TRACKLIST CD 1 (La buona novella)
01. Introduzione / Universo e terra (preludio)
02. L'infanzia di Maria
03. Il ritorno di Giuseppe
04. Il sogno di Maria
05. Ave Maria
06. Maria nella bottega del falegname
07. Via della croce
08. Tre madri
09. Il testamento di Tito
10. Laudate hominem
TRACKLIST CD 2:
01. La terra dell'acqua
02. Il mondo in testa
03. Franco Mussida solo guitar / Out Of The Roundabout
04. La conquista
05. Il sogno di Leonardo
06. Patrick Djivas bass solo / Maestro della voce
07. Cyber Alpha
TRACKLIST CD 3:
01. La carrozza di Hans
02. Volta la carta
03. Il pescatore
encore
04. Impressioni di settembre
05. Celebration
Voglio smaltire un po' alla volta i numerosi contributi inviati in questi mesi dai tanti amici della Stratosfera. Scusatemi se non riesco a stare dietro a tutti, ma il materiale è veramente troppo. Ricomincio il "recupero" con questo ottimo concerto della PFM, regalo dell'amico Ilario, che ringrazio, registrato al Teatro Smeraldo di Milano il 2 dicembre 2010, con in formazione ancora il grande Franco Mussida. La PFM, come ben sappiamo, è sempre sulla cresta dell'onda: sul finire dello scorso anno ha pubblicato il doppio album "I Dreamed Of Elecric Sheep / Ho sognato pecore elettriche", decisamente notevole, e quest'anno è partita i tour per celebrare i 50 anni di "Storia di un minuto". Tanta vitalità è degna di lode e poi...diciamolo, la PFM è da sempre nei nostri cuori.
Il concerto di Milano, qui nella sua veste integrale, si compone di ben 3 CD (lo dico perché in circolazione ho visto parecchi estratti) ed è suddiviso in due set. La prima parte è dedicata alla riproposta integrale dell'album "La buona novella", di Fabrizio De André, pubblicato nel 1970. I Quelli (Mussida, Di Cioccio, Piazza e Premoli) insieme a Mauro Pagani, non ancora entrato ufficialmente in formazione) e Andrea Sacchi, accompagnarono il cantautore genovese nelle registrazioni in studio. Fornirono il loro contributo anche due turnisti d'eccezione, allora praticamente sconosciuti, ovvero Angelo Branduardi e Maurizio Fabrizio. Questo concerto rientra nel tour promozionale del disco "A.D.- La buona novella" pubblicato proprio nel 2010, in versione ri-arrangiata e dilatata (bellissime "Tre madri" e soprattutto "Laudate hominem", con un arrangiamento musicale incredibile e una grande performance di Mussida), insomma, come spiega Franz Di Cioccio al pubblico in apertura di concerto, in versione 3 D. Il secondo set vede come protagonista gran parte dell'album "Stati di immaginazione" del 2006, a parte il ripescaggio di "Out Of The Roundabout" e "Maestro della voce". Grande performance. Il gran finale è dedicato ai classici da "Storia di un minuto", eccezion fatta per un ennesimo omaggio a De André con "Volta la carta" e con la prevedibilissima e oramai noiosa "Il pescatore", giusto per accontentare e far cantare il pubblico. Stesso discorso vale per "Celebration".
Ringrazio ancora una volta Ilario per questo bel regalo. Dimenticavo di sottolineare che la registrazione è di ottima qualità. Grazie anche al mio vecchio e caro amico Danilo che ha realizzato le due copertine (anche se nella back cover vi è un piccolo errore, laddove "Maestro della voce" viene indicato come "Suonare suonare". La front cover è assolutamente incredibile.
Buon ascolto, cari amici. Ci risentiamo a breve.
LINK CD 1
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Post by George - Music by Ilario
mah......la PFM , pur tecnicamente superdotata non mi ha mai convinto del tutto, prima di tutto la mancanza di una VOCE (a parte il periodo di Lanzetti)degna di questo nome....Di Cioccio sarebbe meglio lasciasse perdere, non si crederà di essere Phil Collins!
RispondiEliminaAnche a livello compositivo, dopo il quarto/quinto album hanno cominciato a perdere colpi fino alle penose prove più recenti(soprattutto anni 90 ).
Certo ,suonare sanno suonare, ma non riescono a darmi una emozione.
Ammetto che io sono sempre stato un Fan del BMS e la Pfm non li ho mai amati più di tanto, mi parevano meno originali , già all'epoca , adesso poi, mi sembrano senza senso(lo stesso dicasi per l'ultimo album ,inascoltabile, del BMS).
A volte temo che , noi vecchietti, siamo malati di nostalgia e,pur di riascoltare i brani che abbiamo amato e i nostri idoli del passato, perdoniamo tutto....non so se è molto saggio, però.( a questo proposito vedi i concerti attuali dei VDGG con un Hammill senza voce e spesso stonato) .
Comunque grazie.....è pur sempre un documento interessante.
Sottoscrivo molte cose del commento di osel...la PFM è calata molto come ispirazione. L'ultimo album del banco è anonimo, pur apprezzando tantissimo il gruppo.
RispondiEliminaSu una cosa non concordo, ma è questione di gusti. È vero che la PFM non fa della voce il suo punto forte, ma il periodo con Lanzetti lo trovo poco originale rispetto agli album precedenti, dove, seppur senza un vocalist di gran rilievo, hanno fatto una musica personale, originale ed affascinante.
Sta crescendo un dibattito interessante sulla PFM, con opinioni legate, ovviamente, ai gusti personali. Io non mi ritengo solamente un nostalgico dei bei tempi del prog (che rimpiango per creatività) ma un appassionato di musica che sa apprezzare anche la capacità di grandi gruppi del passato, come per l'appunto la PFM, di rinnovarsi e creare ancora dischi apprezzabili, come il doppio uscito lo scorso anno. Poi, sicuramente, condivido il pensiero di Osel, quando scrive che alcuni gruppi dovrebbero uscire di scena con dignità. Però, a mio avviso, non è il caso della PFM. De gustibus...
RispondiEliminache dire, certo i gusti sono personali.....diciamo che il Banco senza Francesco e Rodolfo non hanno più senso, come le Orme che ho visto poco tempo fa e sembravano una cover band(anche se tecnicamente notevole).
EliminaLa Pfm sa suonare.....forse se si degnassero di fare solo musica strumentale......che fanno benissimo.... oppure si trovassero un cantante con voce e carisma.
Mi spiace ,ma quando sento Di Cioccio cantare mi vengono le convulsioni.
Comunque, ovviamente, è tutto incredibilmente e assolutamente soggettivo.
Ecco, forse se si dedicassero solo alla musica strumentale potrebbero avere ancora un perché. Sempre di nicchia, ma almeno coerente con la loro qualità.
EliminaEnrico
Molto dipende dal set che propongono... ad esempio al Nuovo quest'autunno (per il 40 anniversario con De Andrè) il Franz cantante era lontanissimo dalle corde vocali di Faber e non ha convinto... mentre trovo che l'ultimo album sia stato cucito addosso alla sua vocalità prestata, in quanto rimane (in primis) un batterista selvaggio. Ad ogni modo, w la Stratosfera (e la PFM) !
RispondiEliminaSulla PFM condivido il pensiero di altri commentatori: è stato un grande gruppo. Forse sopravvive a se stesso. Il bisogno di "pubblico" è sempre determinante, finché avranno un minimo di seguito proseguiranno... Riguardo Le Orme li ho sentiti recentemente in un piccolo teatro di periferia: un piccolo pubblico di super affezionati decisamente "old" che li idolatra c'è ancora e quindi....
RispondiEliminaGrazie.