lunedì 6 marzo 2023

Serie "Historic Bands Live in Italy" - Capitolo 83 - Remembering Wayne Shorter (1933-2023) (superpost by George)


THE STORY: LE PRIME COLLABORAZIONI E IL MILES DAVIS QUINTET
Eh sì, anche il grande Wayne Shorter se ne è andato il 2 marzo scorso lasciando un enorme vuoto, una voragine nel mondo del jazz e della fusion o rock jazz che dir si voglia.. Classe 1933, fin da giovane scopre i mostri sacri del jazz, da Bud Powell a Thelonious Monk, da Charlie Parker a Coleman Hawkins e Lester Young. Per quattro anni studia musica alla New York University, dopodiché parte militare fra il 1956 e il 1958. Durante questo periodo suona per un po' con Horace Silver, quindi, dopo il congedo, entra dapprima nell'orchestra di Nat Phipps e poi, nel luglio-agosto 1959, in quella di Maynard Ferguson ove incontra Joe Zawinul. Con quest'ultimo nascerà un sodalizio che durerà praticamente per sempre e che porterà alla nascita del colosso Weather Report. Sta di fatto che per ricordare il grande sassofonista dividerò questo "superpost" in tre sezioni che corrispondono alle tre fasi più importanti della sua lunga vita artistica: la fase nel quintetto di Miles Davis, quella con i Weather Report e, in ultimo, quella solista, accompagnato da un suo gruppo, il Wayne Shorter Quartet. 


Il primo album, "Introducing Wayne Shorter" lo incide nel 1959, per la Vee Jay Records. Contiene sei brani composti quasi interamente dallo stesso Shorter. E qui si scoprono anche le sue doti di compositore, oltre che quelle di musicista ed esecutore. Da lì in poi la sua carriera solista sarà inarrestabile. Nella sua lunga discografia si contano decine di dischi che attraversano sei decenni, fino all'ultimo "Emanon", registrato per la Blue Note nel 2018 alla florida età di 85 anni. 


Nel corso del periodo giovanile, Shorter viene scritturato anche da Art Blakey come sostituto di Hank Mobley, avendo questi abbandonato il gruppo proprio nel corso di una tournée internazionale. Rimarrà nell'organico dei Jazz Messengers sino al 1964, svolgendo persino mansioni di direttore musicale in virtù dei suoi talenti di arrangiatore e compositore. Con la formazione effettua numerose tournée attraverso l'Europa e in Giappone. Ma i veri e propri capisaldi del percorso artistico di Wayne Shorter portano due nomi: Miles Davis e Weather Report. Davis lo chiama a far parte del suo quintetto nel 1964. E' solo l'inizio di una collaborazione che si protrarrà fino al 1970. Nel 1964 il Miles Davis Quintet transita anche in l'Italia. Memorabile il concerto di Milano, al Teatro dell'Arte, nell'ottobre di quell'anno. E qui si parte con l primo appuntamento musicale.


Act 1
Miles Davis Quintet - Live al Teatro dell'Arte
Milano, 11 ottobre 1964


TRACKLIST:

01. Autumn Leaves
02. My Funny Valentine
03. All Blues
04. All Of You
05. Joshua


Quasi un'ora di concerto con u grande Miles Davis accompagnato da una formazione leggendaria: Wayne Shorter al sax tenore, Herbie Hancock al piano, Ron Carter al contrabbasso e Tony Williams alla batteria, Tra le gemme del concerto troviamo "My Funny Valentine" e "All Of You" di Cole Porter. L'intera performance finisce anche su un CD, pubblicato nel 2007 dall'etichetta RLR Recorda, dal titolo "Live in Milan 1964". Qui sopra le due cover. Sempre nel 2007 viene reso disponibile anche il DVD (tra l'altro a colori) che potrete tranquillamente guardare su YouTube, ammirando così la grande tecnica e l'inventiva di Wayne Shorter al fianco del gigante Miles Davis. Di seguito due immagini del concerto, . 



la cover del DVD

IL CAPOLAVORO "BITCHES BREW"
Wayne Shorter in questi anni si avvicina definitivamente al sax soprano e si dimostrerà sensibile all'apertura del jazz verso nuovi orizzonti musicali. Anche nel quintetto di Davis la sua influenza musicale è notevole con molte composizioni, autentiche gemme del jazz moderno. Nel frattempo, incide ora in qualità di leader, ora di sideman, insieme a personaggi del calibro di Freddie Hubbard, Lee Morgan, Grachan Moncur III, Bobby Timmons. Nel 1970 si separa da Davis. Quest'ultimo, nel 1969 realizza il suo album più celebre, una pietra d'angolo nell'epopea della musica jazz, il primo grande album di jazz-rock nella storia: si intitola "Bitches Brew" ed è un doppio vinile. La svolta di Miles Davis, a dire il vero, era già iniziata col precedente "Silent Way", ma qui la potenza e la creatività sono allo zenith. Registrato in soli tre giorni (19,20 e 21 agosto 1969) negli studi della Columbia a New York, "Bitches Brew" annovera un team di musicisti da capogiro: due batteristi (Jack DeJohnette e Lenny White), tre percussionisti (Don Alias, Juma Santos e Airto Moreira), un sassofonista (Wayne Shorter al sax soprano), un clarinettista (Bennie Maupin al clarino basso), tre pianisti (Chick Corea, Joe Zawinul, Larry Young, tutti al piano elettrico), due bassisti (Dave Holland al basso acustico e Harvey Brook al basso elettrico) e un chitarrista (John McLaughlin alla chitarra elettrica). Il tutto unito per creare una musica d'avanguardia, distorta, dissonante e piena di echi e riverberi, grazie anche agli effetti sonori del produttore Teo Macero, aggiunti in fase di post-produzione. Di seguita la mitica copertina. "Bitches Brew" viene pubblicato agli inizi del 1970.


A Wayne Shorter va dunque attribuito il merito di avere contribuito alla realizzazione di questo leggendario album (PS lo riascolto periodicamente sempre con grande ammirazione). Miles Davis col suo quintetto, incluso Wayne Shorter, nel corso della seconda metà del 1969 effettua un lungo tour in giro per il mondo nel corso del quale propone alcune tracce di "Bitches Brew", da poco registrato ma non ancora pubblicato. Risale all'ottobre 1969 un passaggio in Italia con un grande concerto tenutosi al Teatro Sistina di Roma. E qui si apre il secondo appuntamento musicale.

Act 2
Miles Davis Quintet - Live in Roma, Teatro Sistina
27 ottobre 1969

Wayne Shorte & Miles Davis - Teatro Sistina, 1969

TRACKLIST:

01. Directions
02. This
03. 'Round Midnight
04. Fall In Love To Easily
05. Masqualero (incomplete)
06. Bitches Brew
07. Miles Runs The Voodoo Down
08. Agitation
09. I Fall In Love To Easily - reprise
10. Sanctuary / The Theme


FORMAZIONE:

Miles Davis - tromba
Wayne Shorter - sax soprano e sax tenore
Chick Corea - piano elettrico
Dave Holland - basso elettrico
Jack DeJohnette - batteria


Alcune informazioni sul concerto: venne registrato e trasmesso dalla nostra RAI TV (un evento a dir poco eccezionale!). Il concerto integrale esiste solo nella versione audio, quella proposta in questa sede, della durata di circa 90 minuti. Le immagini video sopravvissute sono ridotte a soli 28 minuti (il video è sul tubo) e includono solo i seguenti brani: "Bitches Brew", "Miles Runs The Voodoo Down", I Fall In Love To Easily" e "Directions". Sempre su YouTube è disponibile un video che raccoglie il concerto audio integrale, sincronizzato con le immagini superstiti. In merito allo show, veramente imperdibile, l'apertura è con "Directions", una composizione di Joe Zawinul, seguita da "This", un brano di Chick Corea. "Round Midnight" è di Thelonious Monk. Seguono "Fall In Love To Easily" e "Masqualero", quest'ultima composta da Wayne Shorter, purtroppo incompleta. 


Giungiamo così al "core" del concerto con la proposta di "Bitches Brew" e "Miles Runs The Voodoo Down", due brani tratti dal celebre capolavoro. Dopo "Agitation", una composizione di Miles Davis risalente al 1965, il concerto si conclude con "Sanctuary", attribuita a Wayne Shorter e Miles Davis, ancora tratta da "Bitches Brew". Nota tecnica: I brani  vengono presentati senza soluzione di continuità, quindi ho evitato la suddivisione delle tracce. Concludo segnalando che è in circolazione un doppio CD intitolato "Live in Rome & Copenhagen 1969", ma il concerto al Sistina non è completo. Questa la copertina. Proseguiamo nel nostro percorso musicale entrando nella seconda fase. 


L'AVVENTUARA DEI I WEATHER REPORT
Il 1971 consacra la nascita dei Weather Report, uno tra i più importanti gruppi di jazz-rock (non so perché ma il termine "fusion" mi sta antipatico e preferisco collegarlo alla cucina) a livello internazionale. La nuova creatura nasce dalla collaborazione diretta fra due amici di vecchia data: Wayne Shorter e Joe Zawinul (quest'ultimo, lo ricordo, scomparso nel 2007). Come si evince dalle numerose biografie, la band nacque agli inizi degli anni settanta da uno spin-off di un gruppo di musicisti che ruotava intorno a Miles Davis. Il nucleo stabile del gruppo è costituito dal pianista Joe Zawinul e, per l'appunto,  dal sassofonista Wayne Shorter, mentre gli altri musicisti variano quasi ad ogni album. Inizialmente la musica del gruppo è un jazz caratterizzato da ampie improvvisazioni, simili a quelle presenti su "Bitches Brew". 


 La formazione include un batterista tradizionale e un secondo percussionista (prima Airto Moreira e successivamente Dom Um Romao). Sia Zawinul sia il primo bassista del gruppo, Miroslav Vitous, sperimentano effetti elettronici, Zawinul col piano elettrico e l'organo, Vitous con il contrabbasso suonato con l'archetto (fonte Wikipedia) . Poi, nel 1976. la grande svolta con l'innesto nell'organico del bassista Jaco Patorius (al posto di Alphonso Johnson), l'uomo che rivoluziona il modo di suonare lo strumento e che apporta una ventata di freschezza nelle sonorità dei WR. I primi dischi che vedono Jaco al basso sono "Black Market" ed "Heavy Weather", entrambi pubblicati nel 1976. Nello stesso anno fanno la loro comparsa anche in Italia (per la seconda volta, dopo l'unica precedente apparizione nel 1973 all'Umbria Jazz). Per le date dei vari tour italiani dei Weather Report (ad eccezione di quelle del 1980 che sono incomplete) vi rimando al post realizzato qualche anno fa, dove presentammo il concerto di Bologna del 16 luglio 1976 (qui). La carriera artistica dei Weather Report, iniziata nel 1971, dopo numerose vicissitudini e continui cambi di formazione (anche Jaco ci lasciò nell'oramai lontano 1987), si concluderà nel 1986 con l'album "This Is This". 


Parallelamente all'esperienza WR, Wayne Shorter prosegue con la sua produzione solista e con numerose collaborazioni con musicisti provenienti da altre esperienze musicali, non necessariamente jazzistiche: tra questi Joni Mitchell, Carlos Santana, Milton Nascimento, gli Steely Dan e, non ultimo, il nostro Pino Daniele. Ma ritorniamo alla musica. E' ora la volta della sezione che vede protagonisti i Weather Report. Tra i numerosi concerti italiani che ho nel cassetto, ne ho selezionati tre e sono quelli che offrono una qualità sonora migliore e una scaletta particolarmente interessante. I primi due risalgono al tour del 1980, il terzo al 1983. Ricordo che il gruppo venne in Italia nel 1973, 1976, 1980 e 1983. 
E ora spazio alla musica.


Act 3
Weather Report - Roma, Palasport, 24 ottobre 1980


TRACKLIST CD 1:

01 Fast City (J. Zawinul)
02 Madagascar (J. Zawinul)
03 Dream Clock (J. Zawinul)
04 Night Passage (J. Zawinul)
05 Three Views Of A Secret (J. Pastorius)
06 Port Of Entry (W. Shorter)
07 Bass solo (J. Pastorius)


TRACKLIST CD 2:

01 Brown Street (J. Zawinul - W. Shorter)
02 Medley:
a) Forlorn (J. Zawinul)
b) Rockin' In Rhythm (Duke Ellington-Irving Mills-Harry Carney)
c) Birdland (J. Zawinul)
03 Drums and Percussion duet (P. Erskine - R.Thomas)
04 Medley:
a) Keyboard and sax duet (J. Zawinul-W. Shorter)
b) The Orphan (J. Zawinul)
c) Teen Town Jam (Band)
d) Badia-Boogie Woogie Waltz (J. Zawinul)


FORMAZIONE:

Joe Zawinul - keyboards, moog
Wayne Shorter - saxes
Jaco Pastorius - electric bass
Peter Erskine - drums
Robert Thomas Jr. - percussion


Il Palasport di Roma è la prima tappa del tour italiano del 1980. I Weather Report, oltre a Roma il 24 ottobre, suonano a Milano (Palalido) il 25, a Udine (Palasport) il 26, a Reggio Emilia (Palazzetto dello Sport) il 27 e, infine, a Mestre (Palazzetto dello Sport) il 28. Non sempre propongono la stessa scaletta. E' questo il tour promozionale dell'allora recente album "Night Passage", da poco pubblicato. Di fatto tutta la prima parte del concerto, racchiusa nel CD 1 (tracce 1-6) è dedicata alla presentazione del nuovo disco. A seguire la ripresa di numerosi classici del passato intercalati da assoli (di basso, batteria e percussioni) e da un grande duetto tastiere - sax da parte della coppia Zawinul-Shorter. Da non perdere Jaco Pastorius che si diletta nel rifare Jimi Hendrix con il suo basso elettrico distorto durante l'assolo. La registrazione, pur essendo un "audience" è di buona qualità.


Act 4
Weather Report - Reggio Emilia, Palazzetto dello Sport
27 ottobre 1980


TRACKLIST CD 1:

01 Madagascar (J. Zawinul)
02 Dream Clock (J. Zawinul)
03 Night Passage (J. Zawinul)
04 Three Views Of A Secret (J. Pastorius)


TRACKLIST CD 2:

01 Port Of Entry (W. Shorter)
02 Bass solo (J. Pastorius)
03 Brown Street (J. Zawinul-W. Shorter)


Penultima tappa del tour del 1980: qui siamo a Reggio Emilia, nel Palazzetto dello Sport, il 27 ottobre 1980. Il concerto ha una qualità audio notevole. Tra l'altro, l'amico Osel mi inviò a suo tempo il file dello show, condendolo con un aneddoto che vi riporto: "Dopo Eric Burdon organizzammo come Radio Venere pure il concerto dei Weather Report che vide la mia litigata con quel pazzo geniale di Jaco Pastorius che pretendeva che gli procurassimo cocaina e prostitute. lo mandai a quel paese! Però che musica!". E di grande musica si tratta, anche se - come avrete notato - rispetto al concerto romano non vengono proposti i due medley conclusivi. 


Act 5
Weather Report - Milano, Teatro Tenda Lampugnano
19 maggio 1983


TRACKLIST CD 1:

01. Procession
02. Fast City
03. The Peasant
04. dB Waltz
05.Blue Sound Note 3
06. Drums & percussion solo / Two Lines

TRACKLIST CD 2:

01. Plaza Real
02. Medley: Night Passage / Black Market / Badia / A Remark You Made
03. Medley: Rockin' in Rhythm / Birdland
04. Zawinul / Shorter duet
05. Where The Moon Goes


FORMAZIONE:

Joe Zawinul - keyboards
Wayne Shorter - saxophones
Victor Bailey - bass
Omar Hakim - drums
Jose Rossy - percussion


Classica formazione a 5, ma con musicisti diversi, come sempre a far da corollario al duo Zawinul-Shorter. Pastorius ha già lasciato il gruppo per dedicarsi alla carriera solista e viene sostituito dal bassista Victor Bailey. Completano l'organico il batterista Omar Hakim e il percussionista Jose Rossy. 
Il tour italiano del 1983 fu piuttosto lungo e toccò numerose città. Queste le date: Padova (Palasport) il 17 maggio, Ravenna (Stadio Comunale) il 18, Milano (Teatro Tenda Lampugnano) il 19, Roma (Ippodromo Capannelle) il 20, Napoli (Palasport) il 21, Bari (Palasport) il 22, Bologna (Teatro Tenda) il 23 e, in ultimo, Torino (Palasport) il 24. Finalmente anche il Sud viene raggiunto. Il tour è l'occasione per promuovere l'album "Procession", pubblicato proprio nel 1983. In questo concerto potrete ascoltare tre brani tratti dall'album, l'omonimo, posto in apertura, "Plaza Real" e "Where The Moon Goes", L'intero show supera le 2 ore e la registrazione audio è decisamente buona. 
Da gustare dalla prima all'ultima nota. 

Wayne Shorter live 1983

GLI ULTIMI ANNI DI ATTIVITA'
Dopo aver messo fine nel 1986 al sodalizio con i Weather Report, Shorter porta avanti una carriera principalmente da leader, collaborando tra gli altri con Marilyn Mazur, Terri Lyne Carrington, Geri Allen e Renee Rosnes. Il suo quartetto con Danilo Pérez, John Patitucci e Brian Blade segna il ritorno di Shorter alla musica acustica, oltre che il passo definitivo nella free improvisation.
Per un esame della sua lunga discografia vi consiglio di consultare Discogs, decisamente esaustivo al riguardo (sono solo 101 pagine). Nel luglio 2004 Wayne Shorter, o meglio il Wayne Shorter Quartet, approda in Italia per alcune date, tra cui Villafranca (17 luglio), Perugia, per "Umbria Jazz" (18 luglio), Ravello (20 luglio), Roma (21 luglio). L'intero show presentato a Perugia all'interno della rassegna "Umbria Jazz 2004" venne trasmesso in diretta radiofonica da Radio RAI 3, ed è quello che andremo ad ascoltarci in chiusura di questa lunga serie di concerti live. 

ACT 6
Wayne Shorter Quartet - "Umbria Jazz 2004" - Perugia 
18 luglio 2004 (Radio RAI 3 broadcast)


TRACKLIST SET 1:

01.Sonrisa
02.Visitor from Somewhere, Visitor from Nowhere
03.Pathways

TRACKLIST SET 2:

01.Memory of Enchantement – Band presentation 
02.Prometheus Unbound
03.Cantaloupe Island (encore)


FORMAZIONE

Wayne Shorter - tenor & soprano sax
Brian Blade - drums
Dave Holland - bass
Herbie Hancock – piano


Shorter, accompagnato da tre mostri sacri come Herbie Hancock, Dave Holland e Brian Blade si spende dalla prima all'ultima nota proponendo 2 set che si discostano completamente dalle sonorità jazz-rock dei vecchi Weather Report. Qui siamo sul terreno del jazz contemporaneo, caratterizzato da lunghe improvvisazioni e variazioni del tema principale. La registrazione, essendo una trasmissione radiofonica, è perfetta e non è "disturbata" dalla voce del conduttore. I curatori del sito "JazzItalia" seguirono il tour 2004 del quartetto per ben 3 date: il 17 luglio a Villafranca, il 18 a Perugia e il 20 a Ravello. Ogni show venne recensito. Questo è il link dove potete leggere la recensione del concerto di Perugia (qui). Ancora in anni recenti Wayne Shorter continua a suonare sui palcoscenici di mezzo mondo, L'ultima tournee, ad 84 anni suonati, risale al 2017. Di seguito alcuni scatti del fotografo Paolo Acquati a "Umbria Jazz 2004". 


EPILOGO: L'INFLUENZA E L'EREDITA' DI WAYNE SHORTER
Non è stata solo la musica di Shorter a renderlo così importante nel mondo del jazz. È stato anche mentore e collaboratore di molti giovani musicisti, contribuendo a formare la prossima generazione di artisti jazz. Shorter era noto per la sua gentilezza, umiltà e generosità ed era amato e rispettato dai suoi colleghi e dai suoi ammiratori. Una delle composizioni più famose di Shorter è "Footprints", che è diventata uno standard jazz ed è stata reinterpretata da innumerevoli musicisti nel corso degli anni. La melodia inquietante della canzone e le armonie complesse sono una testimonianza del talento unico di Shorter e della sua capacità di spingere i confini del jazz.


Un altro aspetto importate della carriera di Shorter fu il suo periodo con i Weather Report. La band era nota per la sua fusione di jazz, rock e world music. I contributi di Shorter, sia come sassofonista che come compositore, furono parte integrante del suo successo. La sua influenza sulla musica jazz può essere vista nel lavoro di innumerevoli musicisti che hanno seguito le sue orme. La sua musica non era solo tecnicamente impressionante, ma anche profondamente emotiva e spirituale, con particolare attenzione all'esplorazione dei significati più profondi della vita e dell'esistenza. Mentre piangiamo la perdita di Wayne Shorter, ci viene ricordato il potere della musica di ispirare, connettere e guarire. La musica di Shorter continuerà a toccare i cuori delle persone di tutto il mondo e la sua eredità vivrà attraverso gli innumerevoli musicisti che ha influenzato e ispirato. Attraverso la sua musica, Shorter ci ha ricordato il potere dell'arte di elevare e ispirare, di connetterci gli uni agli altri e a qualcosa di più grande di noi stessi.


Wayne Shorter ci mancherà profondamente, ma la sua musica vivrà per sempre. Possiamo trovare conforto nel sapere che la sua eredità continuerà a ispirare e guidare schiere di musicisti e che il suo spirito sarà sempre presente nella musica che ha creato (fonte Touch Entertainement).
Questo monumentale, complesso e articolato lavoro che ripercorre  la vita artistica di Wayne Shorter, la sua musica e la sua grande figura, si conclude qui. Di materiale ce n'è in abbondanza. Come ho già avuto modo di dire, abbiamo ancora in archivio altre registrazioni di concerti italiani dei Weather Report nonché del Wayne Shorter Quartet. Ma non vorrei esagerare. Non mi resta che augurarvi il consueto buon ascolto.

Wayne Forever 


LINK Miles Davis Quintet live 1964
LINK Miles Davis Quintet live 1969
LINK Weather Report live Roma 1980 CD 1
LINK Weather Report live Roma 1980 CD 2
LINK Weather Report live Reggio Emilia 1980 CD 1
LINK Weather Report live Reggio Emilia 1980 CD 2
LINK Weather Report live Milano 1983 CD 1
LINK Weather Report live Milano 1983 CD 2
LINK Wayne Shorter Quartet live Umbria Jazz 2004

Super Post by George

6 commenti:

  1. Questo è un IPERPOST!!!!
    complimenti e grazie!

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  2. meraviglioso, grazie mille davvero!

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  3. Più lo si ascolta e più viene voglia di andare alla ricerca di altre chicche shorteriane, perchè di un genio non se ha mai abbastanza. Grazie infinite di questo post mirabolante.

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  4. Le altre chicche ci sono, caro Albe. Magari fra un po' le riprendiamo. Nel frattempo bisogna digerire questo "mappazzone", come direbbe Bruno Barbieri

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  5. A questo super concerto ho partecipato , come ad altre decine di concerti di UJ, come cameraman, in questo in particolare, presente su YT sono dietro il grande Zawinul .

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