Questo post nasce dalla collaborazione tra il sottoscritto e il nostro amico e collaboratore - di recente ingresso nella banda della Stratosfera - Roberto. Anche lui, alla stregua del nostro grande Osel, va alla ricerca di band "marginali" (non me ne vogliano, lo dico nel senso più nobile del termine) con all'attivo uno o pochi album, band molto sovente di grande valore artistico, ma rimaste purtroppo confinate nel sottobosco musicale. A questa categoria appartengono gli Hautville, un trio che è stato etichettato (brutta cosa le etichette) come appartenente al "neo folk progressive". Vedremo, ascoltando i loro lavori, che di folk c'è ben poco, se non qualcosina nei primi album. Gli Hautville sono originari della Basilicata, una terra un po' avara di gruppi e artisti prog. Si formarono nel 2006 per volontà del chitarrista Leonardo Lonigro e del tastierista Francesco Dinnella. Successivamente si unì a loro la cantante Simona Bonavita, dotata di corde vocali di tutto rispetto. Come si legge su Prog Archives "i loro testi affrontano dottrine tradizionali e tradizioni popolari che sono viste come una raccolta di antiche conoscenze". Il progetto musicale, prevalentemente acustico, combina, almeno belle fasi inziali, elementi neofolk europei con il rock progressivo italiano . Il nome Hautville (da Altavilla) trae ispirazione da una nobile famiglia del Medioevo normanno-svevo.
Il percorso musicale degli Hautville prende forma e si sviluppa attraverso la realizzazione di una serie di album in studio, ad iniziare dall'opera prima datata 2010 dal titolo "No Milk For Babies". Seguiranno "Numen Lumen" (2011), il mini CD "Le Moire" (2013), "Mater Dolorosa" (2016) e, per concludere, un CD single con 2 brani pubblicato nel 2020, intitolato "Il mago ubriaco". A questi album si unisce una compilation, pubblicata nel 2011 dal titolo "Per aspera ad astra".
Quest'oggi ascolteremo tre album, quelli pubblicati dal 2011 al 2016 visto che all'appello manca il debut album, il sopracitato "No Milk For Babies". Ma per conoscere e addentrarci nel progetto musicale degli Hautville questi tre lavori sono più che sufficienti. Poi, se vogliamo fare i completsti, aspetto che qualche anima buona scovi questo primo CD e mi spedisca i file. Le foto qui pubblicate provengono dalla pagina Fb del gruppo. Tutto ciò detto iniziamo a fare conoscenza con il sound degli Hautville.
Hautville - Numen Lumen (CD, 2011)
01. Apparizione (7:41)
02. Libera (3:58)
03. Hautville (2:53)
04. Memorie di felicità (4:21)
05. Otranto (4:13)
06. In lode all'asino (3:49)
07. Sapientza (4:17)
08. Età del ferro (4:25)
09. Sapientza part II (5:06)
10. Polvere alla polvere (4:23)
FORMAZIONE
Francesco Dinnella - piano, organo, chitarra acustica
Leonardo Lonigro - chitarra acustica, classica ed elettrica, flauto, voce
Simona Bonavita - voce
Paolo Bitonto - batteria, basso, mellotron
con
Domenico Montemurro - chitarra elettrica (3)
Antonella Scivoletto - piano (1)
Eleni Pitta - voce (9)
Maria Rosaria Lonigro - cori (1,3,4)
"Numen Lumen" è un album dai contenuti un po' strani, dal momento che contiene solo tre brani inediti (Apparizione, In lode all'asino e Memoria di felicità); gli altri, dopo un processo di rimasterizzazione provengono in parte dal primo CD, "No Milk For Babies" pubblicato da Invisible Eye Records l'anno prima. Un tocco di folk ben integrato con suoni più vicini al prog, la bella voce di Simona Bonavita supportata dagli arpeggi della chitarra acustica di Leonardo Lonigro, sono gli ingredienti fondamentali di questo album che rappresenta la conferma di un percorso musicale originale nel panorama prog italiano. Una buona recensione (qui) è stata pubblicata sul sito "Arlequins". al quale vi rimando. Il CD venne pubblicato dalla piccola etichetta Hau Ruck! SPQR
Hautville - Le Moire (mini CD, 2013)
1. Pro salute populi (4:42)
2. In superficie (4:18)
3. Caelum et terra (3:57)
4. Non mi rompete (cover Banco del Mutuo Soccorso) (4:38)
5. Le Moire (7:03)
FORMAZIONE:
Leonardo Lonigro - chitarra acustica, chitarra elettrica
Francesco Dinnella - organo, tastiere
Simona Bonavita - voce
Paolo Bitonto - batteria, basso
Arturo Stalteri - piano (2,3)
"Tutti i brani sono di buon livello, a partire dai due che prevedono la collaborazione di Stalteri: “In superfice” e “Caelum et terra”, Il livello sale ancora in “Le Moire” dove apprezziamo particolarmente la strepitosa interpretazione vocale di Simona che, ribadiamo, ne dimostra la crescita e una maggiore consapevolezza nei propri mezzi. A suggellare la strada intrapresa verso il progressive c’è anche la cover di “Non mi rompete” dei Banco, brano storico in cui era molto facile perdere nel confronto con l’originale e cadere in miserrime figuracce. Un plauso agli Hautville che lo hanno interpretato con molta personalità, bravura e nella pienezza del loro stile. A questo punto dobbiamo aspettare la band lucana alla prova di un album completo per verificare tutti i miglioramenti assaporati in queste cinque canzoni. Le premesse sono tutte estremamente positive e chissà se gli Hautville non riusciranno a sorprenderci ulteriormente".
1. Dis Pater (5:24)
2. Artemide (4:23)
3. Pièta e Costanza (4:50)
4. Le ombre (4:38)
5. Mater Dolorosa (5:30)
6. La sposa (5:28)
7. Per non sentire niente (4:53)
8. Il castello (6:03)
Francesco Dinnella - basso, tastiere
Leonardo Lonigro - chitarra elettrica, chitarra acustica
Simona Bonavita - voce
con
Daniela Caschetto - violoncello
Arturo Stalteri - piano
William Matteuzzi - voce tenore
David Bisetti - timpani, rullante, piatti
Giulio Amico Padula - tromba
Rebecca Dallolio - violino
In lavorazione dal 2015, il nuovo album degli Hautville, "Mater Dolorosa" - questa volta autoprodotto -vede la luce nel maggio 2016. Qu ci facciamo cullare dalle onde di un prog molto originale e raffinato, con l'aggiunta di un arrangiamento orchestrale reso possibile dalla partecipazione di numerosi musicisti classici. Per la prima volta troviamo una voce tenorile (in duetto con Arturo Stalteri, quest'ultimo nuovamente presente in studio), gli archi (violoncello e violino), una tromba e i timpani. Insomma, una mini orchestra al fianco dello storico trio. Alle produzioni in studio il gruppo affiancò una buona attività live in contesti di rilevanza nazionale ed europea (in supporto a Vienna al duo neofolk americano Changes e con la partecipazione al Wave Gotik Treffen nel 2013 e nel 2017). Ma veniamo al disco, composto da 8 tracce, un album affascinante, forse un po'malinconico, ma ben curato fin nei minimi particolari. Siamo distanti anni luce da "Numen Lumen", eppure sono trascorsi solo 5 anni. Ma quanto sono cresciuti gli Hautville? Tra i capolavori dell'album cito "Le ombre", gioiello acustico con la meravigliosa voce di Simona su un arpeggio di chitarra di Lonigro. Splendido anche "La sposa", con quegli originali inserti cantati in francese e la voce doppiata. Geniale.
Vicina ai miei gusti e ai mei pensieri è la recensione pubblicata su "Aristocrazia Webzine" laddove si dice "Mater Dolorosa" è un album con i fiocchi, suggestivo (componente ben rappresentata anche dalla sezione grafica, in cui risaltano i dipinti di Mirko Lucchini: "L'Antica Città Di Ys" in copertina e "Il frutto del più antico degli alberi" all'interno) e altamente fruibile, ma non facilmente accessibile. Può piacere sin da subito per i toni così raffinati e melodiosi, eppure richiede comunque una buona serie di passaggi nello stereo per essere apprezzato maggiormente, crescendo con l'aumentare degli ascolti. Inoltre diverte e permette alla mente di viaggiare. Mi è sembrato più volte di incrociare mentalmente svariati artisti nel corso delle otto tracce, a esempio Franco Battiato, il Balletto di Bronzo, Sergio Cammariere, Ataraxia, Corde Oblique e un non so che di Cat Power, che prendevano parte a questo tragitto in compagnia degli Hautville, rimanendo però certo del fatto che la personalità del gruppo non ne fosse minimamente intaccata".
Intanto vi auguro buon ascolto.
LINK Numen Lumen (2011)
LINK Le Moire (2013)
LINK Mater Dolorosa (2016)
Post by George - Music by Roberto (thanks friend)

















questi mi erano sfuggiti e sono pure notevoli grazie!
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