martedì 29 novembre 2016

I Gufi


Roberto Brivio (Milano, 21 febbraio 1938) - chitarra, fisarmonica e voce
Gianni Magni (Milano, 16 maggio 1941 – Milano, 16 luglio 1992) - voce
Lino Patruno (Crotone, 27 ottobre 1935) - chitarra, banjo, contrabbasso, voce
Nanni Svampa (Milano, 28 febbraio 1938) - chitarra, pianoforte e voce

Il primo embrione del gruppo si forma nel 1964. Nanni Svampa ha appena inciso il suo primo disco, Nanni Svampa canta Brassens, ed ha iniziato a frequentare l'ambiente musicale milanese. Ha l'occasione di conoscere il jazzista Lino Patruno, diventandone amico ed iniziando a collaborare con lui. Tra i due si inizia a discutere della possibilità di allestire spettacoli di cabaret concerto. L'idea prende forma definitiva in seguito all'incontro con Roberto Brivio e Gianni Magni: i quattro decidono di fondare il gruppo "I Gufi".





Il primo album dei Gufi ha il marchio di fabbrica di Svampa: s'intitola infatti Milano canta (assumerà il numero 1 in seguito all'uscita di altri due album con lo stesso titolo). Nato e vissuto nei quartieri popolari di Milano, caratterizzati dai cortili, dalle case di ringhiera e da quell'intensa umanità che aveva fatto sì che si parlasse di Milan cont el coeur in man, Svampa aveva subìto il fascino della cultura popolare fino al punto da effettuare una scrupolosa ricerca filologica ed archivistica al fine di conservare e tramandare il patrimonio plurisecolare della canzone meneghina.

L'alchimia funziona bene: Nanni Svampa, detto il cantastorie, è il cantore della Milano dialettale che va scomparendo. Lino Patruno, il cantamusico, un jazzista di vaglia, tuttora attivo sui principali palcoscenici. Gianni Magni, l'unico prematuramente scomparso nel 1992, è detto il cantamimo: di famiglia circense, è un mimo capace di posture grottesche e di cantare con voce quasi bianca. Roberto Brivio, appassionato d'operetta è l'autore dei testi più originali del gruppo, che gli valgono il soprannome di cantamacabro.



Il secondo album segue di pochi mesi il primo, e s'intitola I Gufi cantano due secoli di Resistenza. Per questo lavoro il gruppo attinge alle ricerche effettuate sino a quel momento da Svampa (per quanto riguarda la canzone milanese) e da Brivio (canti anarchici dell'Ottocento e canzoni della resistenza partigiana).

A mano a mano cresce anche il contributo degli altri: Lino Patruno conferisce un'atmosfera ed un arrangiamento freschi e frizzanti a brani spesso anche molto datati. Gianni Magni, con la sua mimica e i suoi occhi costantemente strabuzzati s'impone come il vero e proprio front-man del gruppo, ed è probabilmente lui a suggerire l'adozione della calzamaglia nera che, assieme alla bombetta sul capo, diventerà la divisa d'ordinanza e il marchio di fabbrica del gruppo. I quattro si dimostrano anche esperti talent scout, dando fiducia a nuovi giovani talenti come Marco Messeri ed altri, facendoli esibire nei loro cabaret milanesi.









Protetti dal dialetto, comunque, i quattro riescono a dire cose che in italiano sarebbero state cassate dalla rigida vigilanza della Rai di Bernabei (per avere un'idea del livello ossessivo di controllo e vaglio a cui i testi erano sottoposti fino agli anni settanta, vedi la pagina sulla Censura nella musica in Italia). Soprattutto, si permettono di portare sotto i riflettori alcune canzoni di Brassens, come La prima tôsa (La première fille), che narra non del romantico primo amore, come il titolo lascerebbe intendere, ma del primo rapporto sessuale vero e proprio, spesso consumato in maniera "mercenaria". Oppure fanno un embrione di satira politica, scimmiottando le canzoni tradizionali: tra le altre, ricordiamo Socialista che va a Roma, modellata sulla famosa ballata popolare Pellegrin che vien da Roma. La testimonianza di questo periodo è fissata nella raccolta Il teatrino dei Gufi in TV.

Con l'esplodere del Sessantotto e della protesta pacifista in USA e in Francia, i Gufi portano a teatro il loro spettacolo più politico, che diventa presto un trentatré giri molto venduto: Non spingete, scappiamo anche noi. Lo spettacolo è un ironico, sarcastico viaggio nel corso dei secoli alla ricerca di miti patriottici e militari da abbattere: "Non spingete, scappiamo anche noi/ alla pelle teniam come voi./ Meglio esser vecchi e figli di boia/ che far gli eroi per casa Savoia [...]// E Pietro Micca è saltato in aria,/ per salvare la Fiat di Torino/ io invece sono all'Alfa ma non sono cretino /e i salti miei li faccio su un letto insieme a te. " (da: Non spingete, scappiamo anche noi). "Io sono un generale e me ne vanto,/ io sono un generale e son contento,/sono io che vi difendo/ nella guerra e nella pace/ da che cosa non lo so/ però però.// Ho un'alluce che tanto piace stavo bene anche in orbace [...]" (da: Io sono un generale).








Nella stagione tra il 1968 e il '69, all'apice del loro successo, alcuni contrasti all'interno del gruppo portano allo scioglimento. In particolare è Gianni Magni, per sua stessa ammissione, a dire la parola "basta". "Non riesco a sopportare le persone che non hanno più niente da dirsi. Finché un gruppo riesce a fare l'alba, ridendo, divertendosi a creare, inventando, tutto va bene, se però non c'è più questo feeling, questo accordo, allora il gruppo non ha ragione di esistere. A un certo punto mi sembrava di far parte di quelle coppie che vanno al ristorante e mangiano in silenzio, facendo capire a tutti che la loro storia è finita". Nel 1971 il loro ultimo album assieme ufficiale, un'antologia, La Balilla.








Il gruppo si riunisce brevemente nel 1981, conducendo su Antenna 3 Lombardia la trasmissione Meglio Gufi che mai (40 puntate con la regia di Beppe Recchia), nella quale ripropongono il loro repertorio tradizionale di scenette surreali e canzone popolare. Si registra un buon successo, coronato persino da una partecipazione come ospiti al Festival di Sanremo con la canzone Pazzesco. Al termine della stagione televisiva però Gianni Magni sceglie nuovamente la strada solitaria. Si cerca di mantenere viva una formazione a tre e in tale ridotta composizione i Gufi partecipano nel 1982 alla trasmissione Blitz su Raidue. Vengono inoltre re-incisi molti pezzi del gruppo, adattandoli alle tre voci. Conclusa la stagione televisiva ciascuno dei membri sceglie tuttavia definitivamente la propria strada, separata dal resto del gruppo.


33 commenti:

  1. Caro Grog, qui devo proprio esternarti le mie lodi più sperticate: ricordo come fosse ieri la prima volta che ho ascoltato Porta romana cantata dai Gufi e quanto incanto sprigionava quell'esecuzione... Adoro questo gruppo, grazie di esistere a te alla Stratosfera!

    RispondiElimina
  2. Post succoso, grazie. Qualche giorno fa volevo suggerirvi qualcosa del genere.
    Ora scarico e ascolto diligentemente, poi magari commento meglio.
    Giancarlo (Gici Emme)

    RispondiElimina
  3. fantastico! grazie!!
    grandissimo Grog !!!

    RispondiElimina
  4. Grazie mille del post sui Gufi. Ho finalmente l'occasione di ascoltare alcuni album che non ho. Però ho notato un errore sul link di "Non So Non Ho Visto Se C'Ero Dormivo", al suo posto c'è il disco "Non Spingete, Scappiamo Anche Noi" del 1968.

    RispondiElimina
  5. Hei ma è una meraviglia! Con Porta Romana e la Babila ho iniziato a strimpellare la chitarra...e sono passati quasi 50 anni. Che bei tempi ragazzi. Grazie mille per questo salto nel passato.

    RispondiElimina
  6. Buongiorno, ottimo post... Vedo che per la completezza mancano due album, "I Gufi" (1966) e "Non So Non Ho Visto Se C'Ero Dormivo" (1967). Se interessa, io li ho e posso integrare! Un saluto

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro S_O_B e caro Grog, sarebbe proprio graditissima l'aggiunta de "I Gufi" (1966) e "Non So Non Ho Visto Se C'Ero Dormivo", mettetevi in contatto che non vedo l'ora di gustarmi anche tali album e grazie in anticipo!

      Elimina
    2. S_O_B chiedi la mia mail al capitano e poi ci sentiamo

      Elimina
    3. S_O_B adesso l'unico che mi manca è Non So Non Ho Visto Se C'Ero Dormivo ...

      Elimina
    4. Salve a tutti! Perdonate la lentezza, stavo per mandare tutto ma mi pare che non ci sia più bisogno e che ora la discografia sia completa. Grog, mi salvo comunque la tua mail gentilmente comunicatami dal Capitano per il futuro :)

      Elimina
  7. grandissimi!
    perchè non pubblicare anche l'album del 1981???? quello mi manca :-(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Stando a quanto riporta discogs https://www.discogs.com/it/I-Gufi-I-Gufi/release/2838336 il disco del 1981 non sarebbe che una ristampa del 1966.

      Elimina
    2. Per altro quello del 1966 ha anche un secondo titolo, Vampira Tango, che presto allegherò

      Elimina
  8. Aggiornato con Vampira Tango che altro non è che: I Gufi del 1966 e del 1981, The Album

    RispondiElimina
  9. ciao a tutti, grande Post. Volevo chiedervi se sapete dirmi in quale disco dei gufi, suona ALBERTO CAMERINI

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Camerini suonò in un album di Gianni Magni, ma non so quale dei tre che ha pubblicato.

      Elimina
  10. Wikipedia riporta anche un singolo del 1986, Grande fiera d'aprile/La festa (Discofiera di Milano, F.Mil 01.86, 7"). Ne sapete nulla?

    RispondiElimina
  11. Beh, i Gufi si sciolsero nel 1969... posso vedere in giro

    RispondiElimina

  12. Grazie per il "completone" dei GUFI, posso finalmente risentire "Il Teatrino dei Gufi", che mio padre aveva, ma non so dove sia finito.

    Sto cercando un brano di Nanni Svampa, che comincia così:

    [PROVO a scriverlo, ma non sono milanese...]

    A la Dumá/Piasa del Dôm/Ghe i delinquent e i Don
    Nel noster picul/chi a Lambrà/Ghe n'è che moeur masà...

    Qualcuno può aiutarmi?

    Grazie.

    RispondiElimina
  13. ciao x cortesia i link de '' i gufi'' sn tti off grz1.ooo
    Luca

    RispondiElimina