TRACKLIST CD 1:
01. Dusk - Algebra (6:37)
02. Can-Utility And The Coastliners - Decode (5:34)
03. The Carpet Crawlers - Notturno Concertante (6:27)
04. Living Forever - Moongarden (4:47)
05. Time Table - Lincoln Veronese (5:20)
06. Blood On The Rooftops - Queen Of Maybe (5:19)
07. Lillywhite Lilith - Art And Illusion (3:41)
08. Harlequin - Finisterre (3:09)
09. Ravine - T.M.A. (3:51)
10. The Day The Lights Went Out - Legend (5:32)
11. Am I Very Wrong?/A Place To Call My Own - Nostalgia (4:48)
12. Twilight Alehouse - Men Of Lake (5:20)
13. The Knife - Germinale (7:26)
14. The Lamia - The Ancient Veil (7:16)
TRACKLIST CD 2:
01. Horizons - Max Micheletto (1:56)
02. Looking For Someone - Graziano Romani (4:29)
03. The Light Dies Down On Broadway - Dracma (4:41)
04. Entangled (instrumental) - Submarine Silence (6:38)
05. Watcher Of The Skies (live) - Seconds Out (7:52)
06. Hairless Heart - Mysia (5:26)
07. Dancing With The Moonlit Knight - Mirage (7:56)
08. White Mountain - Evolution (7:07)
09. No Son Of Mine - Final Conflict (7:30)
10. In The Rapids - Irrgarten (3:11)
11. Wot Gorilla? - Paul Ward (3:23)
12. Afterglow - Unicorn (4:22)
13. The Chamber Of 32 Doors - Galahad (5:19)
Sarà perché sto ascoltando e riascoltando l'ultimo lavoro di Steve Hackett, quel grandioso "Foxtror At Fifth" registrato dal vivo a Brighton, ma mi è venuta una grande nostalgia per i vecchi Genesis, quelli dell'era Gabriel-Hackett. Sono quindi andato a riprendere questa vecchia compilation pubblicata dalla Mellow nel 1996, un grande doppio album tributo ad una delle band che ho più amato e che ha rappresentato una parte importante della colonna sonora della mia adolescenza. I dischi dell'era Collins mi hanno spesso lasciato l'amaro in bocca, così come i tour, fino a giungere alla penosa ultima reunion del 2021-2022, con il povero Phil seduto su una sedia al centro del palco, con la schiena logorata da anni di concerti dietro i tamburi, a cantare gli hit dei Genesis 2.0. E' vero che allo show business non si resiste, ma è meglio evitare scene patetiche e fermarsi al momento opportuno. In questa compilation, per fortuna, quasi tutto lo spazio è dedicato ai Genesis del periodo classico.
Analizziamo ora l'album ad iniziare dalla tracklist. Vediamo innanzitutto da dove sono stati tratti i 27 brani distribuiti nei 2 CD. E qui si fa interessante vedere le scelte effettuate dagli altrettanti 27 artisti. La parte del leone la gioca "The Lamb Lies Down On Broaway", con ben 8 tracce tratte da questo capolavoro del 1974. Seguono "Trespass" e "Foxtrot" con 4 brani ciascuno. A ruota troviamo "Wind & Wutering" con 3 brani. L'era Collins è rappresentata da "We Can't Dance" con 2 sole tracce (Living Forever e No Son Of Mine). Addirittura un brano è stato ripescato dallo storico disco di esordio "From Genesis To Revelation" del 1969, un medley tra "Am I Very Wrong? e A Place To Call My Own". Stranamente vi è solo un brano tratto da "A Trick Of The Tail", una versione strumentale di "Entangled". Interessanti le cover di due brani apparsi su 45 giri, "Twilight Alehouse" risalente al 1972 e "The Day The Light Went Out" dal singolo "Mani Too Many" del 1978. Mi ha un po' sorpreso la scarsità di cover tratte da "Nursery Cryme" e "A Trick Of The Tail".
Diamo un'occhiata agli artisti, indicando la loro provenienza. Come vedete, non tutti i gruppi sono italiani, anche se i "made in Italy" rappresentano la schiacciante maggioranza.
Italia: Algebra - Decode - Notturno Concertante - Moongarden - Lincoln Veronese - Queen of Maybe - Art and Illusion - Finisterre - T.M.A. - Nostalgia - Men of Lake - Germinale - The Ancient Veil - Max Michieletto - Graziano Romani - Submarine Silence - Mysia - Mirage
Gran Bretagna: Evolution - Galahad - Legend - Final Conflict - Paul Ward
Canada: Irrgarten
Svezia: Unicorn
Spagna: Dracma
Germania: Seconds Out
In sostanza, un grande album, bello e nostalgico che valorizza la bravura e il tecnicismo dei nostri musicisti. Le cover dei Genesis sono tutt'altro che facili da realizzare, ma pare che la sfida sia stata vinta. Vi ricordo che nel 1998 venne pubblicato un altro album tributo ai Genesis (titolo: The Fox Lies Down"), con cover realizzate da soli musicisti stranieri - tra cui Brand X II, John Ford and The Strawbs, Patrick Moraz, John Wetton, David Allen e altri ancora - decisamente meno interessante e musicalmente più debole. Godiamoci quindi questi 27 brani e, naturalmente, buon ascolto.
LINK CD 1
LINK CD 2
Post by George
Una compilazione eccellente. Mi concederò il piacere di riascoltarlo grazie al vostro grande contributo. Calorosi saluti.
RispondiEliminagran bel tributo......ricordo ,a chi interessa, anche il tributo di gruppi
RispondiEliminainglesi del 95 che si intitola Supper's ready.Per i fans genesisiani consigli l'ascolto dell'unico album degli UNIFAUN.....una vera sorpresa
Proposta a dir poco deliziosa. Grazie super George e grazie infinite anche ad Osel, giacchè sto ascoltando gli Unifan: brani che sono un concentrato di creatività e persino la copertina trasmette emozioni, con quella maschera da volpe appesa al letto, che rimanda a Peter Gabriel ed il gatto in vigile attesa, mentre il cane dorme.
RispondiEliminaProposta a dir poco deliziosa. Grazie super George e grazie infinite anche ad Osel, giacchè sto ascoltando gli Unifaun: brani che sono un concentrato di creatività e persino la copertina trasmette emozioni, con quella maschera da volpe appesa al letto, che rimanda a Peter Gabriel ed il gatto in vigile attesa, mentre il cane dorme
RispondiEliminaGrazie per avermela ricordata... però... niente da Sellin England... forse il loro album migliore. E questo per me pesa parecchio.
RispondiEliminaMi cazzio da solo.... visto ora che c'è una canzone...
Eliminadac-cordo daccordissimo ciaciaciaciaccià
RispondiEliminadaccordo-issimo ciacciaà
dac-cord-dissimo cià