lunedì 6 giugno 2022

Serie "Just One Record": Spirosfera - 1996 - Umanamnesi


TRACKLIST:

01. Babele - 4:09
02. Alienazione - 6:27
03. Ossessione - 6:42
04. Pensiero - 6:08
05. Io Come Io - 5:38
06. Pecula Copula - 2:37
07. Emanamnesi - 5:10
08. Un tempo lontano - 5:44

09. Deteoria - 15:19
9.1 Entrata 1 - a) Non aver paura
9.2 Entrata 1 - b) Il sentiero nel bosco
9.3 Entrata 2 - a) Natale (Non aver paura ripresa, L'illustratore del deserto, Lettura e rappresentazione)
9.4 Entrata 2 - b) L'oiseau de feu (Invocazione) - Music by Igor Stravinsky; arranged by Spirosfera
9.5 Entrata 2 - c) Uscita


FORMAZIONE:

Johnny Berto - batteria, percussioni, rumorismi
Giorgio Brugnone - basso, tastiere, Hammond, mellotron campionato
Mirko Baruzzo - chitarre, rumorismi, alterazione piano, alterazione chitarra
Nicola Pavan - voce, cori, vibrazioni

Collaboratori:
Nicola Genovese - sax contralto, eco-voce, sequencer, rumorismi
Michele Brieda - Hammond, Korg MS20, rumorismi
sara Alba - voce
Roberto Scarpa - rumorismi


Ben ritrovati sulla Stratosfera, dopo questa breve pausa dettata dal ponte del 2 giugno.
Quest'oggi sono di scena gli Spirosfera, autori di una sola prova in studio dal titolo "Umanamnesi", pubblicata dall'etichetta Lizard, composta da 9 brani registrati nel mesi ottobre 1995. Ringrazio infinitamente, come faccio spesso in questi ultimi tempi, il nostro grande amico e collaboratore Frank-One per avermi inviato file e copertine e avere così la possibilità di condividere questo gioiellino ingiustamente passato un po' sotto traccia. La prematura fine della band è stata causata da un evento luttuoso. Discogs riporta queste note: "Mitica band del veneziano che ha saputo affondare a piene mani nell'esperienza progressive degli anni '70 rivisitandola e caratterizzandola con una spontaneità compositiva e teatrale espressività assolutamente uniche. Dal novembre del 1994 è stata una continua escalation fino al terribile incidente occorso al cantante Nicola nell'estate del 1996 che ha messo fine a quello che molti considerano ancora adesso un mito....gli Spirosfera".


Luca Rodella (che ringrazio) sul sito "Arlequins" descrive così l'album:
“Umanamnesi” è la prima pubblicazione dell’etichetta creata dalla Pick Up per “contenere” i lavori prog che andrà a realizzare: la Lizard. Se proprio si vuole essere semplicistici e superficiali, si può dire che gli Spirosfera sono un incontro fra Deus Ex Machina ed il Rovescio della Medaglia. Siamo, con questa indicazione, ben lontani dal raffigurare precisamente la proposta, ma la grande importanza data ad una voce che non canta note cercando invece di unirsi agli strumenti nel proporre accordi, la spinta alla ricerca di situazioni particolari più che di melodie, i continui stop con cambi repentini di rotta e molti altre particolari propongono un tale paragone. E’ difficile descrivere a parole un lavoro che, a mio avviso, ha la migliore chiave di lettura nel considerarlo un disco che mira a produrre reazioni nell’ascoltatore più che creare melodie da sottoporre a questo. Basti pensare che un ascolto distratto porterebbe ad evidenziare un insieme claustrofobico di suoni lontani l’uno dall’altro: una voce, elemento assolutamente fondamentale nell’insieme, non coniugata nel contesto; la batteria, che è tutto fuorché semplice supporto ritmico, lontana dal basso tanto che non è più il caso di parlare di sezione ritmica assommando i due strumenti; chitarre che, utilizzando differenti effetti, si alternano ed incrocia con la voce nel costituire la punta dell’iceberg di un corpo dove innumerevoli effetti, creati da altrettanto innumerevoli suoni di tastiere, balenano con improvvisi flash. Un lavoro “difficile” quindi, una prova sperimentale come possono essere sperimentali i lavori degli Area; decisamente ardito e arduo da penetrare, ma che rivela particolari e piacevoli sorprese una volta che si entra in sintonia con il “marasma di suoni” che propone (a mio avviso è a tal fine fondamentale l’ascolto in cuffia ad alto volume)". 
Passiamo quindi all'ascolto dell'album. Vi chiedo di prestare particolare attenzione alla mini suite "Deteoria", suddivisa i 5 movimenti, della durata di oltre 15 minuti: un capolavoro di rock sperimentale che avrebbe fatto invidia ai sopracitati Area. A presto, cari amici. 



Post by George - Music by Frank-One 

4 commenti:

  1. Come sempre, i miei infiniti ringraziamenti per aver condiviso tanta buona musica. Saluti.

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    1. Sono io che ringrazio te per la puntualità e per la costanza con cui ci segui

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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