Se vi dovesse mai capitare di sentire un artista che si fa chiamare Il Cavaliere Alessandro, vi verrebbe alla mente l’immagine di un cavaliere medioevale, difensore dei deboli e delle povere donzelle, eccetera. L’effetto voluto è proprio quello e mai si immaginerebbe che tale nome d’arte non è il frutto di chissà quale severa ricerca sintattica ma semplicemente la posposizione del nome e cognome di chi, nella vita, si chiama semplicemente Alessandro Cavaliere. Alessandro di nome e Cavaliere di cognome – questo ultimo peraltro estremamente comune a Barletta, dove vive il nostro personaggio.
La Stratosfera lo conosce in quanto interprete vocale del magistrale “Madre” dei Gadjios, gruppo già oggetto di un corposo post.
Il contatto con Il Cavaliere Alessandro me lo fornisce l’immancabile Cosimo “OZ” Orofino, musicista che collabora con tutti ma non sta con nessuno (probabilmente non riuscirò mai a fare un post su di lui, ma spesso me lo ritroverò nei post degli altri, come in questo caso). Telefono al Cavaliere Alessandro, mi presento e presento la Stratosfera e fisso un incontro al suo negozio (sorpresa numero uno: sta a cento metri dalla mia scuola!). Avendo già ascoltato la sua produzione senza averlo mai conosciuto, ho il primo impatto a sorpresa. Arrivato al suo negozio mi apre un tizio talmente anonimo che, se lo incontraste per strada, non lo notereste per niente. Gli chiedo di parlare con Alessandro Cavaliere e mi dice che è lui … Capisco che ho davanti un normalissimo Dottor Jeckill il quale solo quando fa musica si trasforma in Mr. Hyde – stupendo fenomeno che ho visto tante altre volte con gli artisti.
Il nostro è un cantautore completo e come tanti esplora i sentieri musicali solo per proprio piacere senza altro fine. Nasce artisticamente a Barletta, ove risiede, inizialmente come batterista dei “Blindness”, un gruppo ska/punk-rock locale degli inizi 2000. Decide poi di seguire una propria strada,
(piccola annotazione, ho trovato il materiale completo dei Blindness, ma non so ancora se avrò mai il coraggio di proporlo ai raffinati palati degli amici della Stratosfera senza correre il rischio di essere malmenato). La sua discografia è la seguente
01 – Occidente al mercato del niente (2008)
02 – Libera (2010)
03 – Live @Ciccio Riccio Radiazioni Live (2017)
04 – A Present For You (2022)
Il Cavaliere Alessandro - 2008
Occidente al mercato del niente
TRACKLIST:
01, Occidente al mercato del niente (4’ 00”)
02. Notte azzurra (4’ 25”)
03. Hai le mani? (4’ 08”)
04. Simbiosi (3’ 39”)
05. Tra follia e ragione (4’ 01”)
06. I giorni della noia (4’ 56”)
07. La crisi di mio fratello (4’ 52”)
08. Le abilità del male (4’ 11”)
09. La morte di Socrate (3’ 22”)
Mai come in questo caso trovate un sacco di materiale su Youtube – oramai la musica è “liquida” e non si stampa più su cd - se siete interessati, sappiate che ogni brano è corredato da un videoclip, di ottima qualità, che potrete godervi andando semplicemente a cercarlo in rete. Nel 2010 esce il suo secondo lavoro intitolato "Libera"
01. Nudo con la foglia di Adamo (2’ 33”)
02. Madre natura (3’ 31”)
03. Allo specchio (3’ 09”)
04. Libera (3’ 56”)
05. L’anima e il cuore (4’ 00”)
06. Ognuno è diverso dagli altri (3’ 56”)
Lo schema compositivo dei brani de Il Cavaliere Alessandro ricorda tanto, ma proprio tanto, quelli di Carmen Consoli, pur mantenendo una originalità tutta sua. Quando la linea musicale sembra andare in una direzione, cambia e va da tutt’altra parte spiazzandoti sempre – al principio ti sembra di avere a che fare con un compositore folle, e poi pian piano ti accorgi che c’è uno schema. Se ascoltate i brani in sottofondo, mentre fate altro, quelli vanno avanti da soli senza dare fastidio e senza che ve ne accorgiate, salvo non ricordare dopo neanche una nota. Se invece prestate attenzione – almeno questa è stata la mia impressione – iniziate ad essere presi dall’ingranaggio insinuante dei pezzi, talvolta veramente ipnotici.
Consiglio di sentire ogni brano almeno 2-3 volte per poterne apprezzare l’architettura e le sonorità, che obiettivamente non sono proprio semplici, ma il fascino è proprio in questo. Questo tipo di musica richiede un piccolo sacrificio iniziale nell’ascolto, ripagato da una enorme gratificazione successiva.
(per i diversamente giovani ricordo che, tanto per fare un esempio vintage, quando negli anni ’70 uscivano gli LP dei Gentle Giant o degli Yes succedeva la stessa cosa – al primo ascolto ti lasciavano indifferente, al terzo te ne eri già innamorato).
Nel 2017 ha l’occasione di proporsi in una trasmissione radiofonica interamente a lui dedicata su Ciccio Riccio (“la cosa più bella che abbia mai fatto” mi dice Alessandro) del quale ho ricevuto il documento sonoro (anche questo in rete)
01. Notte azzurra (4’ 09”)
02. Tra follia e ragione (3’ 53”)
03. Occidente al mercato del niente (3’ 42”)
04. La crisi di mio fratello (4’ 35”)
05. Le abilità del male (4’ 16”)
06. La morte di Socrate (4’ 02”)
07. L’anima e il cuore (4’ 12”)
08. Madre natura (3’ 21”)
09. Libera (3’ 42”)
10. Allo specchio (3’ 59”)
Merita una piccola recensione il timbro vocale del nostro, capace di note possenti ma anch’esso originale nell’uso di note altine per una voce maschile e che sfocia spesso in un tenue falsetto.
A me ha ricordato per certi versi l’Alan Sorrenti degli inizi ed il Diodato di oggi, ma qui finisce l’analogia: Il Cavaliere Alessandro è originale di suo. Ad un certo momento decide di abbandonare lo pseudonimo di Cavaliere Alessandro per assumere quello di ICHAS
E infatti mi dice che anche i tre album iniziali, all’epoca sotto il nome de Il Cavaliere Alessandro, oggi li ripropone sotto l’egida di ICHAS. A questo punto la domanda nasce spontanea: perché il cambio di nome e che significa la nuova sigla? Intanto mi dice che voleva un nome d’arte meno identitario (e d’accordo…) - ma poi perché ICHAS ? La spiegazione me la dà – è veramente surreale e me la deve ripetere tre volte perché la quarta volta io la capisca – poi l’ho capita e ve la spiego a dimostrazione che c’è sempre un senso logico in ogni follia.
Allora, partiamo – le lettere pari, la seconda e la quarta, ossia C A, stanno per Cavaliere Alessandro – e fin qui ci siamo. Adesso arriva il bello – le lettere dispari, ossia IHS altro non sono che il triagramma, noto anche in teologia come Cristogramma, che sintetizza per abbreviazione il nome di Cristo e, per traslazione, la resurrezione. Quindi, concludendo, CA + IHS incrociate a pettine, indica che “il Cavaliere Alessandro è risorto (musicalmente) a nuova vita”. Neanche nei miei incubi peggiori avrei immaginato una simile soluzione!!!
Ultima chicca: gli anni di pandemia e di fermo musicale forzato gli hanno permesso di preparare e realizzare un lavoro, svolto insieme a Cosimo “OZ” Orofino che mi autorizza a pubblicare sulla Stratosfera – anche questo di musica “liquida” e che si trova in rete
OZ e ICHAS - 2022 - A Present For You
TRACKLIST:
01. Cavalieri nella tempesta (Riders On The Storm) (3’ 25”)
02. Come dovrei (4’ 25”)
03. Angeli di guerra (4’ 24”)
04. Virus (4’ 09”)
05. Io resto qui (4’ 10”)
06. Vitruviano (4’ 40”)
07. La bellezza (3’ 06”)
Questo ultimo lavoro è più leggero rispetto ai precedenti ma sempre di qualità. Che dire ? Il personaggio è decisamente interessante e la sua proposta musicale è originale ma non semplicissima – resto in attesa dei vostri commenti. Un abbraccio musicale da Giudas.
LINK Occidente al mercato del niente (2008)
LINK Libera (2010)
LINK Live @Ciccio Riccio Radiazioni Live (2017)
LINK A Present For You (2022)
Post by George - Words & Music by Giudas (great!)
in effetti l'eco della Consoli si sente..... e, per me, non è un dato positivo.
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