INTRO
Il blues, il soul, la musica nera devi averla nel sangue per essere un grande artista di matrice black. E James Senese ce l'aveva, senza ombra di dubbio. Nascere e crescere a Napoli, da madre napoletana e padre afroamericano, in una città portuale crogiuolo di culture, di suoni e stili provenienti da ogni dove, soprattutto dall'America, significa assorbirne l'essenza e trasformarla in nuove esperienze musicali, dove anche la lingua (quella napoletana) diventa strumento e grande protagonista. E poi, con un simile DNA, il gioco è fatto. Narrano le cronache che il giovane James fin da piccolo ascoltasse i dischi che avevano portato in Italia i soldati americani nel corso del secondo conflitto mondiale, dove swing e boogie woogie la facevano da padroni. La folgorazione, però, avvenne ascoltando uh disco di John Coltrane, dove restò affascinato dal suono del sax. Aveva 12 anni quando la madre gliene regalò uno, permettendogli di iniziare la sua carriera di sassofonista sotto la guida del maestro e direttore d'orchestra Pasquale Santoro. Il resto è storia, dagli Showmen (1 e 2) ai Napoli Centrale, dalla fulgida carriera solista alle numerose collaborazioni con grandi artisti.
James Senese con gli Showmen negli anni '60
Vale la pena spendere una parola in più per la storica collaborazione con Pino Daniele che raggiunse l'apice con il "Vai Mò Tour" del 1981 (ampiamente documentato sulla Stratosfera (qui). James divenne parte integrante del supergruppo al fianco di Tullio De Piscopo, Toni Esposito, Rino Zurzolo e Joe Amoruso. Bissarono nel 2008, ma non fu la stessa cosa. Ovviamente per una lettura approfondita della biografia di James Senese vi rimando a wikipedia o ai numerosi siti specializzati. Nella sua lunga carriera, accanto alla musica, non mancarono incursioni nel mondo del cinema: da "No grazie, il caffè mi rende nervoso" (la colonna sonora è su queste pagine) con Massimo Troisi a "Passione" di John Turturro, fino a "Una festa esagerata" di Vincenzo Salemme.
James Senese con Pino Daniele nel gruppo del "Vai Mò Tour" 1981)
Ora che Senese se ne è andato per sempre anche le grandi testate, al fianco di quelle specializzate che lo hanno sempre seguito nel corso della sua carriera artistica, si sono ricordate di lu, inondandoci di biografie, interviste e ricordi più a meno degni di nota. James, e con lui il suo simbiotico sax, è mancato il 29 ottobre scorso all'età di 80 anni (era nato a Napoli, nel quartiere Miano, il 6 gennaio 1945), lasciando dietro di sé una corposa discografia e una bella serie di esperienze musicali. Come d'abitudine (è brutto dirlo) ricordiamo i musicisti scomparsi proponendo la loro musica. Gli Showmen (nelle versioni 1 e 2) sono già ampiamente documentati su questo blog, così come parte della discografia dei Napoli Centrale. E' invece un po' lacunosa la discografia solista del musicista. Siamo qui per rimediare. Per questo tributo ho scelto tre dischi che reputo tra i più significativi (senza nulla togliere agli altri). Si tratta dei primi due album risalenti agli anni '80 e di "Sabato Santo" del 2000. Procediamo con ordine.
James Senese - Omonimo (LP, 1983)
TRACKLIST:
Lato A
01. E cchiu' dolore - 2:10
02. Marcus Silos - 3:06
03. Che t'aggia di - 1:14
04. Basta mo' no cchiu' - 3:33
05. So' vivo - 3:21
Lato B
06. Habbanera - 3:30
07. Coccosa e cchiu' - 3:10
08. Io volo - 3:23
09. Whe Ha - 4:15
Bonus Tracks
10. Malafemmena - lato A, 45 giri (1983)
11. Marcus Silos - lato B, 45 giri (1983)
MUSICISTI:
James Senese - sax tenore, sax soprano, lyricon, delay delta 4, harmonizer, voce
Renato Costarella - tastiere, brass prophet, obx-a
Rino Calabritto - basso, chorus ve 400, delay ibanez
Giorgio Cocilovo - chitarre
Walter Martino - batteria, percussioni
James Senese - Alhambra (LP, 1988)
Lato A
01. Love Supreme - 4:46
batteria – Carlo Avitabile
piano, synthesizer – Ernesto Vitolo
02. Rosa Maria - 5:30
basso acustico – Rino Zurzolo
batteria – Tullio De Piscopo
voce (canto flamenco) – Anita Vescuso
03. Sciaccò - 4:14
04. Alhambra (memento per Gil Evans) - 5:06
piano, synthesizer – Ernesto Vitolo
Lato B
05. Hiwinnet (Love Supreme) - 5:15
voce (canto tigrino] – Woky Abe
06. Dolce malinconia - 4:10
piano, synthesizer - Ernesto Vitolo
07. Anema nera - 4:27
08. Tambòo (vocal) - 4:38
Bonus Tracks
09. Tamboo (instrumental) - lato B, 45 giri (1987)
10. Love Supreme (long mix)
James Senese - sax tenore, sax soprano, voce solista
Gary Alston, Karen Moore, Sonia Gardner - cori
Andrée-Tia - batteria
Willy 'Nfor - basso elettrico
Franco Giacoia - chitarra elettrica e acustica
Gil Evans - piano elettrico, arrangiamenti
Joe Amoruso - piano, synthesizer
Rob Vuono Junior - tromba
James Senese - Sabato Santo (CD, 2000)
TRACKLIST:
01. Azteco Blood - 6:26
02. Black Mamba - 5:01
03. Chahida - 5:42
04. Mysterious To 167 - 4:53
05. Manama - 5:35
06. In My Room - 4:11
07. Sabato Santo - 6:02
08. Subway - 6:40
MUSICISTI:
James Senese - sax tenore, sax soprano, basso elettrico per tastiera, programming e batteria elettronica
Rino Zurzolo - basso acustico
Enrico Quaranta - batteria acustica
Berger Campos - percussioni (1)
Mazuk - percussioni arabe (2)
Adoro questo album con cui Senese aprì il nuovo millennio. Salto il terzo LP, "Hey James", uscito nel 1991, un discreto disco che non aggiunge nulla di nuovo al lavoro precedente, per passare direttamente alla quarta prova, "Sabato Santo", 8 tracce che ti lasciano senza fiato. Qui James Senese si è totalmente immerso nella fusion pura, un lavoro che ricorda molto da vicino il sound dei Weather Report. Qui la voce tace (tranne che in Sabato Santo), parlano solo gli strumenti. Il fedele Rino Zurzolo traccia linee di basso incredibili, mentre il sax di Senese volteggia libero, ancora una volta diretto "verso la stratosfera". Questa meraviglia restò un unicum nella discografia del sassofonista napoletano che negli anni a seguire registrerà ancora una manciata di album fino a raggiungere il fatidico 2025. C'è ancora un doppio CD che amo particolarmente, pubblicato nel 2018, quindi un po' troppo recente per il nostro blog. Vedremo di infilarlo nel 2026. Si tratta del live "Aspettanno 'o tiempo", contenente registrazioni di brani di Napoli Centrale e del solo sassofonista. Bene, cari amici, il nostro ricordo di James Senese termina qui. Riparleremo ancora di lui in futuro, non c'è dubbio. Intanto gustiamoci la sua classe ascoltando questi tre splendidi album. Buon ascolto e...buone vibrazioni (come si diceva negli anni '60).
GOODBYE JAMES
LINK James Senese (1983)
LINK Alhambra (1988)
LINK Sabato Santo (2000)
Post by George





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pura magia........
RispondiEliminaMassimo esponente della Fusion in Italia. Sentiremo la sua mancanza.
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