Post di ripresa, dopo aver esaurito le vacanze estive, con una bella doppietta dedicata al grande batterista partenopeo Tullio De Piscopo. Ho ripescato i suoi primi due lavori come solista, risalenti agli anni '70, forse perché in questa coda dell'estate ho ancora voglia di musica solare, dei ritmi, dei colori e dei profumi del nostro Sud. Aggiungo il mio particolare apprezzamento per un musicista dotato di una indiscutibile capacità tecnica che ha ampiamente dimostrato sia nei suoi album solisti che in quelli dove figura come ospite-accompagnatore di grandi musicisti, da Pino Daniele a Bill Conti, da Franco Cerri a Pino Presti. Indimenticabile, come ben sanno gli appassionati del prog rock made in Italy, la sua presenza nell'organico dei New Trolls Atomic System. Memorabile resta ancora oggi il celebre "Drum contest" con Billy Cobham, nel corso della trasmissione televisiva Fantastico del 1986. Il video è facilmente reperibile su Youtube, con tanto di presentazione dell'immancabile Pippo Baudo. Per tornare al tema di oggi, i suoi primi album solisti, "Suonando la batteria moderna" e "Sotto e 'ncoppa" risalgono rispettivamente al 1974 e al 1975, entrambi strumentali, o quasi, e profondamente diversi l'uno dall'altro. Vediamoli nel dettaglio.
Suonando la batteria moderna - 1974
TRACKLIST:
01 Samba Carnival
02 Rocking Special
03 Afro-Cubano
04 Medium Rock
05 Moderato Swing
06 Krupa Swing
07 Cinquequarti 2/3
08 Onda Nueva 3/4 (6/8)
09 Drum Fantasy
10 Dodiciottavi
11 Samba Lento
12 Afro-Jazz
13 Fast Afro Samba
14 7/4 Rock
Sotto e 'ncoppa - 1975
Post by George
01 Samba Carnival
02 Rocking Special
03 Afro-Cubano
04 Medium Rock
05 Moderato Swing
06 Krupa Swing
07 Cinquequarti 2/3
08 Onda Nueva 3/4 (6/8)
09 Drum Fantasy
10 Dodiciottavi
11 Samba Lento
12 Afro-Jazz
13 Fast Afro Samba
14 7/4 Rock
Disco di non facile reperibilità, questo primo lavoro di Tullio De Piscopo è sicuramente coraggioso, forse un pelino autoreferenziale (il sottotitolo è "Modern drums - a practical guide"), dal momento che i circa 40 minuti di ritmi percussivi e di virtuosismi si connotano come una sorta di manuale per apprendisti batteristi. In ogni caso ci troviamo di fronte ad un album dall'indubbio valore, sicuramente di nicchia, un album che, all'epoca, passò del tutto inosservato. A memoria, non ricordo che siano stati stampati altri dischi dedicati alla sola batteria. Pubblicato dall'etichetta Vedette, l'LP raccoglie 14 tracce che esplorano una ampia gamma di ritmi, come si può facilmente evincere dalla tracklist. Protagonisti assoluti, come già ricordato, sono il solo Tullio De Piscopo e la sua batteria.
Da ascoltare ad alto volume (o in cuffia) per carpirne le mille sfumature.
TRACKLIST:
01. 'O sipario (1:09)
02. Divario (2:30)
03. Rettifilo, ora di punta (4:53)
04. 'O miracolo adda' venì (3:35)
05. Tarantella po' scugnizzo (4:55)
06. Sotto e 'ncoppa (4:36)
07. 'A cozzeca (1:38)
08. 'O piscatore (6:44)
09. Porta Capuana in festa (4:00)
10. Circumvesuviana ore 7:45 (1:50)
11. Inno a Napoli ('A marcia nova) (2:20).
NB - i brani 2-3, 7-8, 9-10 sono su una sola traccia
Cambio radicale di atmosfere. Accantonati i "manuali del buon batterista moderno", Tullio De Piscopo si presenta l'anno successivo con un album di ottimo jazz rock, con qualche venatura prog, facendosi accompagnare da una band di tutto rispetto che annovera tra gli altri Gigi Cappellotto al basso e Sante Palumbo alle tastiere.Il gruppo si presenta con il nome di Tullio De Piscopo Revolt Group e raccoglie le influenze di gruppi importanti del panorama nazionale e internazionale come Perigeo, Weather Report e Return To Forever. D'altronde Napoli, da buona città portuale mediterranea, centro di passaggio e di mescolanze, è sempre stata una fucina di creatività musicale: i musicisti partenopei sono abilissimi nel miscelare, sintetizzare e fondere suoni e ritmi della tradizione con l'innovazione e la sperimentazione. Il disco è quasi completamente strumentale, ad eccezione di qualche parlato che fa capolino qua e là tra i solchi. L'intero album è caratterizzato da un buon equilibrio tra gli strumenti, anche se è inevitabile una maggiore visibilità della batteria. Le sonorità della musica popolare napoletana le ritroviamo in "Tarantella po' scugnizzo" (che offre anche un grande assolo di chitarra elettrica da parte di Sergio Farina) e nel brano di chiusura del disco, "Inno a Napoli". C'est tout. Buon ascolto
FORMAZIONE:
Sergio Farina - acoustic & electric guitar
Giorgio Baiocco - sax, flute, vibraphone
Sante Palumbo - keyboards, Fender piano, Moog
Gigi Cappellotto - bass, percussions
Tullio De Piscopo - drums, rototom, congas, armonica
Post by George
Evening, ignoto ma caro amico
RispondiEliminaWould like to know if it is possible to re-upload the link to Tullio's "Suonando la batteria Moderna", been looking for it for a while and have not succeeded yet :(
Keep up with this fabulous work that you are doing!
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaplease re-up
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