premessa
questo post non era previsto... non ora!Si, avevo già accennato allo stupendo lavoro dell'etichetta milanese ADN nel post Correnti Magnetiche ed anche in quello dei Doubling Riders , e mi ero ripromesso di recuperare le produzioni ADN in mio possesso, immaginando di inserirle nella Stratosfera, ma a piccole dosi, per non perturbare quest'isola musicale, si aperta alle contaminazioni, ma con delle proposte forse un po' distanti dalle frequenze "abituali".
Purtroppo, oggi pomeriggio, una mail mi annunciava la scomparsa di Marco Veronesi co-fondatore della ADN prima e della Nuova Adienne poi. Lo avevo conosciuto a una fiera del disco (86?), comprando la loro produzione Ekhnaton e chiacchierando di Pholas Dactylus e Opus Avantra... Tac, Maze1066 e Kino Glaz..., per tanti anni è stato il riferimento delle mie ricerche musicali, da lui mi rifornivo del materiale "alternativo" italiano e della rete "Recommended records"; da lui ho scoperto le riviste Musiche ed Auditorium, lì ho preso il numero 0 di Blow-up, ed è stato sempre Marco ad avvisarmi della pubblicazione del vinile Futuro Antico e dell'uscita di Telaio Magnetico... poi, come a volte succede, un trasloco, altre necessità e la vita ti allontana, facendoti perdere i contatti... fino alla tragica notizia di oggi.
Questo post è dedicato a Marco Veronesi, alle sue passioni e al suo lavoro "discografico".
il disco
quando i F.A.R. pubblicano questo loro primo vinile, hanno alle spalle una discreta produzione di nastri, oltre ad innumerevoli partecipazioni su compilations internazionali.Il gruppo ruota attorno alla figura carismatica di Mauro Guazzotti che in parallelo e a conclusione dell'esperienza F.A.R. sarà titolare di altri progetti (Open Grave Style, MGZ...)
a questo disco seguiranno altri 2 lp:
Presto i topi verranno a cercarci (1987 et.Amen) e Passi uguali (1990 et.Minus Habens)
Quella che segue è la recensione di Alberto Fiori Carones sul n°11 di Urlo (marzo-aprile 86):
" Savona è una città che geograficamente non concede spazio. Davanti il mare con la sua estensione meditativa, alle spalle i monti, arrogantemente tuffati nell'acqua. Quasi alla fine del 1985, ADN produce ed immette sul mercato il primo LP dei Savonesi F.A.R. che giungono a questa prova dopo ben tre cassette autoprodotte e una quantità rilevante di partecipazioni a compilazioni italiene ed estere. L'etichetta musica industriale calza molto stretta a questo gruppo che con creatività ed esperienza è stato capace di donarci un prodotto piuttosto gustoso, pieno di intrecci sonori. La vita nella città è apparentemente tranquilla, ma dietro ogni angolo può trovarsi l'insidia, il pericolo, il caos. Ogni uomo, anche il più sicuro, deve teorizzare la possibilità che accada qualcosa. Bisogna vivere all'erta. Così la musica, a tratti classica, vellutata, riflessiva e a tratti brutale, caparbia, insonne. Alla vita si unisce la preghiera, il canto supremo, la celebrazione di qualcosa che non si vede, ma che si continua a cercare. Il misticismo entra lascia il segno ed esce. Già con le loro tre precedenti realizzazioni su cassetta i F.A.R. si erano messi in luce per le loro capacità miscelatorie fra nastri e strumenti, ma con quest'ultimo lavoro, forse per esperienza, forse per ispirazione, il risultato è ben più esaltante dei precedenti. La presentazione della musica avviene in modo esemplare, invitante. Una delicata copertina, ingenuamente infantile, un vinile bianco trasparente con l'etichetta rosa, a sottolineare che anche i particolari hanno la loro importanza. La sorpresa ci arriva anche dal titolo, ironico ma premonitore. Il lavoro viene introdotto dalla prima parte di Lucciole preservate (altri tre brani con lo stesso titolo all'interno del lavoro) che si unisce a Flessioni . Non c'è un distacco vero e proprio tra le varie canzoni, ma semplicemente una passaggio tra melodie. I tredici titoli contenuti formano un'unica composizione che viene tagliata solo da variazioni che perfettamente si amalgamano le une alle altre. Un continuo alternarsi di momenti delicati, soffusi a momenti più mettalici, rumoristici. Un continuo scambio di suoni che non ostacolano minimamente l'ascolto prolungato del lavoro, anza, è proprio in questa atmosfera oscillante che si delinea la vera bellezza compositiva dei F.A.R.. Si passa da Ninna neta, quasi una delicata canzoncina per prendere sonno, a Lucciole preservate II per arrivare alla delicatissima ed ambientale Charm, la composizione che preferisco. Costruita su una raffinata composizione di tastiere (Eno insegna) trova la sua forza nel rumorismo che le viene sovrapposto. Non rumorismo gratuito, ma meditato e melodico. Veramente la punta più alta dell'intero lavoro. Purtroppo rovinata dalla prima composizione della seconda facciata, tale XXPX , registrata dal vivo, dove ci viene mostrato tutto il lato negativo (le doppie facce, le doppie possibilità) della musica sperimentale/industriale. Un brano esasperatamente ossessivo, paranoico, caotico. Una voce rantolante che sovrasta e s'inchina ad un ronzio di sottofondo, un bombardamento di incroci caotici.... se tale operazione può essere compresa in una esibizione live, non la si riesce a digerire su disco. Il sibilo di conclusione del live ci addentra nel brano che da il titolo all'album. Un altro pezzo molto bello, dal sapore leggermente minimale, con uno strumento a fiato, che, pur non prevalendo sugli altri, attira l'attenzione su di sè. L'impressione è quella di tante stelle che stanno per cadere e sotto di esse qualcun'altro che le aspetta. Con Gesti rapidi ritorniamo alla dimensione più consona al rumorismo. Una lama rotante e i campanelli che imperterriti adempiono al loro compito. La guerra è vicina, bisogna prepararsi. Organizzarsi per il presente e il futuro. Nessuna paura, la melodia, quella conosciuta da tutti, riporta l'orecchio sulla strada per prepararlo al discorso. E così, con un intervento di bande, una festa improvvisata ci troviamo seduti ad ascoltare la composizione intitolata Piano forte , in cui questo strumento, con fare energico, orchestrale, ci conduce fino alla concusiva partita al ping-pong...."
"E' un lavoro d'avanguardia nel quale sintetizzatori, percussioni, tastiere, fiati, voci e nastri manipolati confluiscono nella creazione di composizioni ricche di atmosfere tese e graffianti"
(F.Guglielmi - Mucchio Selvaggio 2/86)
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TRACKLIST :
lato A
01. lucciole preservate I
02. flessioni
03. Von kinder en Guazzz
04. ninna neta
05. lucciole preservate II
06. charm
05. lucciole preservate II
06. charm
lato B
07. XXPX (live)
08. da consumar con grazia
09. gesti rapiti
10. lucciole preservate III
11. encomio di Cordelia
12. lucciole preservate IV
13. piano forte
FORMAZIONE:
09. gesti rapiti
10. lucciole preservate III
11. encomio di Cordelia
12. lucciole preservate IV
13. piano forte
FORMAZIONE:
Fabrizio Caligaris (tastiere, clarina, synth)
Roberto O. Costantino (tastiere, pianoforte, nastro magnetico, voce)
Mauro Guazzotti (nastro magnetico, voce, sax, synth)
Germana Oliva (voce, synth)
Alessandro Toffani (percussioni elettroniche)
Mauro Guazzotti (nastro magnetico, voce, sax, synth)
Germana Oliva (voce, synth)
Alessandro Toffani (percussioni elettroniche)
LINK
Post by Odiladilu
Ho conosciuto Marco nel 1988, per anni quasi ogni sabato andavo da lui a rifornirmi di materiale per le orecchie.
RispondiEliminaQualche anno fa mi ha spiegato della sua malattia, per pudore ho diradato le mie visite. Poi ha smesso di rispondermi al telefono.
Marco era un grande, nei nostri ricordi lo è ancora.