TRACKLIST:
01. Intro: The Dream (7:03)
02. Strange Fruit (3:05)
03. Emily (9:14)
04. Tyrannical Rule (6:50)
05. Maoam (7:11)
06. Dark Father (4:46)
07. She Snapped the Stick Over Her Knee (3:46)
08. The Bonny Earl of Murray (5:38)
09. Emily Theme (3:43)
FORMAZIONE:
Roberto Cruciani - basso
Alessandro Piscini - chitarra
Saulo Chiaramoni - voce
Daniele Santini - batteria, percussioni, computer, tastiere, voce
con
Antonio Pirolli - chitarra (track 3)
Cristiano Michelangeli - voce (track 2)
Ancora un gruppo proveniente dal cosiddetto "sottobosco musicale", alle prese con il loro primo album, omaggio freschissimo da parte del nostro collaboratore Osel. Grazie per farci scoprire questi gioiellini nascosti. I Delirio Sonoro si formarono nel 1991 per volontà di Roberto Cruciani (basso), Alessandro Piscini (chitarre), Saulo Chiaramoni (voce) e Daniele Santini (batteria, percussioni, computer, tastiere, campionamenti, nastri, voce). Il loro primo lavoro fu quello di riarrangiare e registrare le composizioni precedentemente realizzate da Chiaramoni e Santini, che furono pubblicato nel 1992 come album di debutto della band. Questo primo lavoro, intitolato semplicemente Delirio Sonoro, venne pubblicato nel 1992 inizialmente come musicassetta autoprodotta (qui sotto troverete le copertine) e successivamente stampato in CD dalla piccola etichetta italiana TIBProd, specializzata in musica elettronica, rock psichedelico e space rock.
I Delirio Sonoro realizzarono altri due album, "Bottiglie e tempo" (1996) e, dopo alcuni cambi di formazione, "Atto Terzo" (2009). Ma non finisce qui: al fianco di queste registrazioni ufficiali in studio vennero pubblicate tre compilation, una nel 2008 e due nel 2018, contenenti anche alcuni inediti. Una discografia quanto meno strana. Fin da questo primo album i Delirio Sonoro si avvicinano ai suoni psichedelici, ad iniziare da quelli degli Hawkwind, lasciandosi alle spalle il progressive e altri generi affini. Un ruolo di primo paino lo gioca la chitarra di Alessandro Piscini, che cesella ogni brano con assoli contorti e raffinati. Tranne un brano decisamente debole e noioso (Emily), il resto del CD rimane su livelli decisamente alti. Un album bello e coinvolgente.
Ed ora, chiusa questa lunga parentesi dedicata al new prog e affini ci ritufferemo per qualche tempo sui grandi classici, gruppi e singoli musicisti (compreso qualche bel concerto live), in modo tale da favorire l'alternanza tra passato e presente. Intanto vi auguro buon ascolto.
Post by George - Music by Osel
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