venerdì 27 febbraio 2015

Serie "Lo scrigno del Dottor Phibes" n. 6 - Prima Materia - 1977- The Tail of the Tiger + live 1974 e 1976

 "TRACK" LIST :

1 - La Coda della Tigre (original version) (34:06)
2- (live) Berlin, October 19th, 1974 Metamusik Festival (16:26)
3- (live) Roma, January 17, 1976 (14:27)

Ho apprezzato molto l'idea, venuta al sodale George, di resuscitare vecchie serie della stratosfera. E proprio a proposito di vecchie serie, ma anche e soprattutto di resuscitare, ho incontrato recentemente in una bettola di periferia sporca e cadente, un vecchio e repellente blogger della stratosfera, assente da quasi 3 anni e che io davo ormai per morto e sepolto (e sarebbe stato un bene per l'umanità). Ebbene sì, si tratta prorpio del mefistofelico Doctor Phibes, cultore di sonorità disumane, esperto maximo della sperimentalismo che alla lunga martella inesorabilmente i coglioni, nonchè inventore, utilizzatore, spacciatore e somministratore, anche a tradimento, di sostanze psicotrope e allucinogene di sconosciuta origine, che rendono possibile l'ascolto di certi mattoni d'avanguardia. Nello spirito della doppia riesumazione, vecchia serie stratosferica e cadaverico Phibes, mi son visto costretto a cedergli ancora una volta il posto, non me ne vogliate cari amici. Per celebrare l'atroce riesumazione, ho pensato di fare il REUPLOAD di tutti gli album che il truculento Phibes ha presentato sulla Stratosfera, e li potete trovare qui 

Ah ah ah ah... E così mi si pensava già nelle fauci dell'inferno e preda della putrefazione delle carni. E invece il vostro amato dottore aveva preso un periodo... come lo chiamano i giovinastri d'oggi... ah sì sabbatico, che poi a me il sabbath, soprattutto se colorato di nero, mi ricorda ben altro... Comunque, dicevo, mi sono ritirato dall'odiata società in un tugurio ricavato tra vecchi scavi della metropolitana ora abbandonati e fognature, una brandina in un angolo, un fornellino, tanta acqua gratuita a disposizione e tanti grassi succulenti ratti per saziare i miei appetiti. L'unico ammenicolo della civiltà che mi son portato è un vecchio vecchio giradischi e alcuni album da far accaponare la pelle trafugati a collezionisti psiconauti mai più tornati a terra (grazie alle famose preparzioni "terapeutiche" Phibes)

E cominciamo con questo "Tail of the tiger", la coda della tigre, dei "Prima Materia". Non vi fate ingannare dall'apparenza inoffensiva e meditativa dei protagonisti di quest'album: queste persone, chiaramente studiose del suono e della voce, emettono vibrazioni capaci di muovere qualcosa nel profondo dell'ascoltatore, e qualcosa vi assicuro si muove anche dentro di loro. Anzi, si muove da dentro a fuori: sappiate che sono capaci di prolungare un singolo rutto, variando e sovrapponendo le loro voci, fino ad oltre un quarto d'ora!!! Nello spirito del migliore sperimentalismo italiano, ecco a voi rutti diplofonici, maschili e femminili, rutti strascicati, rutti che muoiono per poi risorgere... Sembra che un intero convento Hymalaiano con problemi digestivi dopo una colossale impepata di cozze sia stato registrato durante la quotidiana meditazione e riversato su quest'album... L'effetto che avrà sul vostro povero udito sarà l'auto metabolizzazione delle cellule cerebrali, con conseguente discesa e digestione delle stesse, che vi porterà inesorabilmente ad emulare i suoni che per un'ora abbondante risuoneranno dai vostri altoparlanti. L'intero album del 1977 viene riproposto in questa edizione in cd del 2005 con due brani registrati live nel 1974 e nel 1976, per un totale di un'ora abbondante, abbastanza da  sopraffare anche i più valorosi di voi. E la mattina seguente, cari amici che avrete l'aerdire di ascoltarlo per intero, ben poco sarà rimasto di voi...

Permangono alcuni misteri, innanzitutto circa l'identità degli artisti coinvolti, ma anche sul loro numero, visto che in foto a volte son 4, altre 5, altre ancora 6. Ma il mistero più grande riguarda i loro apparati digestivi, tanto che si vocifera circa la non appartenenza al genere umano dei membri di questo misterioso ensemble. Che vengano dallo spazio, dal mare o dalle profondità della terra, queste creature hanno ben poco di terrestre,  se non l'apparenza esterna...

Così Doctor Phibes vi saluta, e vi rimanda alla prossima impossibile (soprattutto da ascoltare) proposta musicale...


Post by Doctor Phibes. Last words by Captain : nonostante debba concordare su alcuni punti con il pestilenziale autore di questo post, se volete leggere una recensione seria inerente questo progetto sonoro (e l'innegabile bravura degli artisti coinvolti), vi rimando alla recensione scritta da proggen_ait94 per Debaser.it

mercoledì 25 febbraio 2015

Maurizio Arcieri (R.I.P. 1942-2015) - 1973 - Trasparenze

TRACKLIST:

01. Il grigio nella mente
02. Per amore
03. Se fossi io
04. Una foglia
05. Sereno
06. Primo volo (strumentale)
07. Immagini
08. Rapporto
09. Vibrazioni
10. Trasparenze

FORMAZIONE:

Maurizio Arcieri - voce
Paolo Donnarumma - basso, chitarra
Claes Cornelius - chitarra
Pepé Gagliardi - chitarra, armonica, xylofono
Ezio Malaguti - percussioni

Se n'è andato anche lui, il 29 gennaio scorso, in silenzio, senza grande clamore, all'età di 72 anni: stiamo parlando del grande Maurizio Arcieri, che la Stratosfera non può e non vuole dimenticare. Leader di uno dei più celebri gruppi beat degli anni '60, i New Dada, Maurizio Arcieri, o più semplicemente Maurizio, ha scritto pagine indimenticabili in quel lontano periodo. Andate a rivedervi i post che Grog dedicò loro, proprio qui sulla Stratosfera e avrete una panoramica completa di questo storico gruppo che, tra le altre cose, ebbe l'onore di aprire i concerti dei Beatles nel 1965, nel corso della loro tour italiano. Dopo il periodo New Dada, Maurizio intraprese una luminosa carriera solista prima di creare a Londra, nel 1976, quello straordinario duo d'avanguardia, in bilico tra new wave, punk ed elettronica, insieme alla compagna Christina Moser, che prese il nome di Chrisma prima e di Krisma poi. Ma qui si apre una nuova lunga pagina che vorremmo affrontare in separata sede, magari fra qualche settimana. Durante la loro lunga carriera i Krisma collaborarono con vari artisti fra cui Vangelis, Hans Zimmer, Subsonica e Franco Battiato. Proprio con quest'ultimo, nel 2004, Maurizio fornì il suo contributo alla composizione di alcune musiche per l'album "Dieci stratagemmi".  

Nel bel mezzo della carriera solista post New Dada e prima della fondazione di Chrisma, Maurizio Arcieri pubblicò nel 1973 il suo unico album solista, praticamente misconosciuto, dal titolo "Trasparenze". E' un disco stupendo, che abbraccia il prog, il rock acido, la psichedelia, la sperimentazione jazz. La summa di questa straordinaria esperienza è condensata nel brano posto a chiusura del disco, Trasparenze, con una coda strumentale di stampo puramente pinkfloydiano. Da non credere. Di tutto rispetto il gruppo che lo accompagna: alla chitarra il danese Claes Cornelius, nostra vecchia conoscenza per chi si ricorda dei Blues Right Off, al basso Paolo Dannarumma, alle tastiere Pepé Gagliardi (già collaboratore di Alberto Camerini e Donatella Bardi) e alle percussioni Ezio Malaguti.

Grazie Maurizio per averci regalato anche questo piccolo e prezioso gioiello.

 

Post by George


lunedì 23 febbraio 2015

Simon Luca - 1971 - Da tremila anni (Musica per la parola)

TRACKLIST :

 01 - Chiara
02 - Pensaci uomo
03 - Parlo di lei
04 - Questo è l'amore
05 - La tua mano, la mia mano
06 - Cent'anni in poche ore
07 - Spegni la luce
08 - Donna ci vuole pazienza
09 - Parlo parlo ma penso a lei
10 - Piccolo, grande, immenso amore
11 - Niente di più facile
12 - Da tremila anni
13 - Com'è fatto il viso di una donna
 
 Miracoli della stratosfera: l'amico George mi chiede se possiedo il primo album di Simon Luca, perchè vorrebbe vedere pubblicata sul blog l'intera discografia del bravo artista. Non possedendo l'album "Da tremila anni", primo lavoro dell'artista, decido di inserirlo nella wishlist stratosferica. Non passa più di un giorno e mezzo che Paolo, amico che di quando in quando collabora con noi, me lo passa fresco fresco. Non c'è che dire, una richiesta esaudita a tempo di record...

Godetevi dunque questo solido album di pop sinfonico, impreziosito dalla presenza di Tullio De Piscopo alla batteria e di alcuni membri degli Stormy Six (non ci è dato sapere quali).

LINK

Post by Captain, thank you very much to Paolo

domenica 22 febbraio 2015

Flora Fauna e Cemento - 197? - Canzoni

TRACKLIST:

01.  Ma quale sentimento
02.  Come bambini
03.  Fuori piove riscaldami tu
04.  La nostra piccola canzone
05.  Un papavero
06.  In America
07.  Superstar
08.  Mondo blu
09.  Stereotipati noi (con Gianna Nannini)
10.  Io sono mia
11.  Magia nera

Storia piuttosto complessa quella dei Flora, Fauna e Cemento, legata soprattutto ai numerosi cambi di formazione. La vita musicale di questo gruppo, appeso tra pop melodico con spruzzatine rock e prog, dura ben 7 anni (dal 1970 al 1977) con fortune alterne. Fondato da Mario Lavezzi (era il chitarrista dei Camaleonti) e da Damiano Dattoli, già collaboratore di Lucio Battisti, i F.F.C. entrano proprio nella scuderia di Battisti, la Numero Uno. Il primo singolo datato 1970 è una discreta cover di Bridge Over Troubled Water, di Simon & Garfunkel (in italiano Il Ponte), che troverete nel post delle cover dedicate proprio a S&G. Le due belle ragazzotte che cinguettano come usignoli si chiamano Babelle Douglas e Manuela Mantegazza. Completano la formazione originale del 1970 Ciro Dammicco alle tastiere e Sergio Poggi alla batteria. Il retro del primo singolo, con un testo a dir poco imbarazzante, è Superstar, dalla celebre rock opera "Jesus Christ Superstar". Per rispetto al personaggio non vi dirò chi è l'autore. Seguono una scarampola di 45 giri e anche un paio di LP, il primo omonimo del 1973, conosciuto anche come "Rock" e il secondo del 1975 dal titolo "Disamore". I due maggiori successi furono senza dubbio Un papavero e Mondo blu, pubblicati rispettivamente nel 1971 e nel 1972. Anni dopo entrano nel gruppo altre voci femminili tra cui la bellissima Mara Cubeddu e Barbara Michelin.

Nel corso dei numerosi cambi di formazione, tant'è che lo potremmo considerare un open group, nei Flora, Fauna e Cemento transitò, come una meteora, anche Gianna Nannini, che fece tempo ad incidere un solo 45 giri, Stereotipati noi, nel 1974. Su Youtube troverete anche un paio di apparizioni live del gruppo del '70 e '71. Nel 1976 i F.F.C. passano alla Fonit Cetra e l'anno successivo, dopo un ultimo singolo, si dissolvono come neve al sole. Senza eccessivi rimpianti.

Al di fuori della discografia ufficiale (7 singoli e 2 LP) mi sono ritrovato tra le mani questo disco antologico, del quale esistono scarne indicazioni sul web, per non dire nule. Si intitola "Canzoni" e l'anno di pubblicazione non è indicato. Per cui, senza certezza alcuna, l'ho fatto risalire, in modo strategico, al 197? Ogni ulteriore indicazione da parte dei nostri navigatori sarà ben gradita. Contiene 11 brani senza lode né infamia che ripercorrono la storia musicale del gruppo. La disomogeneità regna sovrana: si va dalla canzonetta alle sonorità rock ed elettriche, passando attraverso i brani di maggiore successo di cui abbiamo già parlato. Se qualcuno possiede Rock e Disamore (io non li ho, ma non ho nemmeno intenzione di comprarli date le quotazioni che hanno raggiunto su eBay) ce lo faccia sapere attraverso i commenti. Potremmo dedicare al gruppo un altro post, a completamento di questo. 


e...dulcis in fundo, una bella foto di Mara Cubeddu nel 1976, Ne vale la pena.

Post by George

mercoledì 18 febbraio 2015

Serie "Cantautori ai margini" n° 7 - Anna Arazzini - 1970 - Vola, vola in alto amore mio

TRACKLIST:

01. Tu non sei più innamorato di me
02. Quanti anni, ragazzo
03. Sveglierai la luna
04. Sarà Emanuela
05. Ballata di una bimba
06. Come il vento notturno
07. Se mi vuoi 
08. Il mare è tranquillo
09. Palden
10. Elegia
11. Oggi il sole è il re
12. Una volta

Bonus tracks - i primi 2 singoli

13. Sarà Emanuela (lato A, 45 giri 1969 - versione differente dal 33 giri)
14. Lontano dall'inverno (lato B, 45 giri 1969)
15. Una cosa normale (lato A, 45 giri 1969)
16. Te ne vai tra gli alberi (lato B, 45 giri 1969)

Ma quanto è bello andare a riscoprire una vecchia e gloriosa serie (breve, a dire il vero) come quella dei "cantautori ai margini". Mi è passato tra le mani questo 33 giri di Anna Arazzini, datato 1970, e ho pensato di riscoprirlo insieme a voi. Anna Arazzini è una cantautrice sicuramente molto ai margini, qui alla sua prima prova a 33 giri, dopo aver inciso l'anno prima un paio di singoli che ho postato come bonus tracks. Il web è un po' parco di informazioni, ma qualcosa ho trovato. Iniziamo col dire che Anna Arazzini, romana di nascita, si dedica alla musica fin da giovanissima. Appassionata di canto e di composizione riesce a firmare nel 1969 un contratto con la piccola etichetta discografica Varierty, che ha un occhio particolarmente attento per i cantautori, ed incide il suo primo singolo contenente i brani Sarà Emanuela (poi re-incisa in versione più soft per il 33 giri) e Lontano dall'inverno, una cover di Arthur Resnick che lei stessa traduce in italiano.

La copertina del primo singolo del 1969
Come spesso succede il disco passa praticamente inosservato, anche perché scarsamente promosso. Ciò non toglie il fatto che i critici la osservino con un certo interesse, ritenendola una cantautrice innovativa nell'allora panorama musicale. Sempre nel 1969 incide un nuovo singolo, Una cosa normale / Te ne vai tra gli alberi e collabora con Umberto Bindi, anche lui sotto contratto per la Victory. L'anno successivo vede la luce il primo LP "Vola, vola in alto amore mio". Tutti i brani postati sono tratti dal vinile (righe incluse). 

Il secondo singolo pubblicato anch'esso nel 1969
Il 33 giri non è malaccio e spiccano soprattutto i testi per la loro bellezza e intensità. Le musiche sono senza lode né infamia: brani acustici, delicati, sorretti da archi, pianoforte e chitarra (anche flauto e armonica in Quanti anni, ragazzo), sitar (in Sarà Emanuela e Una volta), con la bella voce di Anna Arazzini a fare da collante. La critica, anche questa volta, lo accoglie calorosamente. Un po' meno il pubblico. Ancora oggi, a distanza di 45 anni, resta un lavoro di nicchia. Il seguito della storia musicale di Anna Arazzini non è particolarmente brillante: scrive una canzone per Iva Zanicchi, canta, recita e balla  nell'opera folk rock di Tito Schipa Jr., "Er Dompasquale" (1980), ancora con Tito Schipa Jr. partecipa nel 1986 alla commedia musicale "L'isola nella tempesta". Seguono altre apparizioni in veste di attrice. Da alcuni anni si sono perse le sue tracce. Veramente una "cantautrice ai margini" a tutti gli effetti.

Anna Arazzini raffigurata sulla mitica figurina "Panini"

Link

Post by George

martedì 17 febbraio 2015

Le compilation della Stratosfera vol. 10 - 1994 - Progresso Italiano


Dopo averla accantonata per un po' di tempo a favore di altri post, rimettiamo mano alla serie delle compilation della Stratosfera in un percorso che, lo ricordo, segue la cronologia pubblicata da Augusto Croce sul suo Italian prog, nostro inevitabile punto di riferimento. Purtroppo non tutte sono in nostro possesso e quindi qualche "salto" diventa inevitabile. Nel 1994 la Sony/Columbia pubblica questa raccolta dal titolo "Progresso italiano" (terribile!) comprendente brani già usciti su 33 e 45 giri, Condivido il giudizio di Augusto: si tratta di una compilation destinata soprattutto a coloro che si accostano al prog italiano, anche se non mancano alcuni begli episodi come la versione 45 giri di Impressioni di settembre del 1971, diversa rispetto a quella contenuta nel 33 giri di esordio o il brano dei Città Frontale. Tutti i grandi nomi del prog made in Italy sono presenti, dalle Orme agli Area, dai Jumbo al Balletto di Bronzo, dal Banco del Mutuo Soccorso ai Garybaldi, proseguendo con Osanna, Delirium e via dicendo. Tutt'al più utilizzatela come colonna sonora nel corso di un bel viaggio automobilistico.

TRACKLIST:

01. Premiata Forneria Marconi -  Impressioni di settembre (45 giri version)
02. Le Orme - Sospesi nell'incredibile 
03. Garybaldi - Maya Desnuda 
04. Jumbo - Gil 
05. De De Lind - Voglia di rivivere 
06. Banco del Mutuo Soccorso - Ma che idea 
07. Città Frontale - Solo uniti ... 
08. Area - L'elefante bianco
09. Il Balletto di Bronzo - Primo incontro 
10. Delirium - Dolce acqua 
11. Osage Tribe - Prehistoric sound 
12. Capsicum Red - Ocean
13. Osanna - Ce vulesse 
14. Banco del Mutuo Soccorso - Traccia III





Post by George

venerdì 13 febbraio 2015

Simon Luca - 1972 - Per proteggere l'enorme Maria

TRACKLIST:

01. Cuore nero
02. Tu ora
03. Venendo piano
04. Everybody's gotta drink another round with me
05. Ridammi la mia anima
06. Per proteggere l'enorme Maria
07. E.A. Poe
08. Sono un uomo
09. Mangia con me il tuo pane
10. Aleinada Rapsody

FORMAZIONE:

Simon Luca - chitarra, voce solista
Ricky Belloni - chitarra
Alberto Camerini - chitarra
Gigi Belloni - basso
Pepe Gagliardi - piano
Franco Orlandini - Hammond organ
Lucio Fabbri - violino
Fabio Treves - armonica
Ezio Malgrati - batteria
Donatella Bardi, Marco Ferradini, Eugenio Finardi, Massimo Villa - cori

Il "Mad Dogs & Englishmen" made in Italy. Non esiste altro paragone. Simon Luca, abbandonati i panni di Alberto Oro (pseudonimo degli esordi) e lasciati alle spalle i melensi e stucchevoli 45 giri degli anni '60, sforna nel 1972 uno dei migliori album rock mai incisi agli albori di quello storico decennio. L'apertura dell'album (Cuore nero) è degno del miglior Joe Cocker, voce roca e graffiante, grandi riff di chitarre elettriche, ritmo martellante, cori impetuosi. Simon Luca & Friends, primo vero open group italiano (guardate un po' chi c'è nella formazione), ci stupiscono e ci incantano. Tu ora è sostenuto dall'armonica di Fabio Treves, Venendo piano è uno strumentale dolcissimo, con intrecci delicati di chitarre acustiche, Everybody's è un breve frammento in stile country dominato dal violino di Lucio Fabbri, Ridammi la mia anima e Per proteggere l'enorme Maria sono altri due grandi capolavori. La forza e l'energia di Simon Luca/Joe Cocker emergono prepotentemente in Sono un uomo. Mangia con me il tuo pane, brano sostenuto dalle chitarre di Simon Luca, Ricky Belloni e Alberto Camerini e dall'armonica del grande Fabio Treve è forse il punto più alto dell'intero disco. La grandiosa chiusura è riservata a Aleinada Rapsody, 7 muniti e 35 di intense emozioni. Come avrete capito siamo ben lontani dai suoni prog: ci troviamo invece di fronte ad uno dei più grandi album rock sfornati sull'italico suolo in quei lontani anni (sigh!). Impensabile che nel 1972 si potesse concepire un simile capolavoro.

Se volete documentarvi su Simon Luca vi rimando senza discussioni su Wikipedia e sulla bible Italian Prog. Vale solo la pena sottolineare che la stringata discografia a 33 giri anni '70 di Simon Luca comprende solo 3 dischi: l'esordio nel 1971 con "Da tremila anni"; quindi il capolavoro "Per proteggere l'enorme Maria" (1972) e per finire "E la mia mente?" pubblicato nel 1973. L'album d'esordio non è presente nei miei archivi. Chissà se qualche anima buona lo possiede e lo vuole postare così da completare la piccola collezione. Fatecelo sapere nei commenti. Il disco del 1973 lo posteremo invece a breve sulla Stratosfera. Un filo di pazienza e sarò tutto vostro. 


Post by George

giovedì 12 febbraio 2015

Serie "Italian Neo Psychedelic Sound" n. 11-12 - Eighties Colours (1985) & Eighties Colours Vol. 2 (1987)


"Eighties Colours" e "Eighties Colours vol. 2" sono due dischi storici e di fondamentale importanza nel panorama della neo psichedelia italiana. Le compilation sono state pubblicate su vinile dalla Electric Eye Record di Claudio Sorge a distanza di due anni una dall'altra e raccolgono la summa delle garage band italiane in circolazione nella metà degli anni '80. Due grandi album manifesto, peraltro di non facile reperibilità. 

AA.VV. - Eighties Colours - 1985

TRACKLIST:

01.  Sick Rose - Do You Live In A Jail
02.  Party Kidz - Nothin' Changes
03.  Out Of Time - Have You Seen The Light Tonight
04.  No Strange - The New World
05.  Double Deck Five - Do You Like What You See
06.  Technicolour Dream - Vinyl Solution
07.  Birdmen Of Alkatraz - Song For The Convict Charlie
08.  Four By Art - I'm Having Fun
09.  Pression X - I Failed To Fall
10.  Paul Chain Violet Theatre - Luxury


Il disco rappresenta un'occasione unica per ascoltare un mix di differenti sonorità dei mid '80, dal garage punk dei Sick Rose al beat mod dei Party Kidz per giungere alla psichedelia pura dei grandi Tecnicolor Dream e dei Birdmen of Alkatraz. Molti brani presenti su questo vinile non vedranno la luce su altri dischi o compilation.

Link Vol 1

AA.VV. - Eighties Colours Vol. 2 + free 7" - 1987


TRACKLIST:

01.  The Ugly Things - Let Me In
02.  The Silver Surfers - M.o.n.e.y. Now!
03.  Pale Dawn - Amanda
04.  Psychomotor Pluck - Underground Down The Town
05.  The Sleeves - Beating The Grass
06.  Allison Run - Milk Is Set In The Sky
07.  The Magic Potion - Happy Times
08.  Pikes In Panic - If She Weren't So Beatiful I'd
09.  The Acid Flowers - The Druglio
10.  The Scrimshankers - Always Murder Squat Under Velvet Office
11.  Keep Away From Children - Madness
12.  Impulsive Youth - Ant Town
13.  The Avengers - I Don't Feel Alright

Free 7"

14.  The Soul Hunter - I Can't Believe You Leave
15.  Steeplejack - The Tin Soldier


Due anni dopo il primo disco, viene pubblicato questo secondo episodio, con una tiratura limitata a 1500 copie. Rispetto alla compilation del 1985 qui troviamo gruppi meno conosciuti, a parte qualche vecchia conoscenza come Steeplejack, Magic Potion e Sleeves, ma si tratta comunque di un ottima compilation che va a colmare il vuoto e a completare la storica prima uscita. Il vinile conteneva anche un 45 giri con due brani pubblicati come bonus tracks. Una bella scorpacciata di musica della durata di quasi due ore: 25 tracce e 25 band che hanno dato lustro a quel luminoso e creativo periodo dell'italian neo psychedelic sound. 

Link Vol 2

Post by George

lunedì 9 febbraio 2015

Indaco - 2000 - Live ...Spezie...

TRACKLIST:

1. Preludio (0:52) 
2. Teatro do Mar (5:29) 
3. Waiting for th Kundalini (7:42) 
4. Tammurriata (4:11) 
5. Ragillek ya Bladi (7:47) 
6. Andalusiana (4:13) 
7. Spezie (2:58) 
8. Su Nuraghe (9:32) 
9. Breathing with the Lotus (6:41) 
10. To the Light House (6:14) 
11. Amorgòs (Remix) (6:40)

Rodolfo Maltese
LINE UP:

Mario Pio Mancini / bouzuki, violin
Rodolfo Maltese / guitars
Arnaldo Vacca / percussions
Carlo Mezzanotte / keyboards
Luca Barberini / bass
Pierluigi Calderoni / drums

Guest musicians:

Lester Bowie / trumpet
Enzo Gragnaniello / vocals
Nando Citarella / vocals, tammorra
Antonio Magli / keyboards
Antonello Ricci / bagpipes
Pivio / "Amorgos" remix

Quarta apparizione degli Indaco sulla Stratosfera per rendere omaggio a questo splendido e unico album live del gruppo fondato dal chitarrista del Banco del Mutuo Soccorso, Rodolfo Maltese. Il disco è stato pubblicato dall'etichetta Il Manifesto nel 2000. I brani live provengono dalla tournée del 1999-2000 e sono tratti in gran parte dai precedenti dischi della band. Interessanti i due inediti posti in apertura e in chiusura dell'album. Ho una particolare predilezione per il remix di Amorgòs, realizzato da Pivio dei  Transcedental, con la tromba di Lester Bowie in apertura. Gli altri brani sono un perfetto mélange di sonorità mediterranee, melodie arabe, contaminazioni della tradizione napoletana, andalusa, sarda, con melodie sorrette da strumenti etnici quali la zampogna, il bouzuki, la tammorra. Un disco ethno-prog di altissimo livello che emana, è il caso di dirlo, un intenso profumo di... spezie... Tra i musicisti ritroviamo una vecchia conoscenza proveniente anch'essa dal Banco del Mutuo Soccorso: si tratta di Pierluigi Calderoni, immancabilmente alla batteria. Infine un plauso a Mario Pio Mancini, magistralmente impegnato al violino e al bouzouki. Un grande disco live da ascoltare e riascoltare.

Pierluigi Calderoni

Post by George

giovedì 5 febbraio 2015

Serie "Italian Prog Now" n. 5 - La Piramide di Sangue - 2014 - Sette

TRACKLIST :

01 Baciati Dall'Acido
02 Jetem
03 Non è Mia è di Dio
04 Aperti Alle Sette
05 Reggio Galassia
06 Esoterica Porta Palazzo
07 La Guerra Non Finirà

Un'utile premessa per districarsi nei labirinti delle serie stratosferiche: la serie Italian Prog Now, che giunge con questo post alla 5° uscita, pubblica opere contemporanee o pressochè, con il permesso dei musicicisti stessi. Come nel caso dei ragazzi de "La Piramide di Sangue", già protagonisti con il loro sanguigno rock psichedelico (e pure molto, anche se con innumerevoli sfaccettature) di un altro post, risalente a poco più di un anno fa, quando vi presentammo la loro opera prima, "Tebe" del 2012. Grazie quindi ad Alessio, chitarrista (spero di non sbagliare) della formazione, per aver condiviso con noi questa ennesima acidissima prova su disco della talentuosa e numerosa (ben 7 elementi) band torinese, che schiera doppio basso, doppia chitarra, synth, batteria e clarinetto. 

 L'album "Sette", come anche il precedente, è interamente strumentale: non figura infatti nessun vocalist nella formazione ma, in questo caso ancora più che in Tebe, non se ne sente la mancanza, visto la centralità che ha il suono, in tutte le sue sfumature, che stavolta hanno anche un sapore etnico, che affiora chiaramente in diversi pezzi. Sul significato esoterico e propiziatorio del numero 7 vi rimando ad altri siti, vi basti rimembrare che anche il maestro Battiato dichiarò di inserirlo sempre nei suoi dischi, e tutti ricordiamo la suite "Sette" che copriva l'intero lato B di "Astrolabio" dei Garybaldi. Mi auguro che il numero perfetto sia propizio anche alla valente band torinese.

Una buona recensione di quest'album la potete trovare su Onda Rock

Purtroppo non sono riuscito a rintracciare la formazione de "La Piramide di Sangue". Come in altri casi, in mancanza di info, mi appello al famigerato "aiutino da casa". Chi sa parli!!


Post by Captain, thank you very much to Alessio & all members of "La Piramide di Sangue"