lunedì 9 marzo 2015

Serie "Beat, beat...Cos'era il beat?" n. 9 - I Camaleonti - 1966 - The best records in the world


TRACKLIST:

01. Sha... La La La La  (La La La La La / Blendells)
 02, Lo stesso giorno, la stessa ora (There's no Livin' Without Your Lovin' / Manfred Mann)
 03. I capelloni (Over and Over / Dave Clark Five)
 04. Non so che dire (Tant de Beaux Reves / Les Chabroll's)
 05. Il mare non racconta mai  (I go to Pieces / Peter & Gordon)
06.  Non sperarlo più  (If you Gotta Go, Go Now / Manfred Mann)
 07. Se ritornerai  (Norwegian Wood / Beatles)
 08. Come mai (Get Off of my Cloud / Rolling Stones)
 09. Io lavoro  (We've Gotta Get Out of this Place / Animals)
 10. Uno solo di noi  (A Must to Avoid /  Herman’s Hermits)
 11. Vi sbagliate  (Ain't it true / Andy Williams)
 12. Tu credi in me (And My Baby's Gone / Moody Blues)


FORMAZIONE:

Riki Maiocchi - voce solista, chitarra
Livio Macchia - chitarra, cori
Paolo de Ceglie - batteria
Gerardo Manzoli (detto Gerry) - basso, cori
Antonio Cripezzi (detto Tonino) - tastiere, violino, cori


Diamo nuovamente fiato alla vecchia rubrica dedicata al beat italiano. Protagonisti di questo post sono i Camaleonti, storico gruppo italiano transitato nel giro di pochi anni dai suoni beat a quelli più vicini al pop e alla canzone melodica. L'avventura musicale dei Camaleonti inizia nel 1965, con una manciata di 45 giri pubblicati dall'etichetta Kansas. Alcuni di questi singoli confluiranno poi nel disco d'esordio del 1966. La formazione è quella della prima ora, con Riki Maiocchi alla voce e chitarra (scomparso nel 2004 al quale ritengo sia ora di dedicare un post). Praticamente tutti i brani di questo album d'esordio sono cover di artisti stranieri. La scelta è sicuramente inusuale e coraggiosa. Quasi tutti i gruppi beat nostrani hanno attinto a piene mani dal repertorio di band anglosassoni, ma nessuno aveva inciso un intero disco di cover. D'altronde fin dal titolo dell'album si capisce la volontà del gruppo di raccogliere i migliori dischi del periodo, almeno secondo il loro personalissimo gusto (anche perché alcune cover ci lasciano decisamente perplessi). Abbiamo detto che la scelta è coraggiosa perché il confronto con i brani originali di Beatles, Rolling Stones, Animals e Moody Blues (per citare i pesi massimi) è arduo. Da beatlesiano di ferro devo però ammettere che la versione di Norwegian Wood, con tutti i limiti del caso, non è poi così malaccio. Questo disco è stato ristampato in un unico CD insieme al successivo "Portami tante rose", con l'aggiunta di numerose bonus tracks incise solo su 45 giri, dalla casa discografica On sale music.



Post by George 

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