TRACKLIST:
01. Real Life (vocals Karen Eden)
02. Phosphorescence (vocals Peter Hammill)
03. Days Of Flaming Youth (vocals Tim Bowness)
04. From Far Away (vocals Peter Hammill)
05. Bite The Bullet (vocals Karen Eden)
06. Defying Gravity (vocals Jakko M. Jakszyk)
07. Behind The Glass (vocals Karen Eden)
08. 9.47 - P.M. Eastern Time (instrumental)
Saro Cosentino - tastiere, chitarra, loops, sounds
John Giblin - basso
Trey Gunn - Chapmna Stick
David Rhodes - chitarra elettrica, chitarra acustica
Gavin Harrison - batteria, percussioni
Cristiano Roversi - tastiere, Chapman Stick
Michele Fedrigotti - tastiere
Lois Mattson - violoncello
Shankar - violino elettrico, voce
Kudsi Erguner - flauto
Pandit Dinesh - percussioni, voce
Jakko M. Jakszyk - voce, chitarra
Karen Eden, Peter Hammill, Tim Bowness - voci
E' sempre un piacere ospitare sulle pagine della Stratosfera un genio musicale come Saro Cosentino. Autore, compositore, multistrumentista, Saro ha legato il suo nome a una miriade di grandi musicisti, stranieri e italiani, tra i quali il sempre presente Franco Battiato. Cosentino lo avevamo presentato sul nostro blog qualche anno fa proponendo innanzitutto il suo primo mini album eponimo del 1988 pubblicato per "L'Ottava". Vi rimando a quella lontana recensione (era il 2017) realizzata dal Capitano Roby e dal nostro collaboratore Antonio LM (qui). L'anno seguente il sottoscritto propose il CD di Saro realizzato nel 1995 in collaborazione con Mino Di Martino, dal titolo "TV Dinner" che ritroverete qui .
La rilettura di queste pagine è anche un modo per ripercorrere le fasi salienti della prestigiosa carriera artistica del musicista-compositore.
Oggi ci troviamo di fronte al terzo lavoro in ordine cronologico di Cosentino, "Ones and Zeros", pubblicato nel 1997 dall'etichetta I Dischi del Mulo / Consorzio Produttori Indipendenti sia in versione CD che musicassetta. Venne anche pubblicato sul mercato inglese dall'etichetta Resurgence.
La versione qui proposta è la "Reloaded" del 2014, rimasterizzata e remixata con l'aggiunta di un brano (Real Life, posto in apertura). Anche la disposizione dei brani è differente rispetto al disco originale. "Ones and Zeros Relaod" venne pubblicato sia in CD che in vinile. Vorrei sottolineare il panel di musicisti e cantanti che affianca Saro in questa avventura musicale. ad iniziare dall'ex vocalist dei Van Der Graaf Generator, Peter Hammill (tracce 2 e 4), dal bassista John Giblin (scomparso lo scorso anno, già al fianco di Brand X, Simple Minds, Peter Gabriel, Roger Waters, Sting, Joan Armatrading e molti altri), dal chitarrista David Rhodes (collaboratore di Peter Gabriel, Japan, Talk Talk e Franco Battiato) e poi ancora Gavin Harrison, Shankar e gli italiani Cristiano Roversi e Michele Fedrigotti. Oltre a quella di Peter Hammill, abbiamo il piacere di ascoltare le splendide voci di Karen Eden e di Tim Bowness. Per raccontare la grandezza musicale di ognuno di essi ci vorrebbero troppe pagine. Fermiamoci qui e passiamo ai contenuti del disco.
A questo proposito vi propongo un interessante articolo scritto da Maurizio Donini e pubblicato sul sito "Indie For Bunnies" il 3.11.2014
“Real Life” vede l’interpretazione della bravissima Karen Eden (The voice of Australia), la seconda traccia vede alla voce il grande Peter Hammill, “Phosphorescence” è un altro brano di grande effetto. Hammill non è incantevole come la Eden, ma ha più carattere e ammanta di una vena scura il brano. “Days of Flaming Youth” inizia con suoni delicati, canzone tipicamente shoegaze. Tim Bowness tratteggia il genere richiamato con dolce tristezza. Ancora Peter Hammill dipinge di chiaroscuro “From Far Away”. Abbiamo poi il ritorno strepitoso di Karen Eden per un pezzo veloce e bellissimo. “Bite the Bullet” che è forse il brano più bello dell’albume e “The voice of Australia” la interpreta in maniera mirabile. Una new entry in “Defying Gravity”, Jakko Jakszyk, riempie di dolore e angoscia una canzone di grande effetto. Andiamo a chiudere con la bravissima Karen Eden, primattrice vocale di questo album, che ci regala una ulteriore chicca da infilare nella collana, “Behind the Glass” è altro zucchero che va ad insaporire un ricco piatto musicale. Musica di alta classe, composizioni raffinate con l’inserimento di voci di alto livello che vanno ad impreziosire una trama ricca di suoni eterei e rarefatti. E’ uno di quei dischi che fai partire e poi dimentichi di staccare e lui continua a girare in loop, perché ti fa compagnia e si fa apprezzare per la discreta presenza, non invadente, ma che quando finisce ne senti la mancanza".
E' tutto, cari amici. Non resta che passare all'ascolto. Prima di concludere voglio ringraziare il nostro oramai storico collaboratore, Marco Osel, per avermi inviato i file di questo splendido album.
Alla prossima.
Post by George - Music by Osel
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