lunedì 11 dicembre 2023

Remembering Jimmy Villotti (1944 - 2023 R.I.P.) Part I

 

INTRODUZIONE
Ahimé, anche Jimmy Villotti se ne è andato il 6 dicembre scorso, agli sgoccioli di questo 2023. Aveva 78 anni.

Ci vorrebbe un funerale jazz come quelli che New Orleans tributa ai suoi artisti, per dare il giusto addio a Jimmy Villotti. E ci vorrebbero tutti i suoi amici musicisti che suonano dietro al feretro, passando per le vie della città, per i cento locali in cui ha vissuto, per le centomila persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.

Così apriva La Repubblica nella pagina di Bologna il giorno della sua scomparsa. Forse Marco "Jimmy" Villotti non era tra i musicisti più conosciuti o celebrati dal grosso pubblico, ma certamente ha lasciato una impronta profonda nel panorama musicale italiano. La Stratosfera, come d'abitudine, gli dedicherà il giusto omaggio e tributo, pubblicando una serie di dischi appartenenti alla sua carriera solista, ad iniziare dal 1978, con quella particolare opera rock dedicata a Giulio Cesare. Oltre a Jimmy Villotti, gli altri due protagonisti meritevoli di menzione sono FranK-One e Cimabue, due grandi amici e collaboratori storici della Stratosfera, che mi hanno inviato una lunga serie di file con i quali copriremo le parti salienti della discografia del chitarrista-cantante bolognese. Sono rimasto piacevolmente sorpreso - seppur trovandomi di fronte ad un evento luttuoso - di vedere quanto spazio abbiano dedicato  giornali e TV alla scomparsa di Jimmy. Ne hanno parlato praticamente tutte le testate, (compresa La Gazzetta dello Sport) ricordandolo più come chitarrista di Dalla, Guccini, Morandi e Vanoni che come autore di album solisti. Noi, invece, lo ricorderemo proprio attraverso la sua discografia personale. Dividerò il ricordo di Jimmy Villotti i due distinti post, seguendo l'ordine cronologico delle pubblicazioni. Poi, come sempre succede, qualcuno gradirà i suoi dischi, altri meno o per nulla. Pazienza. Non tutti i gusto sono alla menta, recita un detto popolare e anche nel campo della musica i palati sono differenti. I commenti sono spesso una fotografia di questi gusti discordanti. 


Le biografie di Jimmy Villotti si sono sprecate, in questi giorni. Potrebbe sembrare strano, ma una delle migliori è stata proprio quella pubblicata sulla sopracitata Gazzetta dello Sport il 6 dicembre scorso. Vi riporto alcuni passaggi.

LA BIOGRAFIA
"Nato a Bologna il 7 dicembre 1944, Marco Villotti, noto a tutti come Jimmy, aveva mosso i primi passi nella musica da giovanissimo, studiando pianoforte e chitarra. I primi successi arrivarono nella sua Bologna, quando nel 1963 entrò a far parte dei Meteors, il gruppo beat nato pochi anni prima e diventato la band di supporto di Gianni Morandi grazie a un contratto con la RCA Italiana". 

NdR - Vi ricordate dei Meteors e dei loro album? Beh, sono tutti quanti pubblicati sulla Stratosfera, incluso quello con le cover dei Beatles. Magari può farvi piacere riscoprirli. Ho letto su qualche quotidiano che anche Jimmy negli anni d'oro era un frequentatore della trattoria "Da Vinci" a Bologna, un luogo intriso di storia, al fianco di altri autori e musicisti della scena musicale bolognese.

Gianni Morandi con i Meteors nel 1964

"In quegli anni Jimmy Villotti non si è fermato un momento e ha collaborato con altri gruppi del beat italiano, inclusi I Baci al fianco del cantante Silver Soprani, del batterista Gilberto “Attila” Rossi e di Claudio Golinelli che da lì a pochi anni sarebbe diventato il bassista di Vasco Rossi e della Steve Rogers Band. Negli anni '70 arrivarono le collaborazioni con Augusto Martelli e Andrea Mingardi, ma anche con Lucio Dalla, Sergio Endrigo, Ornella Vanoni, Luca Carboni e Francesco Guccini, che lo definì "un genio, perché credo che sia l'unica persona al mondo che riesce ad accavallare le gambe mettendo giù tutti e due i piedi. Dopo aver composto l'opera rock "Giulio Cesare" e aver prodotto l'album "Pesissimo!" degli Skiantos, Villotti tornò a collaborare con Gianni Morandi anche nei primi anni '80 e in seguito anche con gli Stadio e, per una decina di anni, con Paolo Conte che proprio a lui dedicò il brano Jimmy ballando quando il chitarrista uscì dal gruppo), incluso nel suo album del 1987 "Aguaplano". 


Negli anni '90 Jimmy Villotti decise di mettere in pausa la vita da turnista per dedicarsi a quella che era sempre stata la sua vera passione: la musica jazz. Nell'arco di un decennio sono diversi gli album pubblicati da chitarrista. Vi riporto la sua discografia solista, fidandomi di Discogs e di Wikipedia. Spero sia completa. 

1978 - Giulio Cesare (Opera Rock)
1984 - Jimtonic
1993 - Jimmy Villotti
1995 - Si fidi ci ho il fez
1997 - Solo difficoltà, nessun dubbio (con Sisar Ruby)
1999 - Rigorosamente grezzo (voce e chitarra)
2003 - Naturalmente imperfetto
2003 - Live in Cantina Bentivoglio (col Massimo Farao Quartet)
2004 - In memoria di Davide Lazzaretti (solo piano)
2004 - Optional? Musica soul jazz in trio
2006 - Live in Cantina Bentivoglio (con la Blue Midnight Orchestra)


Come avrete notato la celebre "Cantina Bentivoglio" (uno tra i miei locali preferiti quando faccio una puntata a Bologna) è gettonatissima: ben due album sono stati registrati in questo famoso ristorante dove la musica live non manca mai. Il jazz e la sperimentazione, però, non lo hanno tenuto lontano dallo scrivere per altri artisti: il brano Io sono un treno, inciso da Gianni Morandi nel 1997, portava proprio la sua firma. Villotti non si è fermato neanche negli anni 2000. Dopo aver pubblicato l'album "Rigorosamente grezzo" nel 1999, il musicista ha continuato a lavorare alla propria musica, dando alle stampe tre nuovi album tra il 2002 e il 2004, "Naturalmente imperfetto", "In memoria di David Lazzaretti" e "Optional? musica Soul Jazz in trio". Per onestà, va detto che questi ultimi album sono segnati da un certo disimpegno e uno stile che poco hanno a che vedere con il jazz. 


Nel 2008 vince la terza edizione del premio "I suoni della Canzone", istituito dal Club Tenco di Sanremo quale riconoscimento ai musicisti che collaborano o hanno collaborato con i grandi nomi della canzone italiana, e consegnato durante l'annuale rassegna della canzone d'autore. La sua passione per la musica è stata tradotta anche in letteratura: il suo libro "Onyricana", con copertina disegnata da Paolo Conte e introduzione di Francesco Guccini, è stato pubblicato nel 2019 da Calamaro Edizioni. Nel libro il musicista bolognese racconta senza paura il suo mondo nascosto, frutto del suo immaginario che arriva dall'inconscio e dai suoi sogni. La sua passione per la chitarra jazz lo ha portato ad organizzare seminari di studio dedicati a questo strumento. E ora spazio alla musica.


LA MUSICA

Jimmy Villotti - 1978 - Giulio Cesare - Rock Opera (vinyl)


TRACKLIST:

Lato A
01. Io sono Vercingetorige - 3:40
02. Bruto - 4:35
03. Carica, carica - 4:40
04. Donna Uno - 5:00

Lato B
05. Dialogo a tre - 3:45
06. Un uomo diverso - 4:00
07. Il Rubicone - 3:45
08. Il Centurione - 3:45
09. Chiusura lampo - 3:20

Le tracks 8-9 sono su unico file 


ORCHESTRA - MUSICISTI:

batteria - Vittorio Volpe, Giovanni Pezzoli
basso - Renzo Corti, Giovanni Oleandri, Tiziano Barbieri
chitarra - Jimmy Villotti, Moris Fabbri, Vittorio Vistoli
piano - Mimmo Turone
synth e polymoog - Carlo Capelli
armonica - Guido Guidoboni
Nella copertina qui sotto, sono riportati i nomi dei musicisti alle prese con ance e flauti, tromboni e trombe. Non viene invece indicata la voce femminile presente in alcune tracce dell'album. Potrebbe essere la Angela che interpreta Donna 1 sul palcoscenico. 


Di questo disco non se ne parla per nulla, a parte citarlo nella discografia di Jimmy Villotti. Pubblicato in vinile dall'etichetta Centotre (103) nel 1978 con copertina apribile "gatefold", non è mai stato ristampato. Non l'ho nemmeno trovato sul mercato dei vinile on line. Chi poteva averlo sui suoi scaffali se non il mitico Frank-One? Grazie, caro amico, per la condivisione e anche per l'invio delle copertine (altrettanto introvabili in rete). Come si evince dalla front cover, il disco è stato registrato dal vivo, ma non vengono indicate la sede e la data precisa. L'opera venne presentata di fronte al pubblico nel corso del 1978. Cerro, scrivere e musicare un'opera rock è una bella sfida. Ci aveva già provato nel 1970 Tito Schipa Jr, con il suo "Orfeo 9", ottenendo un discreto successo. Quella del nostro Jimmy passò invece piuttosto inosservata. Le musiche, gli arrangiamenti e la direzione dell'orchestra vennero curati dallo stesso Jimmy Villotti, ovviamente impegnato anche alla chitarra elettrica (strumento condiviso con Moris Fabbri e Vittorio Vistoli); Adelmo Lorenzoni e Tiziano Barbieri curarono i testi, la regia e la scenografia. 


Villotti si cimentò in questa rappresentazione teatrale dedicata a Giulio Cesare, ma solo in apparenza, visto che lo scopo era quello di utilizzare i personaggi, il grande4 condottiero in primis, per trasformare l'opera in satira sociale e politica. La copertina riporta anche i testi oltre che alcune immagini della rappresentazione teatrale. Le musiche sono accattivanti e tutto sommato l'orchestra è ben amalgamata. Il finale è travolgente con Il Centirione e Chiusura lampo proposte senza soluzione di continuità. Al di là della rarità. si tratta di un prodotto di buon valore artistico. Chissà se qualcuno di voi è riuscito a vedere l'opera in teatro? 


Jimmy Villotti -  1984 - Jimtonic (vinyl)


TRACLIST:

01. Test - 5:32
02. Nite - 3:34
03. Crash - 4:13
04. Spanish Boom - 4:02
05. Jackie (Splash) - 4:00
06. Everest - 4:18
07. Sentiments (Sentimental) - 5:48
08. Periscope - 2:52


FORMAZIONE:

Jimmy Villotti - voce, chitarra
Carlo Cappelli - tastiere
Tiziano Barbieri - basso
Vittorio Volpe - batteria
Antonio Marangolo - sax
Guido Guidoboni - tromba


Ben 6 anni dopo l'uscita di quell'unicum rappresentato dall'Opera Rock "Giulio Cesare", Jimmy Villotti realizzò un nuovo album a suo nome. Il disco venne pubblicato nel 1984 dall'etichetta Assist Records sia in versione vinile che in musicassetta. Anche in questo caso non abbiano finora avuto il piacere di vederlo ristampato (e non è di facile reperibilità). Probabilmente ora, scomparso l'autore, si procederà con qualche ristampa. La RCA lo diffuse (si fa per dire) anche in Germania, sempre nello stesso anno. Tra i musicisti al fianco di Villotti, che imbraccia sempre  la sua fedele chitarra elettrica, troviamo al sax Antonio Marangolo, fratello del drummer Agostino, già con Goblin, New Perigeo e Napoli Centrale, fra gli altri. "Jimtonic" è veramente un grande disco sia sotto il profilo musicale che sotto quello dei testi, questi ultimi spesso ironici e dissacranti (già il titolo dell'album è un bel biglietto da visita). Difficile ingabbiare le otto tracce in qualche categoria, così come paragonarlo ad altri prodotti discografici. Brani rock (TestEverest), conditi da grandi assoli di chitarra (grande Jimmy) si alternano a composizioni dalle ritmiche jazzate, ricercate e raffinate. Particolarmente accattivante è Spanish Boom, con reminiscenze orientaleggianti su un ritmo martellante. Insomma, un ottimo lavoro che catapultò Jimmy Villotti nell'universo musicale come realtà a sé, e non solo come il "chitarrista-accompagnatore" di grandi nomi. 


Per oggi ci fermiamo qui. Appuntamento con la seconda parete fra qualche giorno. Vorrei darvi il tempo per ascoltare con calma e assimilare questi lavori. Ancora un ringraziamento a Frank-One per il prezioso contributo. A voi tutti auguro buon ascolto.

cover MC

LINK Giulio Cesare - Rock Opera
LINK Jimtonic

Post by George - Music by Frank-One

6 commenti:

  1. Grazie delle informazioni e materiale su Jimmy Villotti, però devo segnalare che entrambi i link riferiti ai Meteors non sono più attivi, se possibile ripristinarli....

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  2. Grazie cari George e Frank-One per aver commemorato degnamente Jimmy. Erano grandiosi anche i suoi live con il jazz trio.

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  3. Ho visto jimmy diverse volte all'Osteria della Vigna a Gabicce Monte (in Romagna), tutti ottimi concerti e proprio l'ultimo qualche settimana prima della sua scomparsa, profondo dispiacere!!

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  4. Correzione : Gabicce Monte si trova al confine con la Romagna ma è nelle Marche (scusate)

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