GLI AGORA' NEGLI ANNI '70
Gli Agorà, una tra le più luminose band di jazz-rock-prog (mah...sarà giusta questa definizione?) che hanno attraversato gli anni '70, hanno avuto il privilegio, caso forse più unico che raro in Italia, di esordire con un album registrato dal vivo al celebre Festival di Montreux. Non solo, quello storico "Live in Montreux" venne pubblicato nel 1975 da una major come la Atlantic. Gli amici e i frequentatori della Stratosfera conoscono bene la biografia del gruppo marchigiano: inutile ripercorrerla nuovamente. Vi rimando dritti dritti alle pagine di Italian Prog del nostro amico Augusto Croce (qui). Vi ricordo che i primi due album li potete ritrovare su questo blog cliccando qui e qui. Il secondo e ultimo LP della prima edizione degli Agorà fu "Agorà 2", pubblicato nel 1976 sempre dalla Atlantic. Nello stesso anno il gruppo suonò al Festival del Parco Lambro e un loro brano, Cavalcata solare, venne incluso nell'album live tratto da quel concerto (ancora un qui). Come potete vedere, cari amici, ci siamo occupati del gruppo fino al 1978, anno in cui il gruppo si sciolse come neve al sole. Augusto ci ricorda che "per un breve periodo Pepe Maina suonò le percussioni nel gruppo, apparendo anche in un altro concerto tenuto a Montreux e interamente filmato, ma mai realizzato ufficialmente."
Bene, questo post vuole occuparsi degli Agorà nella loro seconda edizione, quella che va dal 2002 ad oggi (così almeno credo)
LA NUOVA EDIZIONE
Ancora Italian Prog: "Nel 2002 il gruppo si è riformato con quattro componenti originari (Ovidio Urbani, Renato Gasparini, Mauro Mencaroni e Lucio Cesari), con l'ingresso di Alessandra Pacheco alla voce e dei jazzisti Giovanni Ceccarelli al piano e Aki Montoya alle percussioni, e la collaborazione del chitarrista/produttore Maurizio Mercuri. Dal 2012 la formazione, ribattezzata inizialmente Agorà Unplugged comprende Urbani, Gasparini, Cesari, il chitarrista Gabriele Possenti, il violoncellista Gianni Pieri e il batterista Massimo Manzi, che era stato già nel gruppo del 1977-78". Il primo lavoro della reincarnazione degli Agorà si intitola "Ichinen" e viene pubblicato nel 2013 (NDR - la Aereostella lo ristamperà l'anno successivo). Per la cronaca gli Agorà, prima dello scioglimento, stavano lavorando ad un terzo album che non vide mai la luce. Mi permetto di sottolineare che tra le varie reunion avvenute negli anni 2000, per motivi vari che qui non sto ad analizzare, quella degli Agorà mi ha veramente fatto piacere, dato il particolare apprezzamento che ho sempre avuto nei loro confronti. E ora è il momento di passare alla musica.
Agorà - Ichinen (2013)
TRACKLIST:
001. Serra San Quirico (5:59)
02. Ichinen (5:28)
03. Sensei (5:23)
04. Work in Progress (3:50)
05. Star strings (6:00)
06. Instante per instante ( 4:15)
07. Tre maggio (5:20)
08. Oceano (6:09)
09. Wood of guitar (4:05)
10. Progressive suite (7:24)
11. Costa dell'est (8:22)
12. Piramide di domani / Cavalcata solare (theme) (7:54)
Renato Gasparini - chitarre, voce
Ovidio Urbani - sax soprano
Lucio Cesari - basso acustico
Gabriele Possenti - chitarre
Gianni Pieri - violoncello
Massimo Manzi - batteria
con
Roberto Bacchiocchi - Rhodes piano
Maurizio Mercuri - chitarre
Giovanni Ceccarelli - piano
Mauro Mencaroni - batteria
Alessandra Pacheco - voce
Karl Potter - djambee e congas
Ecco cosa ne pensa Francesco Inglima in questa sua recensione pubblicata su "Arlequins" (totalmente condivisibile):
"Con “Ichinen” gli Agorà ci propongono la loro attualità, non scimmiottano il loro passato, ma con estrema naturalezza ci mostrano la loro nuova anima: acustica, pacata, meditativa e matura. Anche quando ci ripropongono brani del passato lo fanno reinterpretandoli con questa loro nuova consapevolezza e rendendoli affini con le nuove composizioni. Il nome stesso dell’album “Ichinen” si rifà ad una metodologia buddista, a testimonianza della pace interiore raggiunta dai musicisti.
La musica rispecchia la nuova anima della band ed è ancor più diretta verso sonorità mediterranee, in un mix delizioso tra Jazz e World-Music. Quello che colpisce maggiormente è la ricchezza di colori. Troviamo reminiscenze di raga indiani, fado portoghese, temi etnici, ma anche spunti canterburiani e momenti più propriamente fusion. In un certo senso possono ricordare gli Indaco, ma gli Agorà sono più omogenei. I vari musicisti entrano ed escono dalla scena con leggerezza e con interventi mai banali, creando un armonia in cui ogni strumento non ruba mai la scena all’altro, ma ogni musicista esalta la propria classe al servizio degli altri. Si lavora tutti in perfetta simbiosi e la somma d’insieme, come in un sistema olistico, è maggiore della somma dei singoli musicisti presi singolarmente. Le tre chitarre di Possenti, Gasparini e Mercuri rappresentano l’anima più etnica, mente il sax di Urbani e il piano di Ceccarelli invece quella più Jazz. Il tutto si fonde a meraviglia grazie agli archi di Pieri e il basso di Cesari. Una menzione speciale merita il batterista Manzi, nome storico del jazz italiano, che funge spesso da vero collante con la sua batteria, mai invasiva ma particolarmente espressiva e che punteggia in maniera sublime il lavoro degli altri musicisti.
Il disco ci propone tutte nuove composizioni scritte negli anni 2000, qualche inedito scritto alle fine degli anni ‘70 assieme a Manzi e un paio di classici dai loro primi due dischi. Guarda caso questi due brani aprono e chiudono l’album come a voler chiudere un cerchio o come volerci condurre in un viaggio musicale in cui la partenza e la destinazione coincidono ed in cui l’unica cosa veramente importante è viaggiare. Colpisce l’omogeneità dell’album in apparente contrasto con l’arco temporale di trenta anni in cui sono stati scritti i brani. Con “Ichinen” gli Agorà non vogliono stupire o accontentare i fan del passato, ma solo suonare quello che più gli piace a prescindere da generi e necessità commerciali. Vogliono semplicemente suonare la loro musica in piena libertà espressiva ed è forse questa la vera scintilla che fa scattare la magia di un album in cui tutto sembra funzionare, in cui nulla è fuori posto. Un album in cui la maturità dei musicisti diventa un vero valore aggiunto e non un fardello".
Nel 2014 la band entra nella scuderia della Aereostella, label di Franz Di Cioccio della PFM che - come sopra ricordato - ristampa Ichinen, dandogli una distribuzione internazionale. Nel novembre 2014, gli Agorà sono tra i gruppi chiamati sul palco di Prog Exhibition, il Festival della Musica Immaginifica organizzato dalla D&D di Iaia De Capitani, insieme a gruppi molto noti della scena progressive tricolore come la PFM e Le Orme.
Il 20 settembre 2015, al Planet Live Club di Roma, con una formazione estesa a otto elementi che comprende il tastierista degli Area Patrizio Fariselli e il musicista anconetano Marco Agostinelli ai flauti in qualità di special guest, il gruppo si esibisce dal vivo con l'intento di pubblicare un nuovo disco live. Il concerto fa parte del Progressivamente Festival organizzato da Guido Bellachioma. In quell'occasione vengono presentati quattro inediti: "Bombook" di Renato Gasparini e Gianni Pieri, "Puro" di Gabriele Possenti, "Reset" di Renato Gasparini, e "Oak Ballad" di Renato Gasparini e Ovidio Urbani. Ed è proprio il brano "Bombook" a dare il titolo all'album live uscito nel 2016 per la Cramps/Sony in formato CD e in formato vinile (esiste anche un DVD che documenta il concerto romano al Progressivamente Festival, tirato in sole 100 copie). (fonte wikipedia)
Agorà featuring Patrizio Fariselli - Bombook
Live at Progressivamente Festival (2016)
01. Bombook (inedito) - 4:58
02. Reset (inedito) - 6:17
03. Costa dell'est - 7:41
04. Sensei - 6:33
05. Punto rosso - 9:40
06. Ichinen - 4:49
07. Puro (inedito) - 5:55
08. L'orto di Ovidio - 5:13
09. Oak Ballad (inedito) - 5:13
10. Piramide di domani - 6:06
11. Cavalcata solare - 7:54
Gabriele Possenti - chitarra acustica
Renato Gasparini - chitarra acustica, chitarra elettrica
Lucio Cesari - basso
Gianni Pieri - violoncello
Massimo Manzi - batteria
Marco Agostinelli - flauto
Patrizio Fariselli - tastiere
Ovidio Urbani - sax soprano, sax contralto
In merito al concerto, il primo set, che include due dei quattro inediti, è caratterizzato da un grande jazz rock, con ottimi interventi di chitarre (acustica ed elettrica) e dei fiati (flauto e sax). L'ingresso di Patrizio Fariselli avviene all'incirca aa metà concerto e viene accolto con un'ovazione da parte del pubblico. "Quello che colpisce del pianista romagnolo - scrive sul sopracitato sito Gianluca Livi, presente al concerto - sono la sua perizia, mai soltanto tecnica, mai soltanto improvvisata; la sua capacità, ormai immutata, di inserirsi agevolmente tra le fila di organici molto distanti dalla sua formazione musicale; la scelta di farlo umilmente ma con una volontà talmente determinata, da arrivare a tradire le aspettative di un pubblico perennemente in attesa di un pezzo degli Area".
Ma l'avventura degli Agorà "second edition" non si conclude qui. A livello discografico sì, ma non a livello di attività concertistica. Riprendo altre informazioni da wikipedia.
"Nel marzo 2017 gli Agorà ritornano, sempre in formazione estesa, a suonare nella Capitale. Questa volta sul palco dell'Auditorium del Parco della Musica come principale attrazione della prima edizione della Mandela Night, iniziativa promossa dalla Mandela Foundation e patrocinata dall'Ambasciata del Sud Africa in Roma. La formazione è quella di Bombook con l'aggiunta di Mike Rossi, sassofonista americano che Renato Gasparini ha conosciuto nel 2015 durante la manifestazione PiorAcustic, festival dedicato alla liuteria acustica di Pioraco (Mc). Sempre nel 2017, ma ridotti a un trio (Urbani, Gasparini e Pieri), gli Agorà presentano a Milano il nuovo disco alla Casa di Alex. Nel 2018, esce per Crac Edizioni, una biografia della band curata dal giornalista milanese Claudio Giovanni Bonomi che ne ripercorre la storia, risalendo agli esordi musicali dei diversi componenti del gruppo marchigiano con testimonianze ed episodi inediti.
Nel 2019, a Fabriano, Renato Gasparini inizia a lavorare a un nuovo disco della band, raccogliendo intorno sé, oltre ai "veterani" Lucio Cesari e Massimo Manzi, i già rodati Gianni Pieri e Marco Agostinelli. Dopo circa tre anni di lavoro in studio, i brani del successore di Bombook sono pronti e la band è in attesa di trovare una label interessata alla loro pubblicazione".
Di questo nuovo album, che poi sarebbe il quinto della loro discografia, personalmente non ho notizie e mie ricerche sul web sono state infruttuose. Se nemmeno Augusto Croce lo ha menzionato su Italian Prog vuol proprio dire che non è stato pubblicato. Mi inquieta però la sottostante locandina, trovata su Fb, datata 2024, nella quale si promuove la presentazione di "Agorà 5", l'album dei 50 anni del gruppo. Verosimilmente i nuovi brani sono stati presentati dal vivo, ma non sono ancora finiti su CD o vinile. In ogni caso, se qualcuno di voi ha maggiori informazioni al riguardo ce lo faccia sapere. Gli aggiornamenti sono sempre ben graditi.
Prima di salutarvi vi propongo, se volete come bonus CD, la registrazione della trasmissione "Diario di bordo", pubblicata sul canale YouTube "Astronave Recording Studios" (vi invito a visitarlo) se non vado errato nel 2022. Comprende brani live intercalati da due interviste. Attenzione perché la registrazione contiene ben tre inediti destinati al nuovo album. Nell'intervista n. 2 si parla in modo specifico del fatidico quinto album (in fase di missaggio, come si evince dalla voce degli intervistati).
Bonus CD
Agorà - Live Studio Sessions 2022
01. Serra San Quirico
02. Intervista # 1
03. Potere fare tutto (inedito)
04. Sun Circle (inedito)
05. Now (inedito)
06. Bombook
07. Intervista # 2
08. Piramide di domani / Cavalcata solare
09. Conclusioni
FORMAZIONE:
Renato Gasparini – chitarra
Marco Agostinelli – tastiere, sax, flauto
Gianni Pieri – violoncello
Lucio Cesari – basso
Massimo Manzi – batteria
La registrazione live si apre con "Serra Sam Quirico" e si chiude con "Piramide di domani / Cavalcata solare", due grandi classici degli Agorà. A parte "Bombook". già presente nel live omonimo, gli altri tre brani, come sopra ricordato, sono inediti (uno più bello dell'altro)..
Bene, spero che questo lungo post sia stato di vostro gradimento. Mi congedo augurandovi il mio consueto buon ascolto. Vi aspetto nei commenti, che è sempre una bella cosa...
LINK Bombook (2016)
LINK Live Studio Sessions (2022)
Post by George