Si possono amare i Genesis al punto tale da reincarnarli, ovviamente sotto il profilo musicale? Parliamo dei Genesis della prima ora, quelli con Peter Gabriel e Steve Hackett. Certo che si può, ma occorre essere innanzitutto degli abili strumentisti e, dettaglio di non secondaria importanza, è necessario annoverare tra le fila un cantante dalla voce duttile e potente, meglio ancora se con lo stesso timbro di Peter Gabriel. Questi eroi del new prog li abbiamo in casa da quasi 25 anni e si chiamano The Watch. Hanno un loro sito ufficiale (qui), ricco di informazioni e di fotografie che ho utilizzato per confezionare questo lungo post. Vediamo di compiere questo viaggio all'interno della loro musica.
Il quintetto si forma a Milano intorno al 1997 col nome "The Night Watch" (un album nel 1997 dal titolo "Twilight"), denominazione che mantiene fino al 2000 per poi abbreviarla in "The Watch". Il loro suono si ispira fin da subito al classico progressive rock in stile anni '70, avvicinandosi sempre di più nel tempo alle sonorità e allo stile dei primi Genesis e dei Marillion era Fish. Il front man è il carismatico cantante e flautista Simone Rossetti, che si unisce così, a pieno titolo, alla schiera di cantanti, italiani e stranieri, col timbro vocale di Peter Gabriel.
Già dal primo album del 2001, "Ghost", il gruppo sfodera roboanti tastiere, tra cui il mellotron e il moog, privilegia gli impasti di chitarre acustiche ed elettriche, mentre il cantante ricama i brani col suo flauto traverso riportandoci con grazia e professionismo al tempo di Nursery Cryme, Foxtrot e Selling England By The Pound. Dal vivo i The Watch non si risparmiano: il loro light show è superbo e iniziano a miscelare abilmente le loro composizioni con qualche cover del loro gruppo ispiratore. La discografia dei The Watch è piuttosto corposa: 8 album in studio, 3 live e un singolo per il fan club. Per questo post ho inevitabilmente effettuato una selezione, ripromettendomi un eventuale atto II. Un bell'aiuto me lo ha fornito il nostro amico e collaboratore Osel, che mi ha inviato i file di alcuni album, tra cui il magnifico live del 2012 con le cover dei Genesis. La mia scelta è ricaduta sul loro primo lavoro, "Ghost" del 2001, quindi sul terzo album, "Primitive" datato 2007 e, infine, su quel grande live del 2012, un album contenente quasi esclusivamente cover dei Genesis "old style". Tutti i titoli appartenenti all'ampia discografia del gruppo sono in inglese, così come ovviamente i testi. Un bel tocco di internazionalità. Da grande appassionato dei Genesis quale sono amo molto i The Watch: unico peccato, se così vogliamo definirlo, è quello di essersi calati troppo nel ruolo di prosecutori e interpreti dei suoni dei Genesis, anche se non manca la creatività. Ma qualcosa di più originale, al di là della grande abilità nel rifare le cover, forse si poteva sperare.
The Watch - 2001 - Ghost
TRACKLIST:
01. DNAlien (8:36)
02. The Ghost and the Teenager (8:38)
03. Heroes (9:27)
04. Moving Red (6:34)
05. Riding the Elephant (3:38)
06. ...And the Winner Is... (10:11)
FORMAZIONE
Simone Rossetti / voce, flauto
Valerio Vado / chitarra elettrica e acustica
Gabriele Manzini / tastiere
Marco Schembri / basso, chitarra acustica
Roberto Leoni / batteria, percussioni
con
Sergio Taglioni / piano, organo, synth
Gino Menichini / tastiere
L'opera prima viene pubblicata dalla Lizard nel 2001. Il potente brano di apertura, "DNAlien" della durata di oltre 8 minuti fuga ogni dubbio sulla deviazione dei The Watch verso le costruzioni sonore dei Genesis. Le sei tracce potrebbero essere delle outtake di Selling England o di Foxtrot, vedete voi. Ma non togliamo niente alla bravura e alla grande abilità tecnica della band. Come ho già scritto in altre occasioni per riprodurre le musiche dei Genesis occorre essere dotati di grande tecnicismo. E ai The Watch non manca. Le atmosfere che pervadono questo album sono a tratti delicate e sognanti, altre volte più elettriche ed aggressive, ma sempre nell'alveo di quel grande prog anni '70 che abbiamo imparato ad amare e che è stato la colonna sonora della nostra adolescenza (e anche della maturità)
The Watch - 2007 - Primitive
TRACKLIST:
0 1. Sound Of Sirens (8:00)
02. The Border (4:15)
03. Two Paces To The Rear (9:08)
04. When I Was A Tree (6:00)
05. Another Life (6:10)
06. Berlin, 1936 (8:55)
07. Soaring On (4:37)
FORMAZIONE:
Simone Rossetti / voce, flauto, Moog, Mellotron, Solina
Ettore Salati / chitarra elettrica, chitarra acoustic & 12 corde, basso a pedali
Fabio Mancini / piano, organo, synth, Mellotron
Marco Schembri / basso, chitarra elettrica e acustica
Roberto Leoni / batteria, percussioni
con
Sergio Taglioni / Moog solo (7)
Dopo "Ghost" i The Watch (scusate se continuo a chiamarli così, forse è un po' ridicolo, ma mi ritornano in mente le cronache degli anni '60 quando si citavano i The Beatles) pubblicano nel 2004 "Vacuum", altro ottimo disco che mantiene lo standard già sperimentato col disco di esordio. Segue nel 2006 il "Live Bootleg" destinato al solo fan club e, finalmente, nel 2007, la Lizard pubblica "Primitive". terzo lavoro in studio per la band milanese. Caratterizzato da una bella copertina disegnata da Spencer Bowden (a dire il vero sono tutte molto belle le copertine dei loro album) il disco propone sette brani, carichi di energia e di magia, che si mantengono - stilisticamente - nel solco dei vecchi Genesis, ma con qualche tocco, qualche variazione stilistica che mette bene in evidenza la maturità artistica acquisita dal gruppo, Ore e ore di concerti live hanno forgiato il virtuosismo dei musicisti, incrementando altresì la loro creatività. Episodi come "Sound Of Sirens" e "Another Life", sono dei gioiellini, spesso proposti nei concerti live. Negli anni a seguire i The Watch inizieranno a portare in scena veri e propri spettacoli dedicati ai Genesis e ai loro album, non solo in Italia ma anche all'estero. Qualche ex Genesis li apprezza e non a caso nelle fasi di preparazione dell'album "Seven" del 2017 partecipa anche Steve Hackett, mentre John Hackett è ospite in alcuni concerti live.
The Watch - 2012 - Green Show 2011 - Live Bootleg
TRACKLIST:
01. Watcher Of The Skies (8:07)
02. Dancing With The Moonlit Knight (8:16)
03. I Know What I Like (4:19)
04. Firth Of Fifth (9:43)
05. Sound Of Sirens/Another Life (4:23)
06. The Battle Of Epping Forest (11:58)
07. The Musical Box (11:10)
Simone Rossetti / voce, flauto, tamburello
Giorgio Gabriel / chitarra elettrica, chitarra acustica 12 corde, chitarra classica
Valerio De Vittorio / piano, organo Hammond L122, mellotron, synth, voce
Guglielmo Mariotti / basso, basso a pedali, chitarra elettrica, chitarra acustica 12 corde, voce
Marco Fabbri / batteria, percussioni
Grazie mitico Osel per averci regalato questo splendido disco, non facile da reperire, in quanto autoprodotto e venduto solo in occasione dei concerti live della band. Le sette tracce sono state registrate nel corso del Green Show 2011 e ben sei sono cover dei Genesis. Qui non c'è storia: i The Watch proseguono con gli show quasi interamente dedicati alla band inglese. Simone Rossetti ha veramente una voce incredibile. Tra lui e Nad Sylvan è una bella battaglia. Chi è il più "Gabriel" fra i due? Ascoltate Simone nell'attacco di "Dancing With The Moonlight Knight" o in "The Musical Box" e mi direte. Le cover vengono eseguite alla perfezione. Unica eccezione su questo disco è la ripresa di "Sound of Sirens / Another Life" , ripescate da "Primitive". Come avrete notato la line up è cambiata più volte nel corso degli anni e solo Simone Rossetti, fondatore della band, è presente fin dall'inizio. Intanto gustatevi qualche bella foto della band catturata sui palcoscenici.
Prima di questo album dal vivo il gruppo pubblicò "Live" nel 2009 (anch'esso autoprodotto), "Planet Earth" nel 2010 e "Timeless" nel 2011 (contenente alcuni vecchi brani dei Genesis rifatti per l'occasione). Il lavoro dei The Watch procede incessante: seguono "Tracks From The Alps" (2014), il già citato "Seven" (2017) e "The Art Of Bleeding" (2021).
E a livello concertistico la band cosa fa? Ecco quanto riportato nella loro biografia ufficiale: "Dal 2009 i The Watch portano sul palco spettacoli incentrati sugli album dei Genesis con il tentativo di fondere i grandi classici dei Genesis degli anni '70 con la propria musica. Contando sulla somiglianza vocale di Simone con quella di Peter Gabriel, questa formula ha funzionato molto bene e ha permesso alla band di suonare su grandi palchi, allargando il proprio pubblico e crescendo nel numero di fan. Ora i The Watch sono considerati una delle band più rappresentative dell'attuale scena prog mondiale e un esempio di ciò che sarebbe potuta diventare la musica prog-rock se i grandi nomi degli anni '70 non si fossero sciolti o non avessero cambiato stile musicale".
Come si può evincere dalla locandina qui sopra pubblicata, il gruppo sta per iniziare il tour 2023-2024 dove porterà sui palcoscenici italiani "Foxtrot e Selling England by The Pound". Un po' come sta facendo facendo Steve Hackett su scala mondiale col suo Genesis Revisited Show. Ma anche i The Watch hanno ottenuto grande successo in numerosi Paesi europei, tra cui Spagna e Portogallo.
Prima di chiudere definitivamente questa lunga carrellata ho raccolto alcune tracce registrate dal vivo sia in studio che sul palco, non incluse in nessun album ufficiale, a dimostrazione di cosa significhi amare i Genesis e saperli interpretare alla perfezione. L'ultima track è del settembre 2023.
Vi lascio con quest'ultima photogallery e con l'ascolto del materiale pubblicato A presto, cari amici.
The Watch - Plays Genesis (Stratosfera bonus CD)
TRACKLIST:
01. Stagnation (studio session)
02. The Fountain Of Salmacis (studio session)
03. The Musical Box (studio session)
04. The Knife (live 2008)
05. Can-Utility And The Coastliners (live, feat. John Hackett)
06. The Lamia (live, feat. John Hackett)
07. Dance On A Volcano / Squonk / Firth Of Fifth (live 07.03.2015)
08. The Cinema Show / Afterglow (live Lisbona, Aula Magna, 23.09.2023)
LINK Primitive
LINK Green Show 2011 - Official Live Bootleg
LINK The Watch Plays Genesis (bonus CD)
Post by George - Music by George & Osel
grazie anche per il recupero dei live inediti......francamente, pur nella loro non eccessiva originalità, i the watch mi piacciono sempre molto......sarà colpa dell'amore viscerale per i primi genesis....
RispondiEliminaamore viscerale totalmente condiviso. E' anche interessante "Timeless" con rifacimenti di brani da "From Genesis To Revelation". Grandi The Watch. Ora non ci resta che andare ad assistere ad un loro show
RispondiEliminaStupende le cover e talmente creativi i brani di propria composizione, da sembrare inediti dei Genesis: grazie carissimi George ed Osel.
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