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martedì 9 settembre 2025

Calicanto: Venexia (CD 1997) & Mosaico (CD 2011) - special post by Roberto

 

"Calicanto”, non è forse un nome poetico? Richiama subito alla mente un canto, una melodia dolce che si diffonde nell’aria. In effetti, a guardarlo bene, questo piccolo fiore giallo sembra un sole in miniatura, coi raggi ancora un po’ chiusi verso il centro, come a rendere subito chiaro il suo risveglio quando ancora l’inverno non ha finito di raffreddare le città. Ma qui non stiamo parlando di fiori ma di un gruppo musicale veneto la cui musica è di non facile definizione. Definirla folk sarebbe riduttivo. Forse etnica? O meglio ancora world music? Non lo so. So solamente che questi due album mi sono piaciuti moltissimo. Chiusa questa premessa voglio ringraziare l'amico e collaboratore Roberto per avermi inviato i file di questi due CD e ne approfitto per scusarmi per averli tenuti un po' troppo tempo in naftalina (ma per i post di una certa consistenza occorre il tempo necessario). Lascio a lui la parola per la presentazione della band. Premetto che le immagini dei Calicanto (passate e presenti) le ho tratte dal loro sito ufficiale. 

Biografia dei Calicanto a cura di Roberto
prima parte: dal 1981 al 2000

Il gruppo nasce nell’autunno del 1981 con l’attenzione rivolta agli studi etnomusicali sul territorio veneto, a quel tempo estremamente rari. La ricerca sul campo avviene da parte di Roberto Tombesi cui si unisce, nella metà degli anni ottanta il contributo dei ricercatori Marina Dalla Valle e Guglielmo Pinna e le prime ricostruzioni di strumenti, tra i quali la piva (antica cornamusa veneto-emiliana) da parte di Massimo Fumagalli. Il primo LP esce nel 1983 e si intitola "De là dell’acqua". L’originale proposta concertistica ed i consensi della critica rendono subito Calicanto uno dei gruppi musicali di punta del movimento italiano di folk-revival. Le tournée all’estero: Belgio (1983), Spagna (1984 e 1985), Svizzera e Jugoslavia (1986) e l’uscita d’altri due dischi, le fortunate apparizioni ai grandi festival europei di Lorient (F), Dranouter (B) del 1987 e Farnham (GB) del 1988, spianano la strada della notorietà in Europa.


Nel luglio del 1989, al ritorno da una serata di prove musicali, muore in un incidente stradale il violinista Riccardo Sandini: un vuoto che non verrà più colmato. Nel 1997 Calicanto entra a far parte dell’etichetta discografica Compagnia Nuove Indye che produrrà il CD "Venexia", accolto con entusiasmo da pubblico e critica. Un sondaggio del mensile Folk Bulletin lo indicherà come uno dei cinque migliori CD dell’anno. Si sviluppa la collaborazione con il cinema (La ragazza sul ponte, Les enfants du siecle…) ed il teatro (Labirintomare, Visioni, I due gemelli veneziani…) e prendono forma nuove produzioni: Trio Adriatica, Il sogno di Dolasilla (con A. Cuni, W. Durand e P. Schutze), Ciuma-Salvi-Tombesi Trio, Ottavio!, Piripicchio e la Contessa (per bambini), Alpen Folk Orchestra, che sottolineano la volontà di esplorare percorsi ed emozioni a 360°.


seconda parte: dal 2000 ad oggi

Riprendono le ricerche tra le comunità venete e italiane di Istria e Dalmazia e per i vent’anni di Calicanto, nasce il progetto Labirintomare che coinvolge oltre 25 artisti dell’Adriatico e porta alla pubblicazione del cd omonimo. "Labirintomare" porta Calicanto nel 2002 a vari festival, tra i quali spicca il prestigioso Smithsonian Folklife Festival in Washington D.C. con Silk Road Project diretto da Yo Yo Ma. Con il 2004, si intensifica il lavoro di ricerca sulle musiche dei Colli Euganei con la collaborazione di Giuseppina Garro ed il ritorno "sul campo" di Guglielmo Pinna. Nel 2005 il lavoro trova compimento con il cd "Isole senza mar", che verrà premiato dall'Academie Charles Cros con il Coup de Coeur tra i migliori dischi di world music nel panorama mondiale.


I tempi recenti sono caratterizzati da un continuo ed instancabile impegno su più fronti, che ha portato alla realizzazione di un gran numero di ambiziosi progetti. Va ricordata la collaborazione con il Trio di Carlo Muratori, con Jan Mari Carlotti, i Monaci dell’Abbazia di Praglia, Dominique Paris, la Grande Orchestra delle Alpi, il fecondo gemellaggio artistico con il gruppo galiziano Milladoiro. Calicanto partecipa attivamente, fin dalla prima edizione, all’organizzazione del Festival di Musica e Cultura Popolare del Veneto, Ande Bali e Cante, che si tiene annualmente nel mese di settembre a Rovigo e di cui Roberto Tombesi è direttore artistico. 

Fin qui l'accurata biografia da parte del nostro Roberto. Per presentare i Calicanto sono stati selezionati due album dalla lunga discografia del gruppo: Venexia, pubblicato dalla già ricordata etichetta Compagnia Nuove Indye nel 1997 e Mosaico, pubblicato nel 2011 dalla Atelier Calicanto, ad oggi - a quanto pare - ultima prova discografica del gruppo veneto. 

Calicanto - Venexia (1997)


TRACKLIST:

01. Canson roversa - 4:32
02. Bealaguna - 3:54
03. Sulla via dei Battipali - 3:19
04. Correnti del Sud - 3:32
05. Lepanto - 4:01
06. Te speto / La croxe - 3:16
07. Oci sensa mar - 3:45
08. Corcal - 3:16
09. Adriatica - 3:13
10. Rivasse carlo scarpa - 2:53
11. Venessia dai - 4:36


FORMAZIONE:

Rachele Colombo – canto, percussioni, programmazione
Gabriele Coltri – cornamusa, clarinetto, flauti
Corrado Corradi – concertina, tamburello, canto
Giancarlo Tombesi – contrabbasso, basso fretless
Roberto Tombesi – mandola, organetto, chit. battente, salterio, ludro, tamburello, canto
Nicola Marsilio – clarinetto, sax soprano, flauti

Ospiti
Gualtiero Bertelli – canto
Alberto D’Amico – canto
Monica Giori – coro


Negli anni '90 i Calicanto registrarono solo due album, uno nel 1992 e l'altro, questo "Venexia", nel 1997.  Il lavoro è dedicato al bicentenario della caduta della Repubblica di Venezia, occasione per riflettere sulla tradizione ed il nostro tempo. L'album beneficiò della consulenza musicale di Carlo de Pirro, del Conservatorio di Rovigo e di quella storico-artistica di Roberto Masiero della Facoltà di Architettura di Venezia. Non solo dunque un'opera musicale di grande spessore ma anche e soprattutto un lavoro di ricerca storica. Anche la strumentazione utilizzata dal gruppo merita attenzione, visto l'utilizzo di numerosi strumenti (alcuni poco diffusi) a corda, a fiato e a percussione. Un disco di notevole valore culturale, con brani suonati con maestria, che richiede di un ascolto attento.

Calicanto - Mosaico (2011)


TRACKLIST:

01. Grechesca - 2:34
02. Venexia mia - 4:38
03. Barene - 4:16
04. Xe destin - 5:21
05. Buran - 6:08
06. Vento di tramontana / Moresca arcana - 6:58
07. Lassa esser - 3:33
08. Ninà Ninà - 4:38
09. Pairis / Scottish Saumonée - 3:43
10. O fia mia - 7:04
11. Stanotte m'ho insognà - 5:23
12. Porto Caleri - 2:50


FORMAZIONE:

Alessandro Arcolin – batteria, percussioni, glockenspiel
Gabriele Coltri – cornamuse, armonium
Claudia Ferronato – voce
Francesco Ganassin – clarinetti, oggetti
Giancarlo Tombesi – contrabbasso
Roberto Tombesi – organetti, mandole, liuto cantabile, chitarra a 12 corde, salterio, voce


"Mosaico", pubblicato nel 2011, è l'ultimo lavoro realizzato in studio dai Calicanto. Le registrazioni dei brani 4-5-6-8-11 sono state effettuate dal vivo all’auditorium Pollini di Padova il 30 gennaio 2010 in occasione del concerto S-Confini Mediterranei dedicato a Carlo de Pirro. Come riportato sul sito ufficiale del gruppo "ogni brano di questa nuova avventura è una tessera musiva che racconta dei molteplici percorsi intrapresi dal gruppo: la rielaborazione e la rivitalizzazione della tradizione, il lavoro musicale su testi poetici legati al territorio veneto (Biagio Marin, Hugo Pratt), le collaborazioni con il teatro (Laura Curino, Titino Carrara), l’incontro, mai avvenuto prima in Veneto, tra repertorio tradizionale e musica classica (Orchestra Regionale Filarmonia Veneta, il compositore Gianluca Baldi). Il disco rivela ancora una volta l’amore per Venezia, la laguna, l’Adriatico, il Mediterraneo, e la musica si veste di nuovi colori anche attraverso l’apporto di giovani talenti"
«Calicanto è prima di tutto un suono. È una vibrazione, testo e timbro che raccontano. Così nascono le tracce di questo cd, dall’incontro con il teatro, con un’orchestra sinfonica, con le storie, le melodie del nord Adriatico, i sogni fatti sotto al grande cielo di Venezia. Calicanto ad ogni appuntamento porta la propria essenza: una sonorità ed una presenza in scena che ne fanno un’unica, trentennale, esperienza».


Qui si conclude questo lungo e articolato post dedicato ai Calicanto. Ancora un grazie all'amico Roberto e a voi tutti auguro il mio consueto buon ascolto.


LINK Venexia (1997)
LINK Mosaico (2011)

Post by George & Roberto

lunedì 4 agosto 2025

Arcansiel - Four Daisies (pubblicato nel 1988 - versione CD del 1990)

 

TRACKLIST:

01. Un arc dans le ciel (6:05)
02. Four Daisies (9:03)
03. Evelyn (8:28)
04. When You're Right (11:38)
05. Stories Of A Lake (5:21) - bonus track on CD


FORMAZIONE:

Marco Galletti / tastiere, voce
Claudio Baretta / chitarra
Piero Zancanaro / sassofono, clarinetto
Nico Clerici / basso
Gianni Lavagno / batteria


Prima apparizione degli Arcansiel sulla Stratosfera e primo album registrato dal gruppo alessandrino. Ringrazio il nostro collaboratore Roberto per l'invio dei file (che ho tenuto - mea culpa - in archivio per troppo tempo). Roberto, alla stregua di altri collaboratori storici, sta inviando del materiale decisamente  interessante e poco conosciuto che vale la pena pubblicare e condividere. Credo proprio che torneremo sugli Arcansiel nei prossimi mesi, sia perché si tratta di un gruppo che amo molto, sia perché ho ancora negli hard disk alcuni lavori da proporvi (inviatimi dall'amico Marco Osel un po' di lune fa). Grazie anche a te, Marco, per l'enorme lavoro che stai facendo. Conclusi i giusti ringraziamenti caliamoci nella biografia degli Arcansiel. E qui, wikipedia viene in mio aiuto.


Fondato nel 1986 dal tastierista e cantante Marco Galletti, il gruppo (con base nella provincia di Alessandria) ha debuttato sul panorama musicale con la produzione di Galletti, il disco "Four Daisies" nel 1988, seguito da "Stillsearching" nel 1990 sotto l'egida della storica etichetta Contemporary Records di Firenze. La carriera di Galletti con la band si conclude nel 1990, anno in cui decide di intraprendere una carriera solista con l'album "Boxes For Foxes", lasciando il posto a Paolo Baltaro che diventa anche l'autore e il produttore delle future produzioni del gruppo, segnando l'inizio di una nuova era con il disco "Normality of Perversion" nel 1994, pubblicato da Mellow Records.

back cover LP

Nel 2004, la formazione degli Arcansiel, guidata da Paolo Baltaro alla voce, tastiere e basso, affiancato da Gianni Opezzo alla chitarra, Sandro Marinoni al sassofono, Barbara Rubin al violino e ai cori, e Diego Marzi alla batteria, ha dato vita a "Swimming In The Sand (The Best of 1988-2004)" sotto l'etichetta Musea Records. Questo lavoro si presenta come una raccolta unica, che ripropone tracce precedentemente rilasciate in una nuova veste sonora, arricchita dall'aggiunta di una traccia inedita intitolata "Swimmer in the Sand". La vita concertistica della band, che ha visto la partecipazione attiva sia in Italia che in Europa, attraversando una varietà di contesti lungo gli anni, ha raggiunto un punto di sosta nel 2007, segnato dall'esibizione come headliner al Progfarm Festival a Bakkeveen, nei Paesi Bassi.


Parallelamente, alcuni membri del gruppo hanno esplorato nuovi orizzonti musicali attraverso progetti distinti quali Società Anonima Decostruzionismi Organici, Mhmm, e The Pillheads, segnando così la continuazione della loro espressione artistica in ambiti musicali diversificati. Dopo una pausa di vent'anni dall'ultimo album e un significativo rinnovamento della formazione, che vede ora solo uno dei membri fondatori, Gianni Lavagno, gli Arcansiel tornano con il loro quinto album “Hard Times” pubblicato nel 2024 e distribuito dall’etichetta discografica Ma.Ra.Cash Records. Questo nuovo capitolo è frutto della collaborazione tra la triade Lombardo-Sorella-Valvo, che ha sapientemente intrecciato le proprie radici culturali nelle composizioni dei quattro brani che delineano l'album."

Marco Galletti

La prima stampa di "Four Daisies", in versione LP, risale al 1998 (etichetta Arcansile) e conteneva solo i primi 4 brani. Nel 1990 l'album venne ristampato dalla Contempo Records sia in vinile che in CD, entrambi con "Stories of a Lake" come traccia bonus. Discogs riporta anche una versione LP (1992, etichetta Contempo) destinata al solo mercato della Corea del Sud. Questo debut album, caratterizzato da lunghe parti strumentali, dominate dall'onnipresente organo di Marco Galletti e dagli arpeggi/assoli di chitarra di Claudio Baretta, traccia una linea piuttosto precisa sui futuri sviluppi del suono della band che troveranno completa maturazione nelle prove successive. Il disco non è sicuramente una pietra miliare nel panorama del neo prog italiano (da sottolineare la scelta di cantare tutti i brani in inglese, approfittando della bella voce del leader), ma denota la volontà di sintetizzare l'ispirazione fornita dai maestri del passato (Camel, Genesis, Marillon) con il gusto della novità e della creatività (ricordo che siamo nel 1988). Un lungo commento sull'album da parte di Marco Galletti (non perdetevelo perché si tratta di un indispensabile approfondimento) lo potrete trovare qui, sul sito "Arlequins". Sullo stesso sito è pubblicata una intervista allo stesso Marco Galletti curata da Marco Del Corno (qui).
Bene, l'opera prima si chiude qui. Prossimamente troveranno spazio anche gli altri album (escluso ovviamente il troppo recente "Hard Times"). Ancora un grazie a Roberto e voi tutti auguro il mio consueto buon ascolto.


LINK

Post by George - Music by Roberto

martedì 1 luglio 2025

Serie "Just One Record" - Semi Infermità Mentale - Sul Riso e La Follia (CD self released, 2006)


TRACKLIST:

01. Abbrivio
02. Non posso arrendermi
L'ultima speranza
03. Goccia di vita - La scelta
04. Goccia di vita - Nella tua mente
05. Prima che tutto mi cambi
06. Mistificazione
07. Uomo destino
08. Sul Riso e La Follia:
I. Prologo: la paura 
II. Intermezzo: la follia 
III. Epilogo: anamnesi della follia


FORMAZIONE:

Alessandro Esposito - voce, oboe
Luigi Battaglini - chitarra elettrica/acustica, cori
Fabrizio Felici - chitarra elettrica/acustica, cori
Luca Arcangeli Conti - basso
Dario Valocchi - tastiere, pianoforte
Paolo Cittadini - batteria, percussioni


Voglio innanzitutto dire grazie a Roberto, altra new entry nel team della Stratosfera, che ci sta regalando delle perle di tutto riguardo. Oggi i protagonisti sono sei musicisti perugini che hanno adottato un nome quanto meno originale (e un filo inquietante), Semi Infermità Mentale. Il loro unico album autoprodotto, risale al 2006 dal titolo "Sul Riso e La Follia", preso in prestito da un'opera di Ippocrate. Nonostante questa sia un'unica prova discografica, è stata positivamente recensita da alcuni siti specializzati, tra cui Heavi-Metal.it. Metal Wave, Arlequins e pochi altri. Prendo spunto da Heavy-Metal per tracciare la loro biografia.

Fabrizio Felici # 1

 "Il gruppo nasce nel 1999 e dopo vari cambi di line-up nel 2005 si è assesta nella formazione attuale di sei elementi. Dopo aver affrontato una lunga, estenuante ma altamente fruttuosa gavetta live, nell’estate del 2005 la band decide di dare vita ad un proprio album trasformando i vecchi testi per scriverne dei nuovi in italiano. Una scelta quanto mai coraggiosa vista la difficoltà di adattare la lingua italiana alla musica Progressive. Sin dagli esordi il gruppo si è votato ad uno stile musicale che ricorda molto il progressive metal, anche se il gruppo lo arricchisce con degli elementi molto personali.  Anche se alcuni sostengono che questo sottogenere musicale ha detto oramai tutto, possiamo affermare senza alcuna paura di smentita che i Semi Infermità Mentale riescono ad essere nel loro piccolo piuttosto originali, se non proprio innovativi. Citazione a parte va fatta per la prova dei due chitarristi, magistralmente affiancati dalla sezione ritmica condotta da Conti e Cittadini. Buona la prova del cantante (che si diletta anche a suonare l’oboe), in possesso di un’ottima voce. Il gruppo ci offre degli episodi di notevole qualità, soprattutto nella suite “Sul Riso e La Follia”, divisa in tre atti, caratterizzati da un’alchemica miscela di riff tipicamente metal con degli ottimi spunti che ricordano molto il genere prog, creando un ensemble molto armonioso, orecchiabile, intenso ma al tempo stesso anche originale"

Fabrizio felici # 2

"Sul Riso e la Follia" è una sorta di concept basato - come sopra ricordato - su un trattato medico attribuito a Ippocrate. La stessa cover, molto cruda, con un folle rinchiuso nella camicia di forza, è parte integrante dell'opera: la grafica fa sviluppare il moderno dall'antico, dimostrando che i temi trattati hanno continuità e attualità. Per la recensione di ogni singolo brano dell'album vi rimando al sito Metal Wave (qui), mentre qui potrete leggere una interessante intervista al gruppo. 
Questo è ciò che scrivono gli altri. Per quanto mi riguarda si tratta di uno tra i migliori album di prog metal che abbia mai ascoltato negli ultimi anni. Aspetto ora i vostri giudizi. Un ultimo ringraziamento a Roberto e a voi tutti...buon ascolto.

AVVISO AI NAVIGANTI
La Stratosfera si prende una pausa di un paio di settimane. Riapriremo i battenti dopo il 18 luglio. Invito anche i collaboratori a non inviarmi file sulle mie e-mail, perché non avrò la possibilità di scaricarli. Auguro buone vacanze a chi le deve ancora fare. A presto.



Post by George & Roberto

mercoledì 21 maggio 2025

Fluido Rosa # 2: Live (2005) & 4 lustri (2013)

 

TRACKLIST:

01. Terminal Frost
02. Learning To Fly
03. Astronomy Domine
04. Atom Heart Mother - Echoes
05. Mother
06. Time
07. The Great Gig In The Sky
08. Money - Us And Them
09. Avviso di tempesta


Perdonatemi, ma voglio battere il ferro finché è caldo (celebre proverbio italiano che significa "sfruttare al massimo le opportunità quando si presentano"). Nel caso specifico le opportunità sono piovute. Dopo il recentissimo post dedicato ai Fluido Rosa con il loro CD in studio  "Le vie dei sogni" del 2016 e il mio appello finale per la ricerca e la condivisione di "4 lustri", nel corso della giornata di ieri sono giunti i file del suddetto doppio CD da parte degli amici Adix e Roberto (troppa grazia San Gennaro!) nonché - tra i commenti - la segnalazione di Cimabue del disco live del 2005. Grazie infinite amici, questa sì che è collaborazione e partecipazione. Non potevo sperare di più con un simile tempismo. Grande squadra!!


Ebbene, tutto ciò detto, oggi abbiamo il piacere di ascoltare i Fluido Rosa (ovvia derivazione da "Pink Floyd"), una tra le più grandi cover band dei Pink Floyd di portata internazionale, con due stupende registrazioni live. Il primo album, "Live" (risulta pubblicato nel 2005, anche se la data non mi convince) non appare nelle discografie ufficiali (le pochissime disponibili); al contrario è presente su alcune piattaforme on line. Inseriamolo dunque nel "catalogo" della Stratosfera, che male non fa. La selezione dei brani dei Pink Floyd raccolta nel CD, che potremmo definire una sorta di "The Best", è semplicemente stupenda e copre con eleganza  un lungo arco temporale della produzione floydiana. Spezzo una lancia a favore del medley "Atom Heart Mother" / Meddle" e delle interpretazioni di "Mother" e soprattutto di "The Great Gig In The Sky", con le splendide voci di Cristiana Polegri e Roberta Lombardini. Da brivido. Il chitarrista Maurizio Perfetto si commenta da solo. Nulla da invidiare alla classe e alla tecnica di David Gilmour. Il concerto si chiude con un brano originale, una composizione del gruppo intitolata "Avviso  di tempesta". Di seguito alcune foto scattate sul palco. 






Fluido Rosa - 4 lustri (2013)


TRACKLIST CD 1:

01. Breathe - 4:17
02. Dogs - 8:33
03. Shine On You Crazy Diamond - 12:09
04. See Emily Play - 2:55
05. Any Color You Like - 3:40
06. Brain Damage - 3:49
07. Eclipse - 1:43
08. What Do You Want From Me - 4:09
09. On The Turning Away - 6:07
10. Sheep - 3:46
11. One Of These Days - 8:21
12. Comfortably Numb - 11:29


TRACKLIST CD 2:

01. Across The Universe - 7:06
02. Being For The Benefit Of Mr Kite! - 3:35
03. A Day In The Life - 5:24
04. Because - 4:38
05. Blue Jay Way - 4:19
06. Lucy In The Sky With Diamonds - 5:07
07. I Am The Walrus - 3:52
08. I Me Mine - 6:07
09. Eleanor Rigby - 4:32
10. Goodbye Blue Sky - 3:44


FORMAZIONE:

Gabriele Marciano - voce e chitarra acustica
Maurizio Perfetto - chitarre
Adriano Lo Giudice - basso
Danilo Cherni - tastiera e voce
Derek Wilson - batteria
Cristiana Polegri - voce e sax
Roberta Lombardini - voce


Eccoci al duplice regalo da parte di Adix e Roberto. Grazie ancora a entrambi. "4 lustri" venne pubblicato in versione doppio CD nel 2013 dall'etichetta P&C Fluido Rosa Music ed è una compilation di altre grandi cover. Per la precisione il primo CD contiene 12 tracce live dei Pink Floyd, non presenti nel precedente "Live", mentre il secondo dischetto contiene 9 tracce dei Fab Four, tranne quella posta in chiusura (Goodbye Blue Sky) ancora dei Floyd. I sette musicisti vantano un curriculum di tutto rispetto e grandi collaborazioni. Giusto per fare un paio di esempi Maurizio Perfetto ha lavorato per Venditti, Zarrillo, Patty Pravo e molti altri. Insieme a Danilo Cherni e Adriano Lo Giudice, ha scritto hit per Venditti quali «21 modi per dirti ti amo», «Benvenuti in Paradiso», «Noi», «Raggio di luna», «Parla come baci», «La coscienza di Zeman» ed «Estate Rubìno». Derek Wilson, scozzese in Italia di adozione da molti  anni, ha suonato con Keith Emerson, Vangelis, Zucchero, Venditti, Cocciante, Rino Gaetano, Ron. L'elenco potrebbe continuare. la formazione è arricchita dalle grandi voci delle già citate Roberta Lombardi e Cristiana Polegri, quest'ultima impegnata anche al sax. 



Le cover dei PF rasentano la perfezione: vale quanto già scritto per il precedente "Live". Ampio spazio viene concesso ai brani epici di "DSOTM" e, cosa non comune ad altre cover band, da "Animals", con Dogs e Sheep. Bellissima la versione di "Shine", della lunghezza di oltre 12 minuti. Ogni singola traccia meriterebbe un commento, ma preferisco lasciarvi all'ascolto. Le considerazioni le farete voi al termine dell'album. D'altronde qui stiamo parlando dei Fluido Rosa, non di una qualsiasi cover band. 



La sorpresa giunge con il secondo CD, dedicato quasi esclusivamente agli immortali Beatles. La scelta delle cover è decisamente originale, con l'inserimento di brani inusuali come Blue Jay Way, Mr. Kite, A Day In The Life, I Am The Walrus, che presentano non poche difficoltà nella riproduzione, La classe non è acqua e i Fluido Rosa si destreggiano senza problemi nella ricerca delle giuste sonorità, riarrangiando i classici beatlesiani con gusto e originalità. Già dalle prime battute di Across The Universe ci rendiamo conto che non assisteremo alla mera riproduzione precisa e perfetta. Anzi, mi viene da dire dire "When The Floyd Meets The Beatles" con l'innesto di un bel tocco di psichedelia. E' come se i Pink Floyd decidessero di reinterpretare i Beatles. Probabilmente questo sarebbe il risultato. Una su tutte la new version di I Me Mine. Un bel 30 e lode alla genialità dei Fluido Rosa. Per un beatlesiano (come me (e spero come molti altri) ascoltare queste perle è una vera delizia. 



Bene, cari anici della Stratosfera, il nostro tributo ai Fluido Rosa si conclude qui. Sono curioso di conoscere il vostro pensiero al riguardo, sempre che abbiate voglia di spendere un minuto del vostro prezioso tempo per lasciare un commento. Il blog vive se diventa anche un forum di conversazione, dove esprimere i propri pensieri musicali e scambiarsi idee e giudizi. Non basta solo scaricare e "arrivederci e grazie",  se no, prima o poi, qualcuno si potrebbe stancare. A buon intenditore...
Buon ascolto.


LINK Live (CD - 2005)
LINK 4 lustri (2 CD - 2013)

Post by George, Adix & Roberto

giovedì 15 maggio 2025

Serie "Just One Record" - Cafewien - Terrae Motus (1993)


TRACKLIST:

01. Golem - 5:31
02. La sfera di Itten - 5:16
03. Aspettando le rose - 5:47
04. Cafewien - 9:35
05. La notte dei cristalli - 4:46
06. John Keating - 5:26
07. Elementi - 6:15
08. Senegal - 6:00


FORMAZIONE:

Roberto Cosimi: tastiere
Bruno Comanduli: chitarre
Maurizio Dell'Olio: basso
Giancarlo Dossena: batteria
guest
Tino Tracanna: sax tenore & soprano


Ringrazio subito l'amico Roberto, oramai entrato a fare parte della schiera dei collaboratori della Stratosfera, per l'invio dei file e la condivisione di questo ottimo album di prog-fusion (se proprio vogliamo etichettarlo). "Terrae Motus" venne pubblicato dalla Mellow nel 1993, anche se le registrazioni vennero effettuate a Cremona nel 1990. Purtroppo le informazioni riguardanti questo ottimo quartetto, o meglio quintetto, se includiamo il sassofonista Tino Tracanna, sono praticamente inesistenti. Come cercare un ago nel pagliaio. Qualche stringata notizia appare sul sito del bassista Maurizio Dell'Olio dove si legge quanto segue:
"Terrae Motus è l’unica testimonianza del lavoro di accurata ricerca musicale ed espressiva effettuata dal gruppo cremasco CAFEWIEN, composto da Maurizio Dell’Olio al basso elettrico - Giancarlo Dossena alla batteria - Bruno Comanduli alla chitarra elettrica e Roberto Cosimi alle tastiere. Si tratta di un prodotto alquanto interessante che spazia tra il Rock Progressive e la Fusion, anche se  il lavoro in studio non rende il giusto merito alle notevoli capacità tecniche ed espressive raggiunte dal gruppo nelle esibizioni live".



Questo è quanto. Devo dire che le otto tracce, ovviamente tutte strumentali, rimandano non poco a Venegoni & Co. o ad altri gruppi ruotanti nell'orbita degli Arti e Mestieri, giusto per avere un punto di riferimento. Sono certo che la massima espressione l'abbiano fornita nelle esibizioni  live, come riportato da Dell'Olio. Purtroppo questa è l'unica testimonianza sonora dei Cafewien (al di là della presenza di un brano già edito nella compilation "Accordo" del 1994, insieme ad altri gruppi cremaschi), un album di grande spessore che soddisferà i palati più raffinati. Dopo la registrazione di questo disco con i Cafewien, Maurizio Dell'Olio ha proseguito nella sua carriera solista con altri lavori e varie iniziative. Informazioni accurate le troverete sul suo sito (qui) dal quale ho anche recuperato le foto d'archivio dei Cafewien risalenti al 1990. Con questo è tutto. Un ultimo ringraziamento a Roberto e a voi tutti auguro il consueto buon ascolto.



Post by George & Roberto