sabato 14 maggio 2016

Le antologie della Stratosfera vol. 25 - I Gens - Gli anni 60-70 (Superpost)


Quanti ricordi. Non solo nelle grandi città ma anche nei paesi di provincia, dove ad esempio ho vissuto io per molto tempo, agli inizi degli anni '70 c'era almeno un "complesso" che regolarmente provava in qualche luogo improvvisato: una cantina, un garage, una stanzetta di pochi metri quadri con gli strumenti ammassati. E alla sera si andava ad assistere alle prove. Il repertorio includeva brani dei Deep Purple, degli Uriah Heep, ma anche di gruppi italiani. I Gens non potevano mancare. In fondo al viale, Insieme a lei, Fotomodella venivano provate e riprovate. Beh, sta di fatto che in preda a questa irrefrenabile nostalgia e a questo insano masochismo che mi rende conscio del tempo trascorso, ho voluto dedicare questo post agli indimenticabili Gens. E faremo insieme questo viaggio nel tempo attraverso i loro singoli e l'album del 1974. Per me la loro storia termina qui, la reunion degli anni '90 è assolutamente ininfluente e fuori dai miei interessi. Ho tratto le informazioni e le immagini in parte dal loro sito ufficiale e in parte da wikipedia. Italian prog li sfiora appena.


Il gruppo si forma a Messina nel 1967 su iniziativa del cantante Filiberto "William" Ricciardi, dotato di una splendida voce. Gli altri componenti sono Pippo Landro alle tastiere, Ettore Cardullo al basso, Gilberto Bruno alla chitarra e Pino Salpietro alla batteria. Dopo le prime serate, l'anno successivo partecipano e vincono il terzo Torneo Euro Davoli (che si svolge ad agosto a Tirrenia) con la cover di Is it yes, is it no di James Brown, tradotta da Salvatore Trimarchi in Brucerà, vittoria che procura loro un contratto con la Det.  Purtroppo Gilberto muore a soli 23 anni in un incidente stradale, proprio dopo un concerto ad Orzinuovi, in provincia di Brescia. Ne segue un periodo di notevole sbandamento, nel quale il gruppo si chiede se non sia il caso di smettere. Poi arriva Mauro Culotta, da Genova, l'unico componente non messinese del complesso, che porta, oltre alla sua chitarra, nuova linfa ed entusiasmo.


Il primo grande successo discografico si intitola In fondo la viale. Sul retro del 45 giri vi è Laura dei giorni andati, bellissimo brano scritto da Roberto Vecchioni (dal ritmo incalzante, forse il brano più bello inciso dai Gens). che viene poi inserito nella colonna sonora del film "Plagio". Sempre nel 1969, con la stessa In fondo al viale partecipano al leggendario Cantagiro.



In seguito sono al Festival di Sanremo 1970 con La stagione di un fiore (vedi bonus track) e tornano al Festival l'anno successivo con Lo schiaffo, incisa per la nuova casa discografica, la Amico, e con un nuovo cantante, Alberto Tadini, che sostituisce Ricciardi per due 45 giri. Per la cronaca Tadini diverrà molto noto nel 1978 cantando Goldrake, seconda sigla finale della serie Atlas Ufo Robot con il nome d'arte di Michel Tadinì.



In questo periodo il gruppo abbandona le sonorità beat, per passare ad un pop melodico con, a volte, influenze progressive. La band passa poi alla Philips, con cui vince il Cantagiro del 1972 con Per chi, cover di Without You di Harry Nilsson. Ottiene un buon riscontro anche Cara amica mia, che partecipa a Un disco per l'estate 1973. Anche il successivo singolo, composto da loro stessi, Anche un fiore lo sa, raggiunge i vertici delle classifiche (leggasi Hit Parade), confermando il momento di sintonia con il grande pubblico.


 Solo nel 1974 viene pubblicato il primo, unico LP, "Gens", con brani inediti di grande atmosfera e di ottima fattura. Pezzi che dimostrarono come i Gens sanno raccontare le loro storie senza banalità e senza ricadere nella facile canzonetta. Anche per questo, quello che poteva essere il clou di una longeva carriera diviene in realtà il loro "canto del cigno". Lo "sbaglio" dei Gens è stato forse quello di essere nati musicalmente troppo presto, di essere arrivati, e forse non compresi fino in fondo, laddove altri arrivarono solo in seguito.


Dopo lo scioglimento, Filiberto Ricciardi, insieme al bassista Pino Allegro, forma gli Opera, mentre il chitarrista Mauro Culotta collabora con Ivano Fossati alla realizzazione dell'album "Il grande mare che avremmo traversato", scrivendo anche la musica del brano La realtà e il resto. Il bassista Ettore Cardullo e il tastierista Pippo Landro formano il gruppo La Nuova Gente, che incide alcuni 45 giri e partecipa al Festival di Sanremo del 1976, sciogliendosi subito dopo. Landro avrà poi una carriera come produttore discografico, mentre Ricciardi dagli anni '80 è un apprezzato tenore. Nel 1990, in occasione della trasmissione di Red Ronnie Una rotonda sul mare i Gens si riformano. Con l'ingresso nella formazione del genovese Enrico Bianchi alla voce ed alle tastiere, i Gens incidono per Radio Italia l'album "Uomini, non dei", partecipando a diverse trasmissioni televisive. Il disco contiene in gran parte versioni rifatte di vecchi successi. Credetemi, non ne vale la pena.


I Gens - Singoli 1968-1974 (vinyl)


01. In fondo al viale (lato A, 1968)
02. Laura (dei giorni andati) (lato B, 1968)
03. Insieme a lei (lato A, 1969)
04. Vestita di bianco (lato B, 1969)
05. La stagione di un fiore (lato A, 1970)
06. Fotomodella (lato B, 1970)
07. Ancora e sempre (lato A, 1970)
08. Stamattina (lato B, 1970)
09. Lo schiaffo (lato A, 1971)
10. Amo te, ami me (lato B, 1971)
11. Per chi (lato A, 1972)
12. Piccolo grande amore (lato B, 1972)
13. Anche un fiore lo sa (lato A, 1972)
14. La nostra realtà (lato B, 1972)
15. Cara amica mia (lato A, 1973)
16. Quella sera (lato B, 1973)
17. Quanto freddo c'è (negli occhi tuoi) (lato A, 1974)
18. Uno di noi (lato B, 1974)
19. L'uomo nasce (lato A, 1974) Sul lato B "Uno di noi"


Bonus track
20. La stagione di un fiore (versione Gens + versione Emiliana - live Sanremo 1970)

PS: nel 1972 venne pubblicato un 45 giri con Piccolo grande amore sul lato A e Ti perdono sul lato B. Non ho trovato da nessuna parte quest'ultimo brano. Se qualche completista possiede il disco ce lo faccia sapere.



FORMAZIONE

Filiberto Ricciardi: voce, chitarra (dal 1967 al 1971, dal 1972 al 1974)
Alberto Tadini: voce, chitarra (dal 1971 al 1972)
Gilberto Bruno: chitarre (dal 1967 al 1969)
Mauro Culotta: chitarre (dal 1969 al 1974)
Pino Salpietro: batteria
Ettore Cardullo: basso
Pippo Landro: tastiere


Tutti i singoli sono tratti dal vinile e ciò significa includere i classici difetti del disco (righe e disturbi vari). E' questo il bello. L'unico brano tagliato (sigh!) nella parte finale è Quella sera. Come al solito qualcuno posta questi dischi su Youtube monchi. Peste lo colga. La bonus track comprende due versioni dello stesso brano, La stagione di un fiore, dal vivo a Sanremo nel 1970 (allora lo stesso brano era affidato a due diversi interpreti), cantato sia dai Gens (con tanto di stecca del buon William Ricciardi) che dalla sconosciuta Emiliana.






I Gens - 1974 - Gens (vinyl)


TRACKLIST:

01. Quanto freddo c'è (negli occhi tuoi)
02. Sciogli le tue ali
03. La casa di Ethel
04. Il diamante del re
05. Attraverso i colori di un giorno
06. Il giardino della mente
07. I domani di tanti anni fa
08. Un'ora insieme
09. Uno di noi
10. Breve incontro


FORMAZIONE

Filiberto "William" Ricciardi - voce
Mauro Culotta - chitarra
Ettore Cardullo - basso
Pippo Landro - tastiere
Pino Salpietro - batteria 



Un bel disco, con dieci brani pop (possiamo definirli così?) e qualche influenza prog tra i solchi, che avrebbe lasciato ben sperare per il futuro del gruppo. Ahimé, rimarrà il loro primo e unico prodotto a 33 giri (antologie escluse). Il brano I domani di tanti anni fa è stato pubblicato su 45 giri, nella stessa versione, col titolo L'uomo nasce (I domani di tanti anni fa). La versione qui postata è tratta dal vinile. Ricordiamo che l'album è stato ristampato nel 2010 nel cofanetto di 6 CD Progressive Italia - Gli anni '70 vol. 8. E' tutto cari amici. Buon ascolto.



Post by George 

4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Chissa' quanto varrebbe la registrazione dei GENS Live a Pont Saint Martin,negli anni del loro splendore.....

    RispondiElimina
  3. Chissa' quanto varrebbe la registrazione dei GENS Live a Pont Saint Martin,negli anni del loro splendore.....

    RispondiElimina
  4. Io c'ero, amico mio. Suonarono nella palestra delle scuole medie

    RispondiElimina