I Templari - 1993 - La luce
I Templari sono una sconosciutissima formazione proveniente da Torino, che annovera nelle sue fila (la formazione è a me ignota) Tony D'Urso, poi con il gruppo prog Abiogenesi. L'album in questione è piuttosto raro e raccoglie una serie di brani registrati in epoche diverse, tra il 1968 e il 1970, a cavallo tra beat e psichedelia. Ma andiamo con ordine. I Templari hanno inciso un 45 giri nel 1968 che però non ha mai visto la luce, a parte pochissime copie promo con copertina provvisoria stampata da un solo lato, per la dipartita del loro produttore. I due brani sono molto interessanti: La Luce è la cover di “Time of the Season” degli inglesi Zombies, seppur in versione molto particolare che si discosta un po' dall’originale, mentre il lato B si intitola Chitarra Ribelle, brano psichedelico dominato dalla chitarra elettrica. Nel 1993 l’etichetta Destination X pubblica questo disco di appena 30 minuti, intitolato semplicemente "La luce", con materiale inedito, dove a fianco dei 2 brani del singolo e alle cover in italiano di alcuni successi degli Yardbirds, degli Animals e degli Small Faces, vede la luce una session dal vivo registrata nel 1970. Quest'ultima, nonostante la precarietà del suono, rende bene l'idea della potenzialità del gruppo: la scaletta di soli 4 brani rende omaggio agli Who, agli Animals, allo Spencer Davis Group e agli Stones.
TRACKLIST:
01 Tornerà (For Your Love)
02 Non importa (Shapes of Things)
03 Splende il sole negli occhi tuoi
04 Chitarra ribelle (psycho guitar) - lato B del singolo del 1968
05 La luce (Time of the Season) - lato A del singolo del 1968
Live session 1970
06 Summertime blues
07 See See Rider
08 Gimme Some Lovin'
09 Paint It Black
Di seguito uno stralcio dell’intervista con Tony D’Urso tratta dal sito Arlequins
“I Templari non sono stati certamente una cosa molto importante, anche se oggi godono di un minimo di notorietà tra gli appassionati del beat a causa di una pubblicazione di mio fratello intitolata Manifesto Beat che raccoglieva notizie sul conto di quel gruppo. Così la gente ha cominciato a contattarmi chiedendomi se ero in possesso di registrazioni di buona qualità sonora, ma io serbavo soltanto alcuni vecchi nastri che l'etichetta bolognese Destination X ha voluto rendere pubblici, suscitando un certo clamore per il ripescaggio di materiale da autentico archivio storico! Probabilmente se non fosse stato per mio fratello non saremmo comparsi da nessuna parte, perché eravamo una band che suonava per puro divertimento all'interno di una cantina dove si invitavano diverse ragazze a passare delle belle giornate. Potrete notare come le denominazioni di due dei miei progetti, Templari e Abiogenesi, abbiano in comune un certo misticismo fanta-horrorifico dovuto alle mie passioni cinematografiche e letterarie, ma pure al mio rifiuto di vivere il quotidiano affondato nella solita desolante realtà che ci circonda: Abiogenesi mi ha dato la possibilità di evadere dagli schemi usuali e di sfogare questo mio piccolo mondo fantastico.”
Cioa, il link è scaduto. Potresti aggiornarlo per favore?
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