martedì 18 maggio 2021

Lode al MAESTRO (Franco Battiato, 1945-2021 R.I.P.)

Gli artisti muoiono? La risposta è no. Franco Battiato non è morto, non può morire perché è un artista. Che cos’è un artista? I Greci non facevano distinzione tra artista e artigiano, ed è giusto ma in questo senso: l’artista è un artigiano particolare, un artigiano immerso nella propria epoca che va oltre la propria epoca, modellando la creta imperitura dell’Assoluto.

Questo è quanto scrive oggi "Il Fatto Quotidiano". Riassume in modo ineccepibile la statura di un grande artista quale è stato Franco Battiato. Franco oggi se ne è andato, all'età di 76 anni, lasciando un vuoto incolmabile nel panorama della musica colta italiana. Perché Franco è stato un genio della musica che ha attraversato 50 anni di storia italiana, lasciando tracce indelebili: un camaleonte dei suoni, un precursore, un filosofo, uno studioso, un maestro (anche se non amava essere definito con questo termine) che nel corso della sua lunga carriera ha scritto opere, messe solenni, brani pop, musica sperimentale e di avanguardia. Un musicista, ma anche un uomo di grande cultura, a tutto tondo, come si dice nel linguaggio dell'arte scultorea. Mi appresto a ricordare la sua straordinaria figura con una amarezza incommensurabile, conscio però che prima o poi questo momento sarebbe giunto. Le notizie sulla sua malattia si accavallavano da tempo, la sua lontananza dai palcoscenici e dalle apparizioni televisive erano il preludio di quanto oggi è accaduto. 


Tutte le radio, da questa mattina, trasmettono i suoi successi, tutti i giornali e le televisioni hanno ripercorso la sua luminosa carriera. E noi? noi siamo qui, basiti, con l'amaro in bocca, orfani di una grande figura. Noi che a lui abbiamo dedicato innumerevoli pagine su questo blog, ricchissimo di concerti live e dischi rari. Noi che gli abbiamo dedicato una rubrica, che continuerà a vivere. Per noi, postare un album o un concerto di Franco Battiato (l'ultimo risale a pochi giorni fa) era come parlare di un amico fraterno. La nostra passione per il suo genio musicale  ci ha portato a scovare concerti rarissimi, a condividere tutte le sue fasi musicali, fin dagli esordi, nei primi anni '70. Chi di noi non ha avuto occasione di vederlo almeno una volta sul palco? io almeno 6 o 7 , a cominciare da quel lontano Pop Meeting di Torino del 1975, dove - tra l'altro - registrai la sua performance (che da tempo è sulla Stratosfera). Franco era solo, seduto sul palco, con il suo VCS3 a improvvisare le arie di rivoluzione. Tutto è documentato. La Stratosfera è diventata uno scrigno per conservare e permettere di ascoltare preziosi gioielli, alcuni dei quali  impolverati dal tempo.


Come d'abitudine, al di là delle parole, preferiamo ricordare Franco per la sua musica. Ho scelto, per questo commiato, tre antologie con caratteristiche assai diverse fra di loro. Nulla di raro, per carità: si tratta delle due Collection, Studio e Live, pubblicate negli anni '90, due greatest hits che racchiudono una miriade di brani che hanno caratterizzato un importante periodo  della carriera musicale di Franco, sicuramente quello più conosciuta dal grosso pubblico. Credo che faccia piacere anche a noi riascoltare queste carrellate di grandi successi. La terza raccolta è decisamente più di nicchia e non poteva essere diversamente. 


Battiato Studio Collection (1996)


TRACKLIST CD 1:

01. Cuccurucucù – 4:10
02. Bandiera bianca – 5:20
03. Centro di gravità permanente – 3:54
04. Prospettiva Nevski – 3:57
05. L'era del cinghiale bianco – 4:15
06. Up Patriots to Arms – 5:02
07. Sentimiento nuevo – 4:17
08. Voglio vederti danzare – 3:37
09. Summer on a Solitary Beach – 4:54
10. Gli uccelli – 4:40
11. Un'altra vita (da Battiato) – 3:38
12. Mal d'Africa (da Battiato) – 3:43
13. Chan-son egocentrique – 4:07
14. I treni di Tozeur – 3:08
15. La stagione dell'amore – 3:42
16. Le aquile – 4:07


TRACKLIST CD 2:

01. L'animale – 3:12
02. No Time No Space – 3:19
03. Radio Varsavia – 4:05
04. Strade dell'est – 4:17
05. Il re del mondo – 5:33
06. E ti vengo a cercare – 3:48
07. Nomadi – 4:23
08. L'oceano di silenzio – 4:17
09. Come un cammello in una grondaia – 3:30
10. L'ombra della luce – 4:50
11. Povera patria – 3:43
12. Caffè de la Paix – 4:23
13. Sui giardini della preesistenza – 3:46
14. Atlantide – 3:55
15. L'ombrello e la macchina da cucire – 4:19


Battiato Live Collection (1997)


TRACKLIST CD 1:

01. L'era del cinghiale bianco (da Giubbe rosse) – 3:34
02. Prospettiva Nevski (da Unprotected) – 3:15
03. Summer on a Solitary Beach (da Giubbe rosse) – 3:27
04. La stagione dell'amore (da Unprotected) – 3:36
05. Gli uccelli (da Giubbe rosse) – 4:42
06. Alexander Platz (da Giubbe rosse) – 3:23
07. Mal d'Africa (da Unprotected) – 2:59
08. Stranizza d'amuri (da Unprotected) – 2:26
09. Strade dell'est (da Unprotected) – 2:34
10. Un'altra vita (da Giubbe rosse) – 2:58
11. I treni di Tozeur (da Unprotected) – 3:12
12. Aria di rivoluzione (da Giubbe rosse) – 3:33
13. Giubbe rosse (da Giubbe rosse) – 4:13
14. L'ombra della luce (da Unprotected) – 4:09
15. E ti vengo a cercare (da Unprotected) – 3:57


TRACKLIST CD 2:

01. Voglio vederti danzare (da Giubbe rosse) – 3:21
02. Il re del mondo (da Unprotected) – 3:24
03. Cuccurucucù (da Giubbe rosse) – 2:57
04. L'oceano di silenzio (da Giubbe rosse) – 4:24
05. Lettera al governatore della Libia (feat. Giuni Russo) (da Giubbe rosse) – 3:17
06. Secondo imbrunire (da Unprotected) – 2:50
07. Mesopotamia (da Giubbe rosse) – 4:16
08. L'animale (da Unprotected) – 3:03
09. Centro di gravità permanente (da Giubbe rosse) – 3:53
10. Lode all'inviolato (da Unprotected) – 3:12
11. Sequenze e frequenze (da Giubbe rosse) – 6:53
12. No U Turn (da Giubbe rosse) – 4:12
13. E ti vengo a cercare (alt. track) (da Giubbe rosse) – 3:43
14. L'era del cinghiale bianco (alt. track) (da Unprotected) – 3:21


Shadow, Light (1996)


TRACKLIST:

01. L'ombra della luce / Shadow of the Light – 4:52
02. Kyrie – 14:29
03. Gloria – 4:55
04. Credo – 2:48
05. Sanctus – 6:44
06. Agnus Dei – 6:06
07. Haiku – 3:50
08. Povera patria / Poor Nation  – 3:44
09. Ricerca sul terzo / Investigation on the Third – 3:58
10. Le sacre sinfonie del tempo / Sacred Symphony og Time  – 3:44


"Shadow, Light", lo ricordo, è un album antologico passato del tutto inosservato, pubblicato il 2 marzo 1996. Contiene la "Messa arcaica" (1993), non di facile ascolto, e alcuni brani degli album "Come un cammello in una grondaia" (1991) e "Caffè de la Paix" (1993). Questa raccolta faceva parte della collana EMI Hemisphere, dedicata alla world music. All'interno del libretto sono presenti i testi in inglese delle cinque canzoni sul disco, tradotti da Antonio Fekeza.


E' tutto. Con grande mestizia vi saluto. Caro Franco, la tua storia musicale resterà sempre viva, perché gli Artisti non muoiono mai.


LINK Studio Collection CD 1
LINK Studio Collection CD 2
LINK Live Collection CD 1
LINK Live Collection CD 2
LINK Shadow, Light

Post by George

8 commenti:

  1. Che dire? Splendido post George, e grazie per le tue parole. A breve spero di poter contribuire anche io con un piccolo contributo che andrà ad arricchire il nostro prezioso archivio dedicato a Franco Battiato. Un abbraccio a te e a tutti gli ammiratori del Maestro.

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  2. Grazie per il bellissimo post! Oggi a scuola dedicherò qualche minuto per dire a ragazzi chi era Battiato e che cosa significa essere un artista.

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  3. Mi associo alla proposta di Navak nel divulgare l'opera di Battiato perchè, in effetti, è un artista da studiare in tutto il suo percorso musicale. Il mio rammarico è non averlo mai visto dal vivo.

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  4. Ci ha lasciato un grande saggio dalla crescita infinita. Bisogna avere la forza di andare avanti, nel bene e nel male. Mi ritrovo la cassetta originale del 1992 di "L'amore nuovo - Ritmo del Profeta spiritoso" del catanese Vincenzo Spampinato, un album con la collaborazione di Battiato e Dalla.

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  5. Sai, io a Torino nel 1975 ero presente. Avevo appena compiuto vent'anni e quello era il pio periodo Tangerine Dream/Can/Amon Duul/Faust ("Alle porte del cosmo che stanno su in Germania...."). Ricordo quando Franco salì sul palco colorato di verde, con il suo synth, ma, purtroppo, ricordo anche i fischi del pubblico. Ed io, per questo motivo, incazzato nero.....Chi in Italia suonava quel genere "sperimentale", tranne forse gli Area di Demetrio e qualche altro artista della Cramps? A distanza di qualche anno, i miei gusti cambiarono ed anche Franco intraprese altre strade. Il trittico dei suoi album del '79/'80/'81 me lo fecero riapprezzare di nuovo e poi lui continuo', continuò, continuò, continuò.....fino a ieri. Ciao Frà, bon voyage.

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  6. Il 19 settembre 1982 a Piacenza vi fu un concerto di Battiato tenuto in un parco, area militare grande un quarto della citta'che fino a quel giorno era stata of limits perche' comprendente un deposito di munizioni chiamato Pertite, esploso durante la guerra per cui si temeva che ci fossero disseminati ordigni inesplosi. Da allora a Piacenza si e' sempre lottato per far si che il parco fosse restituito alla gente ma fino ad oggi non e' ancora successo, ma questa e' un'altra storia........
    Quella sera che non dimentichero' mai, erano presenti 40.000 persone tutte sedute nell'erba ad ascoltare un concerto incredibile che comprese tutto il repertorio di allora, le nuove canzoni per cui Battiato era entrato nelle classifiche dei dischi e i vecchi pezzi di Fetus e Pollution. In quei giorni era in classifica anche Giusto Pio con Legione Straniera.....quando intono' le prime note sembrava di essere a San Siro durante il derby............fu una serata indimenticabile per tutta la citta'.

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