lunedì 19 settembre 2022

Banco del Mutuo Soccorso - Salvadanaio Story (1972-2022) - studio & live (superpost)

 

PREFAZIONE

Ricordo ancora la prima volta in cui vidi su una bancarella di vinili e musicassette (era un mercato rionale e correva l'anno 1972) questo disco, o meglio, questa originale copertina sagomata a forma di salvadanaio che si distingueva fra tutte le altre. Destò immediatamente in me e nei mei compari, all'epoca tutti ragazzini sbarbatelli, stupore, ammirazione, un po' di meraviglia e tanta curiosità. Non potevo resistere, dovevo assolutamente comprarlo ma, non possedendo allora uno straccio di giradischi, mi dovetti accontentare della casettina (che conservo ancora oggi gelosamente). Voglio essere sincero, tanto siamo fra amici: al primo ascolto non mi piacque un gran che, soprattutto non riuscivo ad apprezzare la voce acuta e decisamente anomala di Francesco di Giacomo. Al 3° ascolto mi era già entrato nel DNA. Da lì in poi non mi sono mai fatto mancare una sola uscita discografico del Banco. Ebbene, inutile sottolineare come questo primo glorioso album divenne in breve tempo una vera e propria icona e una pietra miliare nella storia del rock progressivo italiano. 


IL BANCO DEL MUTUO SOCCORSO NEL 1972

La formazione che registrò l'album si era formata l'anno prima, nel 1971 (tralasciamo la storia della primissima formazione e delle prime registrazioni, non è questa la sede; per una rilettura degli esordi del Banco vi rimando a queste pagine - qui). Proprio nel 1971 avvenne la svolta in occasione del 2° Festival Pop di Caracalla, a Roma: i due fratelli Nocenzi, Vittorio e Gianni, entrambi tastieristi, incontrarono il chitarrista dei Fiori di Campo Marcello Todaro, Francesco Di Giacomo (voce), Renato D’Angelo (basso) e Pierluigi Calderoni (batteria, proveniente dal gruppo Esperienze) e decisero di unire le forze. Soffermiamoci su Francesco, dotato di un timbro vocale decisamente atipico nel panorama rock, molto "lirico", al punto tale che non tutti ne apprezzarono le doti canore, almeno all'inizio. Anche la stazza e la sua lunga barba non erano sicuramente l'emblema di un tradizionale front man anni '70, più o meno belloccio e avviluppato in strettissimi pantaloni a zampa di elefante. Eppure in breve tempo, fu proprio lui a diventare l'emblema del gruppo, caratterizzando ed enfatizzando con la sua voce i potenti suoni degli altri quattro componenti. 


Il Banco iniziò a comporre nuovi brani nella famosa "stalla" di Marino, passando dalle canzoni del primo periodo, fortemente influenzate dal beat, a composizioni lunghe, articolate e complesse, che riflettevano il grande amore per la musica classica dei fratelli Nocenzi. E’ per merito della bravura ed innovatività della band, oltre che di Sandro Colombini e Franco Mamone, che il gruppo venne messo sotto contratto dalla Ricordi Dischi che pubblicò i primi tre album destinati a passare alla storia del nascente pop italiano. Le atmosfere musicali si rifacevano in parte ai primi Emerson Lake & Palmer, i quali non si lasciarono sfuggire l’occasione di scritturare il BMS per incidere i futuri dischi presso la loro casa discografica, la celebre Manticore.


Ma qual era il contesto musicale italiano nell'anno in cui vide la luce il "salvadanaio"? Stavano cercando un loro spazio e una loro affermazione band e artisti come la Premiata Forneria Marconi (Storia di un minuto), Le Orme (Uomo di pezza), i Garybaldi (Nuda), Quella vecchia locanda (omonimo), Franco Battiato (Fetus), Balletto di Bronzo (Ys), Alan Sorrenti (Aria), Osanna (Preludio, tema, variazioni, canzona), Rovescio della Medaglia (Io come io), giusto per citare i principali protagonisti. Che periodo, ragazzi!! Unforgettable. 


IL DISCO

Partiamo dalla copertina, di cui abbiamo già fatto cenno. Dalla feritoia del salvadanaio si estraeva una striscia di cartoncino con i volti dei membri del gruppo. L'immagine sulla copertina è dell'illustratore Mimmo Mellino. I testi vennero curati di Francesco Di Giacomo e Vittorio Nocenzi, le musiche di Vittorio Nocenzi. A proposito, il vero titolo dell'album e semplicemente  "Banco del Mutuo Soccorso", affettuosamente, per ovvie ragioni, chiamato "salvadanaio". 




Solitamente i gruppi prog anni '70, sia italiani che stranieri, cercavano brani  di effetto in apertura dei loro dischi, spesso mutuati e riarrangiati dal repertorio classico. Il Banco si distinse fin da subito per originalità: In volo, posto in apertura del lato A del vinile, è un brano epico, dal sapore medievale, con ampi riferimenti al poema cavalleresco di Ludovico Ariosto, "Orlando Furioso" nella parte in cui si parla di Astolfo sulla Luna:

“Lascia lente le briglie del tuo ippogrifo, o Astolfo,
e sfrena il tuo volo dove più ferve l’opera dell’uomo.
Però non ingannarmi con false immagini
ma lascia che io veda la verità
e possa poi toccare
il giusto.

Da qui, messere, si domina la valle
ciò che si vede, è.
Ma se l’imago è scarna al vostro occhio
scendiamo a rimirarla da più in basso
e planeremo in un galoppo alato
entro il cratere
ove gorgoglia il tempo”.


Dalla quiete dell'overture si passa repentinamente al rock potente di R.I.P. (Requisecant in pace), caratterizzato dalla torrida sezione ritmica del duo Calderoni - D'Angelo e dall'incredibile voce di Francesco Di Giacomo. Forse è il brano più celebre dell'intera epopea musicale del Banco, proposto da 50 anni in ogni concerto live. Le accelerazioni ed i rallentamenti sono la quintessenza delle sonorità prog, con le tastiere dei fratelli Nocenzi a rincorrersi lasciando l'ascoltatore senza fiato. R.I.P. è un capolavoro, anzi è il capolavoro per antonomasia. Passaggio, lo dice il nome stesso, con Vittorio al clavicembalo, cuce elegantemente il potente finale di R.I.P. con quello che si profila essere un altro capolavoro: Metamorfosi, della durata di quasi 11 minuti, chiude la prima facciata dell'album. Si tratta di un brano quasi completamente strumentale  (il cantato appare solo nella sezione finale), anch'esso riproposto in quasi tutti i concerti live, basato essenzialmente sul dialogo fra le tastiere di Gianni (al pianoforte) e Vittorio (all'organo). Incredibile cosa riuscivano  a fare i Nocenzi Brothers. Stupendo ed epico il finale con la voce di Francesco e gli strumenti perfettamente amalgamati.


Il lato B del disco si apre con una lunga suite della durata di oltre 24 minuti, che occupa quasi completamente la facciata. Il titolo è Il giardino del Mago, brano molto complesso ed musicalmente elaborato, suddiviso in quattro parti: Passo dopo passo, Chi ride e chi geme, Coi capelli sciolti al vento, Compenetrazione. Il testo narra la storia di un uomo che tenta la fuga dal mondo e si ritrova all'improvviso imprigionato nel giardino di un potente mago dal quale non riuscirà più ad uscire. Si perderà definitivamente in un sogno. Un testo assolutamente onirico scaturito dalla penna di Francesco Di Giacomo.  Il giardino del Mago venne proposto poche volte dal vivo, almeno nella sua integrità, La struttura del brano è molto complessa, con cambiamenti di tempo e ritmo continui: anche qui grande presenza delle doppie tastiere dei due Nocenzi. Insomma, un brano più prog di così non si poteva creare. Il disco si chiude in modo straordinario con Traccia, con il ritmo potente del pianoforte di Gianni Nocenzi in apertura, a cui subentrano l'organo, la batteria martellante e i fantastici cori. Da brivido. Il brano verrà spesso suonato nel corso dei concerti live, alternandolo all'altra traccia, la celebre Traccia II anch'essa posta a chiusura di un disco, per l'esattezza "Io sono nato libero".
Un disco storico, che ancora oggi mantiene una freschezza e una originalità mai più eguagliate nemmeno dallo stesso Banco del Mutuo Soccorso.


LE NUOVE REGISTRAZIONE DEL 1991

"Banco del Mutuo Soccorso" alias "salvadanaio" è stato uno dei dischi più ristampati in assoluto, sia in versione vinile che in CD, praticamente dal 1976 al 2021. Date un'occhiata a Discogs o alla discografia pubblicata su Italian Prog di Augusto Crice e ve ne accorgerete. Nel 1991 la allora formazione a quattro del Banco registrò una nuova versione del "salvadanaio" che venne pubblicata dalla Virgin Records sia in versione singola (cioè il solo "salvadanaio") sia come parte del cofanetto s tiratura limitata "Da qui messere si domina la valle"., insieme alla re-incisione dell'album "Darwin". Ed è questa la prima proposta musicale di oggi.

Banco del Mutuo Soccorso - B.M.S. (1991 version) 


TRACKLIST:

01. In volo
02. R.I.P. (Requiescant in pace)
03. Passaggio
04. Metamorfosi
05. Il giardino del mago
a) ...passo dopo passo
b) ...chi ride e chi geme...
c) ...coi capelli sciolti al vento...
d) compenetrazione
06. Traccia – 2:05


FORMAZIONE

Francesco Di Giacomo - voce
Pierluigi Calderoni - batteria, cimbali, batteria elettronica
Rodolfo Maltese - chitarra elettrica, chitarra synth, mandolino
Vittorio Nocenzi - piano, computer Akai S1100, tastiere, voce


Fu una strana operazione quella di reincidere il "salvadanaio" e "Darwin", anche perché francamente non se ne avvertiva il bisogno. Il Banco negli anni '90 aveva perso di interesse nei confronti del largo pubblico e così i quattro, anche se Francesco non era per nulla d'accordo su questa operazione (di fatto nelle note di copertina non è accreditato), proposero di realizzare un remake dei due primi album, il "salvadanaio" e "Darwin". Ne uscirono delle versioni "expanded" e parecchio rimaneggiate. In particolare il "salvadanaio" perse quella freschezza, quella vitalità e quella naturalezza che aveva la versione originale, anche a seguito dell'utilizzo massiccio di strumenti elettronici. Spiccava anche l'assenza del basso che penalizzò ulteriormente i nuovi prodotti. Passaggio, ad esempio, è qui presente in versione dilatata e molto pomposa, con una orchestrazione che può risultare addirittura fastidiosa. Lo stesso discorso vale per alcune parti di Metamorfosi. Ma, alla fine, al Banco possiamo perdonare questo e altro. 

1972-2012: I 40 ANNI DEL SALVADANAIO


La Sony Music, in occasione del 40ennale della pubblicazione dell'opera prima, presentò il 26 giugno 2012 un cofanetto celebrativo dal titolo “Banco del Mutuo Soccorso 40 anni”, sia in formato vinile che in CD (con uno splendido booklet ricco di immagini che narra la storia delle registrazioni e dei primi concerti) , contenente la rimasterizzazione del mitico “salvadanaio” del 1972. In aggiunta u nsecondo CD con tre brani inediti in studio e tre brani live. 
Raggiungere i 40 anni di attività è sempre una data importante e il Banco la celebrò, come d'abitudine, proponendosi sui palcoscenici. La Stratosfera vi ha proposto, in passato, alcuni interessanti concerti relativi al 2012, dallo show registrato nella sala A di via Asiago, trasmesso da Radio Rai 1 il 22 gennaio 2012 (proprio per celebrare i 40 anni di attività), al concerto nella Stazione della Birra di Roma il 28 aprile, passando attraverso un altro radio show tramesso da Rai 1 il 3 maggio, con i soli Francesco Di Giacomo e Vittorio Nocenzi, fino allo show di Sant'Olcese (GE), in occasione del GOABOA 012, dividendo il palco con Le Orme. Un altro show celebrativo per i 40 anni di carriera e per i 40 anni dall'uscita del "salvadanaio", il Banco lo tenne a Roma, a Villa Ada, il 28 giugno 2012, nell'ambito della  Rassegna musicale “Roma incontra il Mondo”. Per l'occasione il gruppo presentò alcuni estratti dal loro primo leggendario lavoro che troverete subito a ruota del cofanetto con la deluxe edition 2012.

Banco del Mutuo Soccorso - 40 anni 
(debut album 40th Anniversary Deluxe Edition) (2012)


TRACKLIST CD 1:
Banco del Mutuo Soccorso (1972 album remastered)

1. In volo (2:13)
2. R.I.P. (Requiescant In Pace) (6:33)
3. Passaggio (1:17)
4. Metamorfosi (10:48)
5. Il Giardino del Mago (18:18)
- a. ... passo dopo passo ...
- b. ... chi ride e chi geme ...
- c. ... coi capelli sciolti al vento ...
- d. compenetrazione
6. Traccia (2:15)


TRACKLIST CD 2
Inediti

Studio 
1. Poilifonia (5:27)
2. Tentazione (6:59)
3. Padre nostro (7:33)

Live - Roma, 28.04.2012
4. R.I.P (8:40)
5. Metamorfosi (12:27)
6. Traccia (2:59)


FORMAZIONI

Disc 1
Francesco Di Giacomo / lead vocals
Gianni Nocenzi / piano, keyboards, recorder, vocals
Vittorio Nocenzi / organ, harpsichord, recorder, vocals
Marcello Todaro / guitars
Renato D'Angelo / bass
Pier Luigi Calderoni / drums

Disc 2
Tracks 1 - 3 (studio)
Vittorio Nocenzi / piano, orchestrations (1, 2)
Carlo Micheli / contralto sax (1, 2), Akai EVI (3)
Tom Sinatra / acoustic guitar (1, 2)
Tiziano Ricci / cello (1)

Tracks 4 - 6: (live)
Francesco Di Giacomo / lead vocals
Vittorio Nocenzi / piano, keyboards, vocals
Rodolfo Maltese / guitar
Filippo Marcheggiani / guitar, vocals
Alessandro Papotto / sax, clarinet
Tiziano Ricci / bass
Maurizio Masi / drums


Finalmente abbiamo avuto  l'opportunità di ascoltare il "salvadanaio" in versione rimasterizzata, con una purezza di suono che l'edizione originale non possedeva. Gli inediti sul CD 2 sono suddivisi in tre tracce registrate in studio, tra cui un remake, praticamente irriconoscibile, di "Polifonia". un brano che il Banco proponeva dal vivo nel corso dei primissimi concerti, e tre estratti live dallo show di Roma del 28 aprile 2012. Io avrei inserito l'intera versione live del "salvadanaio", cosa fattibilissima, ma purtroppo è rimasto solo un desiderio. Vediamo di compensare, parzialmente, con il concerto proposto qui di seguito.

Banco del Mutuo Soccorso - "salvadanaio" live
Roma, Laghetto di Villa Ada, 28 giugno 2012  


TRACKLIST:

01. In volo / R.I.P.
02. Metamorfosi
03. Traccia
04. BONUS TRACK - Il giardino del mago (live anni '80)



Ecco la sezione del concerto di Villa Ada dedicata alla riproposta del primo album. A differenza delle tracce live contenute nel CD 2 del cofanetto celebrativo, qui Vittorio e Francesco aprono con una "short version" di In volo, subito prima dell'attacco di R.I.P. La formazione è la stessa indicata nel CD 2 del sopracitato boxset. Preciso invece che "Il giardino del mago" non proviene da questo concerto, ma è un registrazione risalente alla fine degli anni '80. L'ho inserita come bonus track con il semplice scopo di completare (o quasi, visto che comunque manca "Passaggio") l'intero primo album. E' un'ottima versione che vale la pena ascoltare. 



1972-2022 - I 50 ANNI DEL SALVADANAIO

Passa il tempo, trascorrono gli anni, il Banco del Mutuo Soccorso affronta nuovi percorsi musicali e subisce eventi luttuosi, molto dolorosi, che ne segneranno il passo, come la scomparsa di Rodolfo Maltese e Francesco Di Giacomo. Ma Vittorio riesce, nonostante tutto, a tenere la barra dritta, a ricomporre il Banco in una versione 2.0, e a registrare un nuovo album. "Transiberiana" (2019). Non solo, a breve sarà nei negozi il loro nuovo doppio CD, "Orlando: le forme dell'amore" in versione sia italiana che inglese. In occasione di questo cinquantesimo anniversario,  Vittorio Nocenzi ha rilasciato qualche mese fa una lunga intervista a "Rolling Stone", analizzando i brani dell'album. Cliccate qui se volete leggerla. Il gruppo ha anche voluto tenere, nel corso dei recenti mesi estivi, una serie di show all'interno dei quali ha riproposto integralmente il "salvadanaio". Per l'occasione, al fianco di Vittorio Nocenzi, ha fatto la sua apparizione il fratello minore, Gianni, già componente storico del Banco. Il "salvadanaio" è stato presentato in sole quattro date: Bellinzona (20 maggio), Roma (29 maggio), Verona (12 giugno) e Bordighera (5 agosto). Di seguito la versione live presentata a Roma. Il concerto è stato tratto da Youtube (lode e gloria la tubo).

Banco del Mutuo Soccorso feat. Gianni Nocenzi
Roma, Auditorium Parco della Musica, 29 maggio 2022
"salvadanaio" live


TRACKLIST:

01. Vittorio Nocenzi presenta la nascita del "salvadanaio"
02. Part I: In volo / R.I.P. / Passaggio / Metamorfosi
03. Part II: Il giardino del mago / Traccia



LA NUOVA FORMAZIONE

Con Vittorio Nocenzi (pianoforte, tastiere e voce) che guida il Banco fin dagli esordi, sono con lui sul palco una famiglia di musicisti all’apice della loro maturità: Filippo Marcheggiani (chitarra elettrica) da più di vent’anni nel gruppo, Nicola Di Già (chitarra ritmica) con la band da diverse stagioni, Marco Capozi (basso) volto noto ai fan del prog per la sua militanza nel Balletto di Bronzo, Fabio Moresco (batteria) ex componente del gruppo rock progressive Metamorfosi, e Tony D’Alessio (lead vocals), da anni nell’orbita Banco e che raccoglie l’importante e non facile eredità di Francesco Di Giacomo, senza mai scadere nell’emulazione, tracciando invece una linea stilistica personale, nel segno della continuità ma anche del rinnovamento. L'ospite della performance è Gianni Nocenzi, al pianoforte, a dare manforte al fratello Vittorio come ai vecchi tempi, E' una grande emozione rivedere e riascoltare i due Nocenzi Brothers nella riproposta del "salvadanaio". Degna di menzione è la presentazione iniziale di Vittorio, che ricorda per sommi capi la nascita del Banco e del primo album.


"1972-2022: cinquant’anni di mutamenti profondi nella società, nel costume e nel gusto. Un periodo lungo durante il quale il Banco non ha perso però la sua essenza originale, il suo approccio fuori dagli schemi, lontano dal luogo comune, restando una band d’avanguardia pur mantenendo un legame viscerale con le radici della musica".
Cari amici, concludo qui questo lungo e articolato post (super?) dedicato al leggendario "salvadanaio". A proposito, chi possiede l'edizione originale sagomata possiede un tesoretto. Ho visto quotazioni che si aggira sui 600 euro. Ed è proprio tutto. Buon ascolto.


LINK  BMS 1991 version
LINK  BMS 40 anni Deluxe Edition CD 1
LINK  BMS 40 anni Deluxe Edition CD 2
LINK  Live Roma, Villa Ada, 2012
LINK  Live Roma, Auditorium Parco della Musica 2022

Post, Words & Music by George


16 commenti:

  1. Ogni volta che vedo il salvadanaio mi torna in mente la prima volta che li ho visti, nel 1972 al Piper di Viareggio e, a tal proposito, non posso che incolparmi per "l'incoscienza" che ho avuto nello spedire a Osel quella registrazione per posta ordinaria e ormai persa in qualche sotterraneo di Poste Italiane. Fra l'altro era la registrazione integrale di quel concerto e non solo parziale (come troviamo anche qui sulla Stratosfera) e la colpa che mi rimprovero maggiormente è quella di aver spedito la cassetta originale e senza aver fatto una copia di riserva... che scemo!!!

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    1. in effetti non ho mai ricevuto nulla...................porca miseria!
      Ricorso il banco ,e il disco non era ancora uscito, come supporter dei Cuverd air, praticamente li misero in ombra, furono una rivelazione!

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    2. c'ero anch'io quella sera al mitico Palasport di Reggio Emilia; un suono grezzo e poco bilanciato, ma che concerto! Al confronto i CA furono poco più che patetici... Banco-CA= 3-0

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  2. Thanks friend. I requested Banco del Mutuo Soccorso - 40 anni (40th Anniversary Deluxe Edition) . You make my day. Sorry my bad english.

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  3. Comunque il nuovo cantante non riesce a convincermi, sarà che ero affezionato alla voce di Francesco(oltre che a lui come persona), sarà che, pur cantando bene, è un pò impersonale: una bella voce come tante(e forse più idonea per l'hard rock)....sta di fatto che faccio fatica ad ascoltarlo.
    Transiberiana è stata una delusione, langue nello scaffale mai più riascoltato, adesso sentiremo l'Orlando, speriamo di ricrederci.
    A margine devo dire che tutti i gruppi che avevano un front man significativo e voglio continuare senza di lui finiscono o per trovare dei buoni cloni(come gli Yes) oppure fanno tristezza(nomadi, queen ecc), perlomeno a me fanno questo effetto.

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    1. Completamente d'accordo. Transiberiana non ha "anima"

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    2. E intanto è uscito l'Orlando. Qualcuno lo ha già ascoltato?

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    3. l'ho appena ascoltato......e, purtroppo, al primo ascolto non mi entusiasma, cercherò di digerirlo con calma prima di dare un giudizio definitivo.
      Diciamo che, a primo ascolto, a parte certe parti strumentali non sembra neppure il Banco.....ma ,forse, sono io che ho 40 e passa anni di familiarità con le tonalità di Francesco....

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  4. Il Banco me lo fece apprezzare per la prima volta un mio compagno di classe, che mi prestò alcuni albums e la passione, da allora, è rimasta invariata: grazie super-George di questa stupenda proposta.

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  5. A parte Genesis e Marillion... sopravvivere all'addio del front man, senza far rimpiangere, è quasi impossibile. Pure a me Transiberiana, nonostante i ripetuti ascolti, non scalda l'anima... Mentre sull'operazione "Da qui messere..." del 1991 penso che servì a riportare il BMS al prog tout cort, dopo la parentesi degli '80. Sono operazioni che, a mio umile avviso, viste a posteriori necessitano di uno sforzo di contestualizzazione storica. Comunque sia... tutti a parlare del Banco. Per cui grazie di cuore George. Molto ben giocata

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    1. D'accordo che sono opinioni... Marillion ok, Steve Hogarth è più musicista di Fish anche se secondo me ha meno voce e presenza scenica. Per i Genesis passare da Peter Gabriel a Phil Collins è come leggere Gadda rispetto a Fabio Volo

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    2. ovviamente Fish era un'altra cosa(e lo è ancora), ovviamente Gabriel è un genio e Collins un buon mestierante( ho avuto modo di vedere live sia i genesis che i marillion nelle due versioni), però sono gruppi che, in qualche, modo hanno mantenuto una dignità, mentre altri sono diventati delle cover band di se stessi.
      Tornando al Banco, beh, senza Francesco e Rodolfo , ma anche Pierluigi( che pur non appariscente era una macchina ritmica di una precisione e raffinatezza incredibili) è tutta un'altra cosa.
      Lo stesso dicasi della PFM senza Mussida, Pagani, Premoli e Lanzetti............
      Poi sono ottimi musicisti e quindi si mantengono sempre sopra media, ma la magia non c'è più.

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  6. L'unico cantante sostituito in modo "accettabile" (anche se ovviamente era impossibile uguagliare l'originale) per me è stata quella dei Nomadi (Danilo Sacco al posto di Augusto Daolio). Augusto era senza dubbio tutta un'altra cosa ma, tutto sommato, Danilo lo avevo accettato abbastanza bene e dopo un po' avevo anche cominciato ad apprezzarlo... ma anche per i Nomadi le sostituzioni successive sono state decisamente insufficienti...

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