domenica 11 ottobre 2015

Massimo Giuntoli & Roberto Meroni - 1981 - Diabolik e i sette nani (vinyl)


TRACKLIST:

Lato A
1. I Racconti Di Canterbury (flauto: Elena Castiglioni)
2. Mastro Antonio
3. Tre Movimenti Per Pianoforte
4. Diabolik e' I Sette Nani

Lato B
5. Lothrorian


MUSICISTI

Massimo Giuntoli - piano
Roberto Meroni - clarinet, bass clarinet, alto saxophone, baritone saxophone


Come si legge su Italian prog "si tratta di un album molto raro per questo duo, spesso descritto come Canterburiano. L'album è totalmente strumentale, simile a certa musica classica contemporanea e costruito su intrecci di piano e clarinetto". Aggiungiamo anche il sax, per completezza di informazione. In effetti l'etichetta Rombo lo pubblicò in tiratura limitata. Non esistono ristampe in CD. Per quanto riguarda i contenuti siamo decisamente al di fuori dei classici schemi del prog. Qui la musica scorre sui binari di un mix di sonorità, dal jazz all'avanguardia alla musica classica, con le note che scorrono in totale libertà (ascoltate il sax di Meroni in Mastro Antonio e ve ne farete una ragione).  Il titolo del disco è quantomeno strano: "Diabolik e i sette nani" (scusate se non colgo la metafora), ed è il primo e unico lavoro realizzato da questo duo. Massimo Giuntoli è compositore, designer e artista multimediale, mentre Roberto Meroni è sassofonista di estrazione jazzistica. 
Le informazioni su questo disco sono pressoché inesistenti. Una discreta recensione appare solo sul sito Hamelin Prog, che vi invito a visitare. Le tracce proposte sono due, una per ogni facciata, rippate direttamente dal vinile. Piccola curiosità: la lunga suite presente sul lato B del disco, Lothrorien, è stata registrata dal vivo il 29 maggio 1980 al Teatro del Parco Trotter di Milano, in occasione della "prima rassegna di gruppi non allineati" con lo studio mobile "Orecchiopardo". Il lato A è invece stato registrato negli studi dell'Istituto Musicale G. Rusconi di Rho (MI). 




Post by George

3 commenti:

  1. Roberto Meroni è un mio caro amico, ho suonato con lui per anni jazz tradizionale nell'area di Milano. Mi sorprende questa incursione in territori unusuali..
    Grazie,
    Roberto

    RispondiElimina
  2. Grazie a te per il commento. In quanto ai territori inusuali avrai notato che da anni spaziamo anche in ambiti distanti dal prog. Quel che conta è il valore di certi dischi. E questo ne è un esempio.

    RispondiElimina
  3. OK, d'accordo anche se intendevo in realtà territori PER LUI inusuali...sorry per il refuso!! Ciao, vi seguo con attenzione.

    RispondiElimina