Un po’ introversa, modesta, profondamente umana, fa della dolcezza e della semplicità i suoi mezzi per comunicare con il prossimo. Vorrebbe farlo anche con la voce ma la sua ispirazione artistica la spinge a modelli non facilmente recepibili. <<Io canterei molto bene - dice Vanna Brosio – ma purtroppo non ho la voce di Mina o della Fitzgerald ; ho soltanto una spiccata musicalità e mi sento portata per un genere di musica che purtroppo non incontra il favore del pubblico >>. Per questo motivo, alla domanda se preferisca l’attività di attrice e presentatrice a quella di cantante risponde in modo affermativo.
Nata a Torino, figlia di un austero antiquario, fino a vent’anni il suo incontro con lo spettacolo avviene solo sui palcoscenici di teatrini improvvisati per episodiche recite nel collegio dove frequenta il liceo artistico. Finiti gli studi si iscrive ad un corso di lingue. Contemporaneamente, aiuta il padre nel suo lavoro di antiquario. Il caso vuole che il loro negozio sorga proprio di fronte all’edificio della RAI di Torino: accade così che per l’interessamento di qualche programmista, a Vanna viene offerta l’opportunità di piccole evasioni dal tran-tran quotidiano con particine e figurazioni in alcune trasmissioni.
Quel nuovo mondo, stravagante, in breve la conquista e quando qualcuno le suggerisce che potrebbe tentare, con un certo successo, la strada della fotomodella, lascia Torino e si trasferisce a Milano.
Il nuovo lavoro la impegna immediatamente con severità concedendole altresì insperate, quanto gradite, soddisfazioni personali. <<Per me – confessa Vanna Brosio – lavorare come fotomodella, interpretare fotoromanzi e caroselli pubblicitari era la cosa più bella che potessi desiderare, in quel particolare momento. Certo, le cose veramente importanti della vita sono altre, ma io, allora, non chiedevo che di godermi il mio senso di indipendenza, la mia libertà e il mio modesto ma importantissimo successo >>.
Nel 1963, in vacanza a Forte dei Marmi, esordisce come cantante nientedimeno che alla <<Bussola>>…dopo la chiusura, però, e alla presenza di pochi amici.
Fra questi ce n’è però uno che ascolta il repertorio di quella timida ragazza che interpreta con inattesa musicalità impegnative canzoni di Julie London ed Ella Fitzgerald: si tratta di Bruno Martino il quale, alla fine dell’estemporaneo <<show>>, si congratula con lei e la incoraggia a seguitare su quella strada. Martino fa anzi di più : si interessa per farle ottenere dei provini in diverse case discografiche fino a che la sua protetta non firma un regolare contratto con la << Voce del Padrone >>. L’anno successivo, siamo nel 1964, Vanna incide il suo primo disco dal titolo Come mio padre, un delicato motivo romantico-sentimentale che le frutta immediatamente cinquantamila copie vendute.
Il successo del singolo fa si che la suddetta casa discografica le faccia incidere pochi mesi dopo un nuovo disco dal titolo Non rispondo di me. Ottime le vendite anche in questo caso.
<< L’inizio poteva ben dirsi incoraggiante – ricorda la Brosio – ma a quel punto sbagliai tutto e non seppi amministrarmi con criterio. Invece di distrarmi in altre attività, come fare la valletta di Mike Bongiorno in La fiera dei sogni e partecipare ad alcuni filmati e special televisivi, avrei dovuto seguire il suggerimento di Fred Bongusto di darmi il nome d’arte di Francesca e partecipare a qualche festival o ad Un disco per l’estate, cose alle quali tenevo molto>>.
Nel ’66 entra a far parte del Clan Celentano e partecipa a numerosi spettacoli con Adriano e Don Backy. << mi divertivo moltissimo – ricorda Vanna – perché nei confronti di Adriano ho sempre provato lo stesso entusiastico divertimento dei suoi ammiratori . L’anno successivo, 1967, passa ad una nuova etichetta ed incide la splendida Con la faccia all’ingiù colonna sonora del film Cupido 7 a cui fa seguito la ritmata Non sei bello ma sei simpatico.
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Sono di quel periodo Il primo giorno di primavera, Le mele verdi e la sua partecipazione a tutte le edizioni di Settevoci al fianco di Pippo Baudo, oltre che a numerose trasmissioni radio e televisive.
Nel ’71 presenta la trasmissione radiofonica, Novità, della quale interpreta anche la sigla. Fa poi in televisione Come quando fuori piove con Raffaele Pisu e Domenica insieme con Bruno Lauzi. Nel frattempo cambia ancora casa discografica e passa alla <<Barclay>> con la quale incide Te lo dirò in confidenza.
Nel 1972 a strapparla da una certa monotonia, ci pensa la televisione che le offre finalmente un’occasione maiuscola, quella di condurre, insieme all’attore Nino Fuscagni, la trasmissione Adesso musica della quale canta la sigla dal titolo Oggi, domani, sempre. E’ il successo. In breve è assediata da ammiratori noti e sconosciuti, riceve lettere, telefonate, fiori a profusione: in una parola è la popolarità. La rubrica musicale, dato l’ottimo indice di gradimento, andrà avanti fino al 1976.
Escono sul mercato in quegli anni vari 45 giri : Viva noi – Una vita difficile (composta da Jannacci) e La montagna , brano di Cristiano Malgioglio.
Nel 1977 in coppia con Augusto Martelli è la volta del programma musicale Bella senz’anima del quale Vanna incide la sigla dal titolo Colpa di un disco, lato B strumentale.
L'anno successivo incide L'aquilone, lato B strumentale.
Nel 1980 con lo pseudonimo di G.Bri pubblica Non rompere, lato B strumentale.
Infine nel 1982 esce Frutta fuori stagione.
Seguono altri anni di successi, dischi, film e partecipazioni a “Discoring“, “Domenica in”, molti programmi fino al 1984, che la vede al fianco di Aldo Biscardi nella conduzione del Processo del lunedì del quale canta anche la sigla dal titolo “Ho la testa nel pallone” che costituisce il nuovo singolo. Nel 1985 presenta “Domenica Gol” su Rai Tre ed esce un altro 45 giri “Dai campione”anche questo come il precedente scelto come sigla del programma.
Sono per la Brosio anni nei quali, dando prova di grande versatilità, abbraccia con successo la carriera di giornalista sportiva firmando ben 120 articoli per il settimanale “Sorrisi e Canzoni” e realizzando interviste alle piu’ importanti star del calcio internazionale per vari programmi Rai tra i quali: 90’ mondiali – Tuttocampionati 91/92 TG 2 – Derby T.G.S. 93 – Processo ai mondiali 94 - Sport sera T.G.S. Rai 2 1996 .
Da lì dopo una carriera trentennale la decisione, dovuta anche a motivi familiari, di dedicare maggior tempo alla vita privata , riducendo per sua scelta i ritmi lavorativi.
Oggi Vanna vive serenamente nei pressi di Torino e non è escluso che nel suo futuro ci sia un programma Rai.
Nel 1998 la Giallo Records pubblica, in un cd antologico, 4 canzoni del periodo Variety, tra cui un inedito del 1969 scritto da Claudio Daiano, La nostra storia finisce qui.
Muore nel giugno del 2010 a Torino dopo una lunga malattia. Il suo funerale viene celebrato il 21 giugno nella chiesa di Piossasco, piccolo centro del Torinese dove si era ritirata a vita privata nella casa dell'anziana madre a partire dalla metà degli anni Novanta.
Bel post per ricordare la mia concittadina Vanna Brosio, che era anche decisamente una bella donna
RispondiEliminagrazie
EliminaEd io me la ricordo proprio per Adesso musica, signora trasmissione che guardavo allora ragazzino, ma che ho riscoperto anni fa nelle sue repliche notturne, ad onore del vero a notte fonda, con filmati ed immagini straordinari oggi vivaddio reperibili sul Tubo. Grazie, davvero bel post che tocca le mie corde in particolar modo grazie anche all'anagrafe che mi contraddistingue. Frank - One
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Eliminafrancotaxi ha espresso quello che avrei voluto scrivere io. posso solo aggiungere: Riposa In Pace Vanna.
RispondiEliminaGiovanna ha una voce incantevole, grazie di questo post.
RispondiEliminagrazie
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