martedì 14 gennaio 2025

Circle Of Fairies - As The Years Go By (1995)


TRACKLIST:

01. Requiem (4:40)
02. Crawling On The Floor (7:06)
03. My Camouflage (7:29)
04. On The Run (8:22)
05. Autumn Colours (2:32)
06. The Troubled Wake (11:16)
07. As The Years Go By (11:34)


FORMAZIONE:

Luigi Ametta - acoustic & electric guitars
Carlo Biorcio - vocals, tambourine
Gianfranco Milone - keyboards
Piero Pedicini - bass
Elisa Pilotti - drums


Apro subito il post ringraziando il nostro oramai storico collaboratore Marco Osel per avermi inviato i file di questo ottimo album di new progressive rock. I protagonisti sono i Circle Of Fairies, autori di questo unico CD intitolato "As The Years Go By", pubblicato nel 1995 dalla Vinyl Magic, una tra le etichette più amate ed apprezzate da noi cultori del prog rock. Il Cerchio delle Fate aveva già pubblicato nel 1993 un demo tape promozionale, credo su cassetta (tiratura 200 copie) dal titolo "Twilight", contenente tre brani, due dei quali (The Troubled Waked e My Camouflage) poi confluiti - in versione rivista - sul CD, mentre il terzo (Like A Hero) è rimasto inedito. Visto che il gruppo non è proprio tra i più conosciuti, vediamo di ripercorrerne insieme la stringata biografia. 


Originari di Torino, i Circle Of Fairies sono stati sulla scena musicale tra il 1992 e il 1996. Dopo l'uscita del debut album (purtroppo la loro unica prova) "As The Years Go By", i Circle si sono sciolti, lasciando dietro di sé un live tape del Fan Club intitolato ''Dancing in Circle'' e la cassetta promozionale ''Postcards from the Exile'', contenente alcune canzoni demo. Praticamente introvabili!! Luigi Ametta, a quanto ci risulta, ha proseguito la carriera di musicista con un progetto solista risalente al 1998 sotto il nome Castalia. Per quanto riguarda l'album in questione, ho letto parecchie recensioni, come spesso succede parecchio discordanti tra loro. I paragoni fioccano: dai Fancy Fluid ai Finesterre, dagli Abel ai Ganz e via dicendo. Non lo so, e francamente me ne importa assai poco. Credo invece che il quintetto (con in organico una batterista donna, Elisa Pilotti, peraltro molto brava) abbia maturato uno stile personale, sicuramente influenzato da decine di band prog rock, ma caratterizzato da una certa originalità e freschezza. Il climax lo ritroviamo di sicuro nella lunga traccia finale che dà il titolo all'album. Da ascoltare almeno un paio di volte per gustarlo nella sua pienezza.


L'ultima considerazione la vorrei dedicare alla splendida copertina, realizzata non so da chi, pazienza, che ci riporta direttamente negli anni '70, quando solo la copertina era un invito aperto all'acquisto del disco. Ascoltatelo con calma. Ci risentiamo nei commenti, sempre graditi. Buon ascolto.




Post by George - Music by Osel

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