Per la loro penultima incisione su vinile, pubblicata nel 1968, i Corvi, tra i primi gruppi beat italiani dopo i successi di Sono un ragazzo di strada e Sospesa a un filo, avevano scelto un hit internazionale, The Letter dei Box Tops, e ne avevano fatto una cover dal titolo Datemi un biglietto d'aereo. Sul lato B una scelta meno convenzionale, un altro brano entrato nelle classifiche USA e UK, ma decisamente meno noto in Italia, Morning Dew (La rugiada del mattino).
Si trattava di una canzone scritta nel 1962 da una ragazza canadese, all'epoca ancora non professionista, Bonnie Dobson, ispirata al celebre film del 1959 "On The Beach" (con Ava Gardner e Gregory Peck, titolo italiano, più efficace, L'ultima spiaggia, una frase entrata poi nell'uso comune) sulle drammatiche e irreversibili conseguenze di una guerra termonucleare globale (allora del tutto possibile, come sappiamo).
Il brano è stato inciso inizialmente da Fred Neil, ma poi è stato portato al successo internazionale dal cantante americano Tim Rose (1966) e in seguito dal gruppo inglese Episode Six (1967) per essere poi in seguito interpretato da molti altri gruppi e cantanti, tra cui i Grateful Dead e gli Allman Brothers Band.
La versione italiana dei Corvi, scritta presumibilmente da Mogol, cancella l'ambientazione postatomica e trasforma il tutto in una drammatica vicenda individuale. Il protagonista, a noi degli anni 2000, fa venire inevitabilmente in mente un punkabbestia, e il particolare del figlio rubato (a quanto sembra) fa venire in mente gli episodi di accattonaggio forzato a cui sono a volte costretti i minori. Nelle intenzioni doveva essere probabilmente una scena di desolazione umana, forse evocativa della tragedia generale, che invece traspare chiaramente nell'originale. Peraltro anch'esso evocativo e allusivo, e molto più semplice nella struttura. Niente da dire invece sulla interpretazione e sull'arrangiamento dei quattro Corvi, decisamente al livello degli esempi originali. |
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