mercoledì 4 dicembre 2024

Serie "Just One Record" - Sacka - Lontano nel tempo (se possibile) (1999)


TRACKLIST:

01. Intro (1:26)
02. Prima di dormire (0:41)
03. Navigo (5:56)
04. Gli uomini sono alberi (0:28)
05. Il bosco (4:57)
06. Strane geometrie (0:27)
07. Amici (Il dubbio) (5:01)
08 Il camping (0:15)
09. Il folle (5:56)
10. Gioco di scacchi (0:19)
11. Il falcone (5:59)
12. Un sasso (0:33)
13. Il bandito (6:00)
14. La scossa della vita (0:18)
15. Il risveglio (8:26)
16. Le spine (0:26)
17. Lunae Lux (1:56)


FORMAZIONE:

Steo / chitarra
Alby / voce
Coje / basso
Koppy / batteria
Ale / piano, tastiere


Questo album mi è stato inviato da un amico mio e della Stratosfera, che ringrazio a nome di tutti i frequentatori del blog. Prima domanda: ma cosa accidenti significa Sacka? Beh, provate a leggere le iniziali dei 5 componenti del gruppo, che si presentano solo con degli pseudonimi.  Svelato questo primo piccolo mistero, passiamo alla (quasi inesistente) biografia. Di seguito quella scritta da alcuni componenti: " Il gruppo ha suonato in Italia tra il 1996 e il 2001 e nel 2000 ha aperto il concerto di Steve Hackett al Vigevano Prog Rock Festival, con la prog band messicana Cast. Dopo il nostro album "Lontano nel tempo" abbiamo avuto qualche difficoltà a proseguire il nostro percorso lungo il puro suono progressive. Ora Sacka ha cambiato nome (in Gaetano Spiava) e alcuni membri della crew. Mantenendo le sue radici nell'attitudine prog-jazz-rock. Se volete ascoltare le ultime cose che stiamo facendo potete andare sul sito www.gaetanospiava.com, dove troverete sotto la dicitura "suoni" le nuove uscite realizzate per preparare il prossimo album". Tutto qui, Altro non c'è. 


Il disco si compone di 17 pezzi ma solo 9 di essi sono tracce musicali. Gli altri, della durata di pochi secondi, contengono narrazioni che, a parare mio, potevano anche essere evitate. L'album nel suo complesso è un buon esempio di rock sinfonico, con un suono un po' vintage che affonda le radici nel grande prog rock degli anni '70. Vi è una netta dominanza delle tastiere, con grandi assoli, che ben si amalgamano  col suono della chitarra. Da segnalare la presenza del flauto in molti brani. Suonato da chi, non si sa...probabilmente dal cantante Alby. Peccato per la qualità della registrazione, piuttosto scarsa. L'album, unico luminoso episodio della breve carriera della band, venne pubblicato nel 1999 dalla Kaliphonia Records. Purtroppo la loro avventura si è conclusa qui. Come giustamente ha scritto l'amico Cimabue nei commenti al disco delle Foglie di Vetro "quanti germogli che sbocciano in una sola opera".
Concludo con questo sintetico commento scritto da un lettore su Discogs: "Sacka play a classic 1970s-style progressive rock with lots of keyboards, flute, guitar, and sophisticated bass and drum parts, in the vein of PFM and King Crimson". Credo che possa bastare. Buon ascolto.



Post by George

1 commento:

  1. me li ricordo vagamente a Vigevano.......non mi avevano molto colpito mentre erano stati notevoli i messicani Cast e ovviamente Hackett(se non erro avevo inviato le registrazioni dei due set).
    Qui mi sembrano più convincenti

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