smisurata vanità poi frustrata da cancellatio imperitura. Non ho molto tempo. Quindi, qui lo dico e basta: chi volesse nuovi links per quanto sopra metta un messaggio in questo post e il suo desiderio diverrà carne.
p.s. senza fretta nè?

ma dove andate?? non è un musicista prog ma un tecnico di derattizzazione!!!!

venerdì 28 settembre 2012

Comunicazione di servizio...

Dopo massivo reupload, annuncio a tutti i navigatori che passano dalla stratosfera, soprattutto quelli che ci conoscono da poco, che i links alle collections  di 45 giri rari prog (mio personale pallino), che hanno accompagnato i visitatori del blog sin dalla sua nascita, sono di nuovo attivi, a ritroso, sino al vol 23. Per cui, amici cari, visto che siamo nel periodo più Battiatesco che la Stratosfera abbia mai attraversato, grazie all'amico Antonio (grande acquisto per tutti noi), vi ricordo in particolare il VOL. 27, ovvero una doppia collection davvero di pregio dedicata al maestro Catanese e relativi ed all'etichetta Bla Bla...

Statemi accuorti, friends

P.S. - Le collections sono tutte rintracciabili a questo link 

giovedì 27 settembre 2012

Robert Genco - 1977 - Beyond the Life (Oltre la Vita)


TRACKLIST :
1. Angoscia
2. Beyond the life
3. All Recomposes
4. Nature and transmigration (part 1 & 2)
5. Passaggio 
 
Grande album caduto da decenni nell'oblio. Altra perla inclusa nella wishlist dello Strato Captain. Who is Robert Genco? Batterista calabrese, Roberto Genco (but Robert is very english) ha inciso e pubblicato privatamente il suo unico album Beyond the life (Oltre la vita) nel 1977. Con un'ottima qualità tecnico-musicale e di registrazione, per essere un'autoproduzione, il disco è di genere jazz-rock e contiene 5 lunghi brani con testi in inglese, cantati dallo stesso Genco, peraltro accompagnato da ottimi musicisti come il chitarrista Giorgio Cocilovo e il sassofonista e flautista Hugo Heredia. Non vi sono in circolazione informazioni dettagliate sull'album. E' considerato un disco piuttosto raro, probabilmente all'epoca  stampato in tiratura limitata.Dell'LP esistono due diverse edizioni, la prima sull'etichetta di Genco, la RG Production, e l'altra per la PG, di proprietà del cantante Peppino Gagliardi e distribuita dalla Durium. È probabile che il disco sia uscito prima privatamente e poi con la distribuzione Durium. Le copertine dei due album hanno leggere differenze sul davanti, mentre il retro è di colore nero per la prima e di colore rosso per la seconda, entrambe con i testi. Esiste una ristampa su CD con l'aggiunta di 2 bonus tracks. Quella postata è la versione vinile.
 
FORMAZIONE :
Robert Genco:  Drums, Percussion, Vibes, Vocals
Hugo Heredia:  Sax, Flute
Luciano Biasutti:  Trumpet, Flugelhorn
 Giorgio Cocilovo:  Guitars
Tuccio Garofalo:  E-Piano, Organ
Silvio Condemi: Bass, Cello

1969 Stormy Six - Le idee di oggi per la musica di domani

Il gruppo è fondato nel 1965 da Giovanni Fabbri con Alberto e Giorgio Santagostino, Maurizio Cesana, Mario Geronazzo e Maurizio Masla. Già nell'anno successivo avviene il primo cambio di formazione, con l'arrivo di ex componenti del gruppo Gli Stegoni: Franco Fabbri, Antonio Zanuso e, nel 1967, Luca Piscicelli. Alla fine del 1966, dopo aver vinto il primo Festival studentesco di Milano al Palalido e dopo più serate nei locali importanti di allora (Piper, Voom Voom, Bang Bang), gli Stormy Six incidono il primo 45 giri, contenente Oggi piango (cover di All or Nothing degli Small Faces) e Il mondo è pieno di gente (una canzone di Franco Fabbri, dunque fra i primi brani originali registrati da gruppi italiani dell'epoca beat), con l'etichetta Bluebell.
Nel 1967 gli Stormy Six vengono scelti come uno dei gruppi spalla dei Rolling Stones per la loro prima tournée italiana. Sempre per la Bluebell, negli stessi mesi, esce il nuovo 45 giri Lui verrà / L'amico e il fico (entrambe canzoni originali). Questa prima fase viene conclusa dal tentativo della Bluebell (la casa discografica di Fabrizio De André, ma anche dei New Dada e di Santo & Johnny) di lanciare Maurizio Masla come solista. Gli Stormy Six restano un quartetto. L'anno successivo (ma esce nei primi mesi del 1969), viene inciso il primo LP Le idee di oggi per la musica di domani, album dove si intrecciano riferimenti al rock psichedelico angloamericano ma anche alla nascente canzone d'autore. Le canzoni sono tutte di Franco Fabbri e di Claudio Rocchi; oltre a loro nel gruppo sono rimasti Luca Piscicelli e Antonio Zanuso, anche se le numerose tastiere (Hammond, clavicembalo, pianoforte) sono suonate da Fausto Martinetti, ormai uscito dalla formazione. Non completamente convinta dall'idea (per l'epoca piuttosto rara in Italia) di un gruppo che esegue esclusivamente proprio materiale, la nuova casa discografica (Ariston Records) non sostiene l'album: prima offre agli Stormy Six di registrare due cover dei Creedence Clearwater Revival (La luna è stanca e Lodi), poi offre a Rocchi un contratto come cantautore solista. Viene sostituito nel gruppo da Massimo Villa.
L'album di debutto degli Stormy Six è, per certi versi, lo specchio di un'epoca: atmosfere semplici, quasi da "messa beat", clima rilassato da festini caserecci anni '60 in cui, i ragazzi più "esistenzialisti" si contendevano i favori del gentil sesso a suon di canzoni.
Le armonie sono elementari e l'impostazione generale risente decisamente delle origini Beat del gruppo.
L'Ellepì è un curioso miscuglio tra Beat, Psichedelia e cantautorato con chiari riferimenti ai Moody Blues di "In the search of the lost chord" e con qualche accenno ai primissimi Genesis.

I brani sono quasi tutti firmati dal duo Rocchi-Fabbri anche se, a posteriori, è stato assoldato che tre di essi appartenevano al solo Rocchi: "Ramo", dal sapore mistico e indiano; la Augeriana "I tuoi occhi sono tristi" e la struggente "Sotto i portici di marmo". Tutte canzoni molto "intimiste" e quasi contrapposte allo spirito più marcatamente freak dell'album.
In fase d'ascolto, la dicotomia tra i due autori salta subito all'orecchio, al punto di lasciar prevedere l'imminente abbandono del bassista, già maturo per una carriera personale.
I brani di Fabbri, ancora un po’ acerbi, sono invece già velati di quelle atmosfere country-rock (es: "Una più felice di te", "C'è qualcosa nel vita") che saranno tipiche degli Stormy Six degli anni '70: anni in cui la band assumerà una precisa collocazione politica.


Lascia invece esterrefatti l'unico brano psichedelico dell'album, "Schalplattengesellschaft mph":
un'indiavolata quanto tossica improvvisazione beat che fa pensare ad un errore di stampa, tanto è lontana e difforme dal resto della scaletta. Non a caso, sarà uno dei due pezzi che verranno esclusi dalle successive ristampe "Ariston" su vinile.
In sintesi, pur nel suo eccessivo ondivagare tra diversi stili musicali, "Le idee di oggi per la musica di domani" può essere considerato un buon frammento sonoro di fine anni '60.
La sua piacevole ingenuità verrà presto superata dal gruppo (orfano del Rocchi che abbraccerà altri percorsi ed altre filosofie), specie in virtù della politicizzazione di Franco Fabbri, che non solo fonderà una propria casa discografica, ma non mancherà neppure di regalare alla musica Italiana almeno un capolavoro: l'epica "Stalingrado" tratta dall'album "Un biglietto del tram".
L'album originale della "First" è piuttosto raro e ricercato dai collezionisti, sia nella versione completa a 13 canzoni, sia nella ristampa a 11.


Lato A

    Fiori per sempre - 3:57
    Un'altra come te - 2:51
    La storia più bella del mondo - 3:07
    Una più felice di te - 4:12
    C'è qualcosa nella vita - 2:21
    Shallplattengesellschaftmbh - 5:43

Lato B

    Forse - 0:59
    Lui verrà - 3:20
    Le stagioni - 4:17
    Ramo - 6:17
    I tuoi occhi sono tristi - 3:03
    Monna Cristina - 3:21
    Sotto i portici di marmo - 4:44





Il parere del GROG: in questi giorni ho ascoltato l'album più volte e dirò che mi è piaciuto, ma mi ha anche lasciato esterefatto, passa tranquillamente da canzoncine con testi insignificanti e musica tipo menestrelloide a brani impegnati e decisamente prog. Un Claudio Rocchi quasi irriconoscibile, ma che comincia a muovere i primi passi e si fa sentire con testi decisamente interessanti. Ottimi i giri di acustica e i cori. Altri brani sembrano la colonna sonora degli spot del tempo, ma una cosa è certa, si ascoltano bene e fanno sorridere... Nel complesso un ottimo album, ma va ascoltato più di una volta per carpirne l'essenza!


BY



GROG





mercoledì 26 settembre 2012

Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 11 (Serie "Bootleg" n. 71) - Franco Battiato - 1999 - Filaforum di Assago (Gommalacca Tour)

Franco Battiato - 1999 - Gommalacca Tour - 9 Aprile, Filaforum di Assago

TRACKLIST VOL 1 :

01 - Fornicazone
02 - Suicidio
03 - La convenzione
04 - Auto da Fè
05 - Shock in my town
06 - Il mantello e la spiga
07 - Il ballo del potere
08 - Vite parallele
09 - Quello che fu
10 - Strani giorni
11 - La cura
12 - Summer on a solitary beach
13 - No u turn

Canzoni 1 e 2 su base registrata, da 3 a 13 con band


TRACKLIST VOL 2 :

01 - Caffè de la paix
02 - Casta diva
03 - Mesopotamia
04 - Paranoia
05 - Up patriots to arms
06 - E' stato molto bello
07 - Stage door
08 - E ti vengo a cercare
09 - I treni di Tozeur
10 - La stagione dell'amore
11 - Voglio vederti danzare
12 - L'era del cinghiale bianco
13 - Sentimento nuevo/Bandiera bianca

Pubblico con estremo piacere questo ennesima gemma dell'amico Antonio, ed il piacere è dovuto principalmente a due fattori:

FATTORE X : innanzitutto, questa volta c'ero anch'io: questa è una delle 4 volte in cui ho assistito ad un concerto del maestro, ed il ricordo è ancora assai vivo in me. Gommalacca è il mio album preferito di Battiato degli anni 90 e ritrovarlo qui, riproposto quasi per intero (peccato per la mancanza di Shackleton, il mio pezzo preferito dell'album), è stato un enorme piacere. Ricordo ancora la presentazione della canzone "Paranoia", una punta eccelsa dell'ironia del maestro (ascoltatevela e sappiatemi dire, no spoiler), per un pezzo veramente acido, con Sgalambro a scandire la parte recitata. Lo stupore di ascoltare questo pezzo ed il lato B del rarissimo 45 giri da cui proveniva ("La convenzione") fu immenso. Penso che ben in pochi conoscevamo questi due pezzi, riproposti tra l'altro in versione identica agli originali. Ricordo poi la partecipazione a sorpresa di Alice, musa ispiratrice di Franco Battiato, per una serata davvero indimenticabile.

FATTORE Y : A quanto sembra, una nostra cara lettrice si sta preparando ad impalmare una delle persone che frequentano questo blog e, grazie alla pubblicazione di questo bootleg, i due piccioncini dovrebbero convolare. Due sono i misteri che circondano la lieta vicenda : ancora non conosciamo il nome dell'ignota sposina e, cosa ancor più singolare, ancora non sappiamo chi sarà il fortunato che convolerà a nozze: il procurante dell'album, nonchè sopraffino copertinista Antonio? Oppure il serafico commentante George? Oppure ancora l'ironico e sorridente Rattus? Non sarà mica il ricevente e postante Captain Robi (peraltro impegnatissimo con prole)?

Ordunque, gentil donzella, aiutaci a sciogliere questi misteri, affinchè ogni tassello di questa intricata vicenda vada al suo posto...

Qui lascio spazio per incollare l'accurato e fondamentale contributo di Antonio che, son sicuro, arriverà, completando nella miglior maniera questo post (grazie anche per questo, my friend). Ed infatti, il commento è arrivato, dunque lascio la parola ad Antonio : "Per molti appassionati di Battiato, l'album "Gommalacca" rappresenta il vertice della collaborazione con Sgalambro. In effetti i testi del filosofo si ammantano in queste canzoni di una veste musicale davvero apocalittica e grandiosa. Il dato curioso, però, è relativo ai concerti del tour, anticipato con una brvee anteprima anche sul palco di Sanremo 1999. Per portare dal vivo un album complesso ed ardito, infatti, Battiato sceglie di usufruire di una band "giovane" e non degli abituali concertisti. Scompare il quartetto d'archi, non c'è alcun pianoforte e da qui in poi non vedremo più al fianco di Battiato qual gigante delle tastiere che è Filippo Destrieri (con enorme rimpianto per il sottoscritto e credo non solo per me). A sostituire sia Destrieri che il consueto Angelo Privitera ci pensa Stefano Cecere. Nomi noti sono quelli di Chicco Gussoni alle chitarre e Lele Melotti alla batteria. Completano la band Enrico Orlandelli al basso e Marco Pancaldi alle chitarre. Si faceva notare, ma qui non si sente, la partecipazione della danzatrice Li Rong Mei. La dimensione teatrale del concerto è evidente, con alcune trovate sceniche naif ma efficaci. Sgalambro interviene più del solito ma semrpe in modo appropriato. Il risultato sonoro è molto coinvolgente, soprattutto per quel che riguarda i nuovi pezzi. Ma ,come già sottolienato, resta memorabile il ripescaggio di alcuni pezzi dei Settanta. "La convenzione" e "Paranoia", senza dubbio, ma anche una "No U Turn" introdotta da un assolo di Battiato al synth davvero notevole.La scaletta presenta varie novità: torna "Mesopotamia", c'è una versione elettrica di "Caffè de la paix" e la proposta inedita di "Stage door". Di questo tour sarebbe stato giusto editare un video ufficiale. Ma la pubblicazione del concerto de "L'imboscata" forse avrà impedito un simile progetto. Perccato, Ci accontentiamo del sonoro in versione bootleg.
Con grande simpatia
Antonio

p.s. Per quanto riguarda i miei eventuali progetti nuziali, informo chi di dovere di averli già espletati oltre 4 anni fa e di averli coronati di recente con la nascita di una bellissima bimba! Largo ai giovani, insomma.
"

Ringrazio immensamente Antonio per aver fatto scendere qualche lacrima di nostalgia (non canaglia ma molto dolce) sul viso del Capitano...

venerdì 21 settembre 2012

Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 10 (Serie "Bootleg" n. 70) - Franco Battiato with Royal Philarmonic Orchestra - 2010 - Parco del Castello di Fénis


Franco Battiato with Royal Philarmonic Orchestra - Parco del Castello di Fénis, Valle d'Aosta, 26 luglio 2010 (FM broadcast - Rai Radiouno)

Sulla scia dei post dedicati al Maestro, propongo a tutti i seguaci della Stratosfera un eccezionale concerto che ha caratterizzato l'estate musicale 2010 nella mia piccola regione, che è poi la Valled'Aosta. Franco battiato si è esibito nella splendida cornice del Castello medioevale di Fénis (ragazzi. venite a visitarlo perché ne vale la pena - vedere la foto qui sopra) accompagnato da 30 elementi della più prestigiosa orchestra britannica, la Royal Philarmonic Orchestra, diretti dal pianista Carlo Guaitoli. Non a caso l’evento (per Franco Battiato era l’unico concerto dell’estate 2010) ha avuto una eco nazionale grazie alla diretta su Radio Uno nell’ambito della trasmissione “Suoni d’Estate”. Il concerto del 26 luglio 2010 rientrava nella rassegna "Musicastelle" promossa dall'Assessorato regionale al Turismo. Battiato ha snocciolato ai 2300 presenti (tutto esaurito, tenuto conto dell'esiguità di posti della location) una lunga serie di brani vecchi e nuovi seduto sul solito tappeto, sorseggiando ananas, con le gambe coperte da un plaid azzurro prestatogli da un vicino ristorante per proteggersi dal vento. Dopo un inizio un po' mite con le cover tratte dai vari “Fleurs” e qualche “mystic pizza” (come lui stesso le ha definite), il crescendo dei suoi classici in versione sinfonica è stato inarrestabile. Finale elettrico (anche perchè a venire in primo piano sono stati il tastierisa Angelo Privitera e il chitarrista Davide Ferrario), con tutti in piedi (Battiato compreso) a ballare e cantare “Cuccuruccucù". La qualità della registrazione, pur con i commenti dei due conduttori radiofonici, è superlativa. Assolutamente da non perdere.

 
TRACKLIST CD 1
1) Introduzione
2) Haiku 3) Stati di gioia 4) E io tra di voi 5) Te lo leggo negli occhi 6) La canzone dei vecchi amanti 7) Inverno 8) Io chi sono? 9) No time no space 10) Incantesimo 11) Un’altra vita 12) Gli uccelli 13) Lode all’inviolato 14) La cura 15) Povera Patria

 
TRACKLIST CD 2
1) Segnali di vita 2) Tra sesso e castità 3) E ti vengo a cercare 4) Tutto l’universo obbidisce all’amore 5) L’era del cinghiale bianco 6) Centro di gravità permanente 7) L’animale 8) La stagione dell’amore 9) Voglio vederti danzare
10) Encore break 11) Prospettiva Nevsky 12) Cuccuruccucù
13) End credits
 
Galleria fotografica

Mirageman - 1972 - Thunder and Lightning

 TRACKLIST

01  Thunder
02  Paroxysm
03  Hallucination
04  Abstraction
05  Apotheosis
06  Lightning
07  Paralysis
08  Atmosphere
09  Lycanthrope
10  Intermission

 Bonus Tracks not available on the original album
 
11  Nicaragua
12  Spring Summer Winterland Full
13  I'm Going Out Of My Head
14  Yesterday When I Was Young

Devo ammettere che di o dei Mirageman non ne so una cippalippa, E' però nella wishlist del nostro Captain. Dal momento che, nel corso di alcune mie recenti ricerche archeomusicali, ho trovato i file nel fondo di un hard disk, ho provato a raccogliere qualche informazione, anche se sul web non c'è un gran che al riguardo. Su  Italianprog si legge che "dietro il nome di Mirageman si nasconde il pianista e compositore Giovanni Fenati, che realizzò una serie di cinque album (ma alcune fonti ne citano un sesto) di musica strumentale tra il 1969 ed il 1972 per l'etichetta Ariston. Si conoscono almeno quattro singoli tratti da questi album. La maggior parte di queste produzioni strumentali tastieristiche hanno minimi collegamenti con la musica progressiva, come dimostrato dai titoli degli album, Per voi Giovani ed Alto Gradimento erano famosi programmi radiofonici, e i dischi sono più vicini ad un genere easy listening/lounge music. Solo l'ultimo, Thunder and lightning, è decisamente più in stile progressive, con la chitarra elettrica ed il flauto in evidenza su una base orchestrale. Descritto su un sito Internet come "i Deep Purple che improvvisano su alcuni strumentali nello stile di Henry Mancini", l'album, contenente dieci brani, non è lontano da quelli di Underground Set e Planetarium, ed uscì per l'etichetta progressive Gnomo della Ariston". L'album è stato ristampato in versione CD nel 1997 con l'inserimento di 4 bonus tracks (non presenti sul vinile originale). E' comunque un album abbastanza raro.

copertina del CD del 1997

Buon ascolto, mes amis.

Giovanni Fenati
  
LINK 

mercoledì 19 settembre 2012

Serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 9 (Serie "Bootleg" n. 69) - Franco Battiato - 1996 - L'ombrello e la macchina da cucire Tour

Franco Battiato - 1996 - L'ombrello e la macchina da cucire Tour - Alessandria, 16 Febbraio 1996

TRACKLIST CD 1 :

01 - Lode all'Inviolato
02 - La stagione dell'amore
03 - No time no space
04 - Le sacre sinfonie del tempo
05 - Povera patria
06 - Un'altra vita
07 - E ti vengo a cercare
08 - Caffé de la paix
09 - Mesopotamia
10 - L'ombra della luce
11 - L'ombrello e la macchina da cucire
12 - Breve invito a rinviare il suicidio
13 - Piccolo pub
14 - Moto browniano
15 - Fornicazione


TRACKLIST CD 2 :

01 - Gesualdo da Venosa
02 - Un vecchio cameriere
03 - Tao
04 - L'esistenza di Dio
05 - L'era del cinghiale bianco
06 - Summer on a solitary beach
07 - Gli uccelli
08 - Propsettiva Nevskj
09 - I treni di Tozeur
10 - Voglio vederti danzare
11 - Centro di gravità permanente
12 - Breve invito a rinviare il suicidio
13 - Stranizza d'amuri

Una nuova perla, sempre regalataci dall'amico Antonio, arricchisce la Battiato Fan Collection. Purtroppo il buco ispirativo che mi ha colpito, insieme alla fretta fottuta cui ci obbliga questa società che non comprendiamo ma che dobbiamo subire (fretta che decisamente mal si associa alla musica meditativa del maestro, ma tant'è...), mi costringe ad un post stringato, vi lascio dunque tosto alla musica, il bootleg che vi presentiamo, come l'amico Antonio ci ha ormai abituati, è di ottima qualità sonora, praticamente un live ufficiale, che ci presenta l'esecuzione dal vivo dell'intero album che da il titolo al live, ovvero "L'ombrello e la macchina da cucire", oltre ad una ricca selezione di classici intramontabili del maestro. Le covers splendide sono sempre a cura di Antonio, che ringrazio infinitamente per aver condiviso con tutti noi questa serie inedita sul web, nell'attesa delle prossime meraviglie dal suo archivio.

Buon ascolto e, come già detto, scaricare sulla stratosfera non costa nulla, ma un commento è cosa gradita e, direi, dovuta... Come diceva qualcuno, meditate, gente, meditate...

Antonio dixit : "L'ombrello e la macchina da cucire è il primo album pop che vede la collaborazione tra Battiato e Sgalambro. Un album colmo di elettronica e, con la sola eccezione di un brano, privo di musicisti impegnati a suonare qualcosa che non sia un computer. Un cd fatto in casa, ma ad alta tecnologia e pubblicato il 24 marzo del 1995. Ecco perchè, a mio avviso, questo live riveste un tassello importante per gli amanti della musica d'autore. Qui, infatti, oltre ad alcuni grandi successi eseguiti con il solito quartetto d'archi, pianoforte e due tastiere, c'è l'intero "Ombrello" suonato dal vivo. Si noti, inoltre, che la band è di grande spessore, con nomi mai più apparsi al fianco di Battiato. Su tutti, Claudio Golinelli "il Gallo", molto celebre come bassista di Vasco Rossi. Il risultato è tale da fare rimpiangere la scelta dell'artista di non averli fatti suonare anche in studio. Siamo nella fase conclusiva del tour, a quasi un anno di distanza dalla pubblicazione dell'album in questione. Per il resto, io concentrerei molto l'attenzione sull'esecuzione acustica di "No time no space" (eccellente Guaitoli al pianoforte) e sul recitato in lingua italiana (by Sgalambro) ne "L'esistenza di Dio". Sottolineerei, infine, come da questo tour riemergano sonorità e brani che torneranno in quasi tutti i tour successivi, proprio a cominciare da quello pop rock de "L'imboscata". Che avremo modo di ascoltare, mi auguro, in questa sede dagli infiniti meriti."
(Grazie anche per questo, Antonio)