mercoledì 12 luglio 2017

Two gems from two "new" bloggers: Mino Di Martino - 1984 - Alla periferia dell'impero & Albergo Intergalattico Spaziale - 2004 - Alchimia del verbo



Ultimamente, su imbeccata del caro amico George, ho invitato, tramite blogger, due collaboratori "indiretti" del nostro blog, di cui uno ormai davvero storico ed uno nuovo ma assai prolifico, ad apparire tra i collaboratori del blog, ovvero alla possibilità di postare direttamente i loro contributi. Sto parlando di Antonio "Battiato" LM (che spero mi scuserà se questo invito giunge così tardivo) e Marco Osel, che avete conosciuto ultimamente per dei contributi di altissimo valore, e molti ne verranno (ma davvero molti...). Era una cosa dovuta, e sono felicissimo di questo allargamento, così sancito anche formalmente, della famiglia stratosferica.

Per una magica alchimia, e qui si spiega questo mio preambolo, nello stesso giorno in cui sono stati invitati, Antonio e Marco mi hanno passato 2 contributi molto belli, di cui uno rarissimo davvero. Ma quello che rende particolare e portentoso questo "invio" è che entrambi gli album vedono coinvolto Mino Di Martino (mente dei Giganti e grande sperimentatore della prima ora), pur se nessuno dei due amici era al corrente dell'invio dell'altro. Insomma, magiche alchimie stratosferiche, che vanno celebrate assolutamente con un bel post collettivo di benvenuto.


From Antonio LM - Mino Di Martino - 1984 - Alla periferia dell'impero (vinyl rip)


TRACKLIST :

01 Domani
02 Giallo tropicale
03 Alla periferia dell'impero
04 Garçonniere
05 Basta con la musica giovane
06 Io sono l'europa
07 1984
08 Commissario fammi volare


"Alla periferia dell'Impero" è un album pubblicato nel 1984 da Mino Di Martino. Leader dei "Giganti" nel decennio dei Settanta, ma anche sperimentatore di suoni nel gruppo del Telaio Magnetico, a fianco di Battiato, Camisasca, Vaccina, Mazza e la di allora compagna Terra Di Benedetto. Proprio con Terra, Di Martino proseguirà lungo un cammino di avanguardia  che porterà ai lavori denominati "Albergo intergalattico spaziale". Poi collaborazioni di prestigio con Giuni Russo e Alice (per la quale musicherà alcune liriche di Pasolini con grazia impagabile), fino al cd in compagnia di Saro Cosentino, "Tv Dinner" per concludere, finora, col progetto del gruppo "Ilcompleannodimary".

Insomma, un personaggio e un artista di grande interesse. Il long playing in questione rappresenta un unicum, essendo composto da canzoni abbastanza tradizionali (se così si può dire), ma comunque originalissime per testi e musiche. Il sound, inutile negarlo, è quello del Battiato esploso con "La voce del padrone". Un breve sguardo ai musicisti che hanno contribuito a creare questo lavoro dissiperà eventuali dubbi:

Mino Di Martino - voce, tastiera
Stefano Cerri - basso
Alberto Radius - chitarra
Filippo Destrieri - tastiera
Paolo Donnarumma - basso
Alfredo Golino - batteria
Franco Graniero - tastiera
Lino Vaccina - timpani, marimba
Claudio Pascoli - sax
Carmine Iorio - tastiera
Andrea Santaniello - chitarra


I brani sono 8, e tutti da ascoltare con attenzione. L'apertura è affidata a "Domani" in cui il protagonista continua a rimandare eventuali cambi di vita ed esperienze più o meno fondamentali con la stessa noncuranza con cui si consuma una vita: "Domani andrai sull'Himalaya... domani resterai a casa con tua moglie e con i figli e sarai felice... domani, domani". "Domani", con rinnovato arrangiamento e undici anni più tardi, diventerà "Charade" per un bel cd di Alice.  La lunga tirata della title track è geniale ed ancora attuale nella sua visione di fondo: "impareremo dagli americani a vestire italiano, a nostra volta insegneremo la danza aerobica ai musulmani". "Garçonniere" è una violentissima invettiva verso il malcostume di certi politici molto propensi a comprare favori sessuali a giovani indifese ragazze... ieri come oggi. "Basta con la musica giovane" avrebbe avuto tutte le potenzialità per diventare un inno. Slogan perfetto su uno scenario di anziani visti "come sculture iper realiste" nei supermercati. Altro pezzo forte è "1984" con un esplicito riferimento al romanzo di George Orwell. "Sarà più o meno come l'anno scorso... tu avrai un po' più voglia di vivere e un po' più voglia di morire".  Curiosa la canzone che chiude il disco. "Commissario fammi volare", con la vicenda di un plagio artistico raccontato dal compositore che trova una sua canzone portata al successo non si sa bene come e da chi. "E' un pezzo che si è venduto molto bene, non ho mai visto una lira". Ironia, talento, musiche di alto livello, testi davvero originali per un autore che, strana la vita, in termini di successo non ha certo raccolto per quanto ha seminato. Buon ascolto, se lo vorrete! Antonio LM 


From Osel - Albergo Intergalattico Spaziale - 2004 -  Alchimia del verbo


TRACKLIST :

1 - Dall'africa
- Lettera di Rimbaud a sua madre
2 - Da "Alchimia del verbo"
- Ecco la storia di una delle mie pazzie
- Lontano da greggi, da uccelli e da ragazze
- Mi abituai alle allucinazioni semplici
- Venga, venga il tempo che innamora
3 - Da "Amai il deserto"
- La canzone della torre più alta, l'eternità
4 - Da "Cattivo sangue"
- Sangue pagano
- Il forzato intrattabile
5 - Da "Notte all'inferno"
- La speranza brilla come un filo di paglia nella stalla (Verlaine)
- Versi per essere calunniato
- Un poeta parla a un poeta
6 - Da "Una stagione all'inferno"
- "Addio" poesia in prosa
7 - Dall'africa 
- Lettera di Rimbaud a sua madre (seconda parte)


Di tutt'altro tenore è il contributo del nostro amico Osel, sebbene sussistano alcune analogie sottili tra i due lavori che qui presentiamo, soprattutto a livello di "sconfinamento nel colto", cosa peraltro molto più palese in questo secondo album. Così il nostro generoso mecenate Osel accompagna il suo regalo alla stratosfera: "​ecco la reunion del famoso Albergo in quel di Carpi nel maggio 2004, per uno spettacolo su Rimbaud fortemente voluto dall'amministrazione dell'epoca (con cui collaboravo), in primis dal mio amico assessore Brunetto Salvarani... Lo spettacolo fu registrato e pubblicato su un cd a tiratura limitata per i pochi fortunati della zona... Un gioiellino!". E di un vero gioiellino si tratta, sperimentale nella sua stessa essenza, come d'altronde caratteristica del "marchio" Albergo Intergalattico Spaziale. Descrivendo superficialmente questo disco, potremmo dire che si tratta della registrazione di uno spettacolo con testi tratti da Rimbaud, poeta e scrittore maledetto per eccellenza, e Verlaine, recitati (ma direi più interpretati emotivamente) per lo più da Terra Di Benedetto, compagna di mille sperimentazioni e di vita di Mino Di Martino. Il tutto accompagnato e esaltato dalle improvvisazioni dei musicisti. Sebbene per la maggior parte i brani siano testi recitati accompagnati da musica, il brano 6 (Da "Una stagione all'inferno"- "Addio" poesia in prosa), con alla voce Di Martino, è di stampo quasi cantautoriale, ed è davvero bellissimo, secondo il mio modesto parere...

Commovente e sigificativa la presenza di Enrico Maria Papes, vecchio compagno di scorribande musicali ne "I Giganti", qui in veste di percussionista tribale, accompagnato dal figlio Alessandro alla batteria. Completano la formazione, oltre al già citato Di Martino (chitarra, cantante, attore e autore), Edoardo Morelli alla chitarra e Nicola Michetti al basso. Non mi dilungo oltre, lascio che siate voi a giudicare un lavoro particolare ed atmosferico (si può dire?), che richiede diversi ascolti per essere apprezzato appieno. Statemi bene e buon ascolto. Captain


Hanno suonato e recitato:


Link Periferia
Link Alchimia

Post by "Mister Six Hands": Antonio LM, Osel & Captain

9 commenti:

  1. Sicuramente il Battiato piaceva al nostro ma secondo il mio punto di vista un ascolto lo diede anche a Mario Castelnuovo. Un artista che non sarebbe male riproporre su questi schermi.

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  2. Originale la proposta di Mino Di Martino, con testi ed arrangiamenti che mantengono sempre desta l'attenzione e notevoli anche i recitativi dell'Albergo Intergalattico Spaziale. Grazie a tutti coloro che si sono adoperati per questo bel post!

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  3. ottimo !
    del secondo ignoravo l'esistenza :-)

    DANKE !

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  4. Ottimo Osel. Castelnuovo ha veramente buone canzoni.

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  5. Voi della Stratosfera siete indispensabili! Grazie!!!

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  6. Mi associo ai complimenti per l'ottimo post. Da Dott. Sottile deve essere segnalato per dovere di cronaca che Alla periferia dell'impero fu ristampato in cd ed inserito in quei cofanetti che una decina di anni fa furono dedicati dalla Universal ai cantautori italiani, e precisamente il vol.3. Questo nulla toglie alla sua piacevole pubblicazione. Invece vorrei sottolineare la rarità del secondo lavoro, del quale pure io non ero affatto a conoscenza del relativo cd ed aggiungerei rarissimo, l'esistenza del quale si sarebbe potuta intuire solo grazie alla sua menzione su un cd postumo dell'Albergo Intergalattico Spaziale, edito qualche anno fa Dalla Giallo Record, dove nel cd Cammino sotto il mare, nelle note al brano Autunno già si legge:"Autunno già fa parte del dramma teatrale Un angelo chiamato Rimbaud..... in questo caso la canzone è registrata dal vivo durante il concerto teatrale Alchimia del Vento - Carpi 2004". Per questo lo reputo veramente un Regalo con la R maiuscola. Frank - One

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  7. Alla periferia dell'impero è un lavoro discreto e godibile, stilisticamente molto influenzato dal Battiato pop degli anni 80

    Michele D'Alvano

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