giovedì 21 febbraio 2019

Serie "bootleg" n. 286 - Eugenio Finardi - 1993 - Acustica live (da VHS)


 A C U S T I C A L I V E
Concerto a Bergamo, Teatro Donizetti - 8 Aprile 1993

 Febbraio 1993: appena uscito l’album Acustica del rocker bergamasco di origine, come dirà nel concerto, ma milanese di adozione, io e Cinzia, la mia compagna di allora entrambi fervidi fans dell’Eugenio nazionale, venivamo incuriositi dai manifesti che pubblicizzavano questo insolito concerto dal titolo che richiamava appunto il suo ultimo album. E così il 15 Febbraio ci rechiamo al Teatro Nuovo per assistere a questo “evento” che vedeva sul palco solo 3 musicisti : Eugenio, Francesco Saverio Porciello e inaspettatamente Alberto Tafuri in luogo del tastierista presente sull’album, ovvero il mitico Vittorio Cosma, già PFM e che abbiamo incontrato ne I guerrieri della Nota già presenti sulla StratoSfera.

Il concerto ripropose tutti i brani di Acustica, più 4 non presenti : Summertime, Hoothcie Kootchie man, Le ragazze di Osaka e Te voglio bene assaje. Ma il nostro stupore e la nostra gioia si concretizzarono quando qualche mese dopo trovai questa videocassetta che riproponeva un concerto dello stesso tour tenutosi mesi prima a Bergamo nel famoso Teatro Donizetti. Ad onor del vero il concerto di Bergamo fu molto simile a quello che aveva avuto luogo a Milano, benché io ricorda in modo particolare una simpatica trovata: Eugenio aveva messo una specie di cestino sul palco invitando gli spettatori a scrivere note, giudizi, quesiti e a porli nel cestino così da poterli leggere tra la prima e la seconda parte e potere quindi rispondere ad essi. Sinceramente credo che i bigliettini a cui fu data risposta fossero “alquanto pilotati”, ad esempio come potesse essere presente una batteria in alcuni brani quando sul palco c’erano solo 2 chitarre e tastiere (simpatica risposta : come i cuochi preparano prima la base e poi ci elaborano sopra, così fanno anche i musicisti), ma credo possa considerarsi un peccato davvero veniale.


 A parer mio la cosa bella in questo concerto è che Eugenio introduce ogni brano, raccontandone genesi e curiosità, cosa scritta anche nelle note del relativo album, ma sentirlo dalla viva voce dell’autore… beh ha tutto un altro sapore. E così abbiamo un racconto per Le donne di Atene, che se fosse stata cantata in portoghese avrebbe ricordato un genovese ubriaco, per Jamaica Farewell di Harry Belafonte, per Voglio incisa tanti tanti anni prima, per Machine Gun Kelly che ricordo ben presente nei concerti di fine anni 70 di Eugenio, ed in particolare ne ricordo un’interpretazione accompagnato dal solo Lucio “Violino” Fabbri nel 1989 in un concerto tenuto al Parco Lambro 15 anni dopo il più famoso Parco Lambro, concerto che aveva visto, vado a memoria, il Banco, James
Senese N.C., lo stesso Eugenio e anche Claudio Rocchi con un gruppo di Hare Krsna che vedeva tra gli stessi la presenza di un certo… Paolo Tofani che lanciò un riff di Luglio Agosto Settembre nero da paura. Nessuno ne sa nulla? Nessuno potrebbe donarcelo?

Ma tornando al concerto di Milano due sono i momenti che mi piace sottolineare, il primo quando cantando Mio cucciolo d’uomo dalle prime file del pubblico nel silenzio degli applausi si sentì un bimbo piccolo che diceva: “Papà”, ed Eugenio : “Ciao Emanuele (mi sembra)”. Il secondo un po’ più personale quando introducendo Te voglio bene assaje vidi gli occhi di Cinzia brillare, lei napoletana DOC in trasferta in quegli anni a Milano per lavoro, e fu emozionante sentirla cantare in perfetto dialetto partenopeo probabilmente unica in quella platea meneghina, e al termine vederla inviare baci di ringraziamento come se fosse stata dedicata a lei personalmente. L’ultimo brano, Katia, nella VHS è utilizzata come bis per i titoli di coda, ma a Milano aveva spiegato chi fosse Katia, questa giovane capace di smuovere le prime emozioni fino allora mai provate per lui ancora undicenne, come è possibile leggere anche nelle note del CD.

E’ tutto, vi auguro buon ascolto e soprattutto buona salute a voi tutti.

Ovviamente questo concerto è dedicato a Cinzia che una volta tornata a casa ha coronato tutti i suoi sogni, cosa che a distanza di tutti questi anni mi riempie di grande gioia… Scusandomi per l’invasione di campo con gli amici della StratoSfera, che anche questa volta sono certo sapranno capirmi.  Frank- One

LINK

Post by Frank-One with Captain's little touch

7 commenti:

  1. "Commossamente" grazie <3

    RispondiElimina
  2. grazie.....ricordo questo tour, come tutti gli altri, di Eugenio ed è una gioia riascoltarlo!

    RispondiElimina
  3. Un po' di nostalgia stasera, vero Frank-One? Forse... un rimpianto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh nostalgia forse tanta, 25 e passa anni fa. Rimpianti ? Mai ! Cinzia è ancora una cara amica a 800 Km di distanza, ci sentiamo spesso, e coinvolgerla in questo post ha lo stesso sapore di quando la coinvolsi 26 anni fa, una sorta di piacevole deja vu. E sono certo che anche lei abbia compreso tutto questo, anche perchè vi rivelo un "quasi" segreto: il primo commento di anonimo è suo.

      Elimina
  4. bellissimo post
    molte grazie. è il disco che adoro di Finardi, lo vidi dal vivo alla fine dei 90 a Dolceacqua, sotto il castello. bei ricordi.
    Un grande disco portato in concerto... e la tua storia arricchisce cosí tanto il post. Mille grazie ancora!!!

    RispondiElimina
  5. Ho assistito anch'io ad un concerto di Finardi di quel tour del 1993. Grazie infinite carissimo Frank-One per questo post immenso e per quel che hai scritto.

    RispondiElimina