venerdì 19 settembre 2025

Gruppo Folk Internazionale: Il nonno di Jonni (LP, 1979) & Le mille e una notte (EP 12", 1979)


TRACKLIST:

Lato A
01. El Kolo Go Balà - 10:00
02. Il nonno di Jonni - 9:11

Lato B
03. Gavrilka il ferroviere - 6:57
04. La piccola fiammiferaia - 6:14
05. La fortezza - 7:26


MUSICISTI:

 Alfredo Lacosegliaz, Dino Mariani, Gianfrancesco Calabrese, Mario Arcari, Mariuccia Colegni, Mony Ovadia, Silvia Paggi


Parliamo nuovamente del Gruppo Folk Internazionale, creatura fondata del carismatico Moni Ovadia, personaggio quanto mai attivo e attuale sia sui palcoscenici musicali che su quelli teatrali. E' freschissima la sua presenza al fianco del giornalista e scrittore Aldo Cazzullo per la presentazione di alcuni importanti spettacoli teatrali e televisivi (Il romanzo della Bibbia, Il Duce delinquente, Mussolini il capobanda). La biografia di Moni è molto lunga e articolata. L'essenza, insieme a quella del Gruppo Folk Internazionale, è già stata oggetto di presentazione nel 2022, parallelamente al post dedicato al primo album del gruppo, "Festa popolare", datato 1975. Per evitare inutili ripetizioni vi rimando a quella pagina cliccando qui. Gli album che ho scelto per questo post risalgono entrambi al 1979 e rappresentano le ultime registrazioni in studio del GFI. Salto a piè pari, almeno per il momento, "Daloy Politzei" del 1977 e "Al gran verde che il frutto matura - Canti anarchici di Pietro Gori", anch'esso del 1977, registrato congiuntamente a Gigliola Negri, Margot e Michele L. Straniero. 


Alcune annotazioni supplementari ve le voglio comunque proporre, tratte da quel formidabile sito che si chiama "La Brigata Lolli". 

"Erano bravissimi. Sono durati solo quattro anni, proprio perché erano troppo bravi. E soprattutto erano in anticipo sui tempi. Il Gruppo Folk Internazionale ha mosso i primi passi in anni molto ricchi da molti punti di vista e molto interessanti ancora da molti punti di vista: politici, musicali, personali. Anni di spunti e di polemiche, di corse in avanti e di brusche frenate, anni sostanzialmente rivoluzionari. negli stili di vita, nella ricerca, nella cultura a tutto tondo. Anni di radio libere, di collettivi anche musicali, di amori liberi, di musica ribelle e di musica bella. Da qualsiasi parte del mondo la si suonasse. Il Gruppo Folk Internazionale suonava in Italia e tra le sue fila c'erano Moni Ovadia, il personaggio che in seguito ha fatto più parlare di sé, ma anche Maurizio Dehò, Maria Colegni, Roberta Zanuso e altri. Il Gruppo Folk Internazionale ha inciso in tutta la sua carriera solo quattro album, dal 1975 al 1979.  Poi sono iniziate altre storie: l'Ensamble Havadia e tanti singole vicende personali che hanno avuto altrettanta importanza. Ma la storia di questo gruppo seminale resta congelata in questi soli quattro dischi". 

Fino ad una ventina di anni fa erano praticamente introvabili, relegati su vinile, finché la Warner Italia ha saggiamente deciso di ristamparli tutti e quattro, in un doppio CD, nel 2006, intitolato '75 -'79". E' rimasto fuori dalla compilation il solo "Canti anarchici di Pietro Gori". 


1975-1979: erano anni infuocati dal punto di vista politico e culturale (chi li ha vissuti se li ricorderà benissimo), dove tutto veniva rimesso continuamente in discussione. Musicisti e intellettuali si univano contro le multinazionali discografiche dando vita ad esperienze come la Cramps e la Cooperativa L’Orchestra di cui il Gruppo Folk Internazionale fu una delle colonne portanti. La rivisitazione del repertorio popolare, non solo italiano ma anche statunitense, irlandese, spagnolo, balcanico, appariva assolutamente profetica in un periodo storico dove la world music era ancora sconosciuta. Troppo avanti per i tempi? Senza dubbio, sì. "Il nonno di Jonny", ultimo capitolo in ordine cronologico, non è un album facile dove le ballate popolari vengono semplicemente riproposte per ricostruire un clima quasi sempre festoso. Qui il linguaggio musicale si lega in parte alla musica colta, con spunti di avanguardia, suoni e voci che si avviluppano e viaggiano liberi per poi tornare - come avviene nel jazz - alla matrice iniziale. Ed è così che si contrappone il free de "La fortezza", traccia conclusiva, con la dolcezza e la melodia (nella sezione iniziale) de "Il nonno di Jonni". Un grande disco che chiude in bellezza l'epopea del GFI. Non è un caso che Mauro Pagani ha riconosciuto nel corso di una intervista il suo debito verso il GFI per la svolta che lo ha portato a comporre per Fabrizio De André le musiche di "Creuza de ma".


Gruppo Folk Internazionale - Le mille e una notte 
(EP, 12", 1979)


TRACKLIST:

Lato A
01. Città bianca e azzurra - 2:16
02. Festa pomposa - 4:21

Lato B
03. Morte di Sherazade - 3:00
04.Danza finale - 2:08


MUSICISTI:
 
Alfredo Lacosegliaz, Gianfrancesco Calabrese, Mario Arcari, Mariuccia Colegni, Moni Ovadia, 
Silvia Paggi


Qualche mese prima di registrare "Il nonno di Jonni", il Gruppo Folk Internazionale entrò in studio per realizzare un 12" composto da soli 4 brani: erano le musiche di scena per lo spettacolo teatrale "Le mille e una notte" della Cooperativa Teatro dell'Elfo. Nonostante la brevità del disco, i brani proposti, tutti strumentali, sono di una bellezza straordinaria, costruiti ad hoc per una pièce teatrale e quindi "lineari" e privi di quegli elaborati arrangiamenti che caratterizzeranno il disco finale. Qui sotto un'immagine dello spettacolo. E' tutto, cari amici. Vi auguro, come sempre, buon ascolto.


LINK Il nonno di Jonni
LINK Le mille e una notte

Post by George

Nessun commento:

Posta un commento