TROFEO "SCONOSCIUME"
TRACKLIST :
01 - Introduction You Give Me Lovin'
02 - Easy Livin'
03 - Evil Ways
04 - Come On Everybody
05 - It's Your Turn
06 - Free Boogie
07 - Sylvia's Mother
08 - Così Ti Amo
09 - Circle Of Hands
10 - Easy Livin' 2
Prosegue la stratosferica disfida tra bloggers alla ricerca della rarità più introvabile del sottobosco progressivo et similari della penisola. Anche questo live del 1973 rientra per forza nella categoria, visto che fu autoprodotto a suo tempo a bassissime tirature e solo in musicassetta. Ad onor del vero, esiste un a ristampa del 2006 in cd, ma anche questa fu autoprodotta in poche copie ed è ormai a sua volta introvabile. Avevamo già fatto conoscenza con la Electric Blues Band (che si chiamava Diego Beat and the Electric Blues Band) nella colletion di 45 giri rari, dove ci avevano presentato una cover di Easy livin' dei miei beniamini Uriah Heep. Qui di covers degli UH ce ne sono addirittura 3, due versioni sempre di Easy Livin' ed una stupenda versione di Circle of Hands. Quasi tutto l'album è composto comunque da covers e, anche se il suono è abbastanza grezzo, rappresenta un'importante testimonianza storica di questo gruppo misconosciuto che ebbe un certo seguito nei seventies.
01 - Introduction You Give Me Lovin'
02 - Easy Livin'
03 - Evil Ways
04 - Come On Everybody
05 - It's Your Turn
06 - Free Boogie
07 - Sylvia's Mother
08 - Così Ti Amo
09 - Circle Of Hands
10 - Easy Livin' 2
Prosegue la stratosferica disfida tra bloggers alla ricerca della rarità più introvabile del sottobosco progressivo et similari della penisola. Anche questo live del 1973 rientra per forza nella categoria, visto che fu autoprodotto a suo tempo a bassissime tirature e solo in musicassetta. Ad onor del vero, esiste un a ristampa del 2006 in cd, ma anche questa fu autoprodotta in poche copie ed è ormai a sua volta introvabile. Avevamo già fatto conoscenza con la Electric Blues Band (che si chiamava Diego Beat and the Electric Blues Band) nella colletion di 45 giri rari, dove ci avevano presentato una cover di Easy livin' dei miei beniamini Uriah Heep. Qui di covers degli UH ce ne sono addirittura 3, due versioni sempre di Easy Livin' ed una stupenda versione di Circle of Hands. Quasi tutto l'album è composto comunque da covers e, anche se il suono è abbastanza grezzo, rappresenta un'importante testimonianza storica di questo gruppo misconosciuto che ebbe un certo seguito nei seventies.
Così su Italianprog :
"Nasce nel 1968 a Novara come Diego Beat And The Electric Blues Band, trio fondato da Diego Zanti (voce, basso, armonica) e con Sandro Papa (chitarra) e René Sinetti (batteria), ed un repertorio basato su cover di Hendrix, Cream, Ten Years After, oltre a brani originali. Dopo il cambio di formazione nel 1970, le tastiere di Cremon e la chitarra di Peroni, proveniente da Il Volo del Topo, daranno un'impronta marcatamente prog al gruppo. Il repertorio contiene cover elaborate di Uriah Heep e Colosseum oltre ad una lunga versione di Uno sguardo verso il cielo delle Orme (eseguita per la prima volta proprio facendo da spalla alle Orme nella zona di Novara), e con molto materiale originale quasi interamente cantato in inglese. Nel 1973 entra per un breve periodo il bassista Claudio "Klaus" Tiscione (poi con il gruppo In Tre Sulla Strada) mentre Zanti diventa cantante solista. Di questo periodo è il nastro successivamente uscito sulla cassetta Live at Granozzo 1973 (autoprodotta in un centinaio di copie e venduta durante i concerti) rifiutato da alcune case discografiche in quanto non commerciale. Nel 1974 i soli Zanti e Cremon "provocano" il pubblico con una mini-esibizione prima dei loro concerti con il nome di "Space Ritual" in "suite uniche" prog e elettroniche alternandosi alle tastiere e alle chitarre, registrando un brano durante un concerto che rimarrà inedito. Il gruppo si scioglie nel 1975 per riapparire per una sola stagione nel 1989 con il solo Zanti ritornato bassista/cantante ed alcuni musicisti locali: il gruppo realizza dei concerti estivi e registra i due primi brani di un progetto che non vedrà la luce: Metropoli In Catene e Milano Ore 0,00. Nella primavera del 2006 riappaiono con il nome di Diego Beat & the Electric Band con il solo Zanti della band originaria, affiancato dal bassista Tiscione e da altri musicisti locali (Marco Ballarè e Nicola Potito alle chitarre, e Gianni De Filippis alla batteria), con un repertorio prevalentemente di arrangiamenti di cover anni '60 e '70."
"Nasce nel 1968 a Novara come Diego Beat And The Electric Blues Band, trio fondato da Diego Zanti (voce, basso, armonica) e con Sandro Papa (chitarra) e René Sinetti (batteria), ed un repertorio basato su cover di Hendrix, Cream, Ten Years After, oltre a brani originali. Dopo il cambio di formazione nel 1970, le tastiere di Cremon e la chitarra di Peroni, proveniente da Il Volo del Topo, daranno un'impronta marcatamente prog al gruppo. Il repertorio contiene cover elaborate di Uriah Heep e Colosseum oltre ad una lunga versione di Uno sguardo verso il cielo delle Orme (eseguita per la prima volta proprio facendo da spalla alle Orme nella zona di Novara), e con molto materiale originale quasi interamente cantato in inglese. Nel 1973 entra per un breve periodo il bassista Claudio "Klaus" Tiscione (poi con il gruppo In Tre Sulla Strada) mentre Zanti diventa cantante solista. Di questo periodo è il nastro successivamente uscito sulla cassetta Live at Granozzo 1973 (autoprodotta in un centinaio di copie e venduta durante i concerti) rifiutato da alcune case discografiche in quanto non commerciale. Nel 1974 i soli Zanti e Cremon "provocano" il pubblico con una mini-esibizione prima dei loro concerti con il nome di "Space Ritual" in "suite uniche" prog e elettroniche alternandosi alle tastiere e alle chitarre, registrando un brano durante un concerto che rimarrà inedito. Il gruppo si scioglie nel 1975 per riapparire per una sola stagione nel 1989 con il solo Zanti ritornato bassista/cantante ed alcuni musicisti locali: il gruppo realizza dei concerti estivi e registra i due primi brani di un progetto che non vedrà la luce: Metropoli In Catene e Milano Ore 0,00. Nella primavera del 2006 riappaiono con il nome di Diego Beat & the Electric Band con il solo Zanti della band originaria, affiancato dal bassista Tiscione e da altri musicisti locali (Marco Ballarè e Nicola Potito alle chitarre, e Gianni De Filippis alla batteria), con un repertorio prevalentemente di arrangiamenti di cover anni '60 e '70."
La ELECTRIC BLUES BAND :
Diego Zanti (basso, voce)
Giovanni Peroni (chitarra, voce)
Antonio "Tony" Cremon (tastiere, voce)
Giorgio Fallarini (batteria, voce)
Diego Zanti (basso, voce)
Giovanni Peroni (chitarra, voce)
Antonio "Tony" Cremon (tastiere, voce)
Giorgio Fallarini (batteria, voce)
Buon ascolto
LINK
P.S. - Grazie, come di sovente ultimamente, al solito grandioso Grog. Per le foto si ringrazia invece Diego Beat, dato che provengono dalla sua pagina FaceBook. La cover, infine, della quale non sono riuscito a trovare tracce sul web, è invece opera del sottoscritto, spero sia di vostro gradimento...
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P.S. - Grazie, come di sovente ultimamente, al solito grandioso Grog. Per le foto si ringrazia invece Diego Beat, dato che provengono dalla sua pagina FaceBook. La cover, infine, della quale non sono riuscito a trovare tracce sul web, è invece opera del sottoscritto, spero sia di vostro gradimento...
Ragazzi, qui non c'è gara. Già pensavo di gareggiare per un piazzamento, ma qui c'è in ballo la retrocessione!!!
RispondiEliminaBasti dire che Grog tra breve posterà l'album mai registrato dell'artista mai nato.
il trademark di sconosciume è di Fabio68.
comunque l'importante è partecipare!!!!!!!!!!!!!!
Cosí ,per curiositá ma se retrocediamo,vuol dire che dobbiamo tornare con i piedi per terra ? Ah infame destino,ma io voglio rimanere quassu !!!!!
RispondiEliminaMannò, nessuno verrà bandito dalla Stratosfera, ci mancherebbe...
RispondiEliminaDai Ragazzi, faccio il tifo per tutti!!! Non abbiamo che da guadagnarci da questa multipla tenzone. Siete una forza della natura, la Stratosfera non vi lascerà mai andare via :-)
RispondiEliminaLo sconosciume
Fabio68
Urca, volevo dire
RispondiEliminaViva lo sconosciume :-D
Fantastico concerto, che ho avuto solo ora il tempo di ascoltare. Si rivive in pieno la rovente atmosfera dei 70's.
RispondiEliminaGrazie Grog. Certo che il passaggio dalle cover degli UH e dei Santana a "Così ti amo" è un po' forte...
excelente, muchas gracias
RispondiEliminaRingrazio l'autore dell'ottima scheda del gruppo, ne approfitto di segnalare che nel Live in Granozzo, il batterista è Giorgio Stangalini, subentrato a Walter Comizzoli, che successivamente approda poi con Claudio Tiscione in "Tre sulla Strada".
RispondiEliminaDelle cassette originali ne furono prodotte in un primo tempo 100 copie, vendute ad un prezzo politico di 1000 lire esaurite dopo una settimana, ne furono prodotte altre 150 che anche queste furono tutte vendute durante l'estate del 1973.
ciao, volevo sapere se questo link è stato tolto perchè non funziona..grazie
RispondiEliminaTODO ESTA MUY BIEN PERO NO PUEDO DESCARGARLO ESTA EN ZIPPYSHARE Y ESTA CADUCO TIRENME ESQUINA PARA TENERLO GRASIAS Y SALUDOS DESDE MEXICO
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