giovedì 16 ottobre 2025

RanestRane - The Beginning: Nosferatu il Vampiro (2 CD, 2007) & Shining (2 CD, 2011)

 

RanestRane, un nome originale che discende da un'idea concettuale altrettanto originale. Nati a Roma nel 1998 si sono ritagliati uno spazio di tutto rispetto sulla scena progressive rock italiana in primis attraverso le esibizioni dal vivo. L'originalità alla base del loro suono è quella di concepire e realizzare opere rock, uno dei capisaldi nella tradizione del prog rock internazionale. Per fare ciò hanno scelto di combinare le proprie composizioni musicali con spezzoni di film proiettati sullo sfondo. Le influenze di Goblin, Marillion e Genesis sono palpabili. Come si legge sulla biografia del quartetto proposta da wikipedia "il primo progetto completo fu pubblicato nel 2002, quando i quattro accompagnarono il film "Nosferatu" di Werner Herzog in concerto, dotandolo di nuove sonorità. Questa procedura, chiamata "cineconcerto" dalla band, ricorda gli adattamenti cinematografici di Art Zoyd , che scelse anch'egli "Nosferatu" come soggetto. A differenza dei francesi, i RanestRane non scelsero come modello l'originale di Friedrich Wilhelm Murnau, ma il remake di Werner Herzog".



L'album risultante, "Nosferatu Il Vampiro" del (2007), offrì una nuova colonna sonora al film di Herzog sotto forma di una vera e propria opera rock, con Daniele Pomo come unico cantante. Estratti dal film, ovvero frammenti originali della colonna sonora italiana, brevi dialoghi e monologhi, fungono da tramite per i singoli brani che vengono poi presentati dai quattro musicisti con i loro strumenti, tastiere, chitarra, basso e batteria, Musicalmente ci si muove completamente nella tradizione del new prog , piuttosto orientato alle atmosfere degli anni '70. Ed ora passiamo alla presentazione del doppio CD.

RanestRane - Nosferatu il Vampiro (2 CD, 2007)


TRACKLIST CD 1
Primo Atto (50:47)

01. Il sogno di Lucy (3:11)
02. Lucy (2:53)
03. L'ufficio di Reinfield (2:27)
04. Passerà presto (2:55)
05. Via da Wismar (2:12)
06. La locanda nel villaggio degli zingari (5:44)
07. La montagna (5:01)
08. Sono quasi arrivato (1:28)
09. Il castello (4:09)
10. L'assalto (3:35)
11. Il risveglio (4:34)
12. Il contratto (2:59)
13. Saranno giorni tristi (4:15)
14. Che giorno maledetto (5:42)


TRACKLIST CD 2:
Secondo Atto (46:43)

01. La nave (5:22)
02. Che succede (3:15)
03. La riunione del consiglio (1:59)
04. Finalmente qui (2:05)
05. Ritorna (3:01)
06. La nozione dell'amore mancato (4:23)
07. Il diario di Jonathan (3:28)
08. Adesso so il perchè (3:39)
09. Alla ricerca del Conte (2:12)
10. Gli ultimi momenti di Wismar (3:10)
11. La morte di Mina (2:32)
12. L'ultimo incontro (5:55)
13. Il ritrovamento (3:16)
14. Via da Wismar - Reprise (2:24)



FORMAZIONE:

Massimo Pomo - chitarra
Riccardo Romano - tastiere
Matteo Gennari - basso
Daniele Pomo - batteria, voce


Il doppio CD, opera prima della band romana, venne autoprodotto e pubblicato nel 2007. Nel 2013 ne uscì una versione rimasterizzata. Per meglio cogliere la genesi e i contenuti dell'opera riprendo quanto scritto dal batterista e vocalist Daniele Pomo  sul sito ufficiale della band (qui). 
"L'idea è stata dapprima quella di realizzare un "concept album", ovvero un'opera che seguisse dalla prima all'ultima traccia un tema narrativo unico, e solo in un secondo momento è affiorata nelle nostre menti l'idea di affiancare a questo progetto musicale un racconto filmico che potesse fare da sfondo e sottolineare il tema e le musiche eseguite. Avendo in testa i grandi film realizzati per alcune opere rock del passato (The Wall, Tommy, e il più recente Brave dei Marillion), abbiamo subito capito la difficoltà realizzativa di un simile progetto, perché, per un'autoproduzione come la nostra, non era possibile girare un film originale su di un'opera preesistente mantenendo dei costi accettabili. Così abbiamo pensato di scegliere un film già realizzato e di tentare di creare su di esso un nuovo tessuto musicale, un'opera che potesse addirittura far pensare che il film fosse stato creato per la nostra musica e non il contrario. Certo, il compito era arduo, ma forse, se avessimo trovato un grande film d'autore e d'impatto e con un ritmo narrativo non troppo serrato (che si prestasse, quindi, a una narrazione musicale di largo respiro e non necessariamente "da colonna sonora"), forse saremmo riusciti nel nostro intento.


Dopo tre anni di lavorazione, non senza problemi, siamo andati finalmente in scena in un piccolo locale della Capitale: non ricordiamo molto di quella sera perché, dopo tanto lavoro, la paura che qualcosa andasse storto era tanta, ma i complimenti del pubblico sono stati così spontanei e sinceri che ci hanno fatto capire che il nostro "Nosferatu" poteva essere importante non solo per noi ma anche per qualcun altro."  
E venne dunque realizzato l'ambizioso doppio CD. Se posso esprimere un personalissimo giudizio critico, fermo restando il riconoscimento e il plauso per essersi cimentati in un'opera così complessa, ritengo che un doppio album sia veramente eccessivo e quindi "faticoso" all'ascolto. Verosimilmente un solo CD con il meglio delle 28 tracce poteva essere più che sufficiente. Evidentemente il materiale composto e registrato era corposo e la decisione fu  quella di proporlo nella sua integrità senza sacrificare nulla. Scelta discutibile che ritroveremo anche nei lavori successivi. 

RanestRane - Shining (2 CD, 2011)

TRACKLIST CD 1:

01. I° Viaggio (2:46)
02. Il colloquio (7:14)
03.La neve coprirà tutte le piane aride (1:55)
04. L'Overlook (2:50)
05. Mr. Halloran (7:50)
06. Colazione (2:11)
07. Il labirinto (7:43)
08. Qualcosa in questo posto cambierà (4:04)
09. Danny e Jake (4:31)
10. Incubo (5:13)
11. Cambiamento definitivo (6:34)
12. "237" (5:52)


TRACKLIST CD 2:
 
01. La neve copre ormai tutte le piane aride (5:43)
02. La festa dell'Overlook (8:57)
03. Il tempo è labile (4:41)
04. Il mattino ha l'oro in bocca (5:08)
05. "Fammi uscire" (4:49)
06. L'intervento di Grady (3:53)
07. Redrum (6:53)
08. Ora nessun nemico passerà (5:05)
09. in fuga nel labirinto (3:10)
10. Vittima di se stesso (4:40)
11. Oltre tutto (6:30)


FORMAZIONE:

Massimo Pomo - chitarra elettrica, acustica e classica
Riccardo Romano - tastiere, Moog, harmonium
Maurizio Meo - basso, doppio basso elettrico
Daniele Pomo - batteria e percussioni, voce, tromba, tastiere

con
Matteo Gennari - programming


Nel 2011 la band pubblicò il suo secondo album Shining , anch'esso autoprodotto, un adattamento dell'omonimo film  di Stanley Kubrick, con atmosfere psichedeliche e parti vocali e strumentali mutevoli. Ancora Daniele Pomo dal sito ufficiale della band:
"Shining è uno dei film più importanti nella storia del cinema e Kubrick è uno dei registi più innovativi e influenti del panorama cinematografico contemporaneo. Dalla creazione di Nosferatu il Vampiro (il nostro primo cineconcerto), ci è voluto quasi un anno per individuare un nuovo soggetto per il nostro secondo concept album e iniziare la composizione di "Shining il cineconcerto". Avevamo diverse possibilità, ma nella mia mente era chiaro che un omaggio a Stanley Kubrick sarebbe stata la scelta migliore. In effetti, ognuno dei suoi film è un capolavoro, ma la sfida era creare una nuova opera rock, nonostante i film di Kubrick siano indelebilmente associati alle loro colonne sonore, e spesso il pubblico le conosce e le ama moltissimo.


Una volta individuato "Shining" come il film più adatto (la colonna sonora è formata da brani di musicisti contemporanei, meno melodici e più sperimentali), abbiamo cercato di trovare l'indizio giusto per reinterpretarlo. La risposta è arrivata da Peter Gabriel e da Darkness (da "UP"): un giorno, mentre lo ascoltavo, mi sono lasciato trasportare dal mondo di Shining, dai colori, dal sangue e dalla follia... la risposta è stata una musica più claustrofobica, psichedelica, aggressiva, diversa dalle melodie di Nosferatu, ma con la tipica musica dei RanestRane, con alternanza di canzoni e pezzi strumentali. Così abbiamo iniziato a lavorare su "Shining il cineconcerto", per quasi tre anni. È stato un lavoro davvero duro, con tre anni di eventi personali belli e brutti e un viaggio profondamente emotivo dentro noi stessi. Speriamo che il pubblico dell'opera rock possa comprenderlo e percepire la nuova prospettiva musicale connessa a questo film". 
Per come la penso io anche questo secondo doppio lavoro risulta "una montagna da scalare", a tratti decisamente faticosa. Il suono però è ottimo; un grande prog rock che dimostra la grande abilità e creatività della band. Solo troppo ridondante. 


Conclusa questa ennesima fatica, il gruppo portò a compimento un progetto alquanto ambizioso, in linea con le precedenti produzioni: una trilogia dedicata all'odissea nello spazio. I tre CD prenderanno il nome di "A Space Odyssey, part One - Monolith" (2013), "A Space Odyssey, part Two - H.A.L. (2015) e per concludere "A Space Odyssey, Final Part - Starchild" (2018). Come se non bastasse nel 2015 la band pubblicò il live "Monolith in Rome - A Space Odyssey Live" (CD + DVD). Se qualcuno si vorrà cimentarsi (o si è già cimentato) nell'ascolto di questo poker di album ce lo faccia sapere. Io non credo di avere la forza per farlo. Il discorso cambiò in occasione della rivisitazione del doppio "The Wall" dei Pink Floyd, pubblicato nel 2020. Qui la classe non si discute. Riproporre "The Wall" è sempre una grande sfida e i RanestRane la superarono brillantemente. L'ultima proposta discografica in ordine di tempo si intitola "Apolypse Now", ovviamente dedicata al capolavoro di F.F. Coppola. Anche in questo caso siamo alle prese con un altro cineconcerto. Nell'attesa di scoprire cosa bolle in pentola, il gruppo continua a calcare i palcoscenici: proprio nel 2025 ha intrapreso un mini tour in Italia presentando dal vivo i suoi cineconcerti e il suo tributo ai Pink Floyd. The Wall è stato interamente proposto il 25 agosto a Castiglione del Lago per il Trasimeno Prog festival (a fiando del BMS e di altri gruppi). 
Qui termina il nostro viaggio in compagnia dei RanestRane e dei loro primi due album. Ho lasciato i ringraziamenti per ultimi, Grazie, caro amico Osel, per i sempre preziosi contributi e per avere condiviso questi 4 CD con tutti gli amici della Stratosfera.
Vi lascio col consueto buon ascolto.


LINK Nosferatu il Vampiro
LINK Shining

Post by George - Music by Osel

giovedì 9 ottobre 2025

Serie "Bootleg" n. 359 - Angelo Branduardi Live in Aosta 25.06.2010 (RE-POST) & Live Tour 1976 - from Tele Umbria (NEW POST)

 

Questo post ha un doppio volto: il primo riguarda il re-upload di un concerto pubblicato sulla Stratosfera il 23 marzo 2012 per la serie "Yesterday & Today - vol. 5" (lo ritroverete qui). Si tratta del concerto che Branduardi tenne ad Aosta il 25 giugno 2010 all'interno della rassegna "Aosta Sound Festival". Visto che il link è inattivo da anni, qualche amico navigatore ne ha chiesto il re-upload. Purtroppo non riesco  a fare la stessa cosa per il video con il concerto di Roma del 1979 che ho su DVD.  Il secondo volto riguarda un concerto del 1976 pubblicato sul canale YT di Tele Umbria. Luogo e data non sono conosciuti. In questo caso, oltre a fornirvi il link per vedere il concerto su YouTube, vi metto a disposizione anche i file mp3, con tracce separate, in modo tale da poterlo conservare in formato digitale nei vostri archivi audio. 

RE-POST & RE-LOAD
Angelo Branduardi - Aosta, Stadio Puchoz, 25.062010
Rassegna "Aosta Sound Festival"
(post originale 23 marzo 2012)


TRACKLIST CD 1

01. Si può fare
02. Domenica e lunedì
03. Fou de Love
04.Il giocatore di biliardo
05. Il denaro dei nani
06. La tempesta
La Lauda di Francesco (estratti)
07. Il cantico delle creature
08. Il sultano di Babilonia e la prostitutta
09. Audite poverelle
10. Nelle paludi di Venezia
11. La predica della perfetta letizia


TRACKLIST CD 2:

01. Ballo in Fa diesis minore
02. Vanità di vanità
03. Violino solo
04. Alla Fiera dell'Est
05. I santi 

encore
06. Cogli la prima mela
07. La pulce d'acqua


Arricchito dalle belle copertine che realizzò a suo tempo l'amico Roby, diamo nuova vita a questo ottimo concerto di Angelo Branduardi che registrai nello stadio Puchoz di Aosta il 25 giugno 2010. La scaletta tocca quella che era l'ultima produzione artistica del musicista, incluso un estratto dalla Lauda di Francesco. I brani "storici" sono riservati a conclusione di concerto. Ricordo che l'intero show è racchiuso in due lunghi file. La registrazione è di buona qualità. 

NEW POST
Angelo Branduardi - Live Tour 1976 
(video pubblicato sul canale YT di Tele Umbria)


TRACKLIST:

01. Presentazione
02. Confessioni di un malandrino
03. Tanti anni fa
04. Il dono del cervo
05. Sotto il tiglio
06. Alla Fiera dell’Est
07. La luna
08. Presentazione 2
09. Gli alberi sono alti
10. L’uomo e la nuvola
11. Re di speranza
12. La serie dei numeri
13. Il funerale
14. Donna mia
15. Ch’io sia la fascia


Si tratta di un concerto veramente stupendo, con un Branduardi colto nei suoi primi anni di attività artistica, pronto a regalarci delle chicche tratte dai primi tre album. Possiamo anche ascoltare due tracce dal primo omonimo disco del 1974, "Re di speranza" e "Ch'io sia la fascia". Per il resto si attinge a piene mani da "La luna" e "Alla Fiera dell'Est". Questo concerto fa il paio con quello registrato al Patio di Rubiera, sempre nel 1976 (grande regalo di Osel, postato qui), che presenta alcune similitudini nella tracklist.  Non mi spingo ad elencare i musicisti che accompagnano Branduardi. La formazione fu oggetto di una interessante disquisizione sul post originale che potrete ripercorrere leggendo i commenti. Ho invece alcune perplessità sulla data di registrazione di questo concerto: il disco "Alla Fiera dell'Est" venne pubblicato nel novembre 1976. Qui il pubblico pare riconoscere piuttosto bene i brani presentati dal vivo tratti da questo album. Pertanto mi viene da pensare che la registrazione potrebbe essere avvenuta verso o alla fine di dicembre o, addirittura, agli inizi del 1977. Sono solo pinzillacchere, direte voi, ma è bene essere precisi. 


Il video, anche se piuttosto disturbato, è sul canale YT dell'emittente televisiva Tele Umbria (la quale ci offrì poco tempo fa un ottimo concerto del Banco del Mutuo Soccorso). Come già ricordato nelle premesse, oltre a fornirvi il link del video, troverete l'intero concerto in versione audio, con tracce suddivise. Piccolo regalo da parte mia. E ora non mi resta che lasciarvi ascoltare o riascoltare i due concerti. Ci prendiamo una piccola pausa di qualche giorno e ci diamo appuntamento per la metà della prossima settimana.


NEW LINK Live in Aosta 2010 (2 CD)
LINK Live Tour 1976 (AUDIO FILES)

LINK Live Tour 1976 (VIDEO)
https://www.youtube.com/watch?v=rxAV_t2OjCQ

Re-post & New post by George

martedì 7 ottobre 2025

Ropa 11 - Amazing Stories (CD 2010)

 

TRACKLIST:

01. London's Diary
02. Pygmy Twylyte
03. Vacuum
04. My Favorite Things
05. Deira
06. Mandala Bay
07. Eternal Hate
08. Riders on the Storm
09. And So Do I
10. Cristallo
11. November in Vegas


FORMAZIONE:

Eugenio Mirti - chitarra acustica
Andrea Quaglino - chitarra elettrica
Ivan Nirta - chitarra elettrica
Michele Anelli - contrabbasso
Paolo Inserra - batteria
Ale Muner - tromba
Chiara Onida - voce


Caro Osel, prima o poi ci dovrai spiegare dove diavolo vai a trovare questi CD. Qui parlare di "sconosciume" è praticamente un eufemismo. Nemmeno Discogs annovera  i Ropa 11 nel suo sterminato catalogo. Pertanto grazie, caro amico, per mettere a disposizione dei nostri navigatori questo gioiellino. Smanettando all'interno del web ho trovato il sito ufficiale della band e qualche articolo pubblicato su alcuni siti specializzati tra cui "All About Jazz" e "Il popolo del blues". Partiamo dal sito ufficiale per leggere la loro biografia.
"Ropa 11 è un progetto musicale nato a Torino nell’autunno del 2005 le cui coordinate artistiche individuano una combinazione tra l’energia del rock (classic, grunge, avanguardia) e il groove dell’improvvisazione jazz, contemporaneo e modale. Il colore principale della band è costituito dal suono caldo delle chitarre: il risultato è un jazz/rock che rimanda agli anni ’70 più che accomunarsi alla fusion del decennio successivo e che alterna momenti di calma acustica a distorsioni aggressive, sopra il rapido swing della sezione ritmica.

Eugenio Mirti

Dopo aver inciso il primo album (Infrangibile - 2006) e aver partecipato a vari festival in Italia, i Ropa 11 hanno presentato il loro lavoro negli USA con un mini-tour. Da quella esperienza, da quei paesaggi, da quel viaggio, sono sorte le ispirazioni per i nuovi brani, che sono confluiti su CD nel 2008 con il titolo “Mark III”, lavoro che ha ottenuto ottimi riscontri. In contemporanea all’attività live, i Ropa 11 hanno registrato le undici tracce che vanno sotto il titolo di  “Amazing Stories”, pubblicato per la Pus(h) In Records nell’aprile 2010". E qui, per quanto ne so, termina la loro carriera musicale.
Decisamente interessante quanto riportato da "All About Jazz" che inizia dalla copertina: "
Il bel Revox vintage che campeggia in copertina ci riporta inevitabilmente agli anni settanta e quello è il mondo che i Ropa 11 vogliono frequentare e approfondire, senza negarsi spruzzate di contemporaneità, specialmente nell'uso della voce di Chiara Onida e negli arrangiamenti delle sezioni più vicine al pop".

Andrea Quaglino

"Ce lo conferma la musica con la trilogia iniziale che mischia due brani originali attorcigliati a sandwich con una cover di Frank Zappa per poi proseguire con una improbabile versione light di "My Favorite Things". Tra le cover spicca una "dilatata e impalpabile" versione di "Riders on the Storm" degli epici Doors (sfido chiunque a riconoscerla - ndr). Il tutto scorre via fra climi rock e interferenze jazzistiche, senza mai dare la sensazione di raggiungere un punto di equilibrio 'centrale' al progetto. La tromba di Ale Muner sta al centro degli arrangiamenti e attorno a lei ruotano le due chitarre, con il sostegno di una ritmica bella tosta. Lo straniamento temporale è assicurato ma non è ben chiaro se questo era l'effetto complessivo che il gruppo voleva raggiungere".
E qui ci salutiamo. Un ultimo grazie a Osel e a voi tutti auguro buon ascolto.

Paolo Inserra


Post by George - Music by Osel

sabato 4 ottobre 2025

Le Antologie della Stratosfera vol. 56 - Stefano Palladini Trilogy: Ben venga Maggio (LP 1976) - La Stanza della Musica (LP 1978) - L'anima sarà sempice com'era (CD 2001)


Quando si parla di un musicista e compositore come Stefano Palladini ti vengono subito in mente opere di grandi poeti trasposte in musica. Una vita artistica praticamente trascorsa a musicare grandi testi e a presentarli ad un pubblico colto, accompagnato, lungo questa strada, dal sodale amico Nazario Gargano, onnipresente in tutte le produzioni discografiche. La passione per i testi poetici nacque fin dal lontano 1975, quando Stefano Palladini musicò i sonetti in romanesco di Giuseppe Gioacchino Belli in quel magnifico LP intitolato "La vita dell'omo" (già postato sulla Stratosfera nel 2023 che ritroverete  qui). I tre album oggi proposti seguono a ruota l'opera prima, arricchendo la discografia del musicista sulle pagine del nostro blog. .La discografia completa di Palladini comprende due album a suo nome, il già citato "La vita dell'omo" e "Ben venga Maggio" (1976), più quattro album con l'amico Nazario Gargano, "La stanza della musica" (1978), "Poesia in musica" (1994), "L'anima sarà semplice com'era" (2001) e "Il poeta nascosto" (2005). Oggi ci accontenteremo, si fa per dire, dei tre dischi da me selezionati, verosimilmente i più significativi, indicati nel titolo. Il suo brano più noto è sicuramente "Ben venga Maggio", tratto da una lirica di Poliziano. Aggiungo altresì che Stefano Palladini, per l'editrice ZONA, ha pubblicato i libri di poesie "Di ritorno" (2005), "Volantinaggio" (2007), "Ballate con noi" (2009) e "Canzoni usate" (2010). Ed ora spazio alla musica.

Stefano Palladini - Ben venga Maggio (LP 1976)


TRACKLIST:

Lato A
01. Ballatetta
02. La mia sera
03. Amai
04. Salvezza
05. Brindisi

Lato B
06. Ben venga Maggio
07. La tessitrice
08. The Cats Will Know
09. Voi ch'ascoltate
10. La libertà


MUSICISTI:

Stefano Palladini - voce
Nazareno Gargano - mandolino, chitarra, fisarmonica
Gianpaolo Belardinelli - mandolino, chitarra
George Sims, Olimpio Petrossi - chitarra
Alberto Visentin - tastiere
Roger Smith - basso
Franco Di Stefano - batteria


Durante il Medioevo e il Rinascimento la festa del primo maggio celebrava il ritorno della primavera ed il rifiorire della natura. Tutt'altra connotazione rispetto al valore che la giornata ha assunto nella nostra epoca. Nel Rinascimento l'arrivo del mese di maggio rappresentava il tempo degli amori e dei corteggiamenti. "Prima dello  spuntare del giorno i giovani del villaggio si addentravano nei boschi per  raccogliere fiori di campo, arbusti e rami di biancospino o di maggiociondolo. A volta passavano anche tutta la notte della vigilia nel  bosco “secondo un antico costume”. La ballata di Angelo Ambrogini detto Poliziano (1454-1494) “Ben  venga Maggio" ci offre  l’esempio di un brano in cui poesia, canto e danza celebrano il Maggio. La canzone veniva cantata in una sorta di sacra rappresentazione  processionale con tanto di carro  addobbato, ovvero il “Trionfo di  Amore” che poteva essere un cupido alato o un Sir d’Amore; il coro  delle fanciulle durante le soste nelle piazze cantava “Ben Venga Maggio…” ballando in tondo" (da Terre celtiche blog). Musicalmente ci troviamo di fronte ad un album godibilissimo, con fresche ballate che alternano a brani di maggiore intensità. L'album, pubblicato dalla RCA nel 1976 in vinile, non mi risulta essere  stato ristampato negli anni a seguire.

La Stanza della Musica - Omonimo (LP 1978)


TRACKLIST:

Lato A
01. Er giorno der giudizio - 3:00
02. Pensiero buono del mattino - 3:43
03. L'addio - 4:19
04. O vaghe montanine pasturelle - 2:52
05. Pianefforte 'e notte - 3:32

Lato B
06. Chi non è innamorato - 3:02
07. Scherzi per ventagli - 2:57
08. Definendo l'amore - 2:43
09. Rondinella pellegrina - 3:02
10. Canzone di Niccolò - 2:32
11. L'assenza - 2:40


FORMAZIONE:

Stefano Palladini - voce e chitarra classica
Giampaolo Belardinelli - voce, chitarra Ranger 12 corde, ovation
Nazario Gargano - voce, chitarra classica, mandolino, fisarmonica
Ettore De Carolis - voce, chitarra acustica "chetro" Eko, chitarra elettrica, mandolino, viola tenore Franco Coletta - basso acustico Eko, chitarra elettrica, chitarre acustiche
Adriano Giordanella - percussioni
Nicola Samale - flauto

Questo disco, che vede come protagonisti principali Palladini e Gargano, in realtà è attribuito ad un gruppo composto da ben 7 musicisti, col nome "La Stanza della Musica". L'omonimo album, pubblicato dalla Philips nel 1978, passò pressoché inosservato, rimase a lungo confinato in formato vinile finché non venne ristampato nel 2010 per essere inserito nel cofanetto "Progressive Italia gli anni '70 vol. 9 - The Universal Music Collection". Vista la presenza di musicisti provenienti da passate esperienze nei campi del prog e del folk (vedasi i due ex Chetro & Co. Ettore De Carolis agli arrangiamenti, alla chitarra acustica “Chetro”, chitarra elettrica, mandolino e viola, e Franco Coletta, al basso acustico oltre che alle chitarre acustica ed elettrica) qualcuno ha inserito l'album nel filone prog. Purtroppo, di prog se ne vede veramente pochino; non basta di certo qualche inserto di flauto o gli arpeggi delle chitarre acustiche per ascriverlo in questa categoria. Categorizzazioni a parte, l'album è molto piacevole, con belle melodie prevalentemente acustiche e ottime parti cantate. L'obiettivo è quello di mettere in musica 11 poesie, quasi tutte italiane. La scelta è piuttosto eterogenea: si va da Lorenzo de’ Medici (“Chi non è innamorato”) a Umberto Saba (“L’addio”), attraverso Arthur Rimbaud (“Pensiero buono del mattino”), Franco Sacchetti (“Vaghe montanine pasturelle”), Guido Gozzano (“L’assenza”), lo spagnolo Francisco de Quevedo Villegas (“Definendo l’amore”), Tommaso Grossi (“Rondinella pellegrina”), Giuseppe Parini (“Scherzi per ventagli”), Niccolò Machiavelli (“Canzone di Niccolò”). Ad aprire il disco, il sonetto di Gioachino Belli, “Er giorno der giudizzio”, che costituisce il collegamento ideale col precedente lavoro di Belardinelli, Palladini e Gargano.
Dal 33 giri venne estratto, nello stesso anno, un singolo contenente "Chi non è innamorato" e "Er giorno der giudizzio". Qui sotto la copertina.


Palladini e Gargano - ...L'anima sarà semplice com'era 
(CD 2001)


TRACKLIST:

01. Donne che avete intelletto d'amore (testi Dante Alighieri) - 3:45
02. Idillio (testi Giacomo Leopardi) - 4:10
03. Ad un'ignota (testo Guido Gozzano) - 3:45
04. Oh, dite che cos'è davvero amore (testo Wystan Hugh Auden) - 5:00
05. La petite promenade du poète (testo Dino Campana) - 3:10
06. Eroico furore (testo Giordano Bruno) - 4:25
07. Elegia a Maria (testo Pierre de Ronsard) - 4:35
08. Consolazione (testo Gabriele D'Annunzio) - 4:50
09. Mi nasconda la notte e il dolce vento (testo Sandro Penna) - 2:30
10. Il sogno della povera Susan (testo William Wordsworth) - 4:33
11. Parole (testo Umberto Saba) - 3:45
12. La serenata (testo Giuseppe Gioachino Belli) - 4:05


MUSICISTI:

Stefano Palladini - voce, chitarra classica, chitarra acustica 6 e 12 corde
Nazario Gargano - voce, chitarra classica, mandolino, fisarmonica
Pierluigi Campili - piano, tastiere, cori
  – Umberto Vitiello - percussioni, congas, bongos, timbales, caxixi, dholak, cajón, talking drum, rintocchi, effetti, cori
Cori - Annie Robert, Gioacchino Gargano, Kico Fusco

La statua di Giuseppe Gioacchino Belli

Riuscire a trovare qualche foto di Palladini e Gargano è peggio che cercare il famoso ago nel pagliaio. Ripiego quindi sulle immagini di alcuni poeti scelti dai due musicisti-compositori. Dell'incontro fra i due ne abbiamo già parlato nel precedente post del 2023. Qui citerò solamente alcuni momenti salienti della loro carriera artistica.

Nel 1982 viene pubblicato un singolo contenente "Gli amori sono grandi / Arte, amore e te"

Nel 1984 e 1986, Palladini e Gargano partecipano alla rassegna biennale di Alessandria "Poesia oggi" che li vede, insieme a Paoli, Conte e Vecchioni, accanto ad alcuni fra i più significativi poeti italiani in attività come Giovanni Raboni, Giovanni Giudici, Antonio Porta e Edoardo Sanguineti.

Nel 1989 scrivono le musiche del film "Les italiens"  prodotto dalla Rai, nella cui colonna sonora sono inserite nuove poesie-canzoni su testi di Tasso, Guarini, Macedonio e del francese Voiture.

Nel 1990 tengono a battesimo a Recanati  (con Fabrizio De André, Enrico Ruggeri, Teresa De Sio e altri) il nuovo premio per cantautori "Città di Recanati", 

 Nel 1994  esce il CD "Poesia in musica", prodotto dalla CNI, una raccolta antologica dei migliori brani, con nuovi arrangiamenti e interpretazioni.

 Nel marzo 2001 il duo partecipa, con un concerto presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma, al convegno  “Cavalcanti o dell’interiorità”, organizzato dal Dipartimento di Studi Romanzi della stessa Facoltà in occasione del VII centenario della morte di Guido Cavalcanti.

 Sempre nel corso del 2001, Palladini e Gargano realizzano, con la preziosa collaborazione di bravi musicisti (Pierluigi Campili, Umberto Vitiello e Marco Vannozzi, con i quali peraltro si esibiscono in pubblico) un nuovo CD, “L’anima sarà semplice com’era”, prodotto dalla CNI, con canzoni su testi di Dante, Penna, Campana, Gozzano, Wordsworth, Auden e altri ancora tra cui Giordano Bruno. Con  quest’ultimo brano è stato anche realizzato dalla Rai  un video  programmato a lungo su Rai 1 e Rai 2, per ricordare i  400 anni dalla morte del filosofo campano avvenuta a Roma il 17 febbraio del  1600.

Giacomo Leopardi

Il CD, il penultimo della loro carriera musicale, si compone di 12 brani.  Gli autori delle poesie musicate li ho indicati tra parentesi. Le musiche sono sempre ben curate, con belle parti strumentali e corali. Forse, a lungo andare, è un disco un po' troppo "rilassato", che potrebbe risultare ripetitivo e un po' stancante. Ma questo è un giudizio assolutamente personale. Con questo è tutto. Vi lascio augurandovi il mio consueto buon ascolto.

Giordano Bruno

LINK Ben venga Maggio (1976)
LINK La Stanza della Musica (1978)
LINK ...L'anima sarà semplice com'era (2001)

Post by George

giovedì 2 ottobre 2025

Filarmonica Municipale LaCrisi - Ad altra terra, in alto mare (CD, 2012)

 

TRACKLIST:

01. Esco in cerca di fresco (3:57)
02. Arabica danza (5:52)
03. Divieto di siesta (3:37)
04. Cris(anthem)i (5:38)
05. Omero (2:58)
06. Extracomunitar Song (2:56)
07. La selva delle malelingue (5:08)
08. La carne (4:11)
09. Tronfio, sbadiglioso e mattutino (4:10)
10. L'inno-minato (3:53)
11. Il collettivo immaginario (4:25)


FORMAZIONE:

Pierfrancesco Del Seppia - voce, chitarra, clarinetto
Marco Di Lupo - batteria
Jacopo Staccioli - tromba, trombone, cori
Giulia Costagli - sax tenore e baritono, cori
Pietro Spinelli - tastiere, organo


Più veloce della luce ecco arrivato un aiuto insperato. Ma quando si dice che la Stratosfera è una grande squadra, si dice una grande verità. Il nostro amico e storico collaboratore Adix ha provveduto in tempo record ad inviarmi i file e le copertine del primo album della Filarmonica Municipale LaCrisi, pubblicato nel 2012, disco richiesto nei commenti e molto desiderato anche dal sottoscritto per completare la discografia della band toscana. Grazie Adix per l'aiuto e la condivisione dell'album con tutti gli amici della Stratosfera. Che dire di questa opera prima? Dopo avere ascoltato gli altri due album posso dire che, musicalmente, è il lavoro che preferisco: fresco, vigoroso, allegro e scanzonato, con ritmi incalzanti e un gran lavoro da parte dei fiati. Me li immagino sul palco con una simile potenza di suono. Anche in questo caso, così come nel CD successivo, "L'educazione artistica", manca la presenza del basso. I testi? Non così forti e graffianti come nel secondo album. ma comunque si collocano sempre al di sopra delle righe. Tutto il resto lo abbiamo già scritto nel post precedente a loro dedicato. Non mi resta che salutarvi augurarvi buon ascolto. 


LINK

Post by George & Adix

martedì 30 settembre 2025

Kerygmatic Project - Greek Stars Gallery (CD, 2012)

 

TRACKLIST: 

01. Greek Stars Gallery (6:56)
02. Perpetual Motion (2:03)
03. There’s No Ground For Complain (7:48)
04. Beautiful You Tonight (Dedicated To…) (7:42)
05. Starlight (4:59)
06. Stars And Angels (The City Of Love) (6:16)
07. The Tiger Paper’s Great Parade (4:28)
08. Where The Bell Tolls Again (4:16)
09. The Academy (8:05)
10. The Landscape Of Mind (4:12)


FORMAZIONE:

Samuele Tadini - basso, voce
Marco Campagnolo - synth, piano, organo, piano elettrico
Danilo Nobili - batteria, percussioni


Ancora una volta il nostro amico e storico collaboratore Marco Osel ci accompagna alla scoperta di band poco o per nulla conosciute al grande pubblico. Grazie, come sempre. Quest'oggi è è il turno dei Kerygman Project, un trio "zonale" proveniente da Stresa, sul Lago Maggiore, con all'attivo 7 album (tra cui un live) registrati tra il 2011 e il 2022. Il gruppo ha origine più remote, visto che è in attività fin dal 1998. Il nome, un po' complicato, deriva dal termine di origine greca "kerygma" che ha un doppio significato: da u lato vuol dire "messaggio / annuncio", dall'altro, in una accezione prettamente filosofico-teologica, il termine sta ad indicare la prima testimonianza della predicazione cristiana. Il trio ha fatto propri entrambi i significati. "I Kerygmatic Project - si legge nella loro biografia tratta dalla pagina Fb del gruppo - sono infatti un nucleo compatto in cui l’espressione, la comunicazione, la fantasia, la tecnica e l’umiltà (cristianamente intesa), divengono elementi imprescindibili del loro essere gruppo orientato alla ricerca e alla sperimentazione". Fin qui nulla da eccepire. Come sopra ricordato i Kerygmatic Project nascono nel 1998 da un’idea di Samuele Tadini, Danilo Nobili e Marco Campagnolo, con la finalità di comporre brani originali che recuperassero nello stile e nella realizzazione la grande tradizione del progressive rock britannico degli anni settanta e ottanta, tradizione rinnovata secondo una nuova chiave di lettura in grado di abbracciare anche differenti stili, tanto da costituire un sound originale e ben riconoscibile.


Le composizioni dei Kerygmatic Project risentono, infatti, dei vari contributi ricavati dal rock, dal pop, dal jazz, dalla fusion e dalla musica classica, proponendo composizioni che, di fatto, difficilmente potrebbero essere categorizzate in un genere preciso e che sono il frutto di una ben definita filosofia. Secondo una definizione che sembra appropriata, i Kerygmatic Project possono essere considerati come l’espressione più fresca del prog & pop, termine coniato dal gruppo stesso, in quanto sono tra i pochi ad aver posto in una coesione non stucchevole, ma ben equilibrata, ciò che di gradevole e non banale deriva della musica pop con l’art-rock derivato dalla tradizione del progressive. Proseguendo nella lettura della loro biografia ufficiale si legge che "la scelta di organizzarsi in trio, dando molta parte alle tastiere, non è solo un elemento che può ricordare gli Emerson, Lake & Palmer, ma anche l’espressione più tipica di chi vuol fare con l’essenziale qualcosa che lo trascenda. 


I Kerygmatic Project, pur non ignorando la grande tradizione italiana della P.F.M., del Banco del Mutuo Soccorso o delle Orme, solo per citare qualche esempio significativo, preferiscono utilizzare la lingua inglese. L’internazionalità e la musicalità di questa lingua, fanno dell’inglese l’idioma prescelto per le composizioni che si incanalano in una tradizione che, inizialmente, come si è già detto, ha le sue origini proprio in Inghilterra tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70".


L'album oggi proposto è il secondo, in ordine cronologico, dopo il debutto avvenuto l'anno precedente con "Nothing But Truth". Entrambi i primi due CD (e anche il terzo) sono autoprodotti, mentre a partire dal 2015 sono finiti sotto l'ala della Ma.Ra.Cash Records. "Grrek Stars Gallery" è ovviamente dominato dalle tastiere, che tracciano infinite trame sorrette da una buona sezione ritmica. Il disco come si suol dire "è ben suonato" anche se, al di là dei toni contenuti nell'autopresentazione del gruppo, manca in buona parte di originalità. Album discreto, ma per dare un giudizio più sereno bisognerebbe ascoltare i CD successivi, non ultimo il disco dal vivo (CD + DVD) del 2019 intitolato "Kerygmantic Project live at The Grand Hotel des Iles Borromées". Magari, col tempo, ne riparleremo. Per il momento è tutto. Vi lascio con il consueto buon ascolto.


LINK

Post by George - Music by Osel