giovedì 17 ottobre 2013

Logan Dwight - 1972 - Logan Dwight

 
TRACKLIST :

01 - Logan Dwight
 02 - Moments of eternity
 03 - Dawn
 04 - Traffic
 05 - Mary
06 - Afraid
07 - Uncle Victor

Quest'album si compone di 7 canzoni, di cui la più lunga arriva a poco più di 5 minuti, per una mezz'oretta appena appena di ascolto. Anche se un po' discontinuo (per i motivi esposti da più autorevoli fonti qui sotto) e sicuramente derivativo a livello musicale, l'album è comunque musicalmente ascrivibile al rock progressivo e costituisce un ascolto piacevole per gli amanti del genere. Peccato per l'uso esclusivo della lingua inglese, cosa comune peraltro a molte band dell'epoca, che cercavano un internazionalizzazione del proprio sound, rimediando spesso brutte figure a causa della cattiva pronuncia e della poca conoscenza del linguaggio anglosassone (non particolarmente in questo caso, soprattutto nei 3 pezzi cantati da Alex Ligertwood ovviamente). Lascio la parola ora ai 2 massimi esperti sul web di rock progressivo italiano, chi sono chevelodicoafà? Giàssapete...

Mister J. J. John così descrive, su Classicrock, l'album dei Logan Dwight:

"(...)L’album si apre in modo più che frizzante con l’interessantissima title track che riassume in se praticamente tutti i clichè dell’undeground: grande verve creativa, un buon livello di sperimentazione, ampie citazioni da Hair, cori spiritual, dinamismo negli stacchi e quant’altro. Ci sono poi “Moments of eternity” e “Dawn” che alternano melodie barocche cantate dalla soave voce della Luttazzi con buone contaminazioni rock-orchestrali sostenute invece dal più rockeggiante Federico d’Andrea. E fin qui, onestamente non me la sentirei di svilire questo LP come fece (e fa tuttora) la gran parte della critica. Alla lunga però, occorre davvero ammettere che la ripetitività del groove compositivo non giovò molto all’insieme del lavoro. I due brani ripescati dai Genesi poi, è vero che servirono a spezzare la monotonia, ma suonavano anche alieni a tutto il resto, essendo stati incisi due anni prima e probabilmente con ben altri mezzi a disposizione che non quelli della scintillante PDU. Un pastiche quindi accattivante ma probabilmente poco curato progettualmente e ancor peggio assemblato in fase di realizzazione. Non a caso qualche critico fece notare piuttosto malignamente che a quel punto mancava solo “Let the sunshine in” e il cerchio sarebbe quadrato. Comunque, cattiverie a parte, tempo ancora per una furibonda “Afraid” e la celebrazione californiana di “Uncle Victor” e l’ellepì arriva al solco finale lasciandoci un buon sapore del tempo che fu(...)"

Andate QUI per leggervi per intero l'interessante approfondimento di Mister John

  Anche Augusto Croce, su Italianprog, si è occupato dei Logan Twight. Vi propongo un estratto dell'articolo, che troverete nella sua completezza QUI

"(...) Il trio, composto dalla cantante Donatella Luttazzi e dai chitarristi Mereu e Ventura, si formò a Roma nel 1970, e con il nome Genesi firmò un contratto con l'etichetta Delta, sussidiaria della RCA (...) L'unico album venne realizzato nel 1972, cantato in inglese e con l'uso della doppia voce di Donatella Luttazzi e Federico D'Andrea, ma comprende anche tre brani (dei sette complessivi) tratti dalle vecchie registrazioni del 1970 dei Genesi con la voce di Alex Ligertwood (...) Dopo lo scioglimento del gruppo, il cantante/chitarrista Federico D'Andrea formò i Libra."

I  LOGAN DWIGHT :

Donatella Luttazzi (voce)
Federico D'Andrea (voce)
Gianni Mereu (chitarra)
Francesco Ventura (chitarra)
Claudio Barbera (basso)
Alex Ligertwood (voce)


Post by Captain

PS - Ma cos'ha di strano la seconda foto sulla scalinata?

5 commenti:

  1. Logan Dwight, tra i miei album preferiti. Avevo in mente di postarlo anch'io, ma ho visto che da un po' di tempo girava tra le bozze. Grande post, Captain

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  2. Disco piacevole anche se un po' derivativo e frammentario

    Michele D'Alvano

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