martedì 30 settembre 2025

Kerygmatic Project - Greek Stars Gallery (CD, 2012)

 

TRACKLIST: 

01. Greek Stars Gallery (6:56)
02. Perpetual Motion (2:03)
03. There’s No Ground For Complain (7:48)
04. Beautiful You Tonight (Dedicated To…) (7:42)
05. Starlight (4:59)
06. Stars And Angels (The City Of Love) (6:16)
07. The Tiger Paper’s Great Parade (4:28)
08. Where The Bell Tolls Again (4:16)
09. The Academy (8:05)
10. The Landscape Of Mind (4:12)


FORMAZIONE:

Samuele Tadini - basso, voce
Marco Campagnolo - synth, piano, organo, piano elettrico
Danilo Nobili - batteria, percussioni


Ancora una volta il nostro amico e storico collaboratore Marco Osel ci accompagna alla scoperta di band poco o per nulla conosciute al grande pubblico. Grazie, come sempre. Quest'oggi è è il turno dei Kerygman Project, un trio "zonale" proveniente da Stresa, sul Lago Maggiore, con all'attivo 7 album (tra cui un live) registrati tra il 2011 e il 2022. Il gruppo ha origine più remote, visto che è in attività fin dal 1998. Il nome, un po' complicato, deriva dal termine di origine greca "kerygma" che ha un doppio significato: da u lato vuol dire "messaggio / annuncio", dall'altro, in una accezione prettamente filosofico-teologica, il termine sta ad indicare la prima testimonianza della predicazione cristiana. Il trio ha fatto propri entrambi i significati. "I Kerygmatic Project - si legge nella loro biografia tratta dalla pagina Fb del gruppo - sono infatti un nucleo compatto in cui l’espressione, la comunicazione, la fantasia, la tecnica e l’umiltà (cristianamente intesa), divengono elementi imprescindibili del loro essere gruppo orientato alla ricerca e alla sperimentazione". Fin qui nulla da eccepire. Come sopra ricordato i Kerygmatic Project nascono nel 1998 da un’idea di Samuele Tadini, Danilo Nobili e Marco Campagnolo, con la finalità di comporre brani originali che recuperassero nello stile e nella realizzazione la grande tradizione del progressive rock britannico degli anni settanta e ottanta, tradizione rinnovata secondo una nuova chiave di lettura in grado di abbracciare anche differenti stili, tanto da costituire un sound originale e ben riconoscibile.


Le composizioni dei Kerygmatic Project risentono, infatti, dei vari contributi ricavati dal rock, dal pop, dal jazz, dalla fusion e dalla musica classica, proponendo composizioni che, di fatto, difficilmente potrebbero essere categorizzate in un genere preciso e che sono il frutto di una ben definita filosofia. Secondo una definizione che sembra appropriata, i Kerygmatic Project possono essere considerati come l’espressione più fresca del prog & pop, termine coniato dal gruppo stesso, in quanto sono tra i pochi ad aver posto in una coesione non stucchevole, ma ben equilibrata, ciò che di gradevole e non banale deriva della musica pop con l’art-rock derivato dalla tradizione del progressive. Proseguendo nella lettura della loro biografia ufficiale si legge che "la scelta di organizzarsi in trio, dando molta parte alle tastiere, non è solo un elemento che può ricordare gli Emerson, Lake & Palmer, ma anche l’espressione più tipica di chi vuol fare con l’essenziale qualcosa che lo trascenda. 


I Kerygmatic Project, pur non ignorando la grande tradizione italiana della P.F.M., del Banco del Mutuo Soccorso o delle Orme, solo per citare qualche esempio significativo, preferiscono utilizzare la lingua inglese. L’internazionalità e la musicalità di questa lingua, fanno dell’inglese l’idioma prescelto per le composizioni che si incanalano in una tradizione che, inizialmente, come si è già detto, ha le sue origini proprio in Inghilterra tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70".


L'album oggi proposto è il secondo, in ordine cronologico, dopo il debutto avvenuto l'anno precedente con "Nothing But Truth". Entrambi i primi due CD (e anche il terzo) sono autoprodotti, mentre a partire dal 2015 sono finiti sotto l'ala della Ma.Ra.Cash Records. "Grrek Stars Gallery" è ovviamente dominato dalle tastiere, che tracciano infinite trame sorrette da una buona sezione ritmica. Il disco come si suol dire "è ben suonato" anche se, al di là dei toni contenuti nell'autopresentazione del gruppo, manca in buona parte di originalità. Album discreto, ma per dare un giudizio più sereno bisognerebbe ascoltare i CD successivi, non ultimo il disco dal vivo (CD + DVD) del 2019 intitolato "Kerygmantic Project live at The Grand Hotel des Iles Borromées". Magari, col tempo, ne riparleremo. Per il momento è tutto. Vi lascio con il consueto buon ascolto.


LINK

Post by George - Music by Osel

Nessun commento:

Posta un commento