TRACKLIST
1 Non ho mai visto il
mare
2 La Mazurchica
3 Inserto P.M.
4 Polli sterilizzati
5 Sommario + Inserto Muraglie
(Canzone del carcerato)
6 Nella tua casa
7 Il girotondo dell'aborto
8 Sono Donna +
Inserto Muraglie
9 Dulcinea
10 Latrin lovere
11 La Bella Addormentata+
Muraglie
12 Ti ricordi Nina
FORMAZIONE
Maria Monti - Voce
Tony Ackerman - Chitarre, armonica a bocca, acqua, bicchieri
Luca Balbo - Chitarre,
viola, mandolino, piano stonato, bicchieri
John Heineman -Trombone
Roberto Laneri - Sax
soprano e clarinetto basso
Mimi Gates e Luisella
Mantovani - Voci
Arrangiamenti di Tony
Ackermann e Luca Balbo
C’è un clichè, che forse sarebbe ora di cominciare a
smontare, quello della canzone politico/sociale caratterizzata esclusivamente
da facili slogan veicolati da una musica di immediata presa (La- MI+ Re-, se
non il DO/SOL tipico degli stornelli). Pezzi, insomma, costruiti per essere
cantati in coro nelle manifestazioni di piazza degli anni Sessanta e Settanta.
Se in qualche caso ciò è vero, bisognerebbe però rivalutare alcune esperienze
che invece hanno tentato coraggiosamente strade diverse, spesso ostiche, in
certi casi al limite dell’avanguardia, in una concezione progressista dell’arte
sociale. Basti fare il nome di Giovanna Marini, o ascoltare con orecchie
attente alcuni dischi di Paolo Petrangeli (quelli da “Lo sconfronto”, 1976, in poi), oppure la produzione anni 70 della
milanese Maria Monti.
Il nome di Maria Monti, se si può dire poco noto al grande
pubblico, non è certo sconosciuto a chi segue da vicino le vicende della
canzone italiana. Classe 1935, personaggio eclettico che si spese tra teatro,
cabaret, canzone e cinema, Maria Monti è un tassello fondamentale nella definizione
in Italia di un’idea di canzone d’autore. E’ infatti da fine anni 50 che
comincia la sua storia musicale, quando, frequentando l’ambiente del Santa
Tecla, si lega in un sodalizio che sarà artistico e, per qualche tempo
sentimentale, con Giorgio Gaber (da cui ne uscirà a pezzi). Ma cruciale fu
anche la collaborazione con il regista Filippo Crivelli: è lui a proporre a
Maria Monti, che aveva già cominciato a scrivere diverse canzoni dotate di
singolare piglio e originalità, di portarle in teatro. Ne nasce lo spettacolo “Le mie canzoni e quelle degli altri”,
che fa da apripista ad altre esperienze analoghe (la più famosa delle quali è
quel “Milanin Milanon” che vedrà il
ritorno alle scene di Milly e l’esordio di Enzo Jannacci), ma anche, due anni
dopo “Il Giorgio e la Maria”, diviso
a metà, appunto, con Giorgio Gaber. I due portano a Sanremo “Benzina e cerini” e scrivono insieme
diverse canzoni, tra cui quella che resta ancora oggi un vero hit del Gaber
pre-Luporini, vale a dire “Non arrossire”
(per motivi discografici co-firmata anche da Mogol, che pure non ne scrisse
nemmeno una parola). E’ Maria Monti, tra l’altro, ad ascoltare casualmente da
un portiere di un condominio la canzone popolare milanese “La Balilla”, e ad
avere l’idea di rielaborarla ed inciderla, sempre con Gaber, facendone un
classico.
Questo “Muraglie”,
dello stesso ’77, che ora andiamo a presentarvi, mai ristampato in vinile e
finora, per quanto ne sappiamo, non reperibile in rete, è l’unico inciso per la
storica etichetta IT di Vincenzo Micocci (guarda un po’ chi si rivede...), che
in quegli anni era tesa a valorizzare le autrici, in un collegamento ideale tra
le pioniere e le “cantautore” che cercò di lanciare, con alterni successi, all’epoca
(Roberta D’Angelo, Nicoletta Bauce, Grazia Di Michele, Carmelita Gadaleta).
L’album prende spunto dal precedente “Il Bestiario”, cercando tuttavia di smussarne le istanze più
radicali in una versione più fruibile, seppure sopravvivano in alcuni pezzi
effetti rumoristici e accenni alla musica contemporanea. Degna di rilievo è la
presenza di Roberto Laneri (musicista, ricercatore e studioso, già compagno di
avventure nei già citati Prima Materia), nei credits curiosamente storpiato in
Lanevi. Si tratta di un concept album sulla condizione femminile, in cui molti
brani fluiscono l’uno nell’altro, con interventi recitati e con un inserto
originale, appunto “Muraglie”,
vecchio pezzo del ‘35, che torna ironicamente spesso a fare da collante.
Molti i brani interessanti, dalla giocosa “La Mazurchica” (dal repertorio di
Violetta Parra), a “Polli sterilizzati”
(cover di Gualtiero Bertelli) , dalla polemica “Girotondo dell’aborto”, alla parodistica “Latrin lover”, dalla
sambata “Nella tua casa” fino alla
rilettura finale di “Ti ricordi Nina” (forse
ispirazione per “La Fata” di
Bennato?) di Gianni Nebbiosi, anch’egli compagno nei Prima Materia, in una
versione più straniata. Unica nota stonata: una copertina di rara bruttezza. Maria Monti, alla veneranda età di 82 anni, porta ancora
avanti una vivace attività artistica: proprio nel 2017 ha riportato in scena un
nuovo spettacolo, annunciando, a distanza di quarant’anni dal precedente, un
nuovo album di inediti.
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Post by Andrea Altrocanto
grazie davvero per questo contributo
RispondiEliminaS.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGrazie Andrea per questo ottimo post relativo a Maria Monti. Di Roberta D'Angelo, che hai menzionato, ho acquistato recentemente ad una mostra del disco ''Abitare a Cinecittà'': di primo acchito i testi e la sua vocalità mi son parsi un pò troppo bizzarri ed eclettici, ma dopo ripetuti ascolti mi han conquistato.
RispondiEliminaIn effetti quel disco si lascia ancora ascoltare con piacere...
RispondiEliminaUn abbraccio e a presto!
Il disco è interessante. Sbaglio, o ci sono due tracce ripetute (5 e 6) e manca la n. 6 ("Nella tua casa")? L.
RispondiEliminaDiavolo, hai ragione! Scusa, ora provvedo. A breve nuovo link
RispondiEliminaNuovo link con il pezzo mancante incluso
RispondiEliminaGrazie 1000!
EliminaGrazie mille! L.
RispondiEliminabellissimo disco che sto cercando da anni. Maria Monti è una grandissima artista. Grazie per la condivisione.
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