lunedì 27 dicembre 2021

The Senate e l'epopea del Piper Club (1968-1969)

 

PROLOGO: IL PIPER CLUB DI ROMA

Era il 17 febbraio 1965 quando l'avvocato Alberigo Crocetta inaugurava un locale situato a Roma, in via Tagliamento, chiamato Piper Club (da tutti ricordato semplicemente come Piper), destinato a diventare in breve tempo l'icona di una intera generazione nonché uno dei locali storici italiani più rappresentativi del boom economico degli anni sessanta. L'ingresso non era vistoso, mentre l'interno venne curato nei minimi dettagli: sul fondo del palcoscenico spiccava il pannello murale "Giardino per Ursula", composto da due dipinti e da materiale assemblato aggettante, oggi perduto. Oltre al pannello e il Piper conteneva materiale di Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Mario Schifano e Piero Manzoni. (info tratte da wikipedia) 


Alla serata d'esordio suonarono nel locale i Rokes e l'Equipe 84. Successivamente si susseguirono i migliori gruppi della scena musicale beat italiana tra cui i Rokketti, i New Dada, I Pyrañas, I Delfini, I Giganti, I Meteors, I BlackJack, Gli Apostoli, Le Pecore Nere, i Facce di Bronzo, affiancati da altri gruppi provenienti dall'estero come i Primitives di Mal, Patrick Samson e Les Pheniciens, Lord Beau Brummell and his Noblemen Orchestra, The Echoes, The Bad Boys, The Bushmen, The Eccentrics (da cui nascono Mike Liddell e gli Atomi), The Honeycombs, John L. Watson & The Hummelflugs, per citare i più importanti. Anche se non furono tra i nomi di punta, aggiungerei anche i Senate (inglesi naturalizzati italiani), protagonisti del nostro post. A tutti questi si aggiunsero presto artisti come Nino Ferrer, Fred Bongusto, Dik Dik, Farida, Gabriella Ferri, Rita Pavone, Roby Crispiano, Gepy & Gepy, Nancy Cuomo. 
Su tutti, però, vanno ricordate Caterina Caselli e Patty Pravo. Quest'ultima passò alla storia del pop proprio come "la ragazza del Piper", per quanto, secondo alcuni, il titolo sarebbe da condividere con Mita Medici che nel 1966, proprio al Piper, vinse il concorso "Miss Teenager Italiana" con il temporaneo nome d'arte di Patrizia Perini. Ragazzi e ragazze, queste ultime quasi tutte in minigonna importata da poco dall'Inghilterra, dalla modaiola Carnaby Street (geniale creazione di Mary Quant) ballavano, ascoltavano musica, creavano i loro primi idoli. E anche gruppi e musicisti non si sentivano sufficientemente realizzati se non dopo qualche passaggio sul palco del leggendario Piper Club.


Il Piper emerse subito come punto focale della bella vita romana, raccogliendo frequentazioni dal mondo dello spettacolo e dell'arte, oltre che da personaggi della scena mondana. Lo storico animatore - intrattenitore del locale, fin dall'inizio e per molti anni, è il giornalista Eddie Ponti. La linea artistica si ispirava al mondo del beat inglese, da cui copiò anche l'idea dell'opera beat, ovvero ad un uso innovativo di luci stroboscopiche colorate accoppiate ai suoni e allo stile dettato dalla moda della già ricordata minigonna. Oltre ai gruppi beat italiani dell'epoca, sul finire degli anni '60 sul palco del Piper si esibirono numerosi gruppi e artisti stranieri del calibro di Procol Harum, Byrds, Spencer Davis Group, Rocky Roberts, Herbie Goins & The Soultimers (il cui chitarrista era il virtuoso John McLaughlin). Non mancarono, nel 1968, i Pink Floyd e Jimi Hendrix con i suoi Experience. Il locale si caratterizzò anche per l'organizzazione di eventi straordinari quali il "CantaPiper", sorta di cantagiri canori voluti dalle case discografiche. E vogliamo parlare dei dischi registrati al Piper o marchiati "Piper"? Le compilation non si contano. Ci fermiamo qui, anche perché con la separazione dei due soci proprietari nel 1970, Crocetta inaugurò il Piper 2000 di Viareggio per aprire un'altra breve ma significativa pagina musicale. Come tutti sappiamo i due Piper, fin dagli albori degli anni '70, ospitarono i più grandi gruppi di rock progressivo italiano e straniero. Leggendaria fu la "Controcanzonissima" del 1972. Vi invito ad andare a rivedervi quel grandissimo nostro post composto da un boxset di ben 6 CD. (qui


THE SENATE

I Senate erano il gruppo di Tony Mimms prima che quest'ultimo intraprendesse la carriera solista. Certamente non furono il gruppo di punta del Piper, ma ne rappresentarono comunque l'ossatura grazie alla loro presenza quasi costante, Insomma, facevano ballare la gente. I Senate, lo ricordo ancora una volta, si formarono a Glasgow intorno al 1965 come backing group del cantante Sol Byron, Quando lo lasciarono nel 1966, i Senate iniziarono ad accompagnare Garnett.Mimms durante il suo tour europeo. Nel 1967, in occasione di alcune session,  incisero un album live alla University of Sussex e al Club A GoGo dal titolo "Sock It To You One More Time". Volendo lo trovate a poco prezzo su e-bay. Sempre nel 1967 accompagnarono Ben E. King in una serie di concerti alla Star Club di Amburgo, sul palcoscenico calcato anni prima dai giovanissimi e sconosciuti Beatles. 
Nel gennaio 1968 i Senate arrivarono in Italia e approdarono subito al Piper Club, dove i gruppi stranieri erano molto gettonati. In breve tempo divennero i beniamini del pubblico. Tra il 1968 e il 1969 incisero due LP per la RCA Italiana. E qui la nostra storia entra nel vivo.

The Senate - 1968 - Piper Club Dance (vinyl)

copertina della versione italiana

TRACKLIST:

Lato A
01 Save Me (Robinson-Moore-Rogers)
02 Everlasting Love (Cason-Gayden)
03 Funky Fever (Carter-Daniel-Hall-Wilson)
04 Kansas City (Leiber-Stoller)
05 Magic Garden (Keith-Bergman-Spence)
06 Hush (Joe South)
07 Fire (Brown-Crane)

Lato B
08 Rainbow Valley (Love Affair)
09 Tuesday Afternoon (Hayward)
10 Nights In White Satin (Hayward)
11 Loving You Is Sweeter Than Ever (Wonder-Hunter)
12 Always Something There To Remind Me (Bacharach-David)
13 A Girl Like You (Cavaliere-Brigati)
14 Jumping Jack Flash (Jagger-Richard)

copertina della versione pubblicata in Canada

FORMAZIONE


Bill Irving - bass guitar, backing vocals 
Robbie Martin - drums
Alex Jackson - guitar, vocals
Mike Frazer - organ. piano
Colin Dunwoodie - tenor saxophone
Tony Mimms - trumpet
Mark David - vocals

I Senate sul palco del Piper

"Piper Club Dance" è il promo disco registrato dai Senate dopo il loro arrivo in Italia. Già titolo e sottotitolo sono un programma: il marchio "Piper Club" è motivo di acquisto e di successo e se poi ci aggiungiamo "Tutto per ballare" il gioco è fatto. Condisce il tutto una bella foto di Mita Medici, allora diciottenne, in copertina. Va tutto bene, l'atmosfera del magico Piper è stupendamente ricreata. Il disco non è mai stato ristampato.  Contiene 14 tracce, per lo più cover di autori stranieri (li ho indicati tra parentesi). Si va da Arthur Brown ai Rolling Stones, dai Moody Blues a Stevie Wonder. Bello e nostalgico. La versione di "Nights in White Satin" è una vera meraviglia, con un grande assolo di tromba di Tony Mimms. Ne vennero stampate anche due diverse edizioni per il mercato spagnolo e canadese, sempre nello stesso anno.

Copertina della versione pubblicata in Spagna

The Senate - 1969
Le più belle canzoni dei Beatles e dei Rolling Stones (vinyl)


TRACKLIST

01. Eleonor Rigby
02. Can't Buy Me Love
03. Yesterday
04. Yellow Submarine
05. Michelle
06. Hey Jude
07. Satisfaction
08. Paint It Black
09. Lady Jane
10. Get Off Of My Cloud
11. Jumpin' Jack Flash
12. Let's Spend The Night Together


L'anno successivo, siamo nel 1969, i Senate - con la stessa formazione - registrarono questo disco dedicato alle due più grandi icone del beat anglosassone: una facciata dedicata ai Beatles, l'latra ai Rolling Stones. Dodici brani, una miscellanea di successi ri-arrangiati e reinterpretati in chiave un po' più black. In ogni caso una operazione commerciale di grande successo per i Senate, ancora legati all'epopea del Piper Club. Anche in questo caso il disco non è stato ristampato. Ne esiste anche una versione per il mercato canadese dal titolo "The Best of The Beatles and The Rolling Stones. Ricordo, per dovere di cronaca, che i Senate appaiono con un brano ("L'ombra di un lontano amore") nella compilation "Piper 2000" .del 1969 che ritroverete qui.  
Dopo la pubblicazione di questo 33 giri i Senate si sciolsero e ognuno andò per la sua strada. Tony Mimms lo abbiamo già conosciuto nel recente post con la presentazione di "S.O.S". 


Siamo alla fine di questa lunga, ma spero interessante, operazione nostalgia sulle orme del Piper Club. Come vedete le strenne natalizie non mancano sulla Stratosfera. Ci tengo a salutare e a ringraziare l'amico Andrea (oramai siamo rimasti noi due a gestire il blog) per i sempre interessanti e divertenti post della serie "Bimbitudine" (ma non solo). Ottimo lavoro, Andrea, come sempre. A voi tutti buon ascolto

LINK Piper Club Dance (1968)
LINK Le più belle canzoni dei Beatles e dei Rolling Stones (1969)

Post by George

4 commenti:

  1. Si avvicina la fine di uno scadente anno sotto molti punti di vista ma voi della Stratosfera siete una fulgida luce che rischiara la nebbia della quotidianità.
    Personalmente non tutta la musica che proponete rientra nei miei gusti ma il Vostro lavoro è e resta IMPAGABILE.
    Grazie sempre!!!
    gG

    RispondiElimina
  2. Grazie a te George, per le tue belle parole e soprattutto per l'encomiabile lavoro che porti avanti (io, come sai, purtroppo vado e vengo, tu sei una roccia!)

    RispondiElimina
  3. Grazie per quello dei Senate che fanno le canzoni degli Stones. Alcune le avevo già, ma non tutte.

    RispondiElimina