sabato 29 ottobre 2022

Piazza delle Erbe - 1977 - Saltaranocchio (vinyl)

 

TRACKLIST:

91. Un tempo lontano (Bellani) - 4:13
02. Saltaranocchio fammi divertire! (Mori) - 1:33
03. La fiaba (Diliberto - Mori) - 8:53
04. Una festa ci sarà (Mori) - 2:11
05. Scimmioni incatenati!?! (Bellani - Diliberto - Mori) - 5:03
06. Fiabe (Bettinelli) - 2:37
07. Presagi (Diliberto - Mori) - 6:34
08. La festa (Mori) - 1:17
09. Manca poco alla mezzanotte (Bettinelli) - 2:23
10. L'arte del buffone (Bellani) - 4:04
11. La vendetta (Diliberto - Mori) - 5:15


FORMAZIONE:

Michele Diliberto - voce, flauto, sassofono
Andrea Bellani - voce, chitarra
Bruno Mori - voce, basso, mandolino
Flavio Arpini - voce, tastiere, violoncello
Giorgio Bettinelli - voce
Roberto De Giuseppe - voce
Stefano Erfini - percussioni, chitarra
Lucio Fabbri - voce, violino, tastiere
Lisi Gallini - voce
Mario Petrò - batteria, percussioni


Questo album è rimasto relegato nella mia collezione di vinili per anni. Mi sono ricordato della sua esistenza grazie all'amico Osel che qualche giorno fa mi ha inviato i file, rippati direttamente dal vinile. Dopo averlo riascoltato ho capito perché è rimasto confinato nel "dimenticatoio" e non è stato (almeno fino ad oggi) oggetto di pubblicazione sulla Stratosfera. Si tratta di un album decisamente bruttino, piuttosto noioso, che non ha molto a che vedere col progressive degli anni '70 (è stato definito folk-prog), con l'unico merito di avere ospitato tra le sue fila il violinista Lucio Fabbri. Augusto Croce è stato più generoso e sulla sua bible "Italian Prog" così riporta "L'album si basa su una novella di Edgar Allan Poe, ed è un lavoro piuttosto discontinuo con lunghe parti vocali (ben 8 dei 10 componenti del gruppo cantano) e musicalmente ispirato da melodie folk e medievali. Un album non molto convincente, che è stato la loro unica prova discografica". E così è. Questo unico LP dei Piazza delle Erbe venne pubblicato nel 1977 dall'etichetta indipendente Intingo di Ricky Gianco e mai più ristampato, né in vinile né tantomeno in CD. Cosa abbastanza strana, visto che quasi tutta la produzione discografica prog italiana degli anni '70 è stata oggetto di ristampa (anche con qualche interessante bonus track). Il disco è di non facile reperibilità e anche il mercato dell'usato è piuttosto avaro, L'ho visto in vendita a 259 euro. Cifra del tutto ragguardevole. Non vi sono immagini del gruppo, pertanto mi sono ingegnato a postare quello che ho trovato (evitando però la celebre Piazza delle Erbe di Verona). 

Edgar Allan Poe

Per tornare al nostro gruppo, ricordo che si formò a Cremona nel 1971. Nel 1973 alcuni componenti scrissero la colonna sonora per uno spettacolo del Teatro Zero di Crema, "Saltaranocchio", ispirato, come già evidenziato, ad un racconto di Edgar Allan Poe. Seguì la loro partecipazione, nello stesso anno, al III Festival di Musica d'avanguardia e di nuove tendenze, che si svolse a Napoli dal 7 al 10 giugno 1973 presso la Mostra d'Oltremare. Nel 1976 prepararono un'ulteriore colonna sonora per un nuovo spettacolo teatrale basato su "La tragica storia del Dottor Faust" di Christopher Marlowe, e l'anno successivo pubblicarono il loro unico 33 giri. il concept album "Saltaranocchio" (ovvero la colonna sonora di quattro anni prima), prodotto da Lucio Fabbri. Vi invito, infine, a leggere l'ottima recensione sul sito "John's Classic Rock" che troverete qui. Buon ascolto e ci risentiamo nei commenti, se volete. Sono curioso di conoscere il vostro parere al riguardo.

Giorgio Bettinelli


Post by George - Music by Osel

4 commenti:

  1. io non lo trovo così scadente, certo è molto folk e risente del fatto di essere musica per uno spettacolo teatrale.....non passa certamente alla storia , ma è meglio di tante altre cose.
    Certo all'epoca uscivano certi capolavori al cui confronto questa è pochissima cosa.

    RispondiElimina
  2. Lavoro discreto anche se musicalmente un po' monocorde

    Michele D'Alvano

    RispondiElimina
  3. Disco che ho inseguito per anni (trovato lo scorso anno) più che altro per curiosità, essenzialmente dovuta alla presenza di Lucio Fabbri. Come spesso accade, ai lavori pensati per la messa in scena, con la sola parte audio si rimane un po dubbiosi... non un capolavoro, ma comunque interessante. Un caro saluto

    RispondiElimina