giovedì 16 giugno 2016

Giorgio Valentinuzzi - 1981 - Cosa dici alla sera


TRACKLIST :

1 - Cosa dici alla sera
2 - Ho ammazzato un ragno
3 - La festa ha lasciato il solito vuoto
4 - Qui no!
5 - Canzone di fine estate
6 -  Erano di ieri i nostri passi
7 - Canzone per N.B.
8 - Canzone da un franco
9 - Eroi, cocain, anfetamin

Prosegue il nostro tour nelle singolarità musicali italiane degli scorsi decenni in compagnia del nostro anfitrione, il grande Anonymous Benefactor. Ci occupiamo stavolta di Giorgio Valentinuzzi, poliedrico artista sconosciuto ai più, che sfornò ben 5 album nel quinquennio 1981/85. Oltre ad occuparsi di musica, questo artista si è occupato di moltissime altre forme artistiche. Per conoscere meglio la carriera di Valentinuzzi vi rimano al suo sito personale Icontemporanei.it. Un approfondimento sulla sua carriera squisitamente musicale invece è rintracciabile alla pagina Musicartisti. Sebbene ci risulti che tutti i testi e le musiche di quest'album erano dello stesso Valentinuzzi, il brevetto s.i.a.e. e la proprietà dei brani risultano di Carlo Barbiera, uno dei musicisti coinvolti nella registrazione dell'album (curiosamente questa informazione è riportata sull'inlay dell'album, come mostra l'immagine sotto). Musicalmente, una vera cacofonia di ritmi e stili caratterizza quest'album. Passando infatti ad una rapida analisi dei singoli brani, quello d'apertura ("Cosa dici alla sera") è davvero apprezzabile, sia a livello di testo che di intrecci musicali; "Ho ammazzato un ragno" è un tuffo "reggaeggiante" nel non sense, con un pregevole ed inaspettato assolo di chitarra elettrica nel mezzo; sempre su ritmi reggae viaggia la seguente "La festa ha lasciato il solito vuoto". "Qui no", dopo una falsa partenza parlata in napoletano, è un rockaccio sanguigno con serratissime parti di basso a sostenere il ritmo; seguono le simil-Gucciniane "Breve canzone di fine estate" e "Erano di ieri i nostri passi". "Canzone per N.B." è un blues dai davvero piacevoli intrecci chitarristici; "Canzone da un franco" è una dolce fiaba cantata e fa da preludio alla vera perla dell'album, ovvero il mantra rock tossico "Eroin Cocain Anfetamin", che è anche il brano più lungo con i suoi quasi 6 minuti di durata a chiudere il tutto.

Hanno suonato:

Giorgio Valentinuzzi - Voce, produzione e copertina
Edi Antoniolo - Tastiere
Gigi D'angelo - Percussioni
Alberto Gatti - Basso
Sergio Romano - Chitarra elettrica

Carlo Barbiera - Pianoforte e armonica in "Canzone da un franco"
Giorgio Valentinuzzi - Chitarra e voce in "Canzone da un franco"
 

Post by A.B. & Captain

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