TRACKLIST & LINE UP:
01. Antillas - 8:20
bass, percussion, vocals – Rodolfo Guerra
drums – Beppe Cacciola
electric guitar – Valerio Castiglioni
electric piano, organ Hammond – Mark Baldwin Harris*
vibraphone – Donato Scolese
02. Esperanto Evolution - 6:54
alto saxophone – Furio Romano
bass – Piero Orsini
drums – Beppe Cacciola
keyboards – Mark Baldwin Harris*
vibraphone – Donato Scolese
03. Pavane - 5:22
bass – Piero Orsini
drums – Beppe Cacciola
electric guitar – Valerio Castiglioni
keyboards – Franco Erenti
vibraphone, keyboards – Donato Scolese
04. Stefdon - 3:46
acoustic guitar – Valerio Castiglioni
double bass – Piero Orsini
percussion – Angelo Pusceddu
vibraphone – Donato Scolese
05. Mr. Hutcherson - 6:39
bass – Piero Orsini
drums – Beppe Cacciola
keyboards – Mark Baldwin Harris*
vibraphone – Donato Scolese
06. Civiltà scomparse - 7:08
bass – Piero Orsini
drums, percussion – Beppe Cacciola
electric guitar – Valerio Castiglioni
vibraphone, keyboards – Donato Scolese
07. Katoptrons - 5:32
keyboards – Mark Baldwin Harris*
vibraphone – Donato Scolese
La prima volta che sentii parlare di Donato Scolese fu quando ascoltai l'album dei Cincinnato, una formazione jazz rock a noi ben nota che registrò nel 1974 un solo album omonimo. Allora Scolese suonava la batteria. La seconda volta con Franco Battiato, agli inizi degli anni '80, con il quale collaborò sia in studio (suo il vibrafono ne "La voce del padrone") che nel corso dei tour. La terza volta quando entrò come vibrafonista, strumento da lui sempre amato, nel Furio Romano Quintet, dal 1989 al 1991, con il quale registrò tre album. La quarta e ultima volta qualche settimana fa, quando l'amico e collaboratore Cimabue (grazie come sempre per le condivisioni) mi ha inviato i file di questo unico album che porta il suo nome, "Civiltà scomparse". E' possibile che mi sia sfuggita sfuggita qualche altra esperienza di Donato Scolese. Nel caso, aiutatemi voi. Per tornare al disco in questione, ricordo che il CD venne pubblicato nel 2011 dall'etichetta Music Center.
Come evidenzia Cimabue nelle sue note informative che accompagnano i file inviati, "incuriosito dal titolo, mi aspettavo un lavoro d'atmosfera (etnica, mediterranea o popular) mentre invece siamo al cospetto di un album di jazz, in cui il nostro è interamente dedito all'uso del vibrafono, coadiuvato da un combo ritmico/armonico che intercala alleggerendo il timbro inusuale (almeno credo per i più) del vibrafono. L'album, decisamente bello a mio avviso, rimanda con la memoria uditiva al Modern Jazz Quartet, con tutti i rischi del caso (qualcuno potrebbe trovarlo timbricamente ripetitivo, nonostante il buon lavoro in sede di arrangiamento e realizzazione)". Credo che non sia altro da aggiungere. Non ci resta che procedere con l'ascolto. Alla prossima.
Post by George & Cimabue
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