TRACKLIST:
1. La Compagnia Digitale (13:15)
2. La Penetrazione Della Forza (21:44)
- a. La Forza Penetrante
- b. La Fuoriusciata Del Pensiero
3. La Fonte Del Ritmo (7:20)
Unica grande ed irripetibile prova, peraltro registrata dal vivo, per questa formazione coagulatasi intorno alla figura del tastierista Ciro Perrino che, non ancora sazio di sperimentare e tentare cammini innovativi, aveva reclutato vecchi e nuovi amici musicisti per svoltare in direzioni non ancora esplorate. L'album è stato pubblicato solo nel 1992, ad opera dell'etichetta Mellow. A questo punto lasciamo parlare l'interessato (intervista rilasciata da Ciro Perrino e pubblicata sul web):
"Il nucleo originale può essere considerato quello che aveva contraddistinto i St. Tropez. Infatti i ruoli di chitarra solista e voce femminile restavano affidati agli stessi elementi, con la novità che la cantante si occupava in questo caso anche di creare particolari atmosfere con un pianoforte elettrico Fender Rhodes 73 leggermente modificato nella timbrica per renderlo più brillante ed adatto alla ricerca sonora voluta dal gruppo. I due nuovi compagni di viaggio in questa avventura erano Marco Tudini e Roberto Rossi. Marco, giovanissimo talento era stato, ai tempi dei primissimi Celeste, uno dei membri fondatori presente in veste di flautista, di sassofonista (al sax tenore e soprano), di percussionista alle piccole percussioni e come vocalista “sui generis”, molto vicino alle ispiratissime atmosfere canterburiane di Robert Wyatt e compagni, soprattutto nell'era Matching Mole. Comunque in questa esperienza con La Compagnia Digitale, non smentendosi quale musicista di razza ricco di doti ed inventiva, lo ritroviamo come batterista, strumento che in giovane età suonava già molto bene. Roberto”Roby” Rossi andò a curare il basso, formando con Marco quel motore ritmico formidabile che si può ancora oggi apprezzare ascoltando la registrazione del concerto. In passato Marco e Roberto avevano già lavorato assieme con Stefano Minatolo in una delle più tipiche formazioni che il rock ci ha abituato a vedere: chitarra, basso e batteria".
Ciro, insieme a Marco e Roberto ed ai musicisti suoi vecchi compagni di viaggio, ha lasciato solo la testimonianza della registrazione di un concerto tenutosi all’aperto durante l’estate del 1979 nel campo sportivo di Isolabona, antico borgo medioevale alle spalle di Ventimiglia. Questo concerto era stato organizzato da Mariano Schiavolini, storico membro dei Celeste, ormai divenuto, oltreché apprezzato autore e compositore, discografico – sua la Dischi Noi – anche organizzatore di eventi. Il gruppo dopo questa esibizione, che fu l’unica ed anche l’ultima, non tornò neppure più in sala prove". Si era consumata con questa uscita la chiusura di un periodo che si era aperto nel 1969 con Il Sistema e si concludeva dieci anni dopo con un organico che faceva da preludio a quelle che sarebbero state le scelte future soprattutto di Perrino. Infatti in quei giorni Ciro aveva consegnato alcuni provini, realizzati in solitudine nel suo studio, a quel Giorgio Pertici che tanto aveva apprezzato il lavoro dei St. Tropez. Le composizioni presenti su quel nastro erano i brani che pochi mesi più tardi sarebbero diventati la sequenza di “Solare”, opera prima di Perrino, figlia di quelle sperimentazioni elettroniche che, partite dall’”Empirico Primo” di Carlo Cavanna, erano passate attraverso l’uso e lo studio dei primi sintetizzatori e di macchine ritmiche. Nel 1980, dopo aver registrato in svariati studi, soprattutto a Milano presso lo Studio Fontana e, successivamente, a Roma presso gli Studi RCA, fu pubblicato “Solare”, che ricevette una calda accoglienza sia da parte del pubblico che della critica. Buone per quel periodo furono le vendite. Purtroppo, come spesso avviene, la Ciao Records di Giorgio Pertici, che aveva profuso così tante energie per sostenere questo progetto, si vide costretta a chiudere la sua attività per sopravvenute difficoltà legate anche ai nuovi scenari che andavano delineandosi sulla scena musicale. Perrino decise per un periodo piuttosto lungo di iniziare a dedicarsi allo studio di vari strumenti ed ai suoi approfondimenti musicali, curando inoltre il perfezionamento e l’adeguamento delle attrezzature del suo studio di registrazione. Creò anche una sua casa editrice per poter seguire meglio da vicino i suoi interessi nel campo musicale. A ridosso del 1988 iniziò nuovamente a comporre alla luce delle più recenti esperienze maturate dai suoi studi. Le nuove tecnologie consentivano di avere accesso a suoni generati da sintetizzatori sempre più sofisticati e dai primissimi campionatori che avvicinarono Ciro alle sonorità più sinfoniche ed etniche che diverranno la sua caratteristica principale nel suo percorso di compositore. Nel 1990 vi fu la pubblicazione di “Far East”, fortemente voluta da Piergiorgio Coletti, in quel periodo direttore vendite della Polygram, che da sempre aveva manifestato il suo interesse per la musica di Perrino e che lo seguirà per anni fino al suo approdo in Warner nel 1996 sempre come direttore vendite. Del 1992 è “The Inner Garden”, altro album che riscosse un largo successo, per poi passare nel 1994 a “Moon in the Water”. Mentre “The Inner Garden” era ancora totalmente impregnato di quei suoni che venivano generati prevalentemente dall’uso dei campionatori, in “Moon in the Water” iniziavano a manifestarsi le prime presenze ed i primi connubi di suoni campionati e sintetici con strumenti veri della tradizione classica e sinfonica, suonati da musicisti provenienti, in questo caso, dalle più prestigiose orchestre europee. Queste sono senza dubbio le prime avvisaglie di quelle che poi sarebbero divenute le scelte stilistiche future. Dopo una pausa di tre anni vide la luce una delle opere più mature, a detta di molti critici ed osservatori, quel “De Rerum Natura” che farà da ponte per il definitivo passaggio all’uso delle sonorità orchestrali e classico- sinfoniche nelle due differenti versioni de”L’isola” che saranno pubblicate nel 2002 e 2006.
FORMAZIONE:
Ciro Perrino / Synth, Minimoog, Eminent, Arp 2006, Arp Sequencer, Arp Omini-2
Alex Magazzino / chitarra, voce
Roby Rosso / basso
Marco Tudini / batteria
Lady Mantide / Fender Rhodes
Cerco questo album da tanti anni in cd o, almeno, in lossless.
RispondiEliminaSe qualcuno lo potesse "postare" in FLAC!
Aldo
https://tinyurl.com/utjlftv
RispondiEliminalossless!