Questa volta i protagonisti della serie "Le Antologie della Stratosfera" sono i quattro membri del Baricentro, gruppo che non era ancora apparso su queste pagine. Non ho grandi informazioni al riguardo, per cui attingo a piene mani dalla bibbia dell'amico Augusto Croce "Italian Prog" (che Dio ti abbia in gloria):
"Derivato dalle ceneri della Festa Mobile, questo gruppo operante a Roma scelse uno stile molto diverso dal precedente, concentrandosi su un jazz-rock strumentale, genere molto diffuso in Italia nella seconda metà degli anni '70. Il nome faceva riferimento alla città di provenienza dei fratelli Boccuzzi, ovvero Bari. Entrambi i loro album, pubblicati dalla EMI nel 1976 e nel 1978, mostrano forti influenze da gruppi stranieri come Weather Report o Mahavishnu Orchestra, insieme ad elementi tipicamente mediterranei più evidenti in "Trusciant". Il primo album, "Sconcerto", contiene un brano, Della Venis, che riprende il nome del primo gruppo dei fratelli Boccuzzi.
Francesco Boccuzzi # 1 |
Il gruppo si sciolse dopo il secondo album, riformandosi per un breve periodo come trio tra il 1983 e il 1984 producendo autonomamente un singolo di stampo funky-disco. I fratelli Boccuzzi sono rimasti nell'ambito musicale suonando ancora in studio, Francesco negli Stati Uniti e Vanni a Roma. Tra le altre cose i fratelli Boccuzzi hanno composto la colonna sonora per l'opera rock teatrale "Androidi" diretta da Ida Mastromarino (pubblicata su LP nel 1989 dalla Ricordi International)."
Il Baricentro - 1976 - Sconcerto
TRACKLIST:
1. Sconcerto (4:58)
2. Lido bianco (10:04)
3. Meridioni e Paralleli (6:15)
4. Afka (6:11)
5. Pietre di Luna (4:29)
6. Della Venis (4:16)
7. Comunque... (Todo Modo) (5:27)
FORMAZIONE
Francesco Boccuzzi - tastiere, chitarre, percussioni
Giovanni Boccuzzi - tastiere, percussioni
Antonio Napolitano - basso, percussioni
Piero Mangini - batteria, percussioni
L'opera prima del Baricentro è un grande disco di jazz-rock, una luminosa speranza per il futuro del gruppo. Registrato tra la fine del 1975 e il gennaio 1976 negli studi Chantalain di Roma, "Sconcerto" è costituito da sette tracce strumentali che si avvicinano, in modo particolare, alle sonorità dei Weather Report. I due fratelli Boccuzzi, entrambi alle tastiere, insieme ad Antonio Napolitano (tutti e tre ex Festa Mobile), coadiuvati dal batterista Piero Mangini si dimostrano abili strumentisti e buoni compositori. L'album si ascolta di getto, tutto d'un fiato e non ha sbavature né cadute di tono. Nient'altro da aggiungere. Siamo di fronte ad un disco di ottima levatura. Leggetevi anche la recensione sul sito "John's Classic Rock". Ne vale la pena. Il vinile del 1976 è stato ristampato in CD due volte, nel 1991 dalla Mellow e nel 2000 dalla VM 2000.
Giovanni Boccuzzi # 2 |
Il Baricentro - 1978 - Trusciant
TRACKLIST:
01. Karwan (3:23)
02. Trusciant (5:39)
03. Falò (3:16)
04. Akua (4:03)
05. Flox (3:38)
06. Font'amara (7:26)
07. Vivo (4:18)
Bonus tracks
08. Endless Man (lato A, 45 giri, 1978)
09. Trusciant (live 1978)
FORMAZIONE
Francesco Boccuzzi - tastiere elettriche e acustiche, chitarra acustica e elettrica
Vanni Boccuzzi - tastiere elettriche e acustiche
Tonio Napolitano - basso
Piero Mangini - batteria
Luis Agudo - berimbau, cuica, agogo, percussioni africane
Max Rocci - congas
Le speranze che lasciava intravvedere il disco d'esordio, dopo un anno di silenzio, sono state ampiamente ripagate. "Trusciant" è l'album capolavoro del Baricentro, dove i musicisti esprimono in pieni la maturità artistica raggiunta. Il gruppo si arricchisce di nuovi musicisti, tra cui l'impareggiabile Luis Agudo che rifinisce magistralmente le tracce con le sue numerose percussioni esotiche, E come se non bastasse arriva anche Max Rocci alle congas a dare man forte ad Agudo e Mangini. Il Baricentro prende le distanze dai mostri sacri della scena jazz-rock internazionale a cui si era ispirato nel promo disco, per seguire un percorso musicale decisamente più mediterranea. Il brano di apertura, Karwan, ricco di umori, di suoni solari, è la testimonianza del nuovo corso. Flox è un altro capolavoro, giocato sul basso martellante di Tonio Napolitano e dal piano elettrico dei fratelli Boccuzzi. Il brano conclusivo, Vivo, è il trionfo delle doppie tastiere, sorrette da una ritmica possente.
Come nel caso di "Sconcerto", anche "Trusciant" è stato ristampato due volte in CD negli stessi anni, ad opera delle stesse case discografiche. Parliamo ora delle bonus tracks. La prima si intitola Endless Man, lato A di un 45 giri rimasto inedito su LP, pubblicato nel 1978 (il lato B era Flox incluso in "Trusciant"), il canto del cigno del Baricentro, questo strumentale ebbe un discreto successo commerciale poiché venne utilizzato come sigla della serie televisiva "I racconti di fantascienza" di Alessandro Blasetti. La seconda bonus track è una rara registrazione live del brano Trusciant, risalente al 1978 e trasmessa da mamma RAI.
Sul resto della produzione discografica del Baricentro ridotto a trio (periodo 1983-1984) e della terrificante Tittle Tattle, il peggio della più bieca disco music - che nonostante tutto ottenne un enorme successo internazionale - stendo un pietosissimo velo, anzi, una lastra di marmo. Se proprio volete farvi del male ascoltando una delle innumerevoli versioni di questo brano, Youtube vi verrà in aiuto. Io sicuramente no. Buon ascolto.
Post by George
Brani strumentali magnifici, che non mi stanco di riascoltare. Grazie super-George!
RispondiEliminaSempre dal Maestro Augusto Croce viene ricordato che i Fratelli Boccuzzi unitamente a Tonio Napoletano suonarono nell'album Bassingher di Ernesto Bassignano del 1985. Va ricordato che nell'album di cui sopra anche gli arrangiamenti e la realizzazione vengono accreditati addirittura al "Baricentro". Potremmo anche pubblicare questo LP, ma io resto profondamente deluso come rimasi deluso per i Maxophone e Corrado Castellari, o i Perigeo e Giovanni Ullu, alias Leo Davide. Insomma noi compriamo e ascoltiamo con la speranza di sentire qualcosa dei nostri beniamini, che in realtà operano da meri turnisti e onesti lavoratori. Ditemi voi che ne pensate. Frank - One
RispondiEliminaCaro Frank-One, sarà pur vero che l'apporto dei succitati sarà marginale, senza assoli virtuosi, ma non mi dispiacerebbe un post su Bassingher di Ernesto Bassignano.
EliminaMi unisco in duetto ad Albe, per noialtri completisti, piuttosto che non averlo e non ascoltarlo, preferiamo la delusione di una ciofeca di disco. Quindi se tu volessi favorircelo, Bassingher lo posterei volentieri
EliminaNon ero più riuscito ad ascoltarli da quarant'anni a questa parte. Grazie grazie
RispondiEliminaCaro Francone, il mio giudizio sul Baricentro anni '80 credo di averlo espresso con molta chiarezza. Se fosse per me lascerei perderei a favore di altri album più interessanti. D'altronde anche la tua delusione è evidente. Un caro saluto.
RispondiEliminaSconcerto è un bellissimo disco di jazz-fusion solare e brioso che profuma di Mediterraneo
RispondiEliminaUn gioiello che ascolto spesso !
Il lavoro successivo Trusciant invece non mi ha mai convinto del tutto
Michele D'Alvano