martedì 7 maggio 2019

Eugenio Bonomi & Biesse.030 - 1982 - Fiabe del Dopobomba (vinyl)


TRACKLIST:

Lato A

Prologue  
01. Identikit 3:37  
 Cap. I  
02. Ninna nanna domani 3:47  
 Cap. II  
03. Il tempo delle iene 5:05  
04. Apocalisse quando 2:52  
 Cap. III  
05. Dolce Lella 4:25  
06. Cari benpensanti 2:23  

Lato B

 Cap. III (cont.)  
01. Galera 3:22  
02. Babilonia 6:13  
03. Cara Linda 3:57  
04. Valentina 8:45  


MUSICISTI

Eugenio Bonomi - voce, chitarra acustica
Ivan Tagliani - piano
Gabriele Colli - basso acustico, banjo, 
Domenico Masuno - tastiere
Alberto Buttarelli - flauto
Eros Morandi - batteria
Gianluca Tilesi - batteria, percussioni
Adriana Lopa - voce
Susy Lamperti - voce, voce solista


Impreziosito dalla copertina disegnata da Guido Crepax, nel 1982 viene pubblicato il primo album del cantante, compositore e musicista Eugenio Bonomi, Si fa accompagnare da un gruppo denominato Biesse.030. Trovare informazioni su questo disco, mai ristampato negli anni a seguire, è cosa ardua, così come è arduo trovare immagini di Eugenio. Youtube ci viene in aiuto, grazie ad alcuni scatti televisivi (quelli pubblicati) risalenti al 1983 in occasione di un più unico che raro concerto dal vivo. La sua produzione discografica si esaurisce nel 1985 con la pubblicazione del secondo e ultimo album "Oro, incenso e...mitra". Sia questo disco che gli spezzoni del concerto del 1963 saranno pubblicati a breve qui sulla Stratosfera.
Ma chi è Eugenio Bonomi? Per rispondere a questo epocale interrogativo mi limiterò - in assenza di altro - a riproporvi le note di copertina del 2° album.

"UDITE! UDITE! Ora, forse, De Andre’ ha un successore. È un giovane professore di lettere bresciano , Eugenio Bonomi, che compone testi e musiche bellissimi. Eugenio canta in coppia con Susy Lamperti, una splendida ragazza dotata di un'incredibile voce dai toni caldi e vibranti. (E. De Paoli - "Stop") Presentare Eugenio Bonomi è difficile perché egli non ama parlare di sé. Sappiamo dalle sue canzoni che è professore, che vive un rapporto di amore-odio con la città di Milano, che racconta storie di personaggi d'ogni genere, che il suo primo LP "Fiabe del Dopobomba" ha fatto molto discutere e che la sua canzone "Babilonia" è incorsa nelle ire della censura. Leggendo i nuovi testi notiamo che Eugenio, per niente spaventato, continua sulla sua strada spesso provocatoria".

Non resta che ascoltarlo. Ah, dimenticavo: altra sforbiciata alla wishlist.



Post by George

19 commenti:

  1. Finalmente! Grande George! Cominciavo a pensare che questo tizio e questo album non esistessero affatto!

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  2. Grazie super-George di avermi fatto conoscere questo interessante autore: incuriosito sono andato ad ascoltare anche l'album ''Oro, incenso e ... mitra'', che mi è piaciuto ancora di più.

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    1. A proposito di cantautori, è possibile sperare nella proposta di Canzone d'autore del triestino Andro Cecovini?

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    2. Tranquillo "sconosciuto" amico. Purtroppo per me è un periodo nel quale il tempo è davvero tiranno, ma ho già preso contatto con George al quale girerò l'LP quanto prima e da par Suo produrrà il solito meraviglioso post. Frank - One

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  3. Andro Cecovini io non ce l'ho. Confido su Fran-One o su qualche altro amico. C'è una recensione su Le note di Euterpe, purtroppo senza link per il download. Su You tube è pubblicato un suo concerto live a Trieste. With a little help from my friends...

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    1. Grazie per la tempestiva risposta. Spero che il tuo appello venga recepito. Complimenti per il vostro splendido lavoro. E confido sempre nella promessa del primo album di Margot.

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  4. Come ti ha già scritto FranK-One (che possiede tutto e anche di più) non appena mi avrà inviato i file posteremo un bel lavoro a 4 mani dedicato ad Andro Cecovini. Così ci rifiliamo anche un bel bonus cd con il concerto live. Continua a seguirci, Ciao

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  5. Sperando di fare cosa gradita, ho trascritto tutti i testi

    PROLOGO

    IDENTIKIT

    E a me che in fondo sono professore
    E come tanti faccio il cantautore
    Cervello e cuore non li puoi comprare
    Ed in ginocchio non mi ci fai stare

    E già, ma io che canto e lo so fare
    Son sempre stata in parte ad aspettare
    Di produttori quanti ne ho trovati
    Ma non ci stavo e allora son scappati

    Vorrei sapere se è proprio destino
    Che per farsi baciare dal successo
    Bisogna darsi a tutti a fare sesso
    E a chi ti rompe fare un bel sorriso

    Venditi, dai
    Che ce la fai
    Anche se poi
    Chi sei non sai

    E c'è persino chi per arrivare
    Ha fatto finta di essere diverso
    Un intellettuale, un introverso
    Chi fa il ruffiano sempre a tutto spiano

    Chissà se non son loro che han ragione
    In fondo siamo sopra un carrozzone
    Di fessi, plagiatori e pataccari
    Che solo al circo tu ne trovi pari

    Venditi, dai
    Che ce la fai
    Anche se poi
    Chi sei non sai

    Ed io non l'ho la raccomandazione
    E il mio più grande amico è uno straccione
    Di lui però mi fido, è il più sincero
    Se dice "il pezzo è bello" so che è vero

    Però non ne farai mai di milioni
    Cantando per gli amici le canzoni
    Perfino i cantautori tuoi più cari
    Rispondon picche se non dai danari

    Ma sì, lo so che ... rischio
    Che non gli piace dire "me ne infischio"
    Ma nei rapporti con certe persone
    Può essere virtù la presunzione

    Venditi, dai (no, no, io no)
    Che ce la fai (non mi venderò)
    Anche se poi (no, no, io no)
    Chi sei non sai (non mi venderò)

    Venditi, dai (no, no, io no)
    Che ce la fai (non mi venderò)
    Anche se poi (no, no, io no)
    Chi sei non sai (non mi venderò)

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  6. CAP. I

    NINNA NANNA DOMANI

    Dormi, bambino, che papà e mamma
    Ora ti cantano la ninna nanna
    Che parlerà di creature strane
    Che per fortuna sono ben lontane

    C'era una volta sulla nostra terra
    Un animale che viveva in guerra
    Finché un bel giorno chiuse la partita
    Cadde il silenzio e si giocò la vita

    Era un po' strano, niente affatto buono
    Le fiabe dicon si chiamasse uomo
    Grande sue doti sono l'arroganza
    La presunzione colpa d'ignoranza

    E tutto intorno aveva strane cose
    Prati e ruscelli e fiori detti "rose"
    Sopra di lui brillavan stelle e sole
    Ma sono fiabe, altro che parole

    Mai seppe cosa fosse quell'amore
    Di cui cantava per intere ore
    Aveva un rito strano detto "pianto"
    Ed a sproposito ne usava tanto

    Divise il mondo in servi e padroni
    E di quei servi ne ammazzò a milioni
    Non spaventarti, bimbo mio, che ormai
    L'uomo non ne combina più di guai

    Dormi, bambino, che papà e mamma
    Ti hanno cantato questa ninna nanna
    C'era una volta ed ora non c'è più
    Bimbo, il suo esempio non seguirlo tu

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  7. CAP. II

    IL TEMPO DELLE IENE

    Chi bussa questa sera
    Con rabbia alla mia porta
    Il vento, il sangue e il gelo
    Son la sua triste scorta

    Tu quando gli aprirai
    Vedrai soltanto il fumo
    Domani forse viene
    Il tempo delle iene

    Oh, figlia mia che oggi
    Festeggi con gli amici
    I diciotto anni e speri
    In altri più felici

    Riempi questo giorno
    Con balli, giochi e canti
    Perché a compire gli anni
    Tu non andrai più avanti

    Perché a compire gli anni
    Tu non andrai più avanti
    Perché a compire gli anni
    Tu non andrai più avanti

    E padre che hai colmato
    Col tuo sudore un mare
    Che sempre hai stretto i denti
    Per non lasciarti andare

    Adesso che pensavi
    "Mi posso riposare"
    Ti negano perfino
    Il lusso di invecchiare

    Ti negano perfino
    Il lusso di invecchiare
    Ti negano perfino
    Il lusso di invecchiare

    E Moglie, oh moglie cara
    Non metter su la cena
    Risparmia la fatica
    Che non ne val la pena

    Non senti un gran silenzio
    Presagio di sciagura
    Chissà se son vigliacco
    Ma, moglie mia, ho paura

    Chissà se son vigliacco
    Ma, moglie mia, ho paura
    Chissà se son vigliacco
    Ma, moglie mia, ho paura

    E madre, tu in ventre
    Per mesi lo hai portato
    Sul figlio tuo dottore
    Sai quanto c'hai sognato

    Ma non ce l'ha un futuro
    Quel bimbo tanto amato
    È nato giusto in tempo
    Per essere ammazzato

    È nato giusto in tempo
    Per essere ammazzato
    È nato giusto in tempo
    Per essere ammazzato

    Chi bussa questa sera
    Con rabbia alla mia porta
    Domani forse viene
    Il tempo delle iene

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  8. APOCALISSE QUANDO

    Moglie mia, vorrei sapere perché il sole
    Che si è alzato oggi, non ha più alcun splendore
    Pare quasi che si stia spegnendo ed abbia perso tutto intero
    Quel suo vivido calore

    Non lo so, marito mio, vedo solo che anche il cielo
    Ora è piombo diventato, sembra quasi venir giù

    Sora morte, adesso no, lei portarci via non può!
    Sora morte, adesso no, lei portarci via non può!

    Corrono i cavalli dell'apocalisse
    Fumo, fuoco, zolfo portan già
    Corrono i cavalli dell'apocalisse
    Non pregare chi non ti salverà

    Moglie mia, vorrei sapere perché il vento
    Soffia forte adesso un triste alito di gelo
    Nelle ossa sento non so cosa dentro
    Sento il sangue denso ed il respiro un tenue velo

    Non lo so, marito mio, sento solo che la terra
    Sembra emettere un boato e un nero pozzo si è formato

    Sora morte, aspetti un po', la sua falce adesso no!
    Sora morte, aspetti un po', la sua falce adesso no!

    Gli angeli son qui dell'apocalisse
    E le sette trombe suonan già
    Gli angeli son qui dell'apocalisse
    E tremendo il suono che nell'aria è già

    Moglie mie, vorrei saper perché non vedo
    Dimmi tu chi ha ucciso con la luce il nostro giorno
    Gli occhi miei fan male, sento sabbia e sale
    Brucia tutto, è un sogno da cui mi vorrei destare

    Non lo so, marito mio, forse è meglio non vedere
    La mia gola è ormai già secca, Dio che voglia avrei di bere!

    Sora morte adesso è qua, tutti via ci porterà!
    Sora morte adesso è qua, tutti via ci porterà!

    La gran veste appare dell'apocalisse
    Sanguina su noi la luna e già
    Cadono le stelle a ferir la terra
    E il manto della fine ormai si è steso già

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  9. CAP. III

    DOLCE LELLA

    Fredda, la bomba ha disteso il suo manto
    E un cupo silenzio ha coperto anche il pianto
    Fitta si posa la nebbia assassina
    Su tutto quello che in vita era prima

    Anche su Lella che sotto il lampione
    Mostrava che proprio ci vuol vocazione
    Ora in quel vicolo è notte davvero
    Si è spento il lampione ed il cielo è più nero

    Ti sono compagni nel lungo cammino
    Quelli che in vita ti furon vicino
    Persino i gendarmi e gli educatori
    Nemici di giorno e di notte avventori

    Con lei in prima fila, tremila pezzenti
    Poi tutti i delusi e i mariti scontenti
    Giù in fondo, nascosto, c'è qualche signore
    Che pure da morto sta attento all'onore

    Sai, dolce Lella, morir non ci dispiace
    Davvero qui adesso c'è fin troppa pace
    Ci scoccia la pace dei sensi totale
    Bomba bastarda, ne hai fatto di male!

    No, non ci importa di andare tra i santi
    Se tu vai all'inferno, veniam tutti quanti
    In fondo il nostro più bel paradiso
    È dalle tue labbra rubare un sorriso

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  10. CARI BENPENSANTI

    Sono nato da pezzente
    Dalla vita ho avuto niente
    Tranne sei fratelli
    E un po' di malattia

    Vesto stracci, non ho amore
    E mi snobban le signore
    È la fame la mia sola compagnia

    E ne muoiono a milioni, ogni anno, per la fame
    E altrettanti se ne vanno in modi vari
    Con gli eserciti e le bombe, coi progressi della scienza
    Sta tranquilla, in questi casi, la coscienza

    Oh quei cari benpensanti
    D'accordo tutti quanti
    Urlando il tuo diritto alla vita
    Poi, una volta che sei nato
    Quello che ti è capitato
    È un problema che non li riguarda più

    Ne ho sentite in vita mia
    Di collette per salvare
    Un paziente grazie all'alta chirurgia
    Perché il medico obiettore te lo lascia anche crepare il malato
    Senza i soldi per pagare

    E un mio amico si è ammalato
    E in corsia dimenticato
    Se n'è stato per tre o quattro settimane
    Quando il medico è passato
    Lui ormai era spirato
    Non fa niente, tanto era un mutuato

    Oh quei cari benpensanti
    D'accordo tutti quanti
    Urlando il tuo diritto alla vita
    Vieni al mondo, se ti pare
    A rispedirti al creatore
    Stai tranquillo, ci pensiamo ora noi

    So che, se da nascituro
    Avessi visto il mio futuro
    E mi fosse stato detto: "Scegli pure"
    Ai bugiardi e ai loro servi
    Penso senza avere torto
    Avrei detto: "Mo' vi frego e nasco morto"

    Ai bugiardi e ai loro servi
    Penso senza avere torto
    Avrei detto: "Mo' vi frego e nasco morto"

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  11. CAP. III (CONT.)

    GALERA

    Bella prigione, prigione modello
    Gli insetti banchettano sul mio cervello
    C'è un secondino, dicon tutti sia un uomo
    Per me è un animale, né giusto né buono

    Per letto una branda sotto un cielo sbarrato
    Che sia maledetto chi mi ha condannato
    È triste, è buia la sera, qui dentro in galera
    È triste, è buia la sera, qui dentro in galera

    Ti aspetto all'inferno, là è il tuo posto, avvocato
    Che hai preso i miei soldi, ma non mi hai salvato
    Con quei farabutti, battezzati giuria
    Che han fatto mercato sopra la pelle mia

    Ma in testa alla schiera voglio il giudice in nero
    Che con me soltanto è stato giusto e severo
    Su, dimmi, giustizia, se è vera, qui in questa galera
    Chi adesso ne fa più di male, chi è più criminale?

    E dico a chi ha accolto la sentenza con gioia:
    "Ammazzami pure, mi risparmi la noia"
    I giusti ed i buoni e tutti gli esseri umani
    Son già in prima fila pronti a batter le mani

    Ma non ve la do questa soddisfazione
    Mi impicco da solo ed uscirò di prigione
    E canto con l'ultima voce per stare poi in pace
    È dura marcire in galera, ma è l'ultima sera

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  12. BABILONIA

    Terra madre di poeti
    (O presunti identitari)
    Terra madre di scrittori
    (O di apolidi culturali)

    Terra madre di ingiustizia
    (O di ipocrisie sociali)
    Terra madre di banchetti
    (O di orge demenziali)

    Città di ipocriti e svitati
    Di industriali e di arrivati
    Che copri e schiacci con la mano
    Città che chiamano Milano

    Nel mio caffè tu hai messo il sale
    E ci godevi a far del male
    Città che in modo indisponente
    Fai sempre correre la gente

    La odio già
    (La odia già
    Ma non la puoi ammazzare
    Una città)

    E sognerò
    (E sognerà
    Che Babilonia
    Un giorno crollerà)

    Non domandarle un po' d'amore
    Lo sai, Milano non ha cuore
    Ti taglia gambe ed anche mani
    Per darle in pasto ad i suoi cani

    Ma sì, le ho visto le signore
    Signore solo dall'odore
    Città che basa il suo rispetto
    Sul conto in banca ...

    Terra madre di dottori
    (Più dottori che ospedali)
    Terra madre di avvocati
    (Bravi dentro i tribunali)

    Terra madre di affaristi
    (O briganti ben puliti)
    Terra madre degli artisti
    (O buffoni travestiti)

    Città di falsi dei e profeti
    Di parolieri analfabeti
    Di musicisti troppo in gamba
    Perché son bravi a fare il samba

    Indifferente al bene e al male
    Però con la percentuale
    Città che dice "Bene, bravo"
    Però se accetti a far lo schiave

    Camminerò
    (Camminerà
    Ma sul catrame
    Orme non ne fa)

    Mi brucerò
    (Si brucerà
    Un altro rogo
    Al Dio della città)

    È bella sì la Madunina
    Ma tu ... e forse prima
    Ti doni adesso ad altri santi
    Più ricchi e molto più importanti

    Città che servi su un vassoio
    L'invito per il mattatoio
    Così devota nel suo trono
    E fuori indifferente all'uomo

    Ti ho sognato più pulita
    (Era un sogno, solo un sogno)
    Ti ho sognato un po' più umana
    (Una fantasia mentale)

    Ti ho sognato più sincera
    (Illusioni della sera)
    Poi ho smesso di sognare
    (Babilonia può crollare)

    Ti ho sognato più pulita
    (Era un sogno, solo un sogno)
    Ti ho sognato un po' più umana
    (Una fantasia mentale)

    Ti ho sognato più sincera
    (Illusioni della sera)
    Poi ho smesso di sognare

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  13. CARA LINDA

    Ciao, ciao, mia cara Linda
    Vivranno tutti anche senza di te
    Ciao, ciao, mia cara Linda
    A pagina sette si parla di te

    Era l'alba e alla stazione
    Pochi gruppi di persone
    Là nell'ombra, contro un muro
    Giù per terra, Linda c'è

    Si è appartata per volare
    Ma poiché non ci sa fare
    Il suo volo è già finito
    E ora Linda più non c'è

    Ciao, ciao, mia cara Linda
    Vivranno tutti anche senza di te
    Ciao, ciao, mia cara Linda
    A pagina sette si parla di te

    E domani è un giorno nuovo
    E domani chi la ricorda
    Forse un padre ed una madre
    Che si chiedono perché

    Le abbiam sempre dato tutto
    Ma dov'è che abbiam sbagliato
    Non lo abbiamo mai capito
    Quel biglietto sul comò

    Ciao, ciao, mia cara Linda
    Un altro nome, il mio, è sulla lista
    Ciao, ciao, mia cara Linda
    I tuoi diciott'anni bruciati così

    Mi ricordo quando insieme
    Giocavamo a fare i grandi
    Io son vecchio ormai
    Da un giorno vecchia tu non sarai mai

    Chi abbia colpa non importa
    Perché un angelo che muore
    Lascia solo il suo rimpianto
    E un gran vuoto dentro il cuore

    Ciao, ciao, mia cara Linda
    Quante promesse sprecate così
    Ciao, ciao, a pagina sette
    Domani un altro nome vedrò

    Ciao, ciao, mia cara Linda
    Vivranno tutti anche senza di te
    Ciao, ciao, mia cara Linda
    A pagina sette si parla di te

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  14. VALENTINA

    Per la critica un'artista
    Per me solo marionetta
    Valentina, quanti inchini
    Per salire sulla vetta
    Di un bel palco illuminato
    In tutto simile a un mercato
    Dove i divi per l'assegno
    Corpo e mente danno in pegno

    Dimmi, è solo un'impressione
    Ma stasera il riflettore
    Sembra fioco e nella sala
    Non c'è applauso né calore
    Ci siam dati, gente mia
    Solamente ipocrisia
    Il sipario scenda pure
    Sopra i sogni e le paure

    E lei si volta e va
    Il trucco ha tolto già
    I suoi sorrisi sa
    Nessuno più li avrà
    E la follia è già qua
    Compagna sua sarà
    Non piange il varietà
    Se un'altra se ne va

    Sopra il palco ben piantato sta
    Chi è bugiardo e vende vanità
    E se luce il suo lampione dà
    Sempre a un altro lui la ruberà

    Ma certo, ma certo che quelle scale
    Salirle in ginocchio fa sempre male
    Dall'altro però venir giù è più dura
    Più grande sei stata e più ne hai paura

    Io diva, io diva rimango sempre
    Se vado però lo farò alla grande
    La fine è una parte della commedia
    La farsa io voglio che sia tragedia

    Sempre diva, anche in vestaglia
    Bella fuori e dentro paglia
    Valentina, quanti sputi
    Mescolati coi saluti

    Dimmi un po' chi l'ha deciso
    Per te il pianto oppure il riso
    Chi ti ha imposto il contatore
    Dentro il ventre e in fondo al cuore

    Non lo so, ma questa sera
    Io mi sento un po' più vera
    Scendo il palco io da sola
    Non invento una parola

    Non bussate al camerino
    Muore solo il manichino
    Tutti i fili son spezzati
    E gli inchini terminati

    E lei si volta e va
    (L'applauso tace già)
    E più non tornerà
    (Ma che importanza ha)

    Tenete la pietà
    (Che a voi vi servirà)
    Per tutti prima o poi
    (La fine arriverà)

    Sopra il palco c'è silenzio e già
    Chiuso è il gioco delle vanità
    Sopra il palco c'è silenzio e già
    Chiuso è il gioco delle vanità

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  15. Grazie Alberto. Un validissimo contributo a completamento del post. E' bello vedere questa partecipazione. Ottimo lavoro

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    1. Grazie mille. In realtà ho trascritto anche tanti altri testi di tantissimi altri dischi proposti da voi nel corso degli anni. Se vi interessa qualcosa in particolare o se magari volete fare una sezione del blog con i testi, fatemi un fischio.

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