lunedì 27 febbraio 2017

Ping Pong - About Time (1971) & Ping Pong (1973)

Affrontare un nuovo post dopo il monumentale tributo a Leonard Cohen è quasi imbarazzante. Mi limiterò ad una proposta soft, ispirato dal recente lavoro di Captain Robi dedicato ai Bulldog. Il disco in questione mi ha fatto venire voglia di riscoprire i primi due album dei Ping Pong, formazione pre-Bulldog, album che ancora mancavano sulla Stratosfera. Nonostante il nome orrendo, che evoca la "bubble gum music" spazzatura e la altrettanto orrenda copertina (parlo di About Time), i due dischi dei Ping Pong, targati rispettivamente 1971 e 1973, pur non essendo dei capolavori, sono godibili e ben si inseriscono nel filone prog inizio anni '70. Vale la pena ricordare che il fondatore del gruppo fu Alan Taylor, ex bassista dei Casuals, scomparso a Bilogna nel 2011. Riporto quanto letto in giro per il web, ovvero che il gruppo, con il nome The Eden Rocs, nel 1970 incise un primissimo album pubblicato solo in Grecia (?) da una piccola etichetta, intitolato "Reggae and Hard Rock". E qui parte l'invito diretto agli amici collezionisti della Stratosfera. Se lo possedete fatevi vivi. Lo posteremo molto volentieri. Tornati in Italia e cambiato nome in Ping Pong incidono i due album  oggetto di questo post. Nel 1975, cambiato nuovamente il nome in Bulldog, e per tre anni, fino al 1978, pubblicano tre LP e una scarampola di 45 giri. Ma questo è già stato scritto, quindi vi rimando al post del nostro Capitano.

Alan Taylor (il primo a sx) con i Casuals

Ping Pong - 1971 - About Time


TRACKLIST:

01. About Time (3:47)
02. You and Me (4:04)
03. Dark Morning Skies (2:40)
04. Daft (3:32)
05. Confusion (3:03)
06. Drinking (3:46)
07. Someway (2:42)
08. Banshee (2:46)
09. Diamond Seller (2:41)
10. Funny Wife (4:20)


FORMAZIONE

Mauro Falzoni - chitarra, voce
 Celso Valli - tastiere
 Paride Sforza - sax, flauto, clarino
 Alan Taylor - basso, voce
 Vittorio Volpe - batteria

guest

Alan King - sax

La versione stereo 8 con differente copertina
Già dal brano di apertura, sorretto dal flauto "andersoniano" di Paride Sforza (curiosamente il flauto, strumento dominante nel disco, nelle diverse discografie non viene attribuito a nessun musicista, quindi per deduzione, lo attribuisco io a Sforza, essendo il fiatista del gruppo) ci rendiamo conto di trovarci davanti ad un ottimo progressive rock, dove chitarre acustiche, tastiere, fiati si amalgamano per sfornare quelle sonorità a noi tanto care, anche con qualche spruzzate di jazz che fa capolino tra i solchi. Il brano conclusivo, Funny Wife, con il sax sfavillante del solito Paride Sforza e l'assolo di batteria di Vittorio Volpe chiude in bellezza questa prima creatura di Taylor & Co. I testi sono in inglese, ma questo nulla toglie alla originalità del disco. I Ping Pong non furono sicuramente i soli a proporre brani in inglese, a cominciare da molti gruppi "maggiori" della scena prog nazionale. L'album venne pubblicato nel 1971 dalla piccola etichetta Emiliano Records. Non mi risulta che sia stato ristampato in versione CD.

Ping Pong - 1973 - Ping Pong


TRACKLIST:

01. Il miracolo (4:22)
02. Plastica e petrolio (3:41)
03. Cresciuta in un paese (3:36)
04. Il castello (3:46)
05. Il villaggio (2:28)
06. Suite in 4 tempi (10:01)
07. Viene verso di me (4:28)
08. Caro Giuda (A Time For Winning) (3:15)


FORMAZIONE

Mauro Falzoni - chitarra, voce
 Celso Valli - tastiere
 Paride Sforza - sax, flauto, clarino
 Alan Taylor - basso, voce
 Vittorio Volpe - batteria
Giorgio Bertolani - voce


Il secondo e ultimo disco dei Ping Pong, pubblicato nel 1973 dalla piccola etichetta Spark, vede un mutamento di rotta piuttosto significativo. Al di là dei testi cantati in italiano e l'ingresso del cantante Giorgio Bertolani, cambiano anche i suoni: la svolta è quella di un pop più commerciale che pregiudica la strada intrapresa con il primo album. L'insicurezza e la ricerca di nuove e diverse strade porta all'elaborazione di un disco piuttosto confuso e disomogeneo (e qui concordo con le critiche rivolte a questo prodotto) che tradisce la strada prog poco prima intrapresa, anche se permangono echi di quel luminoso passato. Più spazio al pianoforte e alle tastiere, alla chitarra elettrica e al sax in un pot-pourri di suoni che attraversa con disinvoltura la canzone, il jazz e il rock duro. Dal disco vennero estratti anche due singoli, Caro Giuda (versione italiana di Time For Winning dei Blue Mink, con testi di Roberto Vecchioni) nel 1973 e Il miracolo nel 1974. Nessun inedito sul lato B dei 45 giri. Il disco è stato ristampato in versione CD dalla Mellow nel 1995. 


Qui potrete trovare due ottime recensioni di questo album. La prima su John's Classic Rock, la seconda sul blog Aspierina C.

E' tutto. Buon ascolto.

Link About Time 1971
Link Ping Pong 1973

Post by George

6 commenti:

  1. Caro George, come sempre ottimo lavoro! Permettimi due note integrative: la prima è che sempre a nome the Eden Rocs e sempre stampato in Grecia pare esserci un altro album dal titolo Sing-Sing-Sing (su Discogs sono presenti entrambi a prezzi proibitivi, over € 200), la seconda è che entrambi furono pubblicati anni dopo le loro esecuzioni, ovvero tutti e due nel 1979. Frank - One

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  2. Grazie Prof, sia per l'apprezzamento che per le puntuali precisazioni. Consulto anch'io Discogs, ma a dire il vero ho omesso questo dettaglio perché mi sembrava irrilevante. Comunque...melius abundare

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  3. Davvero pimpante l'album in inglese (il brano ''Drinking''lo sto riascoltando per la terza volta...) ed assai rilassante e piacevole l'album in italiano.

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  4. Ti ringrazio, Albe, per l'attenzione che ci metti sempre nell'ascolto. Resta sempre con noi.

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  5. About time del 1971 è un disco piacevole e ben suonato

    L'omonimo del 1973 è un disco carino con brani discreti e insoliti come Il castello, Plastica e Petrolio, Suite in 4 tempi e Viene verso di me e altri pezzi assolutamente prescindibili e stucchevoli

    Michele D'Alvano

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  6. A quattro anni dalla pubblicazione di questo interessante post mi permetto di dare una notizia. About time, del quale ovviamente ne parlo in quanto ho la copia originale, aveva una cover molto delicata quindi facile a deteriorarsi, inoltre avendo trovato io la mia copia di seconda mano, anche il vinile era abbastanza vissuto. Ebbene, la Cinedelic l'ha appena ristampato su vinile 180 grammi, con una dinamica pazzesca, che almeno a me ha fatto apprezzare ancora di più il già di suo bel lavoro. E soprattutto a prezzi accessibilissimi. Buon ascolto, Frank - One

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