domenica 27 novembre 2022

Whisky Trail - 1986 - Pooka


TRACKLIST:

Lato A
Cetamon
01. Eiri Na Greine/Paddy's Leather Breeches
02. Leprechaun
03. Da Luan Da Mort/Fairy Polka
04. Tweed Side/The River Lee/Applecross/Pooka
Midsummer's Feast (Midsummer's Day)
05. When The Wind Blows/Fairy Love Song
06. Witch's Curses

Lato B
Midsummer's Feast (Midsummer's Night)
07. Sweet Molly/Granny Duncan/Agata
Samain
08. Mermaid's Croon/Fairy Love Song(Repr.)
09. Never Wed An Old Man
10. Green Hills/Gooseberry Bush
11. Fairy Nurse

back cover LP

FORMAZIONE

Pietro Sabatini - guitar, bouzouki, vocals
Stefano Corsi - celtic harp, harmonium, 12-string guitar, mandolin, harmonica, pedal bass], bass, backing vocals
Lorenzo Greppi - highland pipes, uilleann pipes, whistle, jew's harp, dulcimer, accordion, bodhrán, backing vocals
Giulia Lorimer - vocals, fiddle, psaltery, percussion


Circolano in Italia numerose band impegnate nella riproposta di brani tratti dalla tradizione musicale celtica e irlandese, o nella composizione di musiche originali sempre di ispirazione celtica. Tra questi abbiamo optato per la presentazione dei Whisky Trail, con una biografia musicale risalente nientemeno che al 1975. Cerchiamo di conoscerli più da vicino, tenuto conto che è la prima volta che fanno la loro comparsa su queste pagine. 

LE ORIGINI: IL GRUPPO FOLK INTERNAZIONALE

"Negli anni '70 nasce, da un'idea di Antonio Breschi, pianista fiorentino con influenze jazz e blues, il Gruppo Folk Internazionale. Antonio Breschi riunisce intorno a sé musicisti di svariate provenienze musicali tra cui la moglie Rebecca Miller, americana del sud degli Usa, la cui bellissima voce si presta per canti elisabettiani, gospel e spiritual, Pietro Crivelli, cantante blues, chitarrista e contrabbassista, Stefano Hollesch, musicista eclettico e pittore che suona vari generi e strumenti, Gilberto Kondo, percussionista africano e infine Piero Bubbico, giovane promessa dell'ambiente jazz fiorentino. 
Il Gruppo Folk Internazionale si esibisce con successo in svariate manifestazioni musicali producendo musica che data la molteplice varietà delle esperienze musicali dei suoi componenti: spazia dal Worksong degli schiavi africani al Dixieland, dalle Rocky Mountain Folk Songs al Country, dal Jazz ai ritmi e alle canzoni della musica africana. 


Da lì a poco Piero Bubbico, intuendo le potenzialità del gruppo e consapevole della dispersività creativa e organizzativa dei suoi componenti, porta ad inserire un suo vecchio amico, Stefano Corsi con cui aveva precedentemente avuto varie esperienze musicali. Stefano Corsi, musicista pop, ma con grandi doti di arrangiatore e organizzatore, riesce subito a porre le basi per un nuovo indirizzo che segnerà la vita del gruppo fino ai nostri giorni. Il gruppo cambia in parte indirizzo musicale orientandosi prevalentemente sulla musica folk e blues americana e sulle connessioni di questa con la cultura musicale degli irlandesi emigrati negli Usa. Verrà anche cambiato il nome da Gruppo Folk Internazionale in Whisky Trail, visto che all'epoca di un altro gruppo chiamato con l'identico nome (di questo omonimo gruppo abbiamo parlato tempo fa sulla Stratosfera). 

1975: NASCONO I WHISKY TRAIL

La formazione del Whisky Trail comprendeva in origine Antonio Breschi, Rebecca Miller, Pietro Crivelli, Piero Bubbico, Stefano Corsi, Daniel Craighead e Giulia Lorimer (quest'ultima scomparsa nel 2021). Fu con questa line-up che il gruppo registrò il suo primo disco nel 1976, "Canzoni di lotta e d'amore del popolo irlandese", per l'Editoriale Sciascia, in seguito ristampato col titolo "Irish Songs" (Forrest Hill Records, 1999.

Giulia Lorimer e Stefano Corsi

Nell'anno successivo Rebecca Miller e Pietro Crivelli lasciano il gruppo a cui invece si unisce Pietro Sabatini, che con estrema determinazione Piero Bubbico aveva voluto, avendone conosciuto in una precedente esperienza musicale le grandi doti di ritmica e musicalità. Pietro Sabatini lo abbiamo appena incontrato nei Peter Cam, insieme ad Alex Camaiti dei Nuova Era.  
Nel 1977 sempre per l'editoriale Sciascia il gruppo incide il suo secondo album, "Canti e danze del popolo irlandese vol. 2". Nel 1979 al gruppo si unisce anche Velemir Dugina e per qualche concerto Chris Hamblin. E' con questa formazione che viene inciso il loro terzo album, "Miriana" per la Cardinale Records.

Stefano Corsi

Negli anni successivi lasceranno il gruppo Antonio Breschi, Piero Bubbico e Velemir Dugina e al gruppo si unirà Lorenzo Greppi, polistrumentista, che aveva suonato con Véronique Chalot.Nel corso degli anni il gruppo terrà centinaia di concerti in Italia e all'estero, fra cui una tournée in Portogallo nel 2001 in occasione della quale hanno partecipato al festival "Festival Sete Sóis Sete". (fonte wikipewdia).
I Whiski Trail hanno all'attivo ben 14 album più una compilation, coprendo un periodo temporale che va dal 1975 al 2015. Vi rimando a Dscogs per un approfondimento sulla loro discografia. 

La back cover del CD

   POOKA (1986)

"Pooka", pubblicato nel 1986 dall'etichetta Saga, è la quinta prova discografica dei Whisky Trail in ordine cronologico. Si tratta di un graditissimo cadeau da parte del nostro amico e collaboratore Marco Osel e raccoglie 11 tracce di grande bellezza. Il virtuosismi dei musicisti, alle prese con gli strumenti della tradizione celtica, perfetto tappeto sonoro per la calda voce di Giulia Lorimer, traspare in ogni singola traccia. "Pooka" venne ristampato in CD per ben due volte, nel 1999 e nel 2005. Sempre nel 1999 venne pubblicata una edizione con copertina differente rispetto all'originale, in occasione del 25° anniversario (1975-1999) della nascita del gruppo. Ve le riporto di seguito.



Qui si conclude il post di oggi. Mi auguro che questo sconfinamento in atmosfere sonore non proprio usuali per la Stratosfera (voi mi direte: ma se abbiamo pubblicato di tutto?) sia di vostro gradimento. Prendiamo questo post come un "assaggio" della produzione discografica dei Whisky Trail, guardando già al futuro e all'implementazione della loro corposa discografia. Grazie ancora a Osel per l'invio e la condivisione dei file. Per il momento è tutto. Buon ascolto

Pietro Sabatini


Post by George - Music by Osel

venerdì 25 novembre 2022

Peter Cam - 2005 - Strade

 

TRACKLIST:

01. Time To Go - 4:12
02. Love Has Not Disappeared - 4:33
03. Running - 4:54
04. Piccolo arcobaleno (canzone per Velemir) - 4:16
05. My Poor Way - 3:56
06. Dolce ombra - 5:07
07. Precious Time - 4:37
08. La stagione del tempo - 5:00
09. Reverse Song - 6:40
10. Strade - 5:10


FORMAZIONE
Pietro Sabatini - voce e chitarra acustica
Alessandro Camaiti - voce, chitarra acustica
-----------------------
"Strade" è un vero e proprio gioiellino acustico che merita di essere rispolverato, ascoltato, gustato, apprezzato in tutta la sua bellezza. Da sempre amante delle sonorità della west coast. mi sono innamorato fin dal primo ascolto di questo album, partorito dalla mente geniale del duo Sabatini-Camaiti. Vista la provenienza dei due musicisti potremmo considerare questo album uno spin-off dei Nuova Era piuttosto che dei Whisky Trail. Ringrazio l'amico e collaboratore Cimabue per avermi inviato i file un po' di tempo fa e con essi il ricordo di questo CD che sono andato a ri-scovare nei miei archivi. Per aiutarvi ad esplorare questo grande disco, passato decisamente sotto traccia, vi propongo la recensione pubblicata sul sito "MusicalNews" il 23.01.2006.


"Il duo acustico Peter Cam e' costituito dal folker Pietro Sabatini dei Whisky Trail ed Alessandro Camaiti, già' con i progressive Nuova Era: il loro CD porta l'esperienza degli Steeleye Span ad incontrare il beat italiano. Una giusta alternanza di canzoni in inglese ed in lingua italiana, a dimostrazione dell'alchimia che sta alla base di questo album e di tutto il progetto Peter Cam: proporre un repertorio acustico (voci e chitarre) semplice, ma estremamente intimo e comunicativo, così come fecero al suo tempo Logging & Messina. Suoni limpidi e ben registrati, 10 canzoni per 48 minuti e 28 secondi di un CD unico se paragonato all’asfittico panorama italiano, uscito per una etichetta coraggiosa come la senese Horus, la stessa che ha pubblicato il CC dei Mantra (hard blues rock band con radici toscane), la risposta di casa nostra alla grande summa dei Led Zeppelin. 
La storia del rock dimostra che bisogna guardare avanti e sperimentare, ma senza mai dimenticare (o tradire) la lezione dei padri: Peter Cam è tutto questo, ovvero sia coraggio nel mettersi in gioco, dimostrando da dove si viene e quali strade si sono percorse. La title track e' in questo un pamphlet limpido: "... Strade affollate, strade vuote, strade pericolose, strade senza sfondo, strade materiali, strade mentali, immaginarie, scelte di vita ...!” Indubbiamente questo brano e' il momento più riuscito e comunicativo dell'intero disco, così come sul fronte inglese Love has not disappeared ti porta nella bruma inglese della fine degli anni'60. Infine vi è la grafica, volutamente innocente: i colori pastello del disegno di Mapak ti conducono proprio sulla strada dei cantastorie, in un epoca senza dimensioni e dove non puoi storicizzare ogni momento che si vive in modo diretto: il precious time (come racconta l’omonima canzone...) qualche volta ci ha visto volare via sulle ali della fantasia, in mezzo ad un turbinio dolce di polvere sottile".
Buon ascolto


Post by George - Music by George & Cimabue

martedì 22 novembre 2022

Artisti vari - 1996 - Fatto per un mondo migliore (compilation)


TRACKLIST:

01. L'aquila reale (F. Mussida) - Exodus
02. Mio fratello che guardi il mondo (I. Fossati) - Gatto Panceri / Franco Fasano
 03. L'ultima giornata di Giuliano (F. Mussida) - Chitarre d'Italia (Battaglia- Mussida - Solieri)
04. Le storie di ieri (F. De Gregori) - Cristiano De André / Gang
05. Prego, esci dal tuo ego (A. Jarai) - Timoria / I Ragazzi del 2° Raggio
06. Te vojo bene assaje (G. Donizetti) - Eugenio Finardi / Angelo Branduardi
 07. Sidun (F. De André) - Fabrizio De André / Exodus / Mauro Pagani
 08. Pane e ciliegie (G. Di Michele) - Grazia De Michele / Tosca
 09. Girotondo (F. De André) - Teresa De Sio / Yo Yo Mundi
 10. Bambino mio (P. Ciampi) - Fabio Concato / Rossana Casale
 11. L'Orlando curioso (Servillo - Tronco - D'Argenzio - Mesolella) - Piccola Orchestra Avion Travel / Samuele Bersani
 12. L'altro Natale (F. Mussida - P. Rossi - F. Baccini) - Paolo Rossi / Francesco Baccini
 13. La latteria dietro l'elevata (L. Ferlinghetti) - Vincenzo Zitello / Massimo Arrigoni
 14. In mezzo alla corrente (F. Mussida) - Franco Mussida


Ringrazio innanzitutto l'amico e collaboratore di vecchia data Pietro il quale, vista la presenza di altri "Pietro" nel vasto popolo della Stratosfera, ha scelto un nuovo nick, ovvero Cimabue (lo avrete già notato nei commenti). Pietro o Cimabue poco cambia: resta ferma la volontà di apportare i suoi contributi al blog e , ultimamente, devo dire che ne sono giunti parecchi. Quindi, grazie amico mio, per avermi inviato i file di questa interessantissima compilation. "Fatto per un mondo migliore" è una raccolta di 14 brani, pubblicata dalla Made For A Better Wolrd nel 1996, realizzata per fini umanitari, nata dalla collaborazione di COOP, Radio Italia e con il patrocinio dell'ACNUR, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. I proventi furono destinati nella ex-Jugoslavia. L'operazione venne artisticamente coordinata dall'allora chitarrista della PFM Franco Mussida, che appare in diversi brani come autore, interprete ed esecutore. 

 
Il repertorio attinge a piene mani nella canzone d'autore, anche recente, ma sono le interpretazioni (duetti e alternative version) a rendere l'operazione artisticamente di grande interesse e spessore. E' una occasione più unica che rara per ascoltare insieme un trio di virtuosi della chitarra (in questo caso acustica) quali Franco Mussida, Dodi Battaglia e Maurizio Solieri, raggruppati sotto il nome "Chitarre d'Italia"; e ancora Cristiano De André con i Gang, Eugenio Finardi e Angelo Branduardi impegnati in un traditional della canzone napoletana (!); non ultimo il grande Faber che, accompagnato dagli Exodus e da Mauro Pagani, propone una inedita versione di "Sidun". Il brano più divertente è sicuramente "L'altro Natale", cantata da Paolo Rossi e Francesco Baccini: da morire!! Se cercate qualche spunto per il pranzo natalizio...Chiude l'album Franco Mussida, voce e chitarra acustica, alle prese con una delicata ballata, molto intimista, scritta e interpretata per questa occasione.


Abbiamo più volte nominato gli Exodus. Due parole sul coro e sul progetto. La Fondazione Exodus Onlus è nata nel 1984, quando il presbitero Don Antonio Mazzi iniziò ad occuparsi di educazione e di disagio. Il primo passo venne compiuto con il risanamento del Parco Lambro nella periferia est di Milano, allora noto come luogo di spaccio e delinquenza. In seguito nacquero le prime comunità residenziali. Come si apprende dal sito ufficiale (che troverete qui) "la Fondazione Exodus è una presenza semplice a favore delle persone che chiedono aiuto, è un continuare a immergersi nella complessità dei bisogni che la società contemporanea esprime. Ecco perché nel corso degli anni la Fondazione ha sviluppato differenti ambiti di intervento, creando proficue collaborazioni tra le attività svolte all’interno delle “case” e le agenzie educative e socio-sanitarie presenti sul territorio. Così nel corso degli anni, accanto alle comunità residenziali, si sono sviluppati nuovi progetti, spesso sperimentali, per rispondere alle più svariate richieste di aiuto provenienti dalle famiglie e/o dalle istituzioni". La Fondazione ha un proprio inno: si intitola "L'aquila reale", una composizione del chitarrista Franco Mussida che è stata posta in apertura di questo CD. 
Bene amici, vi lascio all'ascolto dell'album, Alla prossima


LINK

Post by George - Music by Cimabue 

lunedì 21 novembre 2022

Richard Coley - 1977 - Dedicated............ (vinyl) with bonus tracks (special gift by Frank-One)

 

TRACKLIST:

 Lato A   
01. He Has Gone Away - 3:38
02. Eye To Eye - 2:42
03. I Had A Dream - 4:19
04. Dharma For One - 2:00
05. Sad And Deep As You - 6:01
06. Confusion - 4:11

Lato B
07. Fire And Rain - 4:56
08. Break Down - 5:36
09. La Le Na - 3:18
10. Thank You - 2:23
11. Colour My World - 2:59
12. Naples In Rock - 1:58

Bonus tracks (a nome Maurizio Pino Calò)
13. Folle evasione (lato A, 45 giri, 1979)
14. Animal (lato B, 45 giri, 1979)


FORMAZIONE NEL 45 GIRI:

Maurizio Pino Calò - voce, piano
Alberto Caneva - basso
Flavio Scansani - chitarra, basso
Massimo Di Noia - batteria, percussioni


Faccio subito una precisazione iniziale, onde evitare commenti inutili e prevedibili: questo post è destinato ai soli collezionisti (so che ce ne sono molti) dal momento che i brani contenuti in questo rarissimo vinile sono esattamente gli stessi presenti in "Get Ready" del Richard Last Group, da poco pubblicato sulla Stratosfera. Ma allora, direte voi, perché fare un post dall'apparenza inutile? Risposta: per il puro e semplice piacere di vedere pubblicato un disco oltremodo raro e costoso (come ho già scritto, sul mercato on line si aggira intorno ai 1000 euro) e di condividerlo con i completisti come me. Certo è che questa operazione discografica ci lascia un po' perplessi: che senso aveva riproporre a distanza di 5 anni da "Get Ready" un album con titolo diverso, copertina diversa, nome dell'autore diverso (Richard Coley) è medesimi brani, seppur in ordine diverso? Francamente non lo so e forse non lo saprò mai. Sta di fatto che l'etichetta Alexandra decise di pubblicare nel 1977, in tiratura limitata, la copia di "Get Ready" col titolo "Dedicated", seguito da ben 12 puntini di sospensione. 


Ritorno alla pagina di Augusto Croce, sul siti "Italian Prog", dedicata al Richard Last Group: " L'album di Richard Coley, Dedicated..., è molto difficile da trovare in qualsiasi condizione, avendo avuto all'epoca una distribuzione limitata. Il disco contiene gli stessi 12 brani dell'album uscito per la Car Juke Box, ma in ordine diverso e solo Confusion è leggermente diversa. L'LP aveva una copertina apribile con il disco inserito dal lato interno e alcune copie contenevano un inserto pieghevole, con la discografia di Coley, contenente sia l'album ed il 45 giri usciti per la Car Juke Box, sia quelli stampati per l'etichetta Alexandra". Fin qui quanto scrive Augusto. Vi invito comunque a leggere l'intera pagina su "Italian Prog" (qui) anche perché contiene una interessante intervista di Augusto ad Alessandro Dal Toso.


Per dirla tutta ho ascoltato attentamente ogni singolo brano di "Dedicated" e, a parte i fruscii e i classici disturbi del vinile, non ho trovato nessuna differenza tra i brani del 1972 e quelli del 1977. Anche "Confusion" mi pare del tutto identica, ma forse mi sono perso qualche piccolo dettaglio. Riproverò ad ascoltarla in cuffia. Ma poi, che senso avrebbe modificare, anche se in minima parte, un solo brano e lasciare gli altri nella versione originale? Forse è un questione di missaggi? Non lo so, ditemi voi cosa ne pensate. Siamo quindi certi che la formazione di "Dedicated" è la stessa presente in "Get Ready", Walter Calloni incluso. L'unica novità di questa post consiste nelle due bonus tracks, ovvero il 45 giri pubblicato dalla RCV nel 1979 a nome Maurizio Pino Calò (vero nome del nostro Richard Last / Richard Coley). Il singolo è stampato con due diverse copertine e contiene due inediti, "Folle evasione" e "Animal". Di seguito le cover.

front cover versione # 1

front cover versione # 2

back cover versioni # 1 e # 2

I RINGRAZIAMENTI FINALI
Come ho indicato tra parentesi nel titolo, si tratta di un regalo speciale dell'amico Frank-One, al quale ho chiesto, conoscendo già in cuor mio la risposta, se era in possesso di questo raro disco. La risposta è stata affermativa e ciò conferma la tesi che Frank-One possiede "tutto e anche di più". Detto fatto, in tempo record (cosa non usuale per Frank-One) ecco che mi sono trovato tra le mani i file dell'album. del singolo e delle copertine. Grazie ancora, amico mio, a nome dell'intero popolo della Stratosfera.
Detto questo, detto tutto. Buon ascolto.

A young Walter Calloni


Post by George - Music by Frank-One

venerdì 18 novembre 2022

Serie "Bootleg" n. 336 - Treves Blues Band live in Aosta, Reg. Tzamberlet, 01.09.1999 (great boot by Chris)

 FIRST TIME ON THE WEB


TRACKLIST

01 – Unknown
02 – Free Flop And Fly
03 – Tell Me Mama
04 – Gibson Creek Shuffle
05 – Suzeeing
06 – Summertime Blues
07 – Mojo Boogie
08 – I Don’t Want You To Be My Girl
09 – Satisfaction (I Can’t Get No)
10 – Walking By Myself
11 – TBB Boogie
12 – Song Of Chase


FORMAZIONE

Fabio Treves, voce ed armonica
Ale “Kid” Gariazzo, chitarre
Massimo Serra, batteria e percussioni
Tino “Kappelman” Cappelletti, basso elettrico


PREMESSA by George

Voglio ringraziare innanzitutto l'amico Chris, autore della registrazione di questo splendido concerto della TBB, per averlo voluto condividere con tutti gli amici della Stratosfera. Siamo da sempre affezionati a Fabio Treves, prova ne è che è già apparsi più volte su queste pagine. Questo concerto, che  rappresenta un altro importante tassello alla discografia e alle registrazioni live già presenti, ha la particolarità di essere pubblicato per la prima volta sul web e, naturalmente, siamo orgogliosi di ospitarlo sul nostro blog. Non dico più nulla, vi lascio alle parole di Chris e all'ascolto dello show. Un'ultima annotazione: le immagini non si riferiscono al concerto, ma appartengono al "repertorio" di Fabio, in epoche diverse. 


RELEASE NOTES by Chris

A volte, i ricordi di un’esibizione sono inversamente proporzionali alla buona musica sentita in quell’occasione. E’ indubbiamente il caso di questa serata ad Aosta della Treves Blues Band. Il concerto si tenne in Regione Tzamberlet, in uno spiazzo di cemento che non infrequentemente veniva utilizzato per i live, mentre oggi è occupato da una struttura sportiva. Era periodo di un festival, denominato “Europa in Blue Jeans”, composto da conferenze e concerti promossi da Consulta giovanile regionale e patrocinati dalla Regione. La manifestazione ebbe qualche strascico polemico per la partecipazione non esattamente oceanica (se ne trova traccia nel dibattito in seno al Consiglio regionale valdostano). Anche la serata di Trèves non fu delle più partecipate, ma a chi scrive non parve motivo di rattristarsi, anzi rese solo più facile arrivare alla transenna di prima fila.
Dal punto di vista musicale, commentare la Treves Blues Band è come dire che la Ferrari è veloce: superfluo. Ottima esibizione, con Ale “Kid” Gariazzo agli esordi della sua iperbole artistica, un Massimo Serra più lanciato che mai, Tino Cappelletti deciso a non fare prigionieri al basso e il Puma di Lambrate in forma quanto basta. Nella set-list, da segnalare un omaggio agli Stones dei sixties, con “Satisfaction (I Can’t Get No)” e vari brani da “Jeepster”, l’album di quell’anno del gruppo.

Tra questi si annoverano le cover di “Summertime Blues”, “Flip Flop and Fly” e “I Don’t Want You To Be My Girl”. La registrazione, effettuata in digitale con mini-disc (che dava una profondità interessante anche alla captazione “audience”), restituisce fedelmente l’atmosfera della serata. Nonostante tra l’Italia e il Mississippi ci sia di mezzo un oceano, esiste chi ha saputo colmare questa distanza: la TBB è tra quelle band". 
Buon ascolto



Post by George - Words & music by Chris

mercoledì 16 novembre 2022

Richard Last Group - 1972 - Get Ready (CD version)


TRACKLIST:

01. Sad And Deep As You
02. Eye To Eye
03. I Have A Dream
04. Dharma For One
05. He Has Gone Away
06. Confusion
07. Fire And Rain
08. Break Down
09. Lalena
10. Thank You
11. Colour My World
12. Naple In Rock


FORMAZIONE

Richard Coley (Maurizio Calò) (voce, piano, percussioni)
Valerio Dal Passo (chitarra)
Mario Volanti (chitarra)
Sandro Novarini (tastiere)
Paolo Ghirelli (flauto, sax, voce)
Alessandro Dal Toso (basso, voce)
Walter Calloni (batteria)


Ma come ha fatto a sfuggirci questo album per così tanto tempo? Grazie Osel, per avermi fatto riscoprire il CD del Richard Last Group, da troppi anni abbandonato sui miei scaffali a prendere polvere. Grazie anche per i file inviati, che ho utilizzato per il post. A dire il vero 5 tracce erano già state pubblicate molti anni fa (era il 2011, l'alba della Stratosfera) dal nostro Capitano all'interno di uno di quei mitici post della serie "Collection 45 rari prog rock italiano - vol. 16". Lo ritroverete qui. Questo fantomatico gruppo 100% made in Italy, nonostante il nome straniero, ha registrato questo unico album nel lontano 1972 per la Car Juke Box. "Get Ready" è stato poi ristampato nel 1999, si in vinile che in CD dall'etichetta Akarma. Queste le cover del disco originale.



Per tracciare la biografia della band, che tra le sue fila annoverava un giovane Walter Calloni alla batteria, ho scomodato l'amico Augusto Croce, che ha dedicato al gruppo una pagina di "Italian Prog"  ricca di informazioni.

"Con un solo album e un unico 45 giri, entrambi usciti per la Car Juke Box e rarissimi, questo gruppo è stato circondato dal mistero per molti anni, anche per la mancanza assoluta di informazioni in copertina; solo grazie alla testimonianza di alcuni ex musicisti è stato possibile ricostruirne la storia. Il gruppo Duu Duu era stato formato nel 1969 a Milano e suonava nell'area milanese e in Valtellina. Nel 1971 il cantante Maurizio Calò propose ai cinque musicisti di suonare con lui, inizialmente con il nome Maurizio Jr. e i Duu Duu, poi come Maurizio Jr. e l'Azienda Autonoma di Soggiorno; infine, dopo che ebbe adottato il nome d'arte Richard Coley, la band cominciò a esibirsi come Richard Last Group.
Calò avrebbe voluto far uscire il disco come solista, ma la casa discografica decise di realizzarlo a nome Richard Last Group, sfruttando la popolarità dei gruppi progressivi in Italia. L'album Get Ready, contenente 12 brani cantati in inglese, comprendeva prevalentemente rifacimenti di brani stranieri (di artisti come Jethro Tull e Donovan) insieme a tre originali, mostrando buone qualità tecniche ma poca creatività. Verso la fine delle registrazioni ci fu un cambio di formazione, con Dal Toso che partì per il servizio militare e l'ingresso del secondo chitarrista Mario Volanti e successivamente del bassista Fulvio Massi. Questa formazione a sette è quella raffigurata nelle foto di copertina dell'LP e del 45 giri. (ndr - il singolo non contiene inediti ma due tracce già presenti sul 33 giri (He Has Gone Away / Confusion),


Volanti suonò solo nei tre brani originali dell'LP (Confusion, He Has Gone Away e Naple in Rock) insieme ad un altro bassista proveniente dal gruppo La Luce. La formazione si sciolse nel settembre 1972, ma Calò/Coley proseguì con altri musicisti e creò un nuovo gruppo con Rosario Brunetti (chitarra), Enzo Menunni (basso) e Massimo Dinoia (batteria), che si esibì per qualche anno con il nome Richard Coley and the Last Group Show. Nel 1977 Coley pubblicò a suo nome un rifacimento di Get Ready intitolato Dedicated... contenente gli stessi 12 brani del precedente e realizzato dalla sua etichetta Alexandra. Dopo un altro cambio di formazione Calò cominciò a usare il suo vero nome e con Dinoia e il chitarrista/bassista Flavio Scansani registrò alcuni brani con influenze jazz e funky per un nuovo album mai uscito, di cui solo due vennero pubblicati sul 45 giri Folle evasione nel 1979.
Coley/Calò ha lavorato molto durante la sua carriera in Francia e dopo questa parentesi dedicata al rock ha realizzato diverse produzioni commerciali". 

Richard Coley

Fin qui la dettagliata biografia del gruppo. Grazie Augusto per la dovizia di particolari che ha svelato le nebbie che avvolgevano il misterioso gruppo. Qui mi inserisco per lanciare uno dei tanti appelli agli amici della Stratosfera. Il sopracitato "Dedicated" di Richatd Coley, del 1977, è molto raro e molto costoso. Sul mercato on line è in vendita a circa 1000 euro. Qualche anima buona lo possiede e lo vuole condividere? Vi ringrazio fin da ora, anche se so che sarà un'sorta di "mission impossible". Questa la copertina del disco in questione.


Qui si conclude il post. Vi lascio, come di consueto, con il classico buon ascolto.


Post by George with the help of Osel

lunedì 14 novembre 2022

Serie "Historic Bands Live in Italy" - Capitolo 79 - Omaggio a Elton Dean: Ninesense (Imola 1979) & In Cahoots (Sarzana 1990) - special post by alifib

FIRST TIME ON THE WEB


PREFAZIONE by George
Questo grandioso post nasce da una idea di alifib, nostro collaboratore di vecchia data, che mi inviò i file dei due concerti molti mesi fa. Mi scuso innanzitutto con lui e mi cospargo il capo di cenere per il lungo tempo intercorso. Ma ora è giunta finalmente l'ora di condividere questo materiale con gli amici della Stratosfera. Per prima cosa si tratta di due concerti che fanno la loro comparsa sul web per la prima volta, visto e considerato che l'autore delle registrazioni è proprio alifib. Tra l'altro ha anche realizzato, con grande professionalità, le front e back cover dei due concerti. Apro parentesi: tanto grasso che cola per il nostro sciacallo. Chiusa parentesi, Ho voluto legare idealmente i due concerti, anche se fra di loro intercorrono 11 anni, in ricordo di Elton Dean, un musicista che mi ha sempre appassionato fin dai tempi delle prime collaborazioni con Keith Tippett nel suo sestetto, ma soprattutto con i Soft Machine nel periodo più luminoso del prog jazz-rock (quello di Third, Fourth e Fifth, dal 1970 al 1972). Elton Dean, classe 1945, ci ha lasciati nel 2006, con una lunghissima e articolata carriera musicale alle spalle. La biografia di Elton Dean è pubblicata su numerosi siti ed è sul web che vi rimando per gli approfondimenti. Due importanti esperienze musicali di Elton Dean quale protagonista, al di là dei Soft Machine, vanno ricondotte ai Ninesense (esperienza durata all'incirca dal 1975 al 1978, connotata da un free jazz unito al cosiddetto Township Sound) e agli In Cahoots, di cui abbiamo già parlato qualche tempo fa sulla Stratosfera.. E qui inizia la nostra avventura musicale. 


Elton Dean's Ninesense
Recorded live in Imola (BO), Palasport, 01.07.1979 
for "Europa Jazz '79"


TRACKLIST CD 1

01. untitled 1 - 43'37
02. untitled 2 - 7'55
03. untitled 3 - 4'52


TRACKLIST CD 2

04. Seven For Lee - 22'49
05. untitled 4 - 11'56


FORMAZIONE

Elton Dean - alto sax, saxello 
    Larry Stabbins  - tenor sax 
    Harry Beckett - trumpet, flugelhorn 
    Mark Charig - trumpet, tenor horn, flugelhorn 
    Nick Evans - trombone 
    Radu Malfatti - trombone 
    Keith Tippett - piano 
    Harry Miller - double bass 
    Liam Genockey - drums



RICORDI DEL CONCERTO by alifib
"Nel 1978 e 1979 si svolse a Imola una rassegna chiamata "Europa Jazz", dedicata esclusivamente a musicisti dell’avanguardia europea dell’epoca. I concerti si tennero quasi sempre alla Rocca Sforzesca, un posto magico con un’acustica incredibile. Non ricordo di aver mai sentito niente del genere all’aperto. Ricordo altri concerti quali quelli di di Mengelberg-Bennink, Rava, Peter Brotzman, Gianni Bedori, Mario Schiano, Lol Coxhill, Evan Parker, Michel Portal, Gaslini con Trovesi Schiaffini Damiani, la Globe Unity, Derek Bailey, Heiner Goebbels. 


Il concerto dei Ninesense si tenne invece al Palasport, forse perché Elton Dean aveva un certo seguito per via dei Soft Machine, ma sinceramente non ricordo se ci fosse tanto pubblico. Il concerto è veramente splendido e lo giudicherete voi stessi dalla registrazione. Posso raccontare un piccolo aneddoto: qualche anno dopo entrai in corrispondenza (di carta) con Elton Dean, che vendeva direttamente audiocassette non in commercio nei negozi, in duo, trio, ecc.- qualcosa è poi stato pubblicato in seguito su CD. Allora si pagava prima e si aspettava la consegna, non c’erano PAyPal o Visa (almeno, non per me). Poiché la consegna tardava un po’ ed essendo rimasto scottato da un altro musicista inglese (che non nominerò) il quale incassò il mio assegno ma non mi spedì il materiale, dopo un po’ gli scrissi allarmato; Elton mi rispose un po’ offeso: “Hey, stai parlando con un onestuomo, non ho spedito perché le registrazioni non sono ancora finite!”, e con la lettera erano allegati due CD in omaggio. Vergognandomi non poco per la figuraccia, gli risposi scusandomi e spiegandogli la situazione, allegai a mia volta la cassetta del concerto di Imola (ancora non c’erano i masterizzatori, o costavano una cifra, tipo 800.000 lire) con tanto di copertina fatta da me, una delle mie prime. Mi rispose a sue volta ringraziandomi e correggendo la formazione leggermente sbagliata (avevo attribuito a Liam Genockey il sax tenore anziché la batteria), e viceversa a Larry Stabbins. Vi allego lo scan delle due lettere originali; purtroppo  non ho trovato quella in cui si protesta onesto"



Ad integrazione di quanto già scritto, alifib ha inviato anche l'elenco degli assoli, in ordine di "apparizione" da parte dei singoli musicisti:
Elton Dean - saxello
Mark Charig - flugelhorn, trumpet, flugelhorn
Keith Tippett - piano
Harry Beckett - trumpet / Nick Evans - trombone
Radu Malfatti - trombone / Larry Stabbins  - tenor sax


Elton Dean - alto sax
Nick Evans - trombone
Keith Tippett - piano
Harry Beckett - trumpet
Mark Charig - flugelhorn / Elton Dean - saxello / Mark Charig - tenor horn
Harry Beckett - flugelhorn


(ndr) Come potete vedere dall'elenco dei "solos", Elton Dean suona anche il saxello, strumento decisamente poco utilizzato. Si tratta di un particolare modello di sax soprano in versione curva o semicurva. Concludo con una considerazione, del tutto personale, su questo concerto, Il free jazz non è una musica di facile ascolto e questa registrazione lo dimostra. Qualcuno potrebbe anche storcere il naso, ma la Stratosfera prevede anche delle "deviazioni", che abbiamo già proposto a piene mani, Quindi...

In Cahoots - Live in Sarzana (SP), Teatro Impavidi, 27.05.1990


TRACKLIST CD 1:

01. Green & Purple Intro / Hic Haec Hoc / A Simple Man - 22'35
02. Second Sight - 11'12
03. Band Presentation - 0'46
04. No Holds Barred - 11'24
05. Unda [E. Dean] (Incl. Bach's Toccata and Fugue in Dm) - 15'58


TRACKLIST CD 2:

06. Truly Yours - 16'23
07. And Thus Far (with band re-presentation) - 13'27
08. Untitled track 8) - 4'31
09. Your Root 2 - 17'24


FORMAZIONE

Phil Miller - guitar
Pip Pyle - drums
Elton Dean - alto sax, saxello
Fred Baker - bass guitar


Gli In Cahoots, uno dei gruppi della nuova Canterbury scene, fu la creatura del chitarrista Phil Miller, il quale alla fine del 1992 insieme al batterista Pip Pyle , al bassista Richard Sinclair e al sassofonista Elton Dean formò il Phil Miller Quartet. Ben presto, con l'arrivo di Peter Lemer alle tastiere il gruppo cambiò il proprio nome in In Cahhots (che significa "in combutta"). La loro breve biografia l'abbiamo già presentata su queste pagine in occasione del post con il concerto a Bergamo del 25 maggio (2 giorni prima di Sarzana). La ritroverete qui. Elton Dean non è il titolare o creatore della band, ma il suo apporto al fianco di Miller, Pyle e compagni fu fondamentale. Quando alifib ha assistito (e registrato) questo concerto gli In Cahhots non avevano ancora pubblicato nulla: solo l'anno successivo verrà dato alle stampe il "Live 86-89". Rispetto al free jazz del precedente concerto qui i suoni sono completamente diversi. Ci troviamo di fronte al miglior Canterbury Sound, con gli strumento che si intersecano tra un assolo e l'altro (notevole il lavoro del bassista Fred Baker che si cimenta anche nella Toccata e Fuga di Bach). Una vera delizia. La registrazione è ottima, così come quella precedente. 


POSTFAZIOE by George
Il nostro amico alifib ha estratto qualche ricordo dal cassetto: "Ero in vacanza a San Terenzo, vicino a Lerici, a pochi km da Sarzana, e avendo saputo del concerto, ovviamente mi sono fiondato. Gli Impavidi è il teatro di Sarzana, che all’epoca era stato restaurato da poco e restituito agli spettacoli forse proprio in quella stagione. Ricordo un discreto numero di spettatori e ancora una volta uno spettacolo memorabile". A questo punto non mi resta che ringraziare ancora una volta alifib per questi due splendidi regali. Spero che siano di vostro gradimento. Buon ascolto.



LINK Ninesense, Imola 1979
LINK In Cahoots, Sarzana 1990 CD 1
LINK In Cahoots, Sarzana 1990 CD 2

Post by George . words, music & pictures by alifib (great!)