mercoledì 25 dicembre 2013

Rac...corti in scatola

Signori, innanzi tutto Buone Feste a tutti.

Poi, siccome un po' di pubblicità, finchè il Governo ce la permetterà, non guasta mai, anch'io mi propongo a voi.

Come molti di voi sanno mi diletto a scrivere, non solo sui blog, ma anche sul cartaceo, libri per essere chiari, e fino al mese scorso poesie per la precisione, questo mese invece sono uscito con anche un libro di racconti... delle mie pubblicazioni di carattere eno-gastro-culinario non sto nemmeno a parlarvene.

Ad ogni modo queste due ultime fatiche sono edite sia in cartaceo che in versione ebook e ordinabili via internet sui migliori book stores

Volendo potete seguirmi su uno dei miei blog: scribacchini e poetastri, che trovate anche nell'elenco dei blog preferiti dagli stratosferici; e con questo colgo l'occasione di invitare chi come me si diletta di poesia e narrativa a iscriversi al mio blog e a mandarmi i suoi scritti, glieli posterò molto volentieri!


Antonella Jacoli, scrittrice e poetessa

La vocazione narrativa di questi addii o epitaffi privilegia la scannerizzazione di ricordi, attimi, previsioni di vuoto legati a nomi, volti, tic, sofferenze dette o suggerite, personaggi televisivi e amici ritrovati, sconosciuti subito abbozzati, tutti osservati sullo stesso piano con occhio fotografico, a volte tracciati con una vena ironico-malinconica che produce i momenti più toccanti, come nel caso di Carlino, prigioniero del passato, e Nino che s’esprime qui nel suo dialetto come i protagonisti del poeta Raffaello Baldini. Il senso di queste apparizioni sembra essere quello di porre una domanda di tipo universale circa il tempo e lo spazio esistenziale di ciascuno.

Paola Moreali, scrittrice e poetessa

La ricchezza di temi e di personaggi fanno di questi “Rac...corti” una piccola “commedia umana”. Vi traspare la consapevolezza del lato tragico della vita: profonda è l'empatia nei confronti del mondo dei malati e della sofferenza, a cui lo avvicina anche la professione dell'autore. Sapiente inoltre la fusione fra sogno e realtà; profondamente efficaci il calore e l'umanità del dialetto in “Adolfo e Benito”. “L'assenzio avvelenato” è un giallo appassionante e struggenti sono i ricordi del passato in “Lettera d'amor(t)e”. La scrittura è a tratti asciutta e immediata, ma sa anche arricchirsi di particolari e di sfumature.

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