venerdì 25 luglio 2025

Serie "Historic Bands Live in Italy" - Capitolo 95 - Black Sabbath live in Brescia (Italy), 21.02.1973 - In Memory of Ozzy Osbourne (1948 - 2025 R.I.P.)

 

TRACKLIST:

01. Intro / Tomorrow's Dream (da Vol. 4)
02. Sweet Leaf (da Master of Reality)
03. War Pigs (da Paranoid)
04. Snowblind (da Vol. 4)
05. Killing Youself To Live (da Sabbath Bloody Sabbath)
06. Wicked World (da Black Sabbath)
07. Guitar solo (including Orchid) (da Master of Reality)
08. Instrumental Jam
09. Wicked World (reprise)
10. Embryo / Children Of The Grave (da Master of Reality)
11. Paranoid (encore) (da Paranoid)


LINE UP:

Ozzy Osbourne - vocals
Tommy Iommi - guitar
Geezer Butler - bass
Bill Ward - drums


La scomparsa di un colosso del rock come Ozzy Osbourne non poteva passare sotto silenzio sulla Stratosfera. Ozzy (vero nome John Michael Osbourne), nato a Birmingham il 3 dicembre 1948, se ne andato il 22 luglio scorso, a 76 anni. La causa della morte non è stata rivelata nello specifico ma è molto probabile che si tratti di una conseguenza del morbo di Parkinson di cui era affetto da tempo. Nella sua città natale, dove pochi giorni prima di morire la voce dei Black Sabbath aveva tenuto un toccante concerto d'addio, centinaia di persone si sono riunite nei luoghi simbolo della band. Tutto il mondo della musica ha celebrato e ricordato la star, a partire dai suoi colleghi della band. La notizia della sua scomparsa ha avuto larga eco su tutti i notiziari, giornali, TV, social e chi più ne ha più ne metta. Fu un artista molto discusso, per le sue stravaganze, i suoi eccessi, oltre che per la sua grande capacità compositiva. 


"Ozzy Osbourne non è stato solo una voce, ma un simbolo. Ha incarnato l’anima più estrema e autentica del rock, trasformando la sua esistenza tormentata in arte. La sua figura ha attraversato cinque decenni di cultura pop, influenzando generazioni di musicisti, fan e outsider. Con la sua estetica gotica, la voce graffiante e una presenza scenica fuori dal comune, ha ridefinito il concetto stesso di frontman. La sua capacità di sopravvivere agli eccessi, di reinventarsi dopo ogni caduta, lo ha reso un’icona anche al di fuori del mondo metal. Dai palchi oscuri degli anni ’70 ai reality show degli anni 2000, Ozzy ha saputo restare rilevante, diventando un punto di riferimento per chiunque abbia sentito il bisogno di urlare contro il conformismo. La sua storia è quella di un uomo che ha fatto della fragilità una forza, del caos un linguaggio, della musica una redenzione", questa la sintesi del suo essere tracciata dai media. 


La Stratosfera vuole ricordare la sua grande figura proponendo un concerto storico del Black Sabbath, risalente al 21 febbraio 1973, una vera e propria pagina di archeologia musicale. Per molti di noi i Sabbath e il loro dark sound furono la spina dorsale della nostra adolescenza, al fianco di altri eroi dell'hard rock quali Deep Purple, Led Zeppelin, Uriah Heep, Free e altri ancora. Non entro nel merito della loro lunga produzione musicale, non è questa la sede. Ricordo che nel 1973 i Black Sabbath giunsero in Italia per la prima volta con un tour di quattro date.


La locandina che vedete indicate nella locandina qui sopra non sono corrette, cosa che succedeva spesso negli anni '70. La data di Novara del 21 febbraio fu sostituita con quella di Brescia. Le altre tappe furono Bologna (19), Vicenza (22) e Roma (23). Tutti i concerti sono documentati (trovate gli audio su YT, alcuni dei quali di pessima qualità) ma quello con la qualità sonora migliore è proprio questo, tenutosi a Brescia, nel Palazzo delle Esposizioni E.I.B. In circolazione vi sono anche alcuni vinili e CD, ovviamente non ufficiali. Il nostro post consiste in un unico file, sia per la brevità del concerto, sia per evitare interruzioni tra un brano e l'altro, spesso collegati tra di loro. Lo show non dura nemmeno un'ora (altro che i concerti di Springsteen di quasi 3 ore) e rientrava nel world tour di supporto alla pubblicazione dell'album "Volume 4". Quando arrivarono in Italia i Black Sabbath avevano già alle spalle ben quattro LP: l'omonimo "Black Sabbath" e "Paranoid" entrambi del 1970, "Master Of Reality" del 1971 e per l'appunto "Sabbath Vol. 4" del 1972.


La scaletta include solo due tracce da "Vol. 4". Il resto proviene dagli album precedenti. Li ho indicati nella tracklist. Appare anche una versione di "Killing Yourself To Live", destinata a "Sabbath Bloody Sabbath" in uscita nel novembre dello stesso anno. Il pubblico, come si può sentire nella registrazione, invoca a gran voce "Paranoid" che verrà proposta in chiusura di concerto. Un evento storico, un bel modo per ricordare la figura del grande Ozzy Osbourne. Buon ascolto.

Goodbye Ozzy



Post by George

3 commenti:

  1. Una perdita immensa e pesante! Ma il problema è che tutti i nostri eroi del rock'n'roll sono vicini alla chiamata di Ade, giusto? Oh, che paura!

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  2. Hai preferito lasciare le Tenebre di questa Terra sempre più infestata da "War Pigs" per continuare a spassartela da Principe insieme a Lemmy e Randy Rhoads... Grande per sempre, Domenico Vinci

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