lunedì 26 settembre 2022

Quasar Lux Symphoniae (QLS) atto II - The first works (1984-1995)

 

Ogni promessa è debito e, con pazienza, cerco di mantenerle. Ecco il secondo atto dedicato ai QLS ed ai loro primi lavori. Riprendiamo il discorso da qui, dove l'avevamo interrotto lo scorso 17 agosto, Allora vi avevo proposto "Synophsis", un lavoro già maturo pubblicato nel 2009. Questa volta faremo un bel salto nel passato per giungere al 1977, anno della registrazione del primissimo album dei QLS intitolato "The Dead Dream". Queste registrazioni sono rimaste però un oggetto misterioso e, naturalmente, inascoltabile, dal momento che i nastri sono stati perduti. Nel 1995 il gruppo, come già ricordato nel precedente post, registrò nuovamente  l'album e nel 2012 finalmente venne pubblicato dalla Lizard. Avrete modo di ascoltarlo in chiusura di questo post. Qualche anno prima della pubblicazione del primo disco ufficiale, "Abraham - One Act Rock Opera", datato 1994, i QLS incisero un demo, su cassetta, col solo nome Quasar. Questa registrazione, che non appare nemmeno in alcune loro discografie, si intitolava "Night Hymn" e venne realizzato nel 1984. Visto che le registrazioni originali di "The Dead Dream" andarono perdute, questo demo autoprodotto divenne a tutti gli effetti la prima prova discografica dei QLS.

Quasar - 1984 - Night Hymn (demo - Mc - 5 tracks version)


TRACKLIST:

Lato A
A1 Instead Of You
A2 Moon Delirium

Lato B
B1 Black Lady
B2 Night Hymn
B3 Lady Of The Night


FORMAZIONE

Umberto Del Negro - basso
Fabrizio Morassutto - batteria
Stefano Vallan - tastiere
Roberto Sgorlon - voce, chitarra


In questo demo del 1984 le atmosfere prog sono distanti anni luce. Le 5 tracce sono caratterizzate da un hard rock piuttosto pesante, in stile americano, con la chitarra di Roberto Sgorlon a farla da padrone. Non vi sono solo potenti riff ma anche alcuni notevoli assoli. Questa è la versione 5 tracks, come si può vedere dalla cover iniziale, ma ne esiste anche una versione 8 tracks (seconda copertina) che in più contiene Rock’n’Roll Baby, Night Queen e Stranger Shadow. Visto che i brani sono praticamente incollati gli uni con gli altri, ho semplicemente suddiviso le due facciate della cassetta in due file. I Quasar dovranno ancora fare molta strada e maturare artisticamente, prima di sfornare una prova degna di menzione. 

Quasar Lux Symphoniae - 1994
Abraham - One Act Rock Opera


TRACKLIST CD 1:

01. Overture (8:31)
02. El Shadday (3:32)
03. What Rights Has My Soul? (4:39)
04. The Journey (6:35)
05. If a Woman Is Like Wheat (3:25)
06. The Purifying Fire (3:35)
07. Trembling Star (4:02)
08. Sarai's Fear (0:44)
09. Night Lovers Silhouettes (4:23)
10. Berit (2:45)
11. The Oaks of Mamre (1:50)
12. Hospitality (2:48)

TRACKLIST CD 2:

01. Sodom (8:28)
02. The Birth of Isaac (4:22)
03. Ishmael (9:49)
04. Be'er Seba (2:48)
05. The Sacrifice (4:53)
06. Silver Bridge of Memories (6:27)
07. Abraham's Death (4:24)
08. The Resurrection (epilogue) (2:06)


FORMAZIONE

Roberto Sgorlon /chitarra, voce
Paolo Paroni / tastiere, piano
Fabrizio Morassutto / batteria, percussioni
Italo Cigainero / basso
Fabio Giacomello / chitarra acustica

VOCI:
Abraham / Roberto Sgorlon
- Sarah / Annalisa Malvasio
Voce di Dio / Giorgio Turcati
Ishmael / Hansi Fuchs
Il faraone / Thommi Muller
 Coro Panarie


Ecco finalmente il primo vero album dei Quasar Lux Symphoniae. E non si tratta di un album qualunque: abbiamo tra le mani una rock opera racchiusa in un doppio CD. Erano anni che non veniva realizzata un'opera rock, come succedeva spesso negli anni '70. Ecco la recensione del disco, che condivido, pubblicata sul sito "Arlequin" nel 1994, anno di pubblicazione di "Abraham"

"I friulani QLS hanno sfornato il più bell'album italiano dell'anno. sicuramente tra i migliori in assoluto anche se andiamo a guardare fuori dai nostri patrii confini; così bello che è perfino riduttivo parlare di Progressive rock. E' difficile anche trovare le parole adatte per far sì che ogni tipo di descrizione non risulti riduttiva. E' anche vero che il lavoro non è esente da critiche, come una certa prolissità in certe situazioni. Paolo Paroni è un tastierista coi fiocchi (nonché direttore d'orchestra) e la sua opera al pianoforte è spesso preponderante, cosa che a volte può risultare pesante, ma è sicuramente un difetto molto, molto marginale. Ad ogni modo, i 90 minuti di questo doppio CD si bevono tutti d'un fiato, a partire dall'Overture, la quale per molti minuti rimane tale, ovvero un'introduzione con tastiere e piano soffusi e d'atmosfera, per poi dar spazio alla chitarra che fa salire la ritmica del pezzo, assieme al livello d'adrenalina del nostro corpo. Difficile, probabilmente impossibile, parlare di autentici pezzi di spicco in questo album. 


Certamente uno di quelli che m'ha impressionato di più è "Ishmael", probabilmente perché lo conoscevo già, essendo presente sul demo già recensito, qui con testo adeguato al concept dell'album e ripulito di ogni impurità. A proposito del concept, si tratta ovviamente della vita di Abramo, il personaggio biblico. Proprio per questa caratteristica della storia narrata, si ricorre spesso a soluzioni particolari che si riesce a far convivere fianco a fianco. Si passa quindi da un pezzo rock tirato, ad uno strumentale per solo pianoforte, ad un canto gregoriano, ad altri stili particolari che non starò qui ad elencare in quanto apprezzabili e riconoscibili solo da addetti ai lavori ("...lo stile Palestriniano di 'Berit', il basso di Ciaccona che caratterizza 'The birth of Isaac'..." e così via). Quel che posso dire è che l'opera è da godere in silenzio, da apprezzare minuto per minuto, nota per nota, situazione per situazione. La proposta, intesa a livello generale, può essere ricondotta al lato genesisiano del Prog, ma solo perché, partendo essi stessi da un punto d'avvio legato alla musica classica, i QLS giungono spesso agli stessi risultati del gruppo maggiore, senza bisogno di copiare granché; ricordiamo poi che il gruppo ha avuto origine negli anni 70. Un album che rimarrà meritatamente nella storia del rock italiano, e che meriterebbe un numero di copie vendute adeguato al suo elevato valore".
Per non rischiare di "rovinare" la fluidità dei brani, proposti senza soluzione di continuità, troverete solo 2 file, uno per ogni CD. 


Quasar Lux Symphoniae - 1995 (2012) - The Dead Dream


TRACKLIST:

1. Ouverture (7:29)
2. Life for Art (4:25)
3. Stranger Shadow (4:53)
4. Cast Revelation (5:07)
5. Look Again (2:19)
6. Game Over (4:44)
7. Instead of You (4:01)
8. Leave Me Alone (2:55)
9. The Dead Dream (5:03)
10. San Francisco California (8:06)


FORMAZIONE:

Roberto "Beattie" Sgorlon / voce, chitarre, tastiere
Fabrizio Morassutto / batteria
Umberto Del Negro / basso


Di questa ri-registrazione abbiamo già parlato a lungo. Per completezza vi propongo anche questa recenaone pubblicata sul sito "Rock Impressions"

"Ufficialmente si fanno conoscere al pubblico nel 1984 con "Night Hymn" in piena era New Prog, quando IQ, Marillion e Pendragon su tutti, imperversavano fra i fans. La curiosità attorno alla band, visto l'interesse del periodo sul genere, è pressoché immediata e si comincia a parlare anche di un disco debutto mai edito del 1977, il fantomatico "The Dead Dream". Questo è un concept album influenzato dalla psichedelìa dei Pink Floyd e anche da vigorose atmosfere elettriche, come quelle dell'Hard Rock. Quindi le canzoni risalgono al 1977, ma vengono riregistrate nel 1995 rispettando fedelmente le originali. Grazie alla Lizard, oggi (2012) possiamo godere di questo concept e chiudere il capitolo "album fantomatico". Un encomio a parte per l'artwork di Davide Guidoni, sempre più ispirato e prezioso. Il sogno della morte è profondo e drammatico sin dall'iniziale "Overture" e l'aurea degli anni '70 aleggia sopra l'ascoltatore, mentre le tastiere compongono buone melodie ed accompagnamenti. Per narrare un sogno servono atmosfere quantomeno psichedeliche e qui il tutto viene sottolineato anche da respiri ritmici e da una narrazione recitata d'impatto. 


Ma è "Life For Art" che si addentra nei meandri di questa storia, canzone semplice e sentita nell'interpretazione vocale. L'Hard Rock a cui mi riferivo in precedenza è quello di "Stranger Shadow", nulla di trascendentale, cadenzato e diretto, supportato da assolo di chitarra gradevole e trascinante. Qui con difficoltà si riscontrano i QLS che conosciamo oggi. Resta comunque palese che gli anni '70 hanno avuto un fascino sonoro di assoluta rilevanza, emotivi nell'approccio sia mentale che corporale, come nella strumentale "Cast Revelation". La chitarra lascia sognare anche a noi, una ballata sentita, accompagnata dalle sempre presenti tastiere. Tutti i brani probabilmente avrebbero necessitato di un migliore supporto di arrangiamenti, però dobbiamo sempre tenere alla mente che "The Dead Dream" doveva essere sempre un debutto e se vogliamo paragonarlo alle uscite degli anni '70 si può dire che siamo decisamente sopra la media. L'acustica "Look Again", "Game Over" e via verso la conclusiva "San Francisco California" trasportano la mente in questo oscuro viaggio onirico. L'ultimo brano è a mio avviso un piccolo gioiello in ambito Prog e battezza una band che successivamente saprà mantenere la promessa di buona scrutatrice d'idee"


Il post si chiude qui. Per completare la discografia dei QLS mancano ancora due album: The Enlightening March Of The Argonauts (1997) e Mit (2000). Non li pubblicheremo su questo blog per cui vi consiglio vivamente di procurarveli perché ne vale veramente la pena. Buon ascolto.

LINK Night Hymn
LINK Abraham - One Act Rock Opera
LINK The Dead Dream

Post by George

4 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. Ok, vedrò di aggiungere il tuo blog nella nostra lista. Grazie a te se inserirai la Stratosfera nella tua

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  3. Inserisco già Stratosphere nella mia lista blog

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