*** ART FLEURY (la casualità dà senso al nonsense) ***
“... da venticinque secoli la cultura occidentale cerca di guardare il
mondo. Non ha capito che il mondo non
si guarda si ode. Non si legge si
ascolta! …. …. “
(dal manifesto
artistico firmato Art Fleury – inserto de “I luoghi del potere”, 1980 lp)
“la casualità dà senso al nonsense” è il
motto programmatico che accompagna i dischi degli Art Fleury, un marchio
distintivo che potrebbe essere adottato come vero sottotitolo della
band, e “la musica
attraversata” è la definizione
del progetto artistico in una felice sintesi del loro pensiero ripreso anche nelle righe di un articolo di qualche anno fa:
“… il gruppo fa
proprio il concetto di ‘musica-attraversata’, sorta di rilettura del
post-modernismo musicale inteso dagli Art Fleury come ricerca di una propria
identità artistica condotta ‘riattraversando’ criticamente ogni tipo di
materiale sonoro, del presente come del passato…” (Roberto Montagna –
Rockerilla, 2007)
“sui banchi di un liceo bresciano, nella prima metà degli anni ’70,
Augusto Ferrari, Maurizio Tomasoni e
Giangi Frugoni maturano la premessa ad
Art Fleury, AMG … i tre guardano
agli Area come punto di riferimento
fondamentale. Concettualmente si ritengono loro eredi, quasi dei predestinati a
quel ruolo dopo che in un concerto nella loro città, nel corso della
performance che Demetrio Stratos e compagni inscenavano nell’esecuzione di La mela di Odessa nelle esibizioni dal
vivo, Ferrari chiede di partecipare e viene invitato sul palco. Stratos gli
porge la sua mela e gli pone una mano sulla testa, quasi ad investitura. Poco
dopo suoneranno proprio prima degli Area al Parco Lambro nel giugno del ’76
davanti a cinquantamila persone… “ (Paolo
Bertoni da Blow-up 110/111 lug/ago 2007)
In questo contesto i musicisti, che nel frattempo sono diventati Art Fleury, trovano un ambiente favorevole allo sviluppo della loro sensibilità verso una musica “altra” e, quando vanno in tour nell’ambito del circuito Rock in Opposition, suonano con Etron Fou e gli Henry Cow, condividendo con questi ultimi anche alcune jam sessions casalinghe (certo che se esistessero registrazioni “pubblicabili”…..)
Il tempo di qualche altro concerto e il rapporto con
l’Orchestra si esaurisce a favore delle nuove strade artistiche aperte dal “77-bolognese”: il loro primo disco I luoghi del potere viene registrato
nel 1979 e pubblicato l’anno successivo dalla Italian Records di Oderso Rubini,
che poco prima aveva stampato Inascoltabile
degli Skiantos e l’omonimo (e imperdibile) Confusional Quartet.
“... gli Art Fleury nascono durante la manifestazione di Bologna del 1977, che secondo me chiude un decennio; diciamo che quello è stato il giorno in cui il movimento felice e creativo, pieno di immaginazione e di speranze compie la sua ultima rappresentazione di massa e comincia a dissolversi, si dissolve in tante cose... strano, devo parlare di un gruppo musicale e sto parlando di politica, ma... Art Fleury è un gruppo politico... "
(Augusto Ferrari nel doc-film Crollo Nervoso di DeLulis, 2008)
Prima
del disco, però, partecipano con gli Stormy Six all’edizione del ‘79 del festival
di Kufstein in Austria (presso la fortezza) e con Fred Frith (nel 1980) alla
trasmissione radiofonica "un certo discorso" (Radio3); pubblicano il 45 giri L’Overdose e realizzano brevi colonne sonore
“in diretta” per alcuni programmi del primo canale della Rai; poi, nel 1981 scelgono l’autoproduzione e fondano
la “NoSense records” per potersi muovere
in piena libertà e, dopo un’estate di registrazioni ai Sunrise Studios
svizzeri, pubblicano le Radio Memorie:
The last album (ellepì) + Hard fashion girl (miniLP) e, a dispetto della ragione sociale dell’etichetta,
tutto avrà senso: il percorso artistico,
la ricerca musicale, i testi multi-lingua, l’essere contemporanei con lo
sguardo storico di chi va incontro al futuro. Dopo il Radio-Memoria tour del
1982, tornano in sala d’incisione per realizzare il nuovo disco New Performer che verrà pubblicato l’anno
successivo dalla Suono di Mestre (in passato, aveva prodotto anche alcuni
dischi degli Opus Avantra, vedi il post della Stratosfera). Il disco non sarà
un successo nonostante fosse in linea con le tendenze musicali del momento (filtrate, comunque, dall'intelligenza del loro spirito creativo); forse il canale discografico scelto non si rivelò il più adatto a sostenere e pubblicizzare la loro proposta
musicale e, poco dopo, il gruppo sospenderà l’attività. Ci saranno altri momenti in cui
torneranno a farsi sentire, anche se con sigle diverse, ma queste sono storie
che abbiamo già raccontato e che potete recuperare nella Stratosfera : l’ep “Five o five” degli Ay-ken (1984) ed il cd “Banane
& cinismo” dei Mirafiori
(1989).
e dopo? qualche notizia
in rete ne segnala alcune presenze occasionali (?):
“…i nostri Art
Fleury saranno presenti al concerto del 28 Maggio 2006,
che si terrà a Brescia per ricordare i caduti della strage fascista di Piazza
Loggia. Tra gli artisti coinvolti ci saranno: Moni Ovadia, Bebo Storti,
Gualtiero Bertelli, Ivan Della Mea, gli Ottoni a scoppio e tanti altri…”
(dal sito di Snowdonia che tempo prima, in
un’intervista a Blow-up, preannunciava anche una propria produzione antologica
degli Art Fleury - ad oggi non ancora
pubblicata)
“…. questa sera, al cinema Eden
, gli Art Fleury in concerto per
«diritti umani e salute» a sostegno della corsia pediatrica dell'ospedale di
Emergency a Kabul…. accanto ai membri storici Augusto Ferrari, Maurizio Tomasoni, Giangi
Frugoni, Eugenio Papetti e Matteo Borghesi figurano i nuovi componenti
Alessandro Rubagotti, Stefano Bonetti, Laura Assini, Elisa Cambedda ed Angela
Kincziy, più due giovani per la sezione fiati.
La proposta viene definita da Ferrari da «Blues Brothers del Terzo millennio»…” (da Il Giornale di Brescia, 10 dicembre 2008)
La proposta viene definita da Ferrari da «Blues Brothers del Terzo millennio»…” (da Il Giornale di Brescia, 10 dicembre 2008)
performance d'avanguardia al 24° Salone del libro di Torino, nel maggio 2011 e partecipazione al festival Armonia di Carignano il 19 giugno 2011
Art Fleury-grafia (in corsivo le tracce già presenti negli album)
I luoghi del potere (lp - Italian records, 1980)
I luoghi del potere (lp - Italian records, 1980)
L'overdose (singolo - Italian records, 1980) - Strato-link
The last album (lp - NoSense records, 1981)
Hard fashion girl (ep - NoSense records, 1981)
UK is dead/The seven of birdland (singolo - NoSense records, 1982)
New performer (lp - Suono records, 1983)
New performer/Moonlight (singolo - Suono records, 1983)
presenze
Italia Wiva - complication 1 (aavv, lp - Suono records, 1983) tracce: Over-tour/Lilith
ristampe
Italian records - singles collection (aavv, 5cd - Astroman, 2013) L'overdose - astroman
altri progetti
I luoghi del potere (musiche originali di un film immaginario) - 1980
I luoghi del potere è un album notevole in cui sperimentazione, screziature jazz, echi floydiani, avanguardia
e tracce canterburiane convivono in un’opera di ampio respiro “novecentesco”:
una proposta immersa nelle ibride atmosfere nastro-acustiche di faustiana
memoria , ma che poggia su salde radici progressive (termine a volte
abusato, ma che io riconosco nelle attitudini musicali
indagate meravigliosamente da Aprile e Mayer in “la musica
rock-progressiva europea”, libro pubblicato per la Gammalibri nella primavera
del 1980).
Il disco, di vinile bianco, è corredato di un inserto "gatefold" con crediti, ringraziamenti e il "manifesto artistico" firmato Art Fleury.
All’interno della copertina, a suggellare il progetto-artistico, ci sono alcuni fotogrammi di pellicola provenienti da scarti di lavorazione; si narra che siano relativi a film in cui ha operato il regista-scrittore “libero pensatore” Silvano Agosti (e per chi fosse interessato al suo famoso e chiacchierato “discorso tipico dello schiavo”: qui trova una versione “animata”)
Come
detto, nel 2007 il disco viene ristampato in versione digitale rimasterizzata in un elegante box con immagine diversa
dall’originale, corredato di libretto “storico” e da una locandina della nuova
copertina; il cd comprende anche il
singolo “l’overdose”, una mini-suite in 5 parti uscita a suo tempo in
contemporanea all’ellepì e suo naturale complemento per sonorità e filosofia
progettuale
(già proposto dal Captain nella Stratosfera).
(già proposto dal Captain nella Stratosfera).
La ristampa è ancora disponibile nel catalogo del distributore Soundohm e ci limitiamo, quindi, alle sensazioni d’ascolto della traccia Uno spettro si aggira per… :
una voce d’altoparlante
”attenzione prego, avvisiamo la gentile clientela…” e l’improvviso fragore di
un tuono sono l’incipit del primo lato del disco: suoni sinistri e concreti, fiati sgraziati, urla
e cigolii si succedono lenti e si adagiano sul fondale di una corda bassa sfregata in crescendo; la musica è molto evocativa, cinematografica: ora si alza e sorvola i sincopati territori
jazz (lezione d’Area?) giocando con la frusta di un basso ed i sottili tocchi
di piatti e legni, ora scende e plana leggera tra le fila di una banda che
avanza marciando, festosa e decisa, tra suoni e rumori di collana-nova-musica; e poi rallenta, frena, riparte, sale, vola,
vira, sussulta e deflaga, accasciandosi tra le braccia degli scuri fondali; è
la musica “totale”: ti avvolge, accenna, sussurra… sino al silenzio. “attenzione prego, avvisiamo la gentile
clientela che uno spettro si aggira per…”
“ …la musica è articolata attraverso uno straordinario equilibrio dinamico delle parti strumentali, con insistite frammentazioni armoniche e strutturali e numerosi elementi insoliti: dalla progressione bandistica, all’intermezzo cacofonico per elettronica sibilante e frequenze radio, al tape-collage espressionista….”
(dal
libretto di accompagnamento della ristampa in digitale – 2007)
TRACKLIST :
lato A
01. uno spettro si aggira per
02. le brigate Hans Eisler
03. fabbrica rosa
lato F
04. E= mc2 (la collina del timo)
05. la morte al lavoro
FORMAZIONE:
Augusto Ferrari (sax, tastiere)
Maurizio Tomasoni (tromba, archi, percussioni, generarumori)
Giangi Frugoni (basso, chitarra, clarinetto)
Maurizio Tomasoni (tromba, archi, percussioni, generarumori)
Giangi Frugoni (basso, chitarra, clarinetto)
Valeria (speaker di un grande magazzino)
Jack Bianchetti (record-tape on trk 5)
Gianni Gitti (tecnico del suono)
altri contributi indiretti:
Arturo Toscanini e l'Orchestra che suona la Settima
La roy Fox & His Band
la Banda della Regia Marina
gli Orchestrali dell'Arena di Verona
Il
cambio di rotta è repentino, la musica è “moderna” e le note solcano i mari
agitati dalla “nuova-onda” con un
progetto ambizioso e di ampio spettro sonoro (ben 24 i brani che costituiscono
l’opera, suddivisa tra i due dischi). Le tracce sono meno dilatate, più "radiofoniche" e la formazione si
è allargata ai chitarristi Marco Ricci e Furio Ciulini (ex Sorella Maldestra),
al sax di Matteo Borghesi e alle voci di Francesca Albini e Marco Margiotta. La nuova uscita è una conferma
della loro ricerca multidisciplinare (musica, letteratura, pensiero,
rappresentazione…) e in questo, nell’attitudine a miscelare i linguaggi
(musicali e non), nel saper cogliere gli umori della società restituendo
all’ascoltatore una sintesi interpretativa multimediale eclettica, ironica
(anche grottesca) e chiaramente fruibile: sono veramente gli eredi degli AREA.
“… con il pretesto di fare un album-concept (il primo della nuova scena
rock italiana) sull’unica radio sopravvissuta
alla guerra atomica, detta Radio Memoria, gli Art Fleury passano in
rassegna generi diversi: dal reggae al funky, fino alla musica
filo-Residentsiale…” (parole degli stessi musicisti, in “la
musica attraversata” di Roberto Montagna – Rockerilla, 2007)
Purtroppo l’opera passò quasi inosservata (provate a cercarne traccia, se vi riesce, sulle riviste d’epoca o sulle pubblicazioni di analisi storica come “le guide di Rumore”…), ma nonostante ciò, e l’azzardo di far uscire in contemporanea 2 dischi più un 7” (praticamente senza alcun supporto promozionale) i vinili ebbero un certo riscontro commerciale per merito, probabilmente, del successivo tour. All'ascolto le "Radio Memorie" sono un caleidoscopio sonoro che rifrange le note e i ritmi senza soluzione di continuità e la "trasmissione" potrebbe protrarsi all'infinito senza temere il cambio di canale. The last album apre la RadioMemoria1 con quark e micrononsense (ponte sonoro al 1°disco), s'immerge nella sintetica tensione di gabbie e dopo aver attraversato i tempi reggae e no-wave di Lilith e fungus giunge nella mittleuropea Berlino tra gli echi bauhaus e kabarett di B.Charlottenburg e K-123; si cambia lato e ci ritroviamo la RadioMemoria4 (forse in mezzo dovrebbero girare le RM2/3 dell'altro disco?), un breve ritorno alle atmosfere de "I luoghi..." (rain) prima di esplorare i territori free/jazz con la sensuale nonsenseOctoberTango e le stratificazioni di luci-nella-città, proseguire nella rappresentazione sonora attraverso la favola surreale e il teatro dell'assurdo di ghost's/cultura e black-out e concludere tra i suoni esotici della romantica Debbie; il tempo di cambiare il vinile sul piatto e si riparte con Hard fashion girl che, dopo il kabarett in salsa lounge di defective-heaven, trasmette una RadioMemoria2 pregna di umori newyorkesi con la parentesi londinese di UK-is-dead e, al cambio di lato, emerge tutto lo splendore artistico del progetto Art Fleury: una RadioMemoria3 che riprende la band in un concerto 'simulato' da Piazza S.Pietro, con tutti gli ingredienti tipici di un vero live: folla in delirio, distorsioni larsen, la voce in primo piano e una scaletta piena di ritmi e di suoni-in-volo con la hit in chiusura (Berlin Charlottenburg) ; cala il sipario sulla radio: "... notre emission sont terminee..." mentre in lontananza sfuma il dolce ritorno del kabarett di K-123.
TRACKLIST The last album:
lato Radio memoria 1
01. quark
02. micrononsense
03. gabbie
04. Lilith
05. fungus
06. Berlin Charlottenburg
07. K-123
lato Radio memoria 1
01. quark
02. micrononsense
03. gabbie
04. Lilith
05. fungus
06. Berlin Charlottenburg
07. K-123
lato Radio memoria 4
08. rain
09. nonsense October tango
10. luci della città
11. ghost's/cultura
12. black-out
13. Debbie
TRACKLIST Hard fashion girl:
lato Radio memoria 2
01. defective heaven
02. A.Q.
03. type rock-drill
04. UK is dead
05. Alice sleeps
06. cult movies
lato Radio memoria 3
07. the seven of birdland
08. beetle dream
09. beatles
10. Berlin Charlottenburg
11. K-123
FORMAZIONE:
Augusto Ferrari (sax, tastiere, percussioni)
Maurizio Tomasoni (tromba, percussioni, piano, tapes, synase)
Giangi Frugoni (basso, chitarra 12 corde)
Furio Ciulini (chitarre)
Matteo Borghesi (sax alto e soprano)
Marco Ricci (chitarra)
Francesca Albini (voce, sussurri e grida)
Marco Margiotta (voce)
Etienne Conod (loop, walkie-talkie, tecnico del suono)
Robert Vogel (voce, ambient, nastri, tecnico del suono)
Jean-Luc Stote (voce trk11 Rm4)
Lu (speaker trk11 Rm3)
Ewa (walkie-talkie trk2 Rm1)
Maurizio Tomasoni (tromba, percussioni, piano, tapes, synase)
Giangi Frugoni (basso, chitarra 12 corde)
Furio Ciulini (chitarre)
Matteo Borghesi (sax alto e soprano)
Marco Ricci (chitarra)
Francesca Albini (voce, sussurri e grida)
Marco Margiotta (voce)
Etienne Conod (loop, walkie-talkie, tecnico del suono)
Robert Vogel (voce, ambient, nastri, tecnico del suono)
Jean-Luc Stote (voce trk11 Rm4)
Lu (speaker trk11 Rm3)
Ewa (walkie-talkie trk2 Rm1)
New performer - 1983
Siamo all'epilogo discografico, nella band c'è il nuovo chitarrista Luciano Lucchini e, due anni dopo l'opera "radiofonica", la ricerca si spinge verso lidi ancora più freschi e frizzanti proponendo una ritmica accattivante, colorata di pennellate synt-pop e venature funky, ma densa di umori notturni (quelli intrisi di fumo e ombre). Non mancano gli accenni al passato: la provocazione (l'incipit di Totò in love-and-fear) il richiamo (radio-memoria), la musica (Atahualpa) e l'epilogo (endezeit), ma il nuovo corso è new-performer, il cui video resta a lungo nella playlist di "Mister Fantasy"; ma nonostante la visibilità, il disco "non si trova" ed è probabile che il distributore abbia percorso canali disallineati alla proposta sonora... e a trent'anni di distanza, oltre alla musica, ci resta il rammarico per il noto provincialismo della nostra industria discografica (e culturale in generale); certo che se gli Art Fleury fossero nati a Londra o New-York...
side 1
01. love and fear
02. someone else
03. new performer
04. moonlight
05. tunnel
side 2
07. expose me
08. lovely nights
09. Atahualpa
10. hunger of wind
11. bluesky
12. endezeit
FORMAZIONE:
Augusto Ferrari (synth)
Maurizio Tomasoni (drums)
Giangi Frugoni (bass)
Luciano Lucchini (guitar)
Matteo Borghesi (saxes, keyboards)
Francesca Albini (voice)
A.C. e Robert Vogel (tecnici del suono)
TRACKLIST:
1. uno spettro si aggira per/brigate Hans Eisler
2. over-tour/Lilith
3. lost
4. 20Soup (live)
5. il mare e l'amore wave
6. l'inganno
7. Augusto Ferrari racconta...
provenienza e fonti:
1. da "I luoghi del potere" lp, 1980;
2. da "Italia wiva - complication 1" lp, 1983 - il primo titolo è altrimenti inedito, il secondo (già presente in "The last album") è una versione priva del recitato introduttivo;
3. da "Vinile Italiano" mlp, 2010 (abbinato anche all'omonimo book di Dovico/Riganti) - brano altrimenti inedito, proveniente dalle sessioni delle "Radio-memorie", 1981;
4. performance al Salone del libro di Torino presso lo stand FUIS, 2011 - dal circuito Vimeo;
5. dalla piattaforma Jamendo (tutti i colori dell'arcobaleno), 2009 - brano inedito che riprende musiche e melodia di Debbie (traccia presente in "The last album");
6. dalla piattaforma YouTube , 2009 - brano inedito;
7. estratto dal doc-film Crollo Nervoso 2008 - A.Ferrari accenna al cult-movie "Pirata" e all'esordio discografico di Art Fleury, in sottofondo love-and-fear (da "New performer");
3. da "Vinile Italiano" mlp, 2010 (abbinato anche all'omonimo book di Dovico/Riganti) - brano altrimenti inedito, proveniente dalle sessioni delle "Radio-memorie", 1981;
4. performance al Salone del libro di Torino presso lo stand FUIS, 2011 - dal circuito Vimeo;
5. dalla piattaforma Jamendo (tutti i colori dell'arcobaleno), 2009 - brano inedito che riprende musiche e melodia di Debbie (traccia presente in "The last album");
6. dalla piattaforma YouTube , 2009 - brano inedito;
7. estratto dal doc-film Crollo Nervoso 2008 - A.Ferrari accenna al cult-movie "Pirata" e all'esordio discografico di Art Fleury, in sottofondo love-and-fear (da "New performer");
produzioni inedite
chiudo segnalando che nel web-site della band (?) sono citate alcune produzioni inedite:
- Waiting games (lp, 1984)
chiudo segnalando che nel web-site della band (?) sono citate alcune produzioni inedite:
- Waiting games (lp, 1984)
- Dannati della terra (lp, 1991)
- Musiche per il film "Pirata" (1982, di Paolo Ricagno) vincitore a Venezia nel 1984 sezione giovani (trasmesso alla 25°ora de La7, il 13/9/2007)Pirata Cult Movie - foto di Anna Maria Bianchi (dal set, | 1982) |
Eccezionale, davvero esaustivo, grazie Odi per i tuoi post, sempre di qualità sopraffina...
RispondiEliminaVeramente un gran bel post, Odi. Mi unisco al Captain per farti i complimenti. Un post così accurato, oltre al tempo impiegato per realizzarlo, implica una grande passione e competenza. Avanti così!
RispondiEliminaL'unico appunto è che mi terrai sveglio per un bel po' per ascoltare tutte le tracce e masterizzarle.
ciao George,
Eliminaspero che il sonno perso possa essere ripagato dall'ascolto
grazie Captain.
RispondiEliminase poi, come scriveva l'amico George, qualcuno tra le centinaia di naviganti che frequentano questo porto lasciasse anche qualche testimonianza del viaggio...
bel post,non conoscevo il gruppo,grazie come sempre!
RispondiEliminaSalvo
ti ringrazio per la testimonianza e... buon ascolto
Eliminagrazie, è un piacere leggere la propria storia raccontata in modo così appassionato e documentato...art fleury
RispondiEliminap.s. se vuoi altro materiale (canzoni, musiche, foto, rassegna stampa...) contattami artfleury@alice.it
che piacevole sorpresa!
Eliminase poi la testimonianza del passaggio di voi Artisti è accompagnata dall'apprezzamento per quanto è stato raccontato... grazie, anche per la musica con cui Art Fleury ci ha appassionato.
ps: ti ringrazio della disponibilità, sarebbe stupendo recuperare altro vostro materiale... ci sentiamo presto
E' davvero un piacere, e lo considero il punto più alto per un blog, il momento in cui gli artisti stessi lasciano la loro testimonianza qui. Se poi dimostrano tale disponibilità, davvero tanto di cappello, sono sena parole... E complimenti rinnovati ad Odiladilu, so quanto tempo è rimasto nelle bozze questo post, segno del grande lavoro che è costato. Come avrai visto, caro amico, il buon lavoro viene ripagato, adesso non vediamo l'ora del prossimo post, con la collaborazione degli Art Fleury in persona
EliminaPossiedo l'intera discografia della band in vinile, interessati? Ah, a scanso di equivoci non ad acquistarla, non è in vendita ;-)
RispondiEliminaNon è vero che il gruppo ha sospeso l'attività dopo la pubblicazione di "New Performer": semplicemente, per motivi legati al nuovo contratto discografico con la CGD, si preferì non affrontare complicazioni legali con la vecchia casa, la Suono records. Questo è quindi il motivo della temporanea dismissione del nome Art Fleury. Il gruppo ha continuato a fare musica fino al giugno del 1985 per poi di fatto sciogliersi. Matteo Borghesi, sassofonista e tastierista di Art Fleury
RispondiEliminaUn milione di grazie Odiladilu per aver condiviso del materiale altrimenti introvabile. Vidi il gruppo in concerto nel lontano 1983 (circa) e mi sono sempre rimasti nel cuore. Grazie ancora.
RispondiEliminaEffettivamente il disco d'esordio I luoghi del potere del 1980 è un lavoro molto interessante, una sorta di Avant-prog con derive Industrial e influenze Rock in Opposition .
RispondiEliminaPoi dopo gli Art Fleury non l'ho più apprezzati
Michele D'Alvano