TRACKLIST
1. Deserto
2. Un caso d'assenza
3. Il Castello
4. (Bataille)
Descrizione di una battaglia
5. Dio d'acqua
6. Acoustica/Anthem
7. Musa
8. Deir Yassin
9. Danse ogol
10. D'improvviso
FORMAZIONE
Raffaello Simeoni: voce,
flauto, sax, ciaramella, organetto
Stefano Saletti: batteria,
percussioni, samplers
Enzo Renda: basso &
basso freatless
Paolo Miatto:
chitarra elettrica e acustica, effetti
Guest:
Floriana Beretta: voce
Giancarlo Bigazzi:
various
Federico Festuccia:
piano & tastiere
Raffaello, Stefano
& Fabiana: cori
"Questo disco è
dedicato
a tutti coloro che
in epoca non definita,
nei porti dell'Europa
del Sud,
parlavano il
Sabir".
Se scavallando lo scivoloso crinale tra anni Ottanta e Novanta,
in una notte d’inverno, un viaggiatore si fosse trovato per caso a passare
lungo le vie in cui la musica etnica non disdegnava di incestarsi con i suoni
della modernità, avrebbe, nei pressi di Rieti, incontrato i Novalia, formazione
che dipanò la sua musica ancora per un decennio, regalando al mondo album di
grande originalità, a cominciare da questo “Sabir”,
primo vero lavoro sulla lunga distanza, dopo una serie di demo tape, EP,
registrazioni live.
Il disco è prodotto dalla Materiali Sonori dei fratelli Giampiero
e Giancarlo Bigazzi e dell’etichetta
toscana ripropone alcuni stilemi estetici, ossia un senso totale della musica
che insiste sulla spazialità e sull’iteratività di cellule melodiche e
ritmiche. C’è, in più, in questo “Sabir”
(termine che allude alla lingua parlata nei porti del Mediterraneo, fusione di
diversi idiomi), l’emozione della scoperta, la consapevolezza di lastricarsi da
soli la strada su cui si sta passando, meraviglandosi di come i suoni
ancestrali di flauti, tamburi, e organetti possano dialogare con strumenti rock
(basso, tastiera, chitarre elettriche) e samplers elettronici.
L’album, le cui registrazioni cominciarono nell’89, ci accoglie con “Desertu”, una sorta di etno-ambient dai tratti percussivi che s’innestano su alcune sonorità wave prettamente anni 80, un legame che appare ancor più evidente nel cantato de “Il castello”. E’ un suono, questo dei Novalia all’altezza del primo disco, di trame dilatate da tastiere liquide e, come in “(Bataille) Descrizione di una battaglia”, da chitarre circolari ed ipnotiche.
L’album contribuì a far conoscere maggiormente il nome di
questi avventurosi reatini, con un tour che li porterà in posti, caldissimi all’epoca,
come Sarajevo e Mostar. I Novalia da qui partiranno per solcare un decennio con
una produzione il cui acme artistico, forse, risiede nel bellissimo “Canti e Briganti” che li
avvicinerà maggiormente alla forma
canzone, mettendoli per un attimo in sintonia con l’emergente folk-rock
coevo, di cui, assieme agli Agricantus, rappresenteranno il lato più trance.
Dopo lo scioglimento dei Novalia (2001, con episodiche
recenti reunion), Raffaello Simeoni
continuerà poi nell’alveo della musica popolare, collaborando spesso, in
diversi progetti, con Ambrogio Sparagna, mentre l’altro co-fondatore Stefano
Saletti fonderà la Banda Ikona, ensemble che riunisce diversi esponenti della
world music italiana.
“Sabir” è uscito
unicamente in LP e musicassetta, ma recentemente è stato riproposto in digital
downloading (lo trovate anche su Spotify) a cui vi rimandiamo per un suono più
pulito.
Una curiosità: i titoli elencati sul retro di copertina sono
in ordine sparso, mentre sono riportati correttamente sulla busta interna. Tuttavia
qualche perplessità sussiste ancora: per esempio nella traccia 5, “Dio d’acqua” si canta “segui la danza ogol”, che invece
sarebbe il titolo di un altro strumentale del lato B. Vabbè. Buon ascolto!
Post by Andrea Altrocanto, piccole rifiniture del Captain
Grazie Andrea di queste atmosfere evocative. Cercando qualche loro brano su youtube, mi sono imbattuto in una traccia che mi par la colonna sonora di un programma della rai. Mi piacerebbe molto che postassi anche il resto della discografia.
RispondiEliminaVedremo quel che si può fare, caro Albe. Un abbraccio!
RispondiEliminaSalve quando uscirà il disco in vinile dell'album "Sabir" (Novalia)
RispondiEliminaE un album che mi è rimasto molto impresso e sarei molto felice se lo ristampaste in Disco Vinile sarebbe fantastico e come per magia ritornare indietro negli anni.
Un caro saluto da : (Mauro Munafo')
Provincia di Messina
Magari potessimo anche ristampare i dischi in vinile. Siamo solo attrezzati per gli upload in mp3 (o flac).
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